BANNER-ALTO2
A+ A A-

Secondo la Caritas, la povertà in Venezuela colpisce ormai l’87% della popolazione, ossia 28 milioni di persone.

L’inflazione è alle stelle, con uno stipendio medio di 2.555.500 bolivares (circa 3 euro) non basta nemmeno per comprare 1 kg di latte in polvere.

Nove famiglie su 10 non riescono a mangiare 3 volte al giorno.

Sette bambini su 10 soffrono di malnutrizione.

“Ogni settimana muoiono 5/6 bambini per malnutrizione .

Nelle prossime settimane potrebbero morire 280.000 bambini, e il tasso di malnutrizione cresce ogni mese dell’1%”.

Chi può emigra.

Sul ponte Simon Bolivar, al confine con la Colombia ogni giorno passano 50.000 persone per espatriare.

Nel 2017 oltre 1,5 milioni di venezuelani sono emigrati, di cui 1 milione in Colombia.

Altri stanno cercando la fuga nel mar dei Caraibi con i gommoni, già ci sono stati diversi naufragi e morti.

La Croce rossa colombiana conferma la grave situazione di malnutrizione e le malattie che ne conseguono.

E la Chiesa, ora, interviene

Ecco cosa dice il cardinale venezuelano, Jorge Urosa Savino.

«Abbiamo il sospetto che vi siano stati brogli alle elezioni. Qualcosa deve essere andato storto».

La Chiesa venezuelana ha preso una posizione molto chiara nei confronti del presidente Nicola Maduro, mentre il Paese sta precipitando in un sistema politico «totalitario, statalista e marxista degradando tutti gli aspetti della vita nazionale».

L’arcivescovo di Caracas, in collegamento telefonico durante la conferenza stampa convocata oggi a Roma da Aiuto alla Chiesa che soffre, non usa mezzi termini per mettere in evidenza che le elezioni del 20 maggio «non sono valide perché convocate da un organismo illegittimo, l’Assemblea nazionale costituente.

Gli oppositori non hanno potuto organizzare una buona partecipazione e sono stati invalidati i partiti più importanti e i loro leader, che non possono venire in Venezuela perché sarebbero messi in carcere. Inoltre il governo ha offerto soldi a chi votava per lui.

Non ci sono state le condizioni per una vera elezione politica di un aspetto così importante come la presidenza della Repubblica».

Pubblicato in Cosenza

Sabato 3 giugno nella Chiesa di San Bernardino alle ore 12.30, organizzato dalla Caritas amanteana si terrà "Il pranzo di Solidarietà: Il pane di Sant’Antonio".

 

Il pranzo è stato incluso nel programma religioso della festività di Sant’Antonio del 2017.

La principale novità di questa edizione è la partecipazione congiunta di Frate Rocco Predoti della parrocchia di San Biagio VM e di don Luigino Zoroberto della parrocchia di Santa Maria e Campana.

Due i parroci, due gli elementi distintivi dell’evento

Il primo è la solidarietà , quella che la caritas evidenzia con lo slogan “Il pane spezzato è più buono dell’aragosta”

Il secondo è la festa di Sant’Antonio, patrono della città,e la occasione di ricordare il perché del “Pane di Sant’Antonio” , un momento di condivisione fatto della distribuzione gratuita di panini ai fedeli partecipanti alla processione e che trova origine in un miracolo operato Padova da Sant’Antonio, all’inizio del culto antoniano.

 

Era il 1257,dopo la liberazione di Padova dalla tirannide di Ezzelino dato che i monaci si dedicavano tranquillamente alla costruzione del sacro edificio.

L’episodio narra di un bambino di non ancora due anni,figlio di buoni genitori che abitavano vicino alla chiesa del Santo:un giorno Tommasino, così si chiamava, trovandosi solo per qualche momento,ne approfittò per trastullarsi accanto ad un grosso recipiente pieno di acqua;mosso dalla curiosità,forse nel tentativo di afferrare la sua immagine riflessa,si sporse sul bordo e vi cadde dentro a testa in giù.

In pochi attimi morì soffocato.

Quando la madre,intenta in alcune faccende,ritornò e si mise a cercarlo; lo trovò,cadavere, in quel contenitore.

Cominciò allora a gemere con alte grida.

 

Accorsero i vicini ed alcuni frati che assistevano alla costruzione della Basilica e tutti si diedero da fare per rianimare il piccolo Tommaso,ma non ci fu nulla da fare.

Per quanto confortata dai presenti e pur invasa dal dolore di quella tragica perdita,la donna confidando nell’intercessione di Sant’Antonio fece voto di distribuire tanto grano quant’era il peso del bambino se questi fosse ritornato in vita.

