A pochi giorni dall’attentato con il quale è stata incendiata l’auto della vigilessa Anna Montemagno si è tenuto il consiglio comunale convocato per esprimere alla dipendente del locale corpo di Polizia Municipale la solidarietà di tutte le forze politiche di maggioranza e di minoranza.
Ed è stato, come ci si aspettava, un coro unanime di solidarietà, espressa in modalità e forme diverse da tutti i consiglieri comunali.
Solidarietà espressa all’appartenente al corpo di polizia Municipale, ma anche, se non soprattutto, alla donna ed alla madre.
Della vigilessa è stato apprezzato il coraggio ad andare avanti, la forza d’animo di continuare il lavoro per il quale ha dovuto abbandonare, speriamo temporaneamente, il proprio paese, la propria famiglia ed i propri figli.
Se però il sindaco, gli assessori, i consiglieri di maggioranza e minoranza sono stati corali nella espressione degli apprezzamenti non così si può dire delle istituzioni
Mancava il signor Prefetto pur intervenuto nel caso delle minacce agli amministratori, quasi che questi valessero più di un vigile urbano.
Mancava il signor Questore pur invocato dalla minoranza .
Mancava il comandante provinciale dei carabinieri pur intervenuto nel caso delle minacce agli amministratori.
Erano presenti solo i Carabinieri della locale stazione a conferma ulteriore della attenzione data al caso ed alla vigilessa sin dai primi minuti successivi all’attentato.
Mancava, pur invocato, il mondo della scuola, presente, invece, nel consiglio comunale di solidarietà agli amministratori, ad ulteriore conferma che ci sono “attentati ed attentati”, anche se, forse, gli attentatori hanno la medesima matrice di violenza.
Nessun politico è venuto a dare solidarietà alla Montemagno ed al corpo di Polizia Municipale, ed anche questa assenza è la dimostrazione che ci sono forti distinguo tra politici e “l’altra gente”.
Nemmeno la solita e pur trita solidarietà verbale, come se nulla fosse accaduto in questa città difficile che sta diventando Amantea
Si è da poco conclusa l’operazione di Polizia marittima eseguita sui trentasei comuni costieri del compartimento marittimo di Vibo Valentia che abbraccia 4 province( Potenza, Cosenza,Catanzaro e Vibo Valentia)
Le attività di controllo iniziate nel mese di novembre 2014 e terminate alcuni giorni addietro, hanno visto impegnati un cospicuo numero di militari del “nucleo operativo difesa del mare” degli uffici di Guardia Costiera di Vibo valentia, Maratea, Praia a Mare, Diamante, Cetraro, Paola, Amantea, Lamezia terme, Pizzo, Tropea e Nicotera.
L’attività è stata effettuata sotto il coordinamento del capo del compartimento marittimo CF Antonio Lo Giudice.
I militari impiegati hanno eseguito più di quattrocento verifiche in ambito demaniale marittimo con mirati accertamenti amministrativi e di polizia giudiziaria sulle concessioni demaniali di 220 km di costa tirrenica calabro-lucana, da Nicotera a Maratea.
Grazie ai controlli è stato possibile accertare che quarantacinque strutture balneari autorizzate per il mantenimento delle opere in concessione solo per il periodo estivo risultavano non essere state rimosse a fine stagione
Da qui le denunce a carico dei soggetti titolari delle concessioni alle procure della repubblica competenti di Lagonegro, Paola, Lamezia Terme e Vibo valentia
Gli accertamenti hanno portato al sequestro di 38 strutture balneari di cui ben trenta in provincia di Cosenza e le altre 8 nelle province a sud.
Nella provincia di Cosenza sono state sequestrati uno stabilimento balneare ad Amantea, due a Diamante, otto a Scalea, dodici a San Nicola Arcella, sette a Santa Maria del Cedro.
Gli altri stabilimenti sono stati sequestrati due a Nicotera, quattro a Tropea, uno a Gizzeria, uno Nocera Terinese
Molte le amministrazioni comunali che a seguito di tale attività hanno potuto verificare che numerosi concessionari non avevano effettuato i pagamenti dei canoni previsti ed hanno avviato in alcuni casi il procedimento di decadenza del titolo concessorio secondo quanto previsto dalla legge.
Il comandante della Capitaneria CF Antonio Lo Giudice le attività di verifica sul demanio marittimo da parte degli uffici marittimi dislocati lungo il compartimento marittimo continueranno sia per tutelare la costa sia per prevenire e reprimere abusi in danno dell’erario
Scrive Gianfranco Suriano: “A nome del Consigliere comunale Sergio Ruggiero, peraltro colpito in queste ore da un grave lutto familiare, e dei componenti della lista La Nuova Primavera, esprimo sincera vicinanza all’agente Anna Montemagno e a tutto il Corpo di Polizia Municipale per quanto accaduto nei giorni scorsi.
Il grave atto intimidatorio operato nei confronti dell’Agente Anna Montemagno, persona che con la massima dedizione e serietà svolge quotidianamente il proprio lavoro, rappresenta l’ulteriore segnale pericolosissimo lanciato a tutta la Città e testimonia l’escalation dei fenomeni delinquenziali che stanno rendendo il nostro territorio sempre più a rischio.
Oltre al grande lavoro che stanno svolgendo le forze dell’ordine, alle quali ogni settore sano della nostra comunità dovrebbe offrire piena collaborazione, occorre che le massime Istituzioni cittadine ad iniziare dall’Amministrazione comunale prendano coscienza del particolare momento che la Città sta vivendo, mettendo in campo, per quanto di propria competenza, ogni ulteriore misura che miri a garantire l’adeguata sicurezza dei cittadini di Amantea e Campora San Giovanni.
Al di là d’inutili e ripetuti atti esclusivamente formali, c’è bisogno di atti sostanziali capaci complessivamente di contribuire al potenziamento delle attività di controllo sul territorio.
Penso, ad esempio, all’immediato potenziamento dell’organico del Corpo di Polizia Municipale che va dotato anche di maggiori risorse economiche da utilizzare nelle tante attività cui è chiamato a svolgere. Attualmente delle somme incassate dal Comune per contravvenzioni e sanzioni solo poche migliaia di euro sono reinvestite nelle attività di Polizia Municipale. Inoltre, da più tempo si parla di dotare lo stesso Corpo di uffici e locali più consoni alle funzioni svolte. Oggi il Corpo di Polizia Municipale è ancora letteralmente ammassato in locali del tutto angusti che, oltre a non consentire agli Agenti di lavorare in modo del tutto efficiente ed efficace, sono impresentabili a cittadini e turisti.
Penso anche a incisive azioni, da intraprendere a cura dell’Amministrazione comunale nelle più opportune sedi, per ottenere l’apertura, magari a Campora San Giovanni, di un distaccamento dei Vigili del Fuoco in modo da garantire un loro più tempestivo e produttivo intervento, rispetto anche ai ripetuti atti incendiari perpetrati, purtroppo, nel nostro vastissimo territorio.
Ritornando all’atto intimidatorio subito dall’agente di Polizia Municipale, è dovere di chi ci amministra schierarsi con i fatti, e non solo a parole, dalla parte di chi subisce un atto così vile, a maggior ragione se a essere colpita è una Istituzione che ha il compito di garantire l’ordine e la sicurezza dei cittadini. Ciò vuol dire, senza se e senza ma, consentire al Corpo di Polizia Municipale di svolgere al meglio i propri delicati compiti.
Questa dovrebbe essere, a mio modesto avviso, una prima fattiva e immediata risposta, da parte dei nostri amministratori, all’atto delinquenziale operato nei confronti dell’Agente Montemagno e di tutto il Corpo di Polizia Municipale della nostra Città”.