Somiglia alla tortura della goccia cinese la situazione delle ultime pompe che precedono l’ impianto di depurazione di Nocera Terinese
La tortura della goccia cinese consiste in gocce d'acqua che vengono fatte cadere ripetutamente sulla fronte della vittima causandone, secondo leggende popolar-letterarie, la perforazione del cranio o comunque un forte disagio psicofisico.
La tortura delle pompe fognarie consiste nella necessità di continui interventi per rimediare ad una situazione che dura da troppi anni e che determina un costo ripetuto ed un comprensibile disagio psicofisico a chi è tenuto ad eliminare i problemi degli sversamenti.
Ancora ieri ci vengono segnalati sversamenti delle pompe 13 e 12( vedi foto).
L’agricoltore Giuseppe Ruperto evidenzia la necessità di una soluzione definitiva ad un problema che dura da decenni e che è inaccettabile .
Per fortuna che ancora una volta gli interventi riparativi sono stati tempestivi, ma come sempre non solutivi del problema alla radice.
Con ogni probabilità le ragioni sono individuabili nel fatto che la rete fognaria trasporta di tutto.
Dalla sabbia delle strade, agli stracci, ai pannoloni ed altro, senza che , come abbiamo scritto nel nostro articolo “Mare e fogna: le verità di una battaglia quasi persa” siano state previste griglie per la eliminazione degli elementi solidi e l’avvio alternativo delle acque piovane previamente trattare per la dissabbiatura e la disoleatura , trattamenti che vengono fatti per le acque di prima pioggia che vengono immesse a mare inquinandolo.
Insomma un pessimo progetto ed una pessima esecuzione che paghiamo ancora oggi.