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Questo il suo duro comunicato:

Ad Amantea c’è chi cerca di costruisce e c’è chi, purtroppo, demolisce per mera invidia o per sordidi e reconditi doppi fini.

 

 

I predicatori d’odio, che nella vita mai hanno fatto nulla di buono, ad Amantea sono per fortuna in minoranza.

Rappresentano solo una parte molto marginale del paese, anzi non rappresentano nessuno. Mistificatori della realtà, personaggi senza scrupoli che cercano di offendere l’intera comunità e non solo il sottoscritto.

 

Sulla questione del porto ho cercato, insieme alla parte buona di Amantea, di sensibilizzare le istituzioni sui problemi che il porto di Amantea si trascina da molto, troppo tempo.

 

Sono stato più volte al porto dove ho incontrato una rappresentanza di pescatori e diportisti.

Ho denunciato alla stampa regionale, successivamente alle mie visite, il degrado, l’incuria e lo stato di abbandono in cui versava e versa tutt’ora il porto, con dovizia di particolari e fotografie scattate sul posto; ho sollecitato il consigliere regionale l’on. Graziano per presentare un’interrogazione al presidente della Regione Calabria, depositata in data 6 febbraio 2017, e per ultimo, sono stato promotore di una diretta televisiva sull’emittente “LaC” che ha trattato il problema dell’insabbiamento con la presenza in studio dell’ass. regionale al ramo, prof. Russo, e del Sub Commissario Ing. Ghionna, mentre a manifestare dal porto, insieme al sottoscritto, era presente una nutrita rappresentanza di diportisti.

 

L’evoluzione di questa battaglia evidenzia che l’attenzione politica che è stata dimostrata per Amantea, continua a produrre i suoi effetti positivi.

La macchina amministrativa si è sentita coinvolta e i risultati dell’azione posta in campo sono stati immediati.

Il Comunicato uscito nei giorni scorsi sul sito Tirreno News, diramato da qualche anonimo “indegno”, non da un segnale di compattezza del paese, quella compattezza che dovrebbe essere la forza propulsiva di una comunità.

 

Si può non condividere le idee di una persona, ma le iniziative fatte per il bene comune vanno condivise e non osteggiate.

Per questo sono convinto, che il “costituendo” comitato dei diportisti è probabilmente rappresentato da un solo personaggio, che nulla ha a che fare con Amantea e che di sicuro non fa il bene della collettività e del porto di Amantea.

So che in politica bisogna accettare il dolce e l’amaro, ma quando l’interlocutore è un anonimo fomentatore d’odio con opposizioni NON costruttive, allora l’attacco assume un significato diverso.

 

Com’è mia abitudine, nelle iniziative che porto avanti, ci metto sempre la faccia, spendendomi con passione con il fine esclusivo di esaltare la parte buone della mia città.

Non ci tengo ad avere medaglie al merito, sono figlio del popolo che intende la politica come una missione da rendere ai cittadini con spirito di servizio, ecco perché ho inteso dare un’accelerazione verso una problematica da troppo tempo ignorata dalle istituzioni.

Stia sereno il signore anonimo, la regia del suo comunicato verrà quanto prima a galla, anche perché i veri diportisti si sono immediatamente dissociati da questo fantomatico rappresentate della “costituenda” associazione.

 

Condividere un comunicato di questo tenore sarebbe da irresponsabili e per gli eventuali sostenitori, se mai ce ne fossero, SIA CHIARO, il futuro non porterebbe nulla di costruttivo!                                                                                                                                         

 

Vincenzo Lazzaroli

Pubblicato in Politica

Questo è il comunicato stampa del commissario prefettizio dottoressa Emanuela Greco che rimarca la necessità di fare squadra per rilanciare il sistema economico e turistico di Amantea e Campora San Giovanni.

 

Ecco cosa dice:

«Le opere pubbliche che devono essere realizzate in questo periodo sul territorio di Amantea costituiscono delle preziose opportunità che dobbiamo sfruttare fino in fondo.

 

Il porto turistico, la Statale 18 e la variante a monte che collega Campora San Giovanni con Nocera Terinese devono essere pensate e realizzate in modo da creare un sistema viario e infrastrutturale capace di favorire il settore agricolo, quello ittico, il commercio ed il turismo.

Questo progetto sarà attuabile solo se vi saranno le necessarie sinergie istituzionali tra tutti gli enti interessati.

 

Il lavoro dell’organo commissariale sarà rivolto a realizzare tale difficile e complesso compito.

Il porto turistico in località Principessa, grazie anche alle aperture che la Regione Calabria ha mostrato in tal senso, non dovrà essere soltanto sgombrato dalla sabbia, ma dovrà essere oggetto d’interventi strutturali che ne possano assicurare la fruibilità per tutto l’anno e che possano risolvere definitivamente il problema annoso dell’insabbiamento.

In tal senso l’organo commissariale non si lascerà sfuggire l’occasione di partecipare al bando regionale sulla portualità in scadenza nel prossimo mese di marzo.

A questo proposito gli uffici sono già al lavoro, sapientemente collaborati dai sub commissari l’ingegnere Marco Ghionna, per quanto concerne i lavori pubblici e il dottor Ugo Dattis relativamente agli aspetti economico – finanziari.

Tale ambizioso progetto, se realizzato, favorirà di certo l’occupazione nel comparto della pesca e della nautica in un contesto ambientale, quale il nostro, in cui le condizioni climatiche consentono di uscire in mare anche in periodi diversi dalla stagione estiva».

Poi continua il commissario: «Molta attenzione sarà prestata anche al problema del ripascimento costiero e, qualora i lavori già in atto da parte della Regione Calabria, con la realizzazione di tre barriere frangiflutti, non dovessero risolvere definitivamente detto problema, eventuali ulteriori opere saranno inserite nel progetto della portualità oggetto dei fondi regionali.

 

In tal modo ci si augura che l’arenile possa tornare alla sua originaria bellezza, favorendo il turismo e l’attività economica di tutte le strutture balneari e turistico-ricettive che da anni operano nella zona.

Anche da questo punto di vista potrebbe generarsi una nuova e significativa offerta occupazionale.»

Infine aggiunge: «Altra opera importante per la città è la ricostruzione del ponte sul fiume Savuto.

Da contatti avuti per vie brevi abbiamo appreso che la Provincia di Catanzaro è pronta a farsi carico di un finanziamento di 400 mila euro che andranno a sommarsi ai 3 milioni di euro già stanziati a seguito della rimodulazione dei fondi Cipe, raggiungendo così la somma necessaria per il rifacimento dell’importante viadotto crollato nel 2008 a causa degli effetti devastanti di una piena.

Ci auguriamo che i lavori siano realizzati in tempi brevi in modo che le aziende agricole e gli allevatori situati tra Campora San Giovanni e Nocera Terinese possano averne benefici immediati. La mancanza di quel ponte, con il conseguente uso della Statale 18 come arteria principale, ha comportato, oltre all’aumento del traffico veicolare, maggiori difficoltà di distribuzione dei prodotti agricoli.

 

La ricostruzione del ponte non solo risolverà questo problema, con le imprese che potranno così programmare i propri investimenti, ma offrirà anche un percorso alternativo alla Statale 18, pronto ad essere utilizzato in caso di emergenza e di necessità.

Inoltre, potrebbe finalmente realizzarsi l’altro progetto cui i cittadini di Amantea tengono molto dell’ampliamento dell’isola pedonale. Per il raggiungimento di questi obiettivi e di molti altri in cantiere, diventa fondamentale non solo l’attività di chi amministra l’ente, ma anche la stretta sinergia tra tutti gli attori istituzionali coinvolti nella realizzazione di tali opere e gli eventuali suggerimenti dei locali operatori economici e, più in generale, dei cittadini».

 

NdR Ricordiamo al commissario che il dr Enzo Bruno presidente della provincia di Catanzaro e soggetto attuatore del ponte ha chiarito che il finanziamento disponibile è di soli 2.5 milioni di euro e non di 3 e sta per convocare il consiglio provinciale per assumere l’impegno dei restanti 400 mila euro necessari per l’appalto dei lavori.

Pubblicato in Politica

Non possiamo non dare atto alla commissaria Emanuela Greco di averci provato.

 

 

Lei non lo sapeva e sicuramente lo ha scoperto ieri nel corso della partecipata riunione con il sistema commerciale.

Ha scoperto che ad Amantea ci sono 2 manifestazioni, quella del capoluogo ( Amantea) e della frazione ( Campora San Giovanni).

Ha scoperto che, almeno a parole, ognuno dei due carnevali avrà 4 carri.

Ha scoperto che la frizione tra le due parti del territorio sembra irreversibile ed a nulla servono le proclamate ipotesi di pace seppur legate ad una gestione condivisa.

 

Ha scoperto che il famoso carnevale di Amantea nel quale sfilavano decine di fantasmagorici carri carnevalizi è finito e non sarà facile riavere il successo degli anni passati.

Ha scoperto che il Comitato Brusco artefice di molti successi, dallo scorso anno (almeno) è accusato di essere responsabile del fallimento dello storico carnevale nepetino.

Ha scoperto che ad Amantea la edizione del 2016 è stata ritenuta unanimemente la più brutta degli ultimi anni. E non sa ancora che i camporesi andarono a gettare i loro coriandoli a Nocera terinese e gli amanteani a Paola.

 

Ha scoperto che Comitato Brusco pur avendo assolto al compito di organizzare anche questa edizione inviando al commissario il calendario delle manifestazioni, e pur invitato dalla commissaria non è stato presente all’incontro durante il quale si è parlato soprattutto del carnevale.

Ha scoperto che il sistema commerciale amanteano, che pur trae reddito delle manifestazioni tra cui il carnevale, non sembra voler finanziare un evento che comincia a sentire distante.

La ipotesi della commissaria di promuovere evento e città con la presenza di 2 televisioni locali di fatto non ha avuto l’accoglienza che il vice prefetto si aspettava anche perché la somma richiesta era di “soli” 2.000 euro oltre IVA.

Noi scopriamo che il sito del comune non ha ancora pubblicato il calendario del carnevale amanteano e nemmeno le date e gli eventi comunicati dai due comitati.

 

Ci chiediamo cosa significhi questo ritardo.

Quel poco che abbiamo sentito dalla commissaria comunque ve lo riportiamo (SE6O)

 

- Domenica 26 febbraio 2017 sfilata dei carri ad Amantea ;

- Lunedì 27 febbraio 2017 carnevale dei bambini

- Martedì 28 febbraio 2017 sfilata dei carri ad Amantea

- Domenica 5 marzo 2017 sfilata dei carri ad Amantea e proclamazione del carro vincitore.

Pubblicato in Politica

Preg.mo sig Commissario Emanuela Greco, la Piazza è quel pugno di case poste lungo Corso Umberto Primo, la strada urbana che va da dal Municipio fino a poco oltre Piazza Santa Croce.

 

Qualcuna di queste case è caduta e si vede ancora la brutta ferita rappresentata dal crollo di un vecchio manufatto dove un tempo era allocata la Posta.

Il manufatto cadde per colpa delle perdite della rete idrica e fognaria.

Ed anche perché nel tempo Amantea ha dimenticato che se non si allontanano correttamente le acque piovane queste si infilano nel terreno sottostante indebolendo le fondamenta delle case.

 

Le prove di questa situazione sono fisiche ed ancora oggi evidenti.

La stecca di case lato ovest di Corso Umberto è vistosamente fratturata.

La foto ne mostra un esempio palese.

Purtuttavia sembra che l’ufficio della protezione civile di Cosenza abbia escluso la necessità dello sgombero delle abitazioni compromesse ma a condizione che si eseguano gli interventi suggeriti.

 

Tra questi :

-la realizzazione di opere di regimazione delle acque meteoriche che dovranno esser convogliate al di fuori del corpo di frana.

In sostanza si da atto che quelle esistenti non sono affatto idonee alla bisogna, anche perché quasi mai manutenzionate.

Si tratta di una grave omissione dell’amministrazione comunale in testa alla quale restano tutte le responsabilità.

-la realizzazione di opere di drenaggio sotterranee per il controllo delle acque di infiltrazione e delle acque di falda.

 

Anche in questo caso si impone che il canalone a monte sia manutenzionato e le acque avviate verso il fiume e verso il canale cd Delle monache.

Ovviamente occorrono urgenti controlli.

-la verifica delle reti idriche e fognarie presenti nell’area di frana e/o procedere alla loro sostituzione con tubazioni capaci di assorbire sforzi tensionali.

Si tratta di una ripetizione di una vecchia disposizione che imponeva la realizzazione di un canale a vista destinato a contenere tutte le reti.

-la realizzazione di interventi di rifacimento della pavimentazione stradale su Corso Umberto primo, Via Nazionale, Via Sopportico e sulle altre strade che interessano il corpo di frana, al fine di evitare infiltrazioni di acque meteoriche nel sottosuolo.

-la realizzazione di un adeguato intervento strutturale per il risanamento idrogeologico ed ambientale dell’intera area di frana.

-la estensione del monitoraggio inclino metrico e piezometrico a tutta l’area interessata dal fenomeno franoso considerata la densità abitativa della zona.

-la realizzazione di un sistema di monitoraggio strumentale real-time procedere ad effettuare una verifica strutturale sugli edifici interessati da un quadro fessurativo significativo.

 

Tra le altre cose l’ufficio di protezione civile ha ricordato la pavimentazione :

-Di Corso Umberto Primo è costituita da massicciata di ciottoli mista a lastre di tipo porfido;

-di Sopportico Piazza è costituita da cemento attualmente fratturato e dissestato;

-di Via Nazionale è costituita da un manto di asfalto con segni di danneggiamento in più parti.

 

E che tale realtà favorisce la infiltrazione nel sottosuolo delle acque meteoriche che alimentando la falda sotterranea provocano un aggravamento dello stato geomorfologico dell’area.

In sostanza la Piazza non è moribonda ma sicuramente non sta bene ed ha bisogno di attente e durature cure.

Non sarebbe male aprire tutti i pozzetti e pulire tutti i canali espungendo le acque che vi permangono.

E non sarebbe male nemmeno avvertire con parole semplici gli abitanti del quartiere sulla gravità della situazione franosa e sulle cautele da osservare.

Non vogliamo scaricare su di Lei tutti i guai di questo paese ma solo ricordargliene qualcuno.

Usi la sua autorità per ricordare all’Ufficio della protezione civile che Amantea ha bisogno di finanziamenti tratti dai fondi POR.

Se dovessero cadere queste case si perderebbe una parte della nostra storia.

Quella parte di storia che il centro storico esprime e rappresenta.

Quel centro storico che la invitiamo a visitare .

 

Grazie

 

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Il commissario tenta di rieducare la città alla democrazia ed alla partecipazione.

 

E lo fa con un incontro con i commercianti ed i titolari di esercizi pubblici fissato nella sala consiliare del comune per mercoledì 8 febbraio ore 15.00.

Non sono stati i commercianti a chiedere un incontro al commissario, bensì il contrario.

Certo se Amantea avesse avuto, come in passato, una “vera” associazione dei commercianti sarebbe stato più facile, ma l’ultima “vera” associazione è scomparsa da anni, come sono scomparsi i partiti quali strumenti di partecipazione e di democrazia.

Ed è questo che sembra intravvedersi in questa proposta di incontro.

 

Partecipazione e democrazia.