Trascorse alcune ore,proprio mentre la madre dolente rinnovava il suo voto di carità fraterna, il suo figliolo riprese a vivere!

La promessa fù presto mantenuta e la devozione si propagò sotto il nome di “Peso del Bambino”.

Naturalmente,quel grano divenne pane per i poveri,”il Pane di Sant’Antonio”, appunto.

Si diffusero così le due pie pratiche,cioè quelle di offrire il pane per i poveri e di porre i bambini sotto la protezione di Sant’Antonio.

La devozione dell’offerta del pane però,col tempo si affievolì.

A ridarle un nuovo impulso contribuì un altro prodigio del Santo di Padova;questa volta avvenne in Francia,nella città di Tolone,circa il 1888.

Una signora,tale Luigia Buffiero,gestiva un piccolo esercizio commerciale.

Non era una devota del Santo, ma aveva sentito dire che Lui faceva ritrovare le cose perdute.

Una mattina la donna non potè aprire il suo negozio:la serratura a segreto era rotta e,a quanto pare,aveva anche smarrito la chiave adatta ad aprire.

Fece chiamare subito un fabbro ferraio che,con un grosso mazzo di chiavi e con tutta la sua esperienza,armeggiò per quasi un’ora senza riuscire ad aprire la porta.

Alla fine perse la pazienza e diede ad intendere che si sarebbe allontanato per qualche minuto per andare a prendere gli attrezzi per sfondare quell’ingresso,così stranamente resistente alla sua provata abilità.

Nel frattempo la bottegaia pensò che se offriva del pane per i poveri certamente quel Santo tanto nominato avrebbe risolto il caso senza dover abbattere la porta,con la conseguenza di maggiori spese e perdite di tempo.

Tornato che fu il fabbro,con un aiutante,la signora fece presente il suo voto e li pregò di tentare con le chiavi ancora una volta,altrimenti si sarebbe proceduto allo scasso necessario per l’accesso al locale.

Il fabbro,sebbene poco convinto del risultato positivo prese,a caso,una delle chiavi del mazzo e la introdusse nella toppa già rotta.

All’istante la chiave girò nella toppa meglio della chiave originale!

Si gridò al miracolo e la donna mantenne la sua promessa.

Una sua amica testimone del fatto,avendo ottenuto una grazia per un parente,offrendo un chilo di pane,le regalò una statuetta di Sant’Antonio che ella pose nel suo retrobottega con una luce accesa: là molti si recavano a chiedere grazie ed offrire una certa quantità del prezioso alimento e le loro richieste venivano esaudite.

Nei soli mesi di novembre e dicembre del 1891 fu offerto pane per quasi 500 lire di allora!

Dalla fine dell’ottocento la tradizione del pane di Sant’Antonio riprese vigore ed i nostri monaci lo distribuivano in gran parte nella mensa del Refettorio dei Poveri,presso l’entrata del convento ov’era custodita la statua del Santo di Padova.

La tradizione si perpetua ancora oggi ed il pane,non più elemento necessario alla vita del corpo fisico,diviene ancor più di prima simbolo del cibo spirituale della fraterna condivisione che affratella tutti grandi e piccini,così come desiderava Sant’Antonio nel cui santo nome quel pane si offre a testimonianza di fede e a ringraziamento di grazie chieste e ricevute.

Il pranzo di solidarietà assume allora questo profondo significato.

Primo giorno oggi 5 novembre 2016.

Si è cominciato con il dr Giacomo Bruni specialista in Fisiopatologia Respiratoria.

 

Il dr Bruni stamattina ha visitato alcuni bisognosi che si erano prenotati con il Rotary di Amantea per ricevere gratuitamente le sue prestazioni specialistiche

Per la occasione le visite sono state tenute presso i locali nei quali ha sede la Croce Rossa amanteana.

Due splendide crocerossine (nelle foto) hanno assistito il dr Bruni.( Ada Arrigucci e Alessia Spina)

A fare da madrina anche Franca Marano della Caritas amanteana.

Inutile nascondere il plauso sociale della comunità per quanto il Rotary fa per gli ammalati bisognosi della nostra comunità

Peraltro il sistema sanitario pubblico è un vergogna per i tempi biblici delle attese.

Ma la massima vergogna è che di questa inaccettabile situazione nessuno si preoccupa.

Nessuno tranne il Rotary di Amantea.

Come abbiamo già scritto proprio quel Rotary che non solo un tempo andava a cavare pozzi in Africa, ma oggi comprendendo la gravità della situazione della sanità in Calabria offre servizi specialisti ai meno abbienti e senza costi!

