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gruppo belmonteConfermato il programma degli eventi

La reazione che tutti si attendevano c’è stata e rappresenta il migliore viatico per il futuro. La costruzione dei carri di Carnevale è ripresa a ritmo incessante. Gli operai dell’ente comunale hanno ripristinato il quadro elettrico aggiornandolo alle norme attualmente in vigore. Il locale, seguendo da questo punto di vista le prescrizioni indicate dalle forze dell’ordine, è stato dotato di estintori per consentire un pronto intervento in caso di necessità e le porte di accesso sono state riposizionate, garantendo adeguate condizioni di sicurezza. Ma non è tutto: sono in fase di collegamento le telecamere di videosorveglianza che monitoreranno sia l’edificio destinato alla realizzazione delle strutture allegoriche, sia la vicina isola ecologica.

«Con forza e con tenacia – spiega la delegata del sindaco alla gestione dei rapporti con le associazioni, Caterina Ciccia – abbiamo ripreso a lavorare a pieno regime per consentire al Carnevale di Amantea di vivere e di crescere nel tempo. Sono grata alla comunità per come ha risposto: davanti al capannone si sono ritrovati genitori e figli per ricostruire un sogno che qualcuno ha cercato sciaguratamente di interrompere. Mai come in questo occasione l’amministrazione, il comitato ed i carristi sono uniti per perseguire un unico obiettivo: rendere questa festa indimenticabile. È sarà così perché ci stiamo mettendo cuore, impegno e passione».

Si riparte dunque dalle certezze. «Complessivamente – ha spiegato il presidente del comitato “Giuseppe Brusco”, Salvatore Colla – saranno undici i carri che sfileranno per le principali vie della città: quattro sono attualmente in fase di realizzazione a Campora San Giovanni, altri quattro verranno completati ad Amantea, due a Belmonte Calabro e uno a Longobardi. Domenica 15 febbraio avrà luogo la prima parata dei carri e dei gruppi in maschera; il giorno successivo, lunedì 16 febbraio, si svolgerà la tradizionale festa dedicata ai bambini; martedì 17 febbraio si terrà una nuova parata, seguendo il consueto percorso che da via Dogana si immette su via Margherita, proseguendo poi verso piazza Commercio, corso Vittorio Emanuele e piazza Cappuccini. Qui sarà montato il palco che scandirà il ritmo della festa. La giornata conclusiva, con la proclamazione del carro vincitore, è prevista per domenica 22 febbraio. Chiaramente adegueremo il programma a quelle che sono le condizioni meteorologiche. Tutte le informazioni saranno pubblicate sul sito internet www.carnevalediamantea.it che consentirà a chi vorrà partecipare alla kermesse di essere sempre aggiornato sugli orari e sui vari appuntamenti in calendario».

L’incendio doloso è dunque un lontano ricordo. «Si è trattato – evidenzia il sindaco Monica Sabatino – di un intoppo che non ha intaccato l’entusiasmo di questi giovani. Toccherà agli investigatori ed alle forze del’ordine capire come si siano svolti i fatti, ma siamo convinti che il Carnevale di Amantea sia scevro da ogni forma malavitosa e rappresenta un punto di riferimento per le nuove generazioni che si ritrovano a lavorare con fatica ad un unico progetto. Per rendersene conto è bastato osservare lo sconforto dei ragazzi che tra lacrime e pianti avevano pensato di mollare tutto, ma che con la stessa determinazione hanno dichiarato a gran voce di voler andare avanti e di non bloccare la complessa macchina organizzativa. Rimandiamo al mittente le accuse di coloro che ipotizzano un collegamento tra quanto accaduto e la criminalità organizzata: il Carnevale è figlio diretto dell’Amantea degli onesti, di quelle persone che hanno partecipato al consiglio comunale sulla legalità che si tenuto presso il Campus Francesco Tonnara, di quelle famiglie che vivono nel rispetto delle regole e delle istituzioni e di quelle persone che amano incondizionatamente la propria città».

carnevale

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Intanto una premessa quale è quella che porsi dubbi significa avere coscienza, significa avere intelligenza critica, significa voler e saper rivedere i comportamenti e le scelte, anche i propri.

Ma i dubbi di Cupelli ci appaiono francamente inaccettabili.

Sarebbe come dire: vale la pena di educare i propri figli alla giustizia, all’etica, alla onestà, se poi la nostra società va alla deriva?

E’ giusto, di più è necessario. Anzi occorrerebbe dare una attenzione anche figli degli altri e proprio perchè domani gli onesti vivi possano essere la maggioranza.

Lo stesso senso ha fare politica indicando e perseguendo il bene.

Ma senza arroganza, senza supponenza, con la consapevolezza del possibile, senza sogni, con vigore e forza , senza desistere mai , attendendo la luce in fondo al tunnel, la luce che prima o dopo verrà.

Ed esiste un unico metodo che è quello di segnalare ogni giorno, gli errori, le scelte sbagliate, le differenze create, gli imbrogli, il negativo che pervade la nostra società , con la convinzione che il male va indicato perché si distingua dal bene, nella speranza che il male possa scomparire ed il bene prevalere.

Ma una attenzione dobbiamo averla tutti. Nessuno di noi è perfetto, anche noi possiamo sbagliare, nella sostanza e nella forma. Non ergiamoci allora a soloni, non saliamo sul pulpito per richiamare un popolo bue e pecora. Noi possiamo fare due cose . Una è quella di indicare ogni giorno il male ed il bene. L’altra è quella di continuare a dare l’esempio degli onesti tenendo conto che noi non siamo più onesti se gli altri sono più disonesti.

Ma ecco cosa scrive Cupelli:

“La politica in generale è ormai considerata dalla gente una cosa sporca, finite le ideologie, la popolazione si è allontanata dalla politica , basta guardare le percentuali dei votanti, i cittadini la considerano solo un mezzo per affari personali.

La politica ad Amantea, in Calabria, rispecchia fedelmente queste considerazioni.

Abbiamo un’amministrazione sempre più lontana dagli interessi generali, da quello che serve veramente alla comunità. Il potere usato per soddisfare interessi.

Basta guardare la vicenda Lungomare, invece di investire su qualcosa che potrebbe portare utilità economica e sociale, sia per i cittadini che per gli operatori economici , si preferisce progettare ponti faraonici che non verranno mai realizzati ed allargare strade isolate, scelte illogiche, apparentemente”.

Vorrei ricordare a Cupelli che forse il problema non è soltanto Lungomare o ponti per gli amici, ma anche strade e marciapiedi( la foto è stata scattata ieri in via Baldacchini nei pressi dello studio medico del dr Gambardella con una mattonella che si è rotta sotto il peso di una donna che passava).

Poi continua la nota dell’attivista del M5S

“Un amministrazione che con ARROGANZA non dà risposte ai cittadini, alle associazioni, alle minoranze consiliari.

Un’amministrazione che ignora le domande delle Associazioni, sulle cooperative, sui voucher, sulle delibere di liquidazione di parcelle legali stratosferiche.

Una politica che tiene sotto scacco persone bisognose accontentandole con piccoli incarichi sottopagati invece di studiare, programmare, soluzioni dignitose e proiettate nel futuro.

Un’amministrazione e quindi una politica lontana dai bisogni dei cittadini in questo periodo di crisi, una politica che non ha soldi per la popolazione ma che riesce ad aumentarsi lo stipendio, mentre molte persone si avvicinano alla soglia di povertà e sono abbandonate a se stesse.

Una politica fatta anche di tanta ipocrisia e falsità, con nuovi politicanti che tradiscono le aspettative di chi li ha sostenuti, novelli Machiavelli, impegnati in raggiri atti a soddisfare solo il proprio ego, uno schifo.

Ma la colpa di tutto è della stessa popolazione che si fa sfruttare, dei cittadini che per piccoli favori personali vendono la propria dignità, salvo subito dopo lamentarsi. Da una massa di persone che non pensano a tutelare il territorio che li circonda.

Troppo facile, retorico,scontato, dire: occorre una presa di coscienza, impegnarsi per cambiare, la verità e che a nessuno interessa più niente, se non il proprio orticello.

In particolare alle nuove generazioni, sempre più distanti dal preoccuparsi del loro futuro”.

Ed allora? Allora occorre svegliare questo popolo senza coraggio ma forse ancora onesto ed esiste un unico modo, che è quello di denunciare i comportamenti illeciti e la politica border line, di segnalare il metodo assurdo di trasferire i debiti alle future ed incolpevoli generazioni come sta facendo la nostra amministrazione comunale da tempo ( nessuna esclusa in verità) pur di sopravvivere e solo per sopravvivere.

Non mi piacciono i dubbi di Cupelli quando si chiede

“Allora la domanda “sorge spontanea”, perché impegnarsi per cercare di cambiare, quando anche su cose nobili come la difesa dello “scoglio di Coreca”, c’è indifferenza da parte della maggioranza dei cittadini, mentre allo stesso tempo si ordiscono trame volte a cercare di far coincidere interessi diversi e non conciliabili, atte a favorire la malapolitica, mire personali ed egoistiche. Non è meglio restare spettatori?

Oppure non allinearsi, non omologarsi alla massa, dare ascolto alla propria coscienza, anche se probabilmente inutilmente e continuare ad agire, pur sapendo che forse non servirà a niente, inseguendo un’utopia, contribuire al cambiamento.

Questo è lo spirito che muove i cittadini aderenti al Movimento 5 Stelle, quelli autentici.

                                                                                   Rosario Cupelli cittadino attivista M5S”

La domanda che mi porrei è più alta. E’ onesto, leale mettere al mondo figli ai quali lasciamo una Italia, una Calabria ed una Amantea sulla soglia della disperazione, senza valori , senza lavoro e piene di debiti?

Fermiamo il mondo o facciamo scendere dal treno gli attuali macchinisti e controllori? La risposta è ovvia,ma occorre osare un po’ di più pensando non ai nani che oggi hanno il posto a edere, sia pure un predellino, ma a quelli che domani ( i nostri figli e nipoti) non troveranno nemmeno il treno. Basterà loro il ponte di colongi e lo scoglio di coreca?E ci saranno?

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“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario’’Primo Levi

Amantea.Campus Teatro Temesa. La mattina del 27 gennaio 2015 gli alunni degli Istituti Comprensivi “G. Mameli’’ e “A. Longo’’ di Amantea partecipano alla Giornata della Memoria organizzata dal Vicesindaco, il Dott.Giovanbattista Morelli al Campus Teatro Temesa di Amantea.

Gli alunni delle classi seconde e i docenti della Scuola “G.Mameli’’coordinati dalla F.S.Area 4 ,la Prof.ssa Concetta Mileti, vengono accolti alle ore 9.00 nel Teatro Temesa dal Vicesindaco di Amantea.Uno scambio tra le Istituzioni, il Comune e la Scuola, teso a costituire momenti di reale continuità pedagogica, educativa e didattica che ha valorizzato il patrimonio delle diverse competenze,risorse culturali e professionali.

Saluta i Dirigenti Scolastici, i docenti, gli alunni, il Dott. Morelli che rappresenta il Consiglio Comunale di Amantea e il Sindaco, la Prof.ssa Monica Sabatino, ricorda a tutti di aver organizzato anche in passato eventi nei quali ha sottolineato l’importanza della “Giornata della Memoria’’ e dice :”Il mondo ha il dovere di ricordare le tristezze dell’olocausto,un dovere che sentivamo dal profondo del cuore io e il Sindaco perchè il nostro dovere di adulti è quello di trasmettervi, insieme ai vostri docenti, questa triste realtà storica affinchè non si ripeta mai più’’.

Ringrazia in particolare il Dirigente Scolastico, la Prof.ssa Caterina Policicchio per aver permesso questo momento di condivisione tra le Istituzioni che, interviene e dice: ”Sono io che ringrazio lei, il Sindaco e il Consiglio Comunale di Amantea, per aver dato la possibilità ai miei ragazzi e ai ragazzi dell’Ist.Compr.di Campora San Giovanni che saluto, la possibilità di vivere insieme questa giornata. Il 27 gennaio del 1945 ricorre la liberazione degli ebrei dal campo di concentramento di Auschwitz ad opera dell’armata russa; i nostri ragazzi, ogni anno commemorano questa tragedia anche prima dell’emanazione della Legge n.211 Art.1 e 2 del 20 luglio del 2000 che definì le finalità per le celebrazioni del Giorno della Memoria in tutte le scuole. Nel conflitto mondiale morirono trentadue milioni di persone e sei milioni erano ebrei. Il Ministro dell' IstruzioneStefania Giannini ha firmato un protocollo anche quest’anno, come ormai accade dal 2000 quando è stata emanata la legge n. 211 con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in Polonia. Il MIUR e l’UCEI si sono impegnati a promuovere iniziative e progetti finalizzati a tramandare e rafforzare nei giovani la consapevolezza della Shoah, per renderne sempre vivo il ricordo in omaggio alle vittime e a quanti si opposero al progetto di sterminio nazista, sacrificando la propria libertà e la propria vita. L’impegno è notevole di tutti coloro che operano nelle scuole per promuovere attività didattiche volte alla conoscenza e alla riflessione sulla Shoah, affinché il ricordo di quanto avvenuto non venga mai meno e si diffonda tra le giovani generazioni, impegno che trova riscontro oggi con questa iniziativa, e l’anno scorso con la partecipazione della mia scuola al Concorso nazionale ‘I giovani ricordano la Shoah’, promosso, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, dal MIUR e dall’UCEI. Noi dobbiamo continuare ad essere cittadini attivi, continuare a partecipare a queste iniziative anche con altre Istituzioni e Associazioni. Conclude il Dirigente Caterina Policicchio :”Sappiamo che spesso è difficile ricordare, come afferma con amarezza Primo Levi quando dice: ‘La memoria umana è uno strumento meraviglioso ma ingannevole…Il ricordo di un trauma, patito o inflitto, è esso stesso traumatico perché richiamarlo duole o almeno disturba’; ma io credo che tutti dobbiamo essere convinti che il ricordo della Shoah sia utile alle nuove generazioni ed è per questo che invito a voler vivere momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione’’.

Prende la parola, il Prof.Giacinto Cortese e dice:”Oggi per ricordare e riflettere abbiamo scelto di vedere il film ‘Jona che visse nella balena’ che è stato girato nel 1992 dal regista Roberto Faenza, apprezzato soprattutto all’estero; il film è tratto dal romanzo autobiografico dello scrittore Jona Oberski intitolato Anni d'infanzia. Jona Oberski è un bambino di quattro anni che vive ad Amsterdam durante la seconda guerra mondiale. Dopo l'occupazione della città da parte dei tedeschi, viene deportato nel campo di Bergen-Belsen insieme a tutta la sua famiglia. Qui Jona passerà tutto il periodo della guerra. Il film ha ottenuto nel 1993 il premio David di Donatello per miglior regia, migliore musica e migliori costumi. Ascolterete infatti una canzone ebraica dal titolo Gam Gam , una canzone scritta da Elie Botbol che dice ‘Anche se andassi nella valle oscura non temerei nessun male,perché Tu sei sempre con me;Perché Tu sei il mio bastone, il mio supporto,Con Te io mi sento tranquillo’. Anche alcune frasi che dirà la madre di Jona al proprio figlio hanno un significato particolare come ‘GUARDA SEMPRE IL CIELO E NON ODIARE MAI NESSUNO’, in questa frase troviamo un insegnamento di SPERANZA e di PERDONO. Jonah, infatti, dopo aver vissuto tanti dolori è diventato un famoso e rispettato scienziato e vive tuttora ad Amsterdam’’. Conclude il Prof. e dice:”Questo film tocca le corde del cuore e inumidisce gli occhi’’.                 

Al termine del film, gli alunni commossi hanno applaudito a lungo e continuato per l’intera mattinata a esprimere le loro riflessioni anche a scuola.

Per apprendere a vivere, i ragazzi devono munirsi di una bussola interiore, capace di orientare le scelte, e di un alfabeto emotivo per affrontare gli ostacoli che la realtà spesso presenta; hanno bisogno di trovare soprattutto nei comportamenti degli adulti la coerenza, la sicurezza delle regole, le opportunità di far propri i valori fondamentali del cittadino perché essi imparano dagli esempi delle persone e quindi dalle Istituzioni del contesto nel quale si trovano a vivere.

I ragazzi hanno la possibilità di sviluppare e progredire sia sul piano educativo che sociale e la scuola per ottenere risultati positivi, soprattutto nei processi formativi ed educativi degli alunni deve essere concepita, da tutti noi insieme a coloro che operano in modo significativo nel nostro territorio (Istituzioni,Associazioni…) come un unico e grande gruppo di lavoro capace di arricchire con esperienze significative come quella vissuta oggi dai nostri alunni.

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