Ma sapranno i commercianti raccontare le proprie doglianze, esprimere i propri pensieri, formulare le proposte perché la città riprenda il suo antico ruolo di attrazione verso il territorio provinciale regionale?.

Sapranno i commercianti superare le visioni individuali ed unilaterali per proporre “ iniziative” che, come scrive il commissario “possano consolidare il ruolo centrale che ha sempre avuto Amantea nella realtà provinciale ed in genere in quella regionale”?

 

La speranza che le qualità da tempo dimostrate dal sistema commerciale amanteano e dai commercianti riescano a riemergere ed a determinare una visione positiva per il commercio di Amantea esiste, ma forse si è persa la voglia di fare sintesi.

Comunque vedremo.

E soprattutto ascolteremo .

Sicuramente ( speriamo) si parlerà dei negozi che chiudono uno dopo l’altro, degli esercizi pubblici che chiudono uno dopo l’altro

E speriamo si parli di come riattrarre ad Amantea i “forestieri”, quelli che hanno fatto la fortuna del sistema commerciale e non solo.

Qualcuno addosserà la responsabilità ai photored, qualcuno alla mancanza di parcheggi, qualcuno alle strisce blu ed alle sanzioni speedystiche, qualcuno alla mancanza di un piano viario che favorisca l’ ingresso nell’area commerciale.

 

Ma saranno tutte mezze verità.

Forse l’analisi deve tentare di capire non solo il crollo del commercio, ma, soprattutto, quello turistico e di immagine, quella immagine di cui nessuno si cura, verso cui non si ha più attenzione.

Ci auguriamo che qualcuno parli del mare indifeso, del centro storico cadente ed abbandonato, del castello inaccessibile, dei valori archeologici non sfruttati, della biblioteca chiusa da dieci anni, della mediateca chiusa da dieci anni, della totale carenza di attrazioni culturali, sei servizi carenti , eccetera.

Pubblicato in Politica

Il segretario del PD Enzo Giacco incontra la commissaria Greco e le espone per primi questi problemi:

 

“Gentile dott.ssa Greco abbiamo molto apprezzato le dichiarazioni, rilasciate in seguito al suo insediamento, che palesano la Sua volontà di intervenire sulla situazione finanziaria ed economica dell’Ente, ma anche di affrontare le questioni prioritarie che riguardano la città.

Ci teniamo a offrire un primo contributo rispetto ad alcune delle criticità che rileviamo ad Amantea.

 

Situazione economico-finanziaria.

Nei mesi precedenti la caduta dell’amministrazione Sabatino, più volte abbiamo chiesto lumi – senza mai ottenerli – rispetto alla reale situazione del bilancio dell’Ente.

I nostri concittadini negli ultimi mesi sono stati soffocati dalle richieste di somme relative a tributi e multe, anche con pignoramenti sui conti correnti. In altri termini, si è consumata una affannosa ed indispensabile ricerca di liquidità. A ciò si aggiunga il niet della CDP riguardo alla richiesta di mutui, la richiesta da parte di privati di crediti non presenti nel bilancio dell’Ente ed altri segnali assai preoccupanti.

Ci domandiamo se l’Ente non sia a rischio dissesto. Consapevoli del fatto che tale stato patologico del bilancio sarebbe penalizzante per i cittadini, ma anche per chi dovrà tracciare un progetto di governo del futuro di Amantea.

 

Trasferimento Tenenza GdF

Altro elemento di preoccupazione è rappresentato dall’annunciato trasferimento della Tenenza della Guardia di Finanza. Il nostro territorio, negli ultimi tempi, è stato al centro di diversi episodi che hanno turbato la serenità della comunità. In questo quadro, rinunciare alla fondamentale presenza della GdF – in un Comprensorio che, tra l’altro, già soffre un palese sottodimensionamento di presidi a garanzia della sicurezza dei cittadini – sarebbe un segnale grave preoccupante.

 

Poliambulatorio

Negli ultimi mesi più volti ci siamo visti costretti ad intervenire a tutela del Poliambulatorio cittadino in seguito a tentativi di depotenziarne i servizi.

Oggi stiamo ponendo il problema del Laboratorio analisi cliniche che necessita con urgenza di una unità di personale tecnico a pieno servizio.

E’ utile far presente che - in seguito alle proteste dei cittadini per alcuni provvedimenti inseriti nel DCA n. 84 del 21 Luglio 2015 ed all’istituzione di un tavolo tecnico presso il Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria - con Delibera 1397 del 29 agosto 2016 (adozione Atto Aziendale dell’Asp di Cosenza) sono state individuate le Case della Salute del territorio dell’Asp di Cosenza. Tra queste figura la Casa della Salute di Amantea.

 

Centro storico

La conclusione dei lavori di restauro dei ruderi della Chiesa di San Francesco d’Assisi avrebbe dovuto rappresentare la motivazione per la definizione di un piano di riqualificazione ordinaria dell’intero Centro storico volto, innanzitutto, alla sua fruibilità.

Per mesi abbiamo palesato alcuni interventi di cui necessita, a nostro parere, il borgo antico: riqualificare ed identificarne le vie d’accesso, evidenziarne con opportuna segnaletica i tanti percorsi storici, maggiore cura degli spazi (da monitorare per evitare situazioni di degrado).

 

Campora San Giovanni

Campora rappresenta una realtà particolarmente dinamica dell’intero tessuto cittadino. Da tempo riteniamo prioritari la realizzazione di un adeguato e sicuro accesso al mare (qui una riflessione andrebbe fatta verso l’area di via Torrione), un maggiore decentramento dei servizi comunali (partendo da quelli di anagrafe, protocollo e tributi) e la riqualificazione dell’area mercato.

 

Integrazione e accoglienza

Il precedente Sindaco, nel mese di novembre 2016, ha scritto a S.E. il Prefetto chiedendo “di evitare l’apertura di nuovi centri di accoglienza destinati ai migranti”.

In quell’occasione abbiamo suggerito, al fine di migliorare il sistema di accoglienza e quindi di integrazione, di accedere al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (c.d. Sprar).

 

Siamo ancora convinti che questa sia la strada da seguire.

Tale documento non ha pretese esaustive ed ha carattere interlocutorio. Vuole offrire una panoramica, ed ovviamente senza pretese di completezza, delle criticità presenti in città.

Proprio a tal riguardo le nostre preoccupazioni non possono che essere associate anche al rischio di non programmare adeguatamente l’estate 2017, che per le prospettive della città assume grande valenza: la scintilla turistica in una città di mare ha forte valenza occupazionale di tipo stagionale e ricadute positive sull’economia.

 

Ed a proposito di occupazione, infine, si sentiamo di far presente che nell’ultimo anno diversi cittadini hanno perso il proprio lavoro, con conseguenze evidenti per le loro vite e per quelle delle loro famiglie; ci riferiamo ai vigili non stabilizzati, ai vigilini (strisce blu) non garantiti da clausola di salvaguardia, ai lavoratori della società che si è occupata, per conto del Comune, dell’accertamento e riscossione dei tributi minori (I.C.P., D.P.A., T.O.S.A.P.).

Circolo PD Amantea

Nessuno più della Commissaria prefettizia Dottoressa Emanuela Greco può comprendere la centralità della persona in ogni luogo ed in ogni occasione.

 

Tanto più quando si parla di garantire i servizi sanitari.

Ora se si avesse memoria si scoprirebbe che un tempo Amantea aveva una clinica privata che garantiva una parte dei servizi sanitari indispensabili, quali chirurgia e relativo pronto soccorso, ginecologia ed ortopedia.

 

E se si avesse memoria si ricorderebbe che Amantea era stata indicata tra le città per le quali era previsto un ospedale.

Un ospedale, invero, mai nato. Noi sappiamo perché non nacque, ma invitiamo tutti a cercare la risposta.

Poi la nascita della azienda sanitaria n 1 che offrì al territorio di Amantea i principali servizi sanitari territoriali.

 

Poi la perdita dell’azienda sanitaria e la nascita del distretto che in qualche modo mantenne l’autonomia gestionale dei servizi sanitari sul territorio.

Infine, la perdita del distretto, falsamente compensato dal poliambulatorio che, man mano, perse la sua supposta importanza.

Oggi il nulla o quasi.

E ci si affida allora alla Casa della Salute, l’ultima spiaggia della sanità territoriale.

Ma tutti attaccano Amantea ed il “suo” territorio e tutti vogliono distruggere la sanità pubblica, rubando medici e servizi, come in passato sono stati rubati servizi, macchinari e attrezzature.

E nessuno che abbia difeso la città ed i servizi sanitari.

 

Oggi Amantea non ha un elettromiografo, un mammografo , un telecomandato, un apparecchio per la risonanza magnetica aperta, un apparecchio per la Tomografia ad Emissione di Positroni, eccetera.

E così Amantea è costretta a viaggiare , a curarsi fuori regione, rubando, soldi e lavoro alla Calabria.

Impossibile, quindi, avere fiducia nei politici , quei politici che potevano fare e non hanno fatto, quei politici che vanno a curarsi fuori regione.

Difficile, anche, avere fiducia nel management sanitario scelto da quella stessa politica di cui non abbiamo detto tutto il male necessario.

Non resta allora che il popolo, posto che sia ancora capace di difendere i propri interessi, e lo Stato nelle sue componenti.

Gli ex vigili non stabilizzati Africano Ornella, Bossio Teresa, Guido Rizzo Antonella, Perna Francesca Mafalda e Valeriano Marilena stamattina sono state ricevute dal Commissario Emanuela Greco.

 

Appena uscite obbligatoria la foto, proprio davanti a quel comune che è stato il loro datore di lavoro.

Dal comune mancavano da molto tempo.

Eppure erano serene ed emozionate.

“Siamo venute a parlare con Lei che rappresenta lo Stato, quello in cui abbiamo sempre creduto e sempre crederemo”, questo l’esordio del gruppo dei vigili non stabilizzati che hanno dato luogo ad una prima vicenda giudiziaria che sta maturando i suoi effetti.

 

E non è detto che essa resti l’unica.

Sono donne decise e determinate ad ottenere giustizia e lavoro, quel lavoro perso dopo un decennio ed oltre di servizio da vigili a favore del comune di Amantea e senza aver mai avuto richiami, anzi che si sono trovate in mezzo ad una strada dopo aver avuti apprezzamenti ed elogi.

Le vigilesse hanno voluto rappresentare al commissario la loro storia e le carte che hanno raccolte.

Carte esplosive.

 

Alcune delle quali provengono dal processo in corso

“Abbiamo trovato una donna con la (D) maiuscola. Serena , sincera, forte. Una donna alla quale abbiamo potuto parlare da donne. E siamo certe che le verità che le abbiamo raccontato non resteranno senza esito. E poi ci sembrava doveroso, ora che l’amministrazione precedente è stata mandata via dai consiglieri di opposizione, ritornare a salire dignitosamente le scale del comune per raccontare al commissario quelle verità che è giusto che lei sappia. Non ci aspettiamo miracoli immediati , ma il rispetto avuto dal commissario ci ha emozionato e dato fiducia”

 

Questo il senso delle parole pronunciate appena uscite dal municipio.

Ancora emozionate per l’incontro, tutte le vigilesse hanno espresso un forte apprezzamento per il commissario prefettizio le cui qualità umane e professionali hanno dato la misura della qualità dei funzionari prefettizi e la certezza che queste qualità saranno spese per la città e con equilibrio e giustizia anche per i cittadini.

 

Per quanto possibile anche per loro.

E questa disponibilità all’ascolto già le ha tranquillizzate.

Poi come dice il motto” se son rose fioriranno”.

Qui, ad Amantea, od a Paola.

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