I medici ed i dirigenti sono preoccupati che non solo i meno abbienti soffrono le gravi condizioni di povertà ma anche che non possano nemmeno curarsi.

Ricordiamo che grazie al Rotary ed ai medici dallo stesso interessati si terranno visite di:Chirurgia generale, Chirurgia vascolare, Spirometria, Pediatria e Medicina generale, ECG, Pneumologia, Allergologia.

Ricordiamo anche che per informazioni e prenotazioni basta una telefonata.

Si può telefonare al dr Salvatore Basso, presidente Rotary Club Amantea, al numero 329 9864332 od al dr Antonio Morelli, segretario Rotary Club Amantea, numero 335 7761354.

Il dr Aldo Andreani, la crocerossina Ada Arrigucci, Franca Marano della caritas, il preidente  del Rotary Amantea dr Salvatore Basso.

Pubblicato in Primo Piano

mensa-socialeL’amministrazione comunale di Lago guidata dal sindaco Vittorio Cupelli, particolarmente sensibile alle problematiche sociali, ha approvato una delibera che consente l’erogazione di un pasto caldo giornaliero ad alcune persone particolarmente indigenti.

 

Le loro storie sono simili a quelle di molte altri “invisibili” che vivono ai margini della collettività e che vivono ogni giorno come se fosse l’ultimo. L’adozione di questa misura, già adottata in altre città, è figlia dell’accordo che l’ente municipale ha stipulato con l’azienda che prepara le pietanze servite nelle mense scolastiche situate nell’area urbana.

 

«Il prolungarsi della crisi economica – sottolinea il primo cittadino – ha generato sacche di indigenza che non possono essere sottaciute, ma che devono essere combattute e annullate. L’accesso al cibo è un diritto che lo Stato e gli organi locali sono chiamati a tutelare e garantire. Sulla base di questo scenario, di concerto con gli amici della giunta e con i consiglieri che sostengono questa maggioranza, abbiamo deciso d’istituire un servizio di mensa sociale.
Saranno almeno una decina le persone, attualmente non in grado di provvedere al proprio sostentamento, che potranno sfamarsi mangiando qualcosa di caldo, alleggerendo in questo modo il proprio dolore psichico e fisico.

 

 

Si tratta di un’iniziativa che si protrarrà fino alla fine della refezione e che verrà certamente rinnovata negli anni an venire».

«Siamo particolarmente soddisfatti – prosegue Cupelli dell’adozione di questo provvedimento. Così facendo, infatti, non solo restituiamo un minimo di dignità a quei soggetti che la società non considera, ma diamo seguito ad un progetto di assistenza sociale che si realizza direttamente sul campo. Non ci sono intermediazioni di alcun tipo, non c’è nessuno spreco di risorse pubbliche, ma soprattutto si coglie appieno il senso di solidarietà che è una componente portante di Lago e dei suoi abitanti. Rivolgo un particolare ringraziamento ai titolari ed agli operatori della ditta che gestisce la preparazione dei pasti. Se questo progetto ha potuto concretizzarsi uscendo dal recinto delle idee il merito è soprattutto loro».

Pubblicato in Basso Tirreno

Un gruppo di immigrati, in prevalenza afghani e pakistani, nel pomeriggio di ieri, giovedì 7 febbraio, ha bloccato il traffico automobilistico su via Mario Nicoletta, all'incrocio con via Pignataro, nel centro di Crotone.

La mancanza del permesso di soggiorno impedisce loro non solo di lavorare ma anche di muoversi per raggiungere luoghi dove trovare lavoro.

Da qui la protesta per i tempi che gli immigrati trovano troppo lunghi, inaccettabilmente lunghi.

Del rilascio la Questura di Crotone, che è competente perché, a suo tempo, quegli stranieri sono stati ospiti del centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto dopo il loro arrivo in Italia.

Gli stranieri, circa una sessantina.

Essi, inoltre, hanno evidenziato quanto sia difficile e duro trascorrere la notte all'addiaccio nel periodo più freddo dell'anno.

Sul posto sono intervenuti gli agenti dell'Ufficio immigrazione della Questura ed i loro colleghi della Digos.

Come al solito la questione si è sbloccata solo quando è stato loro assicurato che i tempi per il rilascio dei permessi di soggiorno verranno accelerati e che potranno utilizzare i locali della stazione ferroviaria durante le loro notturne per difendersi dalle temperature rigide.

Intanto la Caritas con il loro camper da stasera assicurerà pasti caldi agli immigrati.

Pubblicato in Crotone
BANNER-ALTO2

Follow us on Facebook!

© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy