Reggio Calabria. Un consulente tecnico specializzato nell'ascolto e nella trascrizione di conversazioni telefoniche ed ambientali, Roberto Crocitta, con una collaborazione pluriennale con l'autorità giudiziaria, è stato arrestato dalla squadra mobile di Reggio Calabria e dal commissariato di Palmi.
È accusato di favoreggiamento aggravato dalle finalità mafiose per avere redatto consulenze false per aiutare i boss della 'ndrangheta della piana di Gioia Tauro ad eludere le indagini.
Scrive Stefano Perri “Un'attività criminale, quella del Consulente di parte Roberto Crocitta, stroncata stamane dall'arresto operato dagli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Palmi, in seguito all'ordinanza di custodia cautelare su richiesta del Procuratore Aggiunto Michele Prestipino e del Sostituto della Dda di Reggio Giovanni Musarò.
Crocitta, consulente specializzato nell'ascolto e nella trascrizione di conversazioni telefoniche e ambientali, con una lunga carriera alle spalle anche al servizio del Tribunale di Palmi, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti modificava con perizia le trascrizioni con l'obiettivo di smontare gli impianti accusatori e favorire la scarcerazione dei boss del mandamento tirrenico. In particolare l'uomo, proprio sfruttando la sua lunga esperienza professionale nel campo delle intercettazioni, individuava ad arte alcuni dei passaggi maggiormente probatori e li modificava omettendo nomi o specifiche circostanze etichettandoli come ''incomprensibili'' o sostituendoli con parole assonanti.
Nello specifico ad essere contestate sono tre consulenze effettuate da Crocitta in un arco temporale di circa cinque mesi, tra il giugno e il novembre del 2010, e redatte sotto richiesta di tre fra le più temibili cosche della pina di Gioia Tauro: i Gallico (con una consulenza redatta nell'interesse dell'indagato Antonio Dinaro), i Pesce (con una consulenza per Francesco Pesce) e i Bellocco (con una consulenza per l'indagato Domenico Bellocco). A pesare sulle spalle di Crocitta non solo le ''disattenzioni'' nella trascrizione delle intercettazioni, ma soprattutto la sistematicità degli episodi, segno evidente, secondo gli inquirenti, dell'assoluta volontarietà del comportamento.”
''Un' operazione - ha detto il Procuratore Ottavio Sferlazza - che colpisce un esponente effettivo di quella che è stata definita area grigia, un professionista che metteva a disposizione della 'ndrangheta la sua opera favorendola consapevolmente''.
Ed inoltre ha aggiunto il Procuratore Aggiunto Michele Prestipino che ''Spesso si dice che la forza della 'ndrangheta sta nella sua capacità di interagire con l'esterno. Anche Don Pino De Masi qualche tempo fa ha affermato che sulla Piana esiste un esercito di professionisti che ha abdicato al suo ruolo consegnandosi nelle mani della 'ndrangheta. Bene oggi andiamo a colpire proprio un componente di quell'area grigia che non sempre è definita con secondo termini esatti. In questi anni abbiamo accertato la collusione di una larga schiera di professionisti, dai tecnici ai commercialisti fino ai poliziotti. Una pluralità di soggetti che dimostra che la 'ndrangheta sa stare dentro la società a diversi livelli. Ma grazie al nostro intervento dimostriamo che oggi non è più conveniente colludere e mi auguro che questa operazione serva da esempio per tutti e dimostri che chi tradisce i doveri della propria professione non fa un buon servizio alla giustizia e nemmeno a se stesso''.