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scuola piCarissimi alunni, cari Dirigenti, Insegnanti, personale non docente, carissima Comunità scolastica e carissime famiglie, desideriamo formulare in occasione dell'inizio del nuovo anno scolastico, a nome anche di tutta l'Amministrazione Comunale, i più sinceri auguri di buon lavoro.
Il primo giorno di scuola lascia sempre ricordi indimenticabili, e per questo un augurio speciale va ai più piccoli che affrontano il loro primo giorno di scuola con emozione e trepidazione. A loro auguriamo che l'inizio del nuovo anno scolastico sia un'esperienza appassionante e ricca di soddisfazioni.
La scuola è una palestra di vita, un luogo di crescita personale e culturale, un luogo dove i ragazzi imparano il rispetto delle regole per un sano vivere civile.
Tutti noi, amministratori, dirigenti e docenti, dobbiamo impegnarci affinché la Scuola possa garantire qualità, accoglienza e supporto necessario a formare gli adulti di domani.
Dobbiamo trasmettere ai ragazzi il piacere e la voglia di studiare.
Siate tenaci, ragazzi, e non abbiate paura di credere in voi stessi e di costruire sempre un mondo migliore.
Coltivate i vostri sogni e siate portatori dei nobili valori di unità, solidarietà, legalità, democrazia e rispetto dell'altro.
L'impegno degli uffici comunali, nel ricercare le soluzioni organizzative necessarie a garantire comunque quantità e qualità dei servizi scolastici e per fornire l'indispensabile supporto alle scuole, rimane massimo, pur consapevoli delle difficoltà e problematiche a seguito di provvedimenti, riduzioni del personale e tagli nei fondi.
Ai docenti vanno i nostri ringraziamenti per la professionalità e l'impegno profuso nel loro sempre più difficile e complesso lavoro di Maestri di vita dei nostri ragazzi.
Alle famiglie dei ragazzi rivolgiamo i nostri auguri e a loro diciamo che il nostro impegno sarà quello di lavorare per una scuola "sincera e creativa" in grado di essere vicina ai ragazzi ed alle loro esigenze.
Infine ringraziamo i Dirigenti Scolastici per la responsabilità di cui si fanno carico ogni giorno e per la dedizione e amore con cui dirigono le nostre Scuole.
Buon anno scolastico, un abbraccio e buon lavoro.
L'ASSESSORE ALLA PUBBLICA ISTRUZIONE
dott.ssa Caterina Ciccia

IL SINDACO
dott.Mario Pizzino

Pubblicato in Primo Piano

Riceviamo e pubblichiamo :

E' imbarazzante quanto tutti gli eventi- e sono molti- drammatici e scandalosi passino inosservati. 

E' senz'altro una caratteristica del Bel Paese farsi scivolare le cose addosso, come se niente fosse, come se ci fosse sempre un'alternativa migliore a quella appena persa.

E' davvero straziante constatare il menefreghismo diffuso rapportato alla gravità della condizione generale.

Questo discorso si distacca dalle vicissitudini politiche che si sono succedute negli anni- dalle inchieste, alle storie di mafia, ai vari commissari che hanno fatto visita al municipio- poiché l'attenzione va alla base del sistema politico: la società.

Purtroppo Amantea è, al momento, la tipica cittadina del sud Italia: omertosa, in crisi profonda, dove tutto va secondo il volere di Alcuni, dove tutto rimane fermo, basta che ognuno sia in condizione di tirare l'acqua al suo mulino.

Vedo tutti felici e contenti, soddisfatti di un carnevale irriconoscibile rispetto a qualche anno fa, di un programma estivo inesistente, di un teatro con le porte sbarrate, di un Palazzetto dello Sport che fa da spaventa passeri per i campi nei dintorni.

Soddisfatti di un Polo scolastico altamente disorganizzato, dove i ragazzi sono costretti a spartirsi le aule e chiudere i laboratori per far posto a nuove classi.

Soddisfatti di un luogo fondamentale per la formazione dei ragazzi mandato in disgrazia dalle gestioni insulse degli ultimi anni.

Quella scuola, che speravo fosse l'unica cosa ancora a resistere al degrado, ha perso ogni sua potenzialità, mandando i ragazzi- appena diplomati senza nessuna preparazione morale- ad affrontare un mondo assolutamente più complesso di qualche decennio fa.

Eppure ci sono molti giovani interessanti, molti dei quali sono anche impegnati in manifestazioni e progetti che invece di essere incentivate vengono trascurate.

Servono dei piccoli segnali- che ci sono- ed è necessario che la gente sia spinta ad apprezzarli, o almeno a prenderli in esame e certamente anche disapprovare.

Quello studente comune rimane deluso ma speranzoso.

«I have a dream» («Io ho un sogno») è il titolo del discorso tenuto da Martin Luther King il 28 agosto 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington, al termine di una marcia di protesta per i diritti civili, nota come Marcia su Washington per il lavoro e la libertà.

In esso esprimeva la speranza che un giorno la popolazione di colore avrebbe goduto degli stessi diritti dei bianchi. Questo discorso è sicuramente uno dei più famosi del ventesimo secolo, ed è diventato simbolo della lotta contro il razzismo negli Stati Uniti.

L ricordiamo e la utilizziamo per evidenziare che “anche io” ho un sogno

Quello che Amantea si rialzi dal profondo stato di inedia nel quale giace da troppo tempo e risalga dal profondo burrone nel quale è caduta.

Uno stato di inedia morale, etico, sociale, economico , culturale.

Un burrone dal quale non si vede né il c ielo,né il futuro.

Perchè chiedo che non sia demolita la Mameli ma rifunzionalizzata?

Semplice.

Perché questo straordinario stabile potrebbe diventare un vero e proprio “incubatore economico, sociale e culturale” ed essere il luogo fisico per la prima conoscenza dei tanti valori che la nostra città possiede ma non esprime, ed essere utile se non indispensabile ai nostri giovani, alle nostre mamme e donne, ai nostri anziani, agli artisti, diventando, quindi, una vetrina di Amantea.

Elenchiamo alcune proposte, senza pretesa di averle enucleate tutte.

La biblioteca.

E’ relegata in Campora San Giovanni. Se la vedeste ( ma scommetto che pochissimi amanteani l’hanno vista negli ultimi 10 anni) vi scandalizzereste per lo stato in cui versa. Quando vi ho accompagnato un docente universitario italo americano, il “poverino” ha chiesto della sezione della storia patria ( in America che ha una storia infinitamente più breve della nostra, le biblioteche sono piene di libri della loro storia!)

Si impone che sia riportata nel capoluogo, che sia affidata ad un bibliotecario, che abbia adeguati mezzi finanziari almeno per dotarsi della sezione della storia patria da mettere appena possibile in rete

La biblioteca è lo strumento indispensabile per diffondere cultura.

Basta con la pseudo cultura di chi mantiene nella propria biblioteca privata i testi che parlano di Amantea senza diffondere la conoscenza.

Peraltro una sezione potrebbe essere destinata alla biblioteca della scuola media Mameli che è ancora nei locali. Almeno fin tanto non sia costruita la nuova scuola media.

La mediateca.

Sono anni ed anni che la mediateca aperta in quel di San Bernardino, posto che sia rimasto qualcosa, è chiusa.

La cineteca.

Amantea non ne ha mai avuto una, anche se Amantea era famosa per avere tre cinema, l’Impero, i Bruni e l’Arena estiva

Ed anche se Amantea ha una storia di promozione del cinema grazie all’amore per tale arte espressa di Cortese che costituì la associazione intestata a François Truffaut, e che potrebbe, stante la sua passione, a continuare a “porgere” il cinema alla città

Non solo, ma la nascente cineteca potrebbe ospitare i film recentemente offerti al comune da Vita.

Audioteca

Amantea non ne ha mai avuto una e ci sembra importante

Come per tutte le altre proposte ne abbiamo discusso con tanti amici. Qualcuno ci ha osservato che forse sarebbe inutile considerato che ormai il web offre di tutto, ad ognuno.

Non lo so, però, se tutti hanno un pc od un tablet ma soprattutto se lo hanno o lo sanno usare le persone anziane che amano le canzoni degli anni 20-30-40 e quelle degli anni 50-60-70 eccetera e che potrebbero ogni tanto incontrarsi per ascoltare insieme la musica che amano.

Magari in un ambiente insonorizzato dove potrebbero anche fare karaoke.

Pinacoteca

Amantea ha una pinacoteca. Oltre un centinaio di quadri sono esposti nelle stanze del comune , la sala consiliare compresa.

Si tratta del risultato ottenuto da 4 estemporanee da me organizzate quando lavoravo per il comune di Amantea e dalle quali sono derivate 98 opere pittoriche di pregevole fattura e di valore( alcune di essere superano la quotazione di 10 mila euro)

Le grandi opere collocate nella sala consiliare sono figlie di un concorso da me organizzato ma fortemente voluto da GiovanBattista Morelli( onore al merito)

Molti artisti locali sono disponibili ad arricchire gratuitamente la sezione che potrebbe essere destinata a pinacoteca.

Non solo, ma molti di loro sarebbero anche disponibili a dare lezioni gratuite di disegno ai giovani amanteani

I nostri artisti non si smentiscono mai e mostrano sempre, in tal modo, la grandezza della vera cultura amanteana.

Ovviamente la pinacoteca raccoglierebbe anche le opere degli artisti indimenticabili ed indimenticati del passato.

Museo dell’artigianato

Amantea non ne ha mai avuto uno.

Eppure la cittadina ha avuto bravi artigiani che hanno creato opere di estremo lignaggio

Oggi che l’artigianato si è quasi spento e conta solo pochi rappresentanti, sembra imporsi non solo un museo che ricordi le qualità dei nostri artisti ma anche che ne stimoli la produzione.

Anche in questo caso diversi artigiani si sono dichiarati disponibili a dare lezioni gratuite di ai giovani amanteani

Alcuni vani potrebbero essere destinati alle associazioni che operano sul territorio amanteano

Museo del mare e della navigazione

Ricordare che Amantea è un po’ come Venere, nata dal mare, non è una follia

E comunque Amantea ha una storia che è un tutt’uno con il mare.

Il mare ne ha permesso i commerci senza i quali, forse, la città non sarebbe esistita o comunque non sarebbe diventata importante

Il mare ha portato culture da tutto il mediterraneo

Il suo dialetto è un dialetto ricco di parole greche, romane, bizantine, arabe, spagnole, francesi, eccetera

La sua gastronomia è ricca di piatti e di sapori di tutto il mediterraneo

Il mare ha favorito lo sviluppo economico della sua popolazione. Un tempo Amantea aveva centinaia di imbarcazioni e di marinai.

Non è certamente un caso se può vantare che un suo marinaio, Antonio Calabres, abbia partecipato alla scoperta dell’America

Dal mare sono giunti i viaggiatori che l’anno rappresentata e fatta conoscere

Tra i tanti Millin e Catel ai quali si devono le stampe poste in fondo al presente articolo e che porgiamo ai nostri lettori

Ma il mare di Amantea offre tantissimi tesori naturalistici alcuni dei quali sono posti anche essi in fondo al presente articolo e che ci sono stati offerti da Cenzino Giambra proprio per far parte del futuro museo del mare

Ma tanto altro è disponibile per il museo come il raro polpo palla(Ocythoe tubercolata) conervato dal dr Franco Gaudio, noto esperto amanteano laureato in scienze della maricoltura, pesca e igiene dei prodotti ittici, che ne è venuto in possesso perché interessato dal pescatore del rarissimo polpo e che ci ha offerto la foto.

E poi eccezionali foto degli scogli e testimonianze di ancore romane ancora conservate dal mare.

Per non parlare delle zone ricche di fori litotomici così da creare un ponte tra territorio museo

Un tesoro indescrivibile nella sua entità e nel suo splendore.

Il museo del lavoro e dell’agricoltura

Mai esistito fatta salva una provocatoria proposta portata avanti molte decenni fa da Enzo Fera di cui non è rimasto niente salvo poche memorie.

Foto del lavoro amanteano in Amantea, in Italia e nel mondo saranno la base del museo

Foto degli attrezzi e delle tecniche di lavoro il corredo.

Selezionate attrezzature gli elementi di pregio

Parliamo in particolare di attrezzature dell’agricoltura e della pesca

Il mondo della scuola diverrà il traino di questa sezione

L’area per gli anziani

Non esiste un luogo che non siano le panchine di piazza Commercio, di Piazza Cappuccini e qualche altra in giro sul lungomare , dove i nostri anziani possano incontrarsi per scambiarsi notizie, per farsi una partita a carte, per giocare a dama od a scacchi

Perché non destinare qualche locale alle loro esigenze magari durante le grigie e fredde giornate invernali?

E perché non creare un paio di campetti di bocce sui lati esterni della Mameli?

Il museo del paesaggio, dei panorami, dell’ambiente

Una parte della Mameli sarà destinata a raccogliere le immagini del paesaggio e dell’ambiente di Amantea ed a rappresentare le tematiche ambientali.

Tra il tanto possibile i percorsi per il birdwatching, il cammino dei mulini, le grotte, la geologia, i fiumi, eccetera ,eccetera

Sintesi

L’incubatore in sostanza sarà la novità del XXI secolo, uno spazio innovativo ed aperto ai cittadini, un luogo di cultura, conoscenza e socialità che vuole dare vita momenti collaborativi capaci di valorizzare il territorio amanteano e produrre benessere per la comunità.

Si tratta di un progetto strategico a regia pubblico privata che intende migliorare la qualità di vita degli abitanti e degli ospiti della città.

Ovviamente siamo di fronte ad un progetto ambizioso visto che vuole essere il punto di incontro tra il passato ed il futuro

Un luogo fisico finalizzato a promuovere il patrimonio ambientale, agricolo, culturale, artistico e storico del territorio

Una strada aperta verso e per la popolazione.

L’incubatore diventerà luogo di incontro tra locali ed ospiti.

Ma soprattutto un luogo di incontro per gli storici, gli ambientalisti, il sistema turistico, le aziende locali,le associazioni, i privati, i piccoli artigiani, gli artisti , gli emigranti e quanti altri vogliono operare per la propria città, i propri figli e nipoti

Un luogo di verità e di sogno.

Nell’incubatore sarà possibile proporre, realizzare e vivere incontri, mostre, laboratori didattici, presentazioni, workshop, escursioni, proiezioni, dibattiti, degustazioni, fiere e mercati, eventi a tema ricreativi e culturali.

“In altre parole, un luogo per tutti e di tutti, un presidio del cittadino in cui sviluppare e scambiare idee, conoscere il territorio e crescere assieme.

Il comune, gli sponsor privati e le associazioni potranno contribuire alla copertura dei costi

Ed in particolare alla copertura delle borse di studio che saranno bandite annualmente per lì arricchimento dell’incubatore.

Particolare attenzione sarà data alla formulazione di idee e progetti per lo sviluppo della città.

….continua….

Rara conchiglia trovata davanti ad Amantea

Stampa di Amantea del 1812( lato nord)

Stampa di Amantea del 1812 (lato sud)

Grande corallo di Amantea

Raro Polpo Palla pescato davanti ad Amantea

....continua.....

Pubblicato in Politica

Ci scrive l’ architetto Filippo Vita con il quale abbiamo avuto accesso agli atti della scuola media traendone la speranza che non si debba demolire un bene così prezioso, ed unico, per il futuro della nostra città, quale è il plesso della scuola media, un plesso che, ne siamo convinti, possa e debba essere rifunzionalizzato per essere destinato ad incubatore socio culturale( prossimo articolo-proposta). Ecco cosa dice:

Ho letto oggi con piacere un articolo su tirrenonews dell’ing. Giulia Fresca in merito alla vicenda del Liceo “Enrico Fermi” di Cosenza, che presenta non poche similitudini con la vicenda della scuola Mameli della nostra città.

A dire il vero il Liceo, a prendere per buone la relazione del tecnico incaricato, presenta valori di vulnerabilità strutturale tali da non poter resistere nemmeno al peso proprio. (dunque nemmeno verificata dal punto di vista statico)

Invito a leggere l’articolo e le argomentazioni dell’ingegnere che è anche mamma di una ragazza che frequenta l’istituto.

L’atteggiamento dei genitori del Liceo Fermi è però ben diverso da quelli di Amantea.

Loro vogliono capire.

Come è stata gestita la vicenda, perché improvvisamente questa scuola è divenuta inagibile e se per caso la decisione non è condizionata da altri fattori.

Intanto i ragazzi con l’appoggio dei genitori hanno occupato la scuola.

I genitori di Amantea sono presi dal panico sismico.

Ma è una paura curiosa, focalizzata sulla sola scuola Mameli.

Tutto il resto va bene. Perché? Perché così hanno loro detto.

Ripercorriamo allora la vicenda cercando di chiarire perché, se questo è il timore, bisogna quantomeno estenderlo a molte altre situazioni.

Facciamo prima con un linguaggio accessibile un breve riassunto sulle modifiche alle norme tecniche di costruzione negli ultimi anni.

Nel 2003 venne emessa l’ordinanza PCM 3274 che oltre a riclassificare le zone sismiche, prevedeva la verifica sismica per gli edifici strategici (quelli che hanno un'importanza fondamentale in caso di terremoti, tipo caserme, ospedali, sedi protezione civile ecc.) e quelli che possono assumere rilevanza in caso di collasso (edifici pubblici in genere, tra cui le scuole). imponeva che entro 5 anni venissero effettuate le verifiche.

Tale indirizzo veniva confermato dalle NTC (norme tecniche per le costruzioni) del 2008 che introducevano i precisi criteri per le verifiche e innovazioni fondamentali per il calcolo strutturale che sono diventate sempre più restrittive e impongono precise indicazioni su dimensionamento degli elementi strutturali, collegamenti, geometria ecc.

Gli edifici vengono quindi analizzati in base alle NTC e dai risultati ottenuti, si valuta l'azione da intraprendere.

Il procedimento consiste nell'estrarre un adeguato numero di campioni di materiale e sottoporlo a prove di laboratorio.

Con questi elementi noti e con la costruzione di un modello geometrico della struttura si procede al calcolo, prima statico (senza azione sismica), successivamente considerando le azioni sismiche.

Bene. Chiusa questa noiosa, ma necessaria, parentesi vediamo cosa succede con la scuola Mameli.

Per l'edificio sono state effettuate le prove sui materiali giudicate non soddisfacenti.

Dal calcolo effettuato il fabbricato risulta staticamente idoneo.

Mentre dal punto di vista sismico non risulta verificata.

A questo punto hanno frettolosamente deciso per la demolizione e la ricostruzione dell'opera.

Sulla base della relazione del tecnico che dice genericamente che a suo parere è più economico la demolizione che non l'adeguamento.

Allora poniamoci qualche domanda.

1- Come mai dal termine che doveva essere il 2008 le verifiche sono state eseguite solo ora?

2- Come mai senza effettuare verifiche circa un anno e mezzo fà sono stati spesi oltre 300.000,00 euro alla scuola?

3- Perchè non è stato consultato un revisore esperto non intervenuto nella valutazione?

4- Perchè non si è pensato alla redazione di un progetto di adeguamento in modo serio per valutarne i costi?

5- Perchè per le altre scuole non si è provveduto alla verifica sismica?

E facciamo qualche considerazione.

a- La scuola media Mameli ha un valore di circa 4 milioni di euro (la parte da demolire) :Bisogna veramente essere o molto sicuri o molto ma molto irresponsabili per assumersi la responsabilità della demolizione di un opera di tale valore. Tanto più che la legge in caso estremo prevede anche la riclassificazione per essere utilizzata ad altre funzioni. Non dimentichiamo che la struttura è idonea staticamente.

b- Le altre scuole che non sono state adeguate si trovano tutte nella medesima situazione. Quindi preoccupatevi pure per quelle e per le altre 40.000 scuole italiane che sono nelle medesime condizioni. Perché è impossibile, indipendentemente dei materiali, che una struttura progettata 40 anni fa risponda ai criteri delle norme attuali. E' come prendere una macchina degli anni 70, una 127 e sottoporla al test Euro 6.

- Io sono convinto che chiudere la scuola sia stata un'operazione avventata. Questa struttura ha subito tutte le scosse avvertite nel nostro territorio da oltre 40 anni e non presenta la minima lesione. E soprattutto è addirittura è adeguabile alle NTC. Facilmente, data la stessa geometria dell'edificio, con una spesa quasi uguale a quella della demolizione e smaltimento degli inerti.

d- Allora perchè succede questo? non sarà come dice l'ing. Fresca " per giustificare incarichi ed un appalto milionario da gestire"? intanto provocando un enorme danno sociale.

e - Non dimenticate i tempi. Forse qualcuno ci crede che per l'anno prossimo avrà la nuova scuola..

Invito pertanto tutti gli interessati a pretendere chiarimenti. In realtà tutti i cittadini dovremmo esserlo dato che è un bene che appartiene a tutta la collettività.

Architetto Filippo Vita.

Pubblicato in Primo Piano

Amantea sembra distratta dalla vicenda del mare che a taluni sembra bellissimo, mentre tal’altri sono più critici e pensano ai fosfati ed altro che in esso sversiamo quotidianamente. Un mistero.

 

E gli amanteani sono anche distratti dalla domanda cruciale se la puzza di fogna che si avverte in varie parti della città sia il segno del cattivo funzionamento della rete fognante o la evidenza della immissione illecita di fogna nella rete idrica delle acque bianche. Un mistero

Ed ancora distratti dalla domanda se le buche nelle strade siano una colpa della giunta Sabatino o se siano una colpa della giunta Tonnara od addirittura di quella precedente. Un mistero.

E non basta.

C’è chi si domanda, poi, perché la scuola elementare di via Baldacchini, nata negli anni sessanta, sia utilizzabile, mentre la scuola media di Via Aspromonte sia inagibile quasi tutta, ma, stranamente , non lo siano né la palestra, né l’auditorium.

Di chi sono i meriti e di chi sono i demeriti e le responsabilità?

Ma andiamo oltre.

L’unica domanda profonda ci sembra sia quella che si pongono i genitori degli studenti della Mameli: dove devono studiare in sicurezza i nostri figli ?

Ed ancora : quale è la soluzione più opportuna ed immediata?

Un mistero.

La soluzione di utilizzare gli spazi del Campus secondo molti genitori è infelice perché si tratta di spazi insufficienti ed inidonei.

Qualcuno vorrebbe, infatti, si prendessero in fitto altri locali.

Qualcuno parla dell’ex albergo Socievole, qualcun’ altro dell’ex albergo Cuore, altri, infine, dell’ex Industriale e dell’ex Liceo.

Qualcuno ha proposto di conservare il vecchio stabile e di realizzare il nuovo in strutture lignee, realizzazione che avrebbe il pregio di poter avvenire in tempi molto rapidi.

La commissaria Anna Aurora Colosimo aveva individuato l’ex stabile dell’Ufficio del Giudice di pace, ovviamente ristrutturato e per la ristrutturazione aveva ottenuto, anche, il necessario finanziamento dalla regione.

Sempre la stessa Commissaria aveva, però, anche dato incarico per la redazione di un nuovo progetto che in questi giorni è stato finanziato per circa 6 milioni di euro.

Una cifra altissima e perfino fortemente contestata da chi pensava e pensa non alla demolizione ed alla ricostruzione ma alla stabilizzazione del vecchio manufatto con tecniche e metodologie innovative e con spese nettamente inferiori.

La maggiore preoccupazione è, comunque, quella legata ai tempi di realizzazione della nuova scuola.

Si parla di 5 anni!

Un tempo lunghissimo ed inaccettabile per chi è costretto in locali insufficienti ed inidonei.

Ma tanti si stanno chiedendo se davvero, come sembrerebbe, si stia accettando il maxi finanziamento ma a condizione di perdere quello minore e relativo all’adeguamento dello stabile dell’ex ufficio del giudice di pace

Si sente dire che il tutto sia stata una sorpresa, ma noi sappiamo che non è così.

Sappiamo che il direttore generale ha detto sin dall’inizio “ O l’uno o l’altro ma non tutti e due”.

Ed allora i genitori non ci stanno e da domani si attiveranno.

Già domani è un altro giorno!

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scuola

 

Amantea Lunedì, 3 Aprile 2017 – Diritto allo studio e sicurezza, la Regione Calabria si faccia interprete delle esigenze degli studenti, delle famiglie, dei docenti e del personale della scuola media “Mameli” ed avvii subito quanto di sua competenza per un piano straordinario di intervento per demolire il vecchio stabile e ricostruirne uno nuovo, finalmente sicuro e moderno.

Serve una azione urgente affinché i ragazzi, al momento sistemati in classi situate in una struttura provvisoria, possano ritornare nelle aule della loro scuola già a partire dal prossimo anno scolastico. Il Governo regionale, insieme all’ente Provincia di Cosenza, competente in materia, apra un dossier per risalire alle cause che hanno determinato la pericolosità dell’edificio e si costituisca parte civile, nel procedimento che sarà aperto dalla procura competente, a tutela degli interessi dei cittadini.

 

È, questo, l’appello del Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Graziano, che sulle precarie e pericolose condizioni strutturali in cui versa l’Istituto di scuola secondaria di primo grado “Goffredo Mameli” di Amantea, a seguito anche dell’interessamento di Vincenzo Lazzaroli, ha presentato una specifica interrogazione al Presidente Oliverio.

Il fatto che una scuola pubblica sia stata costruita con materiale scadente – dice Graziano – è un dato che non fa onore alle Istituzioni e che, dunque, non dovrebbe far sorgere alcun tentennamento affinché si trovino le risorse necessarie e si ricostruisca subito un edificio sicuro e moderno.

Del resto le indagini tecniche non lasciano alcun dubbio sulle condizioni di estrema pericolosità di quella struttura. La scuola “Mameli” - ed è questo che ho chiesto al Presidente Oliverio attraverso una specifica interrogazione - può e deve diventare l’emblema del cambiamento di una Calabria che non può più affidarsi al caso.

Se ci sono, come emerso da Amantea, strutture pubbliche che mettono a rischio e a repentaglio le vite dei cittadini, soprattutto dei più giovani, le responsabilità non sono solo retroattive ma riguardano anche e soprattutto chi oggi è chiamato a governare.

Ed è per questo che bisogna intervenire subito, così che la gente ritorni ad avere fiducia nella politica e nelle Istituzioni.

 

Fondi per ricostruire una scuola degna di questo nome – precisa ancora il Segretario questore - ce ne sono a iosa.

Con la programmazione comunitaria 2014/2020, poi, destinata allo sviluppo delle nuove tecnologie e di una rete di servizi intelligenti non solo potremmo offrire agli studenti della “Mameli” un luogo sicuro ma, così come a tutti gli altri giovani colleghi calabresi, garantire una proposta di studio e formativa più europea e al passo con i tempi.

Rimarrò attento – conclude Graziano – e vigile sulla questione affinché la Regione risponda al più presto alle istanze dei genitori, della dirigenza scolastica e degli uffici comunali. Nei prossimi giorni, insieme all’amico Vincenzo Lazzaroli, sempre attento ai problemi che riguardano il comune di Amantea, effettuerò un sopralluogo sulla scuola così da poterne rendicontare, insieme agli atti prodotti dai tecnici, in seno al Consiglio regionale

 

Giuseppe Graziano

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La Scuola media Mameli, la Fidapa ed il commissario prefettizio ricordano la Shoah

Anche il commissario prefettizio Emanuela Greco si inserisce nelle manifestazioni di celebrazione

 

della Shoah promosse dall’ Istituto Comprensivo Mameli-Manzoni – Amantea in collaborazione con la Fidapa.

Domani 27 gennaio 2017 Istituto Comprensivo Mameli-Manzoni – Amantea in occasione del giorno della memoria presenta il film “Corri ragazzo corri” di Pepe Danquart.

Introduce la dirigente scolastica professoressa Antonella Bozzo, interviene la professoressa Clara Sciandra presidente della Fidapa che premierà gli alunni vincitori del premio “I ragazzi della Shoah” indetto dalla Fidapa di Amantea.

La presentazione del film avverrà a cura del professor Giacinto Cortese presidente del cineclub “F Truffaut” di Amantea.

Nel corso dell’evento su richiesta del commissario straordinario del comune di Amantea dottoressa Emanuele Greco sarà proiettato il documentario “Perché accogliere” partecipato della Prefettura di Cosenza.

Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz, liberandone i superstiti. Fu il giorno in cui gli occhi del mondo vennero aperti dinnanzi alla barbarie della Shoah.

Facendo leva su un’ideologia razzista e antisemita, i nazisti del Terzo Reich fra il 1939 e il 1945 sterminarono circa sei milioni di Ebrei. Per anni, ogni giorno ad Auschwitz, Bergen Belsen, Dachau, Mauthausen, Treblinka e negli altri campi di sterminio giunsero convogli carichi di persone: Ebrei, zingari, omosessuali, oppositori politici deportati e destinati alla camera a gas.

Il 27 gennaio ci ricorda che c’è stato un tempo in cui la pazzia dell’uomo ha schiacciato la vita e la dignità di milioni di esseri umani.

Il Giorno della memoria: per non dimenticare le vittime dell’Olocausto e l'orrore del genocidio nazifascista. La giornata in cui ricordiamo coloro che si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. La data in cui diciamo “no” alla violenza e ci schieriamo dalla parte dei diritti di libertà, del rispetto, della dignità umana.

Ancora oggi, per il mondo, ci sono tanti genocidi, guerre e violenze che costringono molti a lasciare la propria dimora ed a scappare rischiando la propria vita in mare o in mille altri modi.

La data simbolica del 27 gennaio ci insegna che non ci può essere memoria se si ignora il presente.

Vogliamo ricordare la Shoah, e tutte le vittime innocenti di oggi, con le parole di speranza della piccola Anna Frank:

«È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare.

Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore. Semplicemente non posso fondare le mie speranze sulla confusione, sulla miseria e sulla morte. Vedo il mondo che si trasforma gradualmente in una terra inospitale; sento avvicinarsi il tuono che distruggerà anche noi; posso percepire le sofferenze di milioni di persone; ma, se guardo il cielo lassù, penso che tutto tornerà al suo posto, che anche questa crudeltà avrà fine e che ritorneranno la pace e la tranquillità».

27 gennaio 1945 – 27 gennaio 2017

#‎PerNonDimenticare Circolo PD Amantea

Ricordate Salomone, secondo la Bibbia, figlio di re Davide e terzo re d’Israele?.

Di lui si ricorda, in particolare, che due donne gli si presentassero dinanzi rivendicando ognuna la appartenenza dello stesso bambino.

E nessuna delle due donne defletteva dalla propria richiesta .

Allora Salomone si fece portare una spada e ordinò che il bambino vivente fosse tagliato a metà per darne una parte a ciascuna di esse. Allora la vera madre lo supplicò di consegnare il bimbo all'altra donna, pur di salvarlo. Salomone capì così che quella era la vera madre e le restituì il bambino. Fu così reso noto a tutti che Salomone era veramente un re buono e saggio.

Sembra la storia della Direzione didattica Manzoni e dell’istituto comprensivo A Longo.

Solo che due anni fa il comune non fu come Salomone e quindi tagliò l’ Istituto comprensivo A Longo e lasciò viva la direzione didattica Manzoni.

Allora l’altra madre ( Campora SG) ricorse ad un giudice superiore che mostrò la sua comprensione e dichiarò non legittima la decisione del comune di Amantea..

Ora si ripropone la questione e la provincia di Cosenza, prossima alla chiusura, ha inviato una lettera con la quale “invita il comune di Amantea ad adottare delibera nella quale formulare proposta ufficiale di accorpamento del proprio istituto comprensivo ad altro istituto”.

Chiarisce, poi, la lettera che in caso di volontà non concordante tra i comuni la provincia è disponibile ad incontri atti a definire soluzioni condivise.

Non solo, ma la lettera insiste invitando il comune di Amantea a produrre delibera in presenza di “scuole interessate all’accorpamento in un unico istituto” .

Quantomeno pilatesca se non incomprensibile. Forse è bene che le province siano chiuse!

Ed allora il comune di Amantea delibera salomonicamente e decide.

  1. La conservazione della Direzione Didattica Manzoni;
  2. La conferma dell’originario Istituto comprensivo A Longo ma con aggregazione dell’istituto comprensivo di Aiello calabro e che comprende anche Cleto e Serra d’Aiello,
  3. La conferma dell’istituto comprensivo Mameli con accorpamento dell’istituto comprensivo di Lago

Correttamente la delibera richiama gli indirizzi regionali approvati con delibera del consiglio regionale n 48 del 4.8.2010, ma senza richiamo di parametri numerici che non vengono riportati se non per l’IC Longo ( 502) e l’IC di Aiello ( 282), ma solo per ricordare che quest’ultimo non ha più i parametri numerici minimi!! E che, pertanto, obtorto collo, deve aggregarsi a Campora SG che ne ha ben 502.

Ma( è solo teoria) Aiello Calabro potrebbe deliberare la aggregazione con Malito. Che farà a tal punto il comune di Amantea?

Stranamente invece non vengono riportati i dati della Manzoni e della Mameli, ma viene giustificata la delibera sostenendo la necessità:

  1. Di mantenere la attuale localizzazione dei plessi al fine di non compromettere la frequenza scolastica. ( ma perchè qualcuno voleva delocalizzare i plessi?)
  2. Di salvaguardare il maggior numero possibile di istituzioni in considerazione delle possibilità di una migliore offerta formativa. ( come a dire che più sono e migliore è la istruzione?)
  3. Di salvaguardare il maggior numero possibile di istituzioni in considerazione del rilevante peso educativo in un contesto socio-economico abbastanza carente e con possibili rischi di devianza giovanile e di dispersione scolastica!( cioè più poveri siamo e più scuole dobbiamo avere?) Ma se questo fosse una legittima giustificazione perchè proporre la chiusura dell’IC di Aiello?

Ora i camporesi ( le camporesi) possono dormire sonni tranquilli, hanno avuto quanto era giusto!

Pubblicato in Primo Piano
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