BANNER-ALTO2
A+ A A-

Torino. E’ stato presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino il romanzo storico “S.ELIA JUNIORE” di palmese Oreste Kessel Pace (www.kessel.it). Incentrato sulla biografia di uno dei Padri Italogreci più importanti del Mediterraneo, il volume ha catturato l’attenzione del pubblico intervenuto nello stand allestito dalla regione Calabria, ospite d’onore in questa edizione del salone.

Per i tipi della Kaleidon Editrice di Roberto Arilotta è il romanzo storico S. ELIA JUNIORE, che ha impegnato Oreste Kessel Pace per più di cinque anni, facendogli guadagnare molti premi letterari importanti, come il Premio Calabria Cultura e Turismo direttamente dalle mani di Vittorio Sgarbi e del critico letterario Albanese nonché il prestigioso Premio Storico Metauros dalle mani del mariano Filippo Marino.

Il volume è stato presentato, in anteprima, nell’agosto 2012 sul monte S. Elia di Palmi con il Movimento Culturale San Fantino, il Club Unesco di Palmi, il Patriarcato di Malta e la città di Enna (città natia del grande personaggio storico-religioso). Ma anche in molti altri centri non solo calabresi.

La prefazione, redatta da colui il quale è considerato tra i più grandi narratori viventi e presto candidato al premio Nobel per la Letteratura: Dante Maffia, è un certificato letterario dentro un’opera letteraria.

Da oltre venticinque anni Oreste Kessel Pace è attivo in associazioni culturali impegnate nel territorio per la ricerca e la valorizzazione dei santi italogreci. Guida turistica, autore di moltissimi racconti e romanzi non solo storici (San Rocco di Montpellier, SCILLA, RHEGION, ARTEMIDE, etc) e ricercatore sulle civiltà antiche del Mediterraneo, documentarista, fotografo, divulgatore nelle scuole. Ad oggi gli sono stati conferiti alcuni tra i più importanti riconoscimenti culturali non solo calabresi.

Prevista alle ore 11.30, la presentazione ha visto impegnato il professore Giovanni Tesio, ordinario di Letteratura Italiana presso l’Università di Alessandria nonché autore e critico per prestigiose case editrici come l’Einaudi e la Mondadori. Il dottor Tesio ha analizzato il romanzo storico di O. Kessel P. evidenziandone le caratteristiche narrativo-tecniche e storico scientifiche, per terminare la relazione con un esame psicologico.

L’autore palmese ha terminato con un intervento rapido, entrando nel merito dei cinque anni di ricerca, studio e stesura, di dettegli sul personaggio di S. Elia Juniore e del suo periodo storico molto delicato per la Calabria e la Sicilia, ma Kessel ha anche emozionato e commosso i presenti, raccontando eventi della sua vita molto particolari.

Oreste Kessel Pace ha voluto donare una sacra icona proveniente dalla Grecia al professore Tesio, quale ringraziamento per: “la disponibilità ha lasciare i propri impegni universitari e culturali per venire, a proprie spese, a presentare il libro di un ragazzo sconosciuto al Salone del Libro di Torino. Adesso anche il professore Tesio è amato da S. Elia Juniore e dai nostri Padri Italogreci”

Applausi scroscianti e sinceri per oltre dieci minuti.

Con la presentazione di O. Kessel P. la Regione Calabria non poteva fare figura migliore al Salone Internazionale dell’Editoria e del Libro, cominciando al meglio una serie di manifestazioni culturali importantissime.

Leggi tutto... 0

Quando imbatti nel vero giornalismo è difficile non restarne colpiti. Vi riportiamo “l’illuminante” articolo tratto dalla GdS di oggi 14 maggio sulla vicenda del “30” alla figlia del Boss, un giallo ancora tutto da scoprire e seguire per la penna di Arcangelo Badolati: “Il “giallo” dell’esame. E la figlia del boss. Lo scorso anno la Dda di Reggio Calabria ha messo il naso nelle stanze dell’ateneo di Arcavacata. È avvenuto causalmente nell’ambito di un’inchiesta condotta dal procuratore aggiunto antimafia, Nicola Gratteri e del pm distrettuale, Antonio De Bernardo, su una cosca di Marina di Gioiosa Ionica. Una cosca che – more solito – esercitava un controllo totalizzante sul territorio di sua competenza. Influenzava e condizionava l’imprenditoria e tentava approcci con il mondo politico- istituzionale. Intercettazioni telefoniche e ambientali, appostamenti, riprese filmate consentirono ai pubblici ministeri di disegnare la mappa dei presunti interessi criminali.

Le vicende, focalizzate in una ordinanza di custodia cautelare, sono tuttora oggetto di verifiche processuali. Il quadro ipotizzato dai magistrati inquirenti deve insomma trovare consacrazione in una sentenza definitiva. Durante le indagini preliminari accadde, però, che gl’investigatori s’imbatterono in una strana telefonata in cui si tirava in ballo un apprezzato docente dell’Università della Calabria, Franco Rubino (nella foto GdS a sx), già preside della Facoltà di Economia, ex assessore del comune di Rende ed oggi direttore del Dipartimento di Scienze aziendali e giuridiche.

Il nome del professore saltò fuori in una telefonata del 2007 tra l’ex assessore provinciale reggino, Rocco Agrippo e tale Gaetano. Il riferimento era ad un esame da garantire alla figlia del boss di Marina di Gioiosa, Rocco Aquino. L’uomo politico sarebbe stato pronto, secondo gl'inquirenti, a favorire la celebrazione dell’esame solo pro forma, coinvolgendo, attraverso il misterioso Gaetano, il titolare della cattedra e i suoi assistenti. Tra il professore Rubino e appartenenti al clan non ci sono però mai stati contatti diretti. E nemmeno tra il cattedratico e Agrippo.

Tuttavia, la cosa venne organizzata: la ragazza avrebbe dovuto passare dalla stanza del docente alle tre e mezza del pomeriggio. Il professore non ci sarebbe stato. Al posto suo, la giovane Aquino avrebbe trovato gli assistenti pronti a stamparle un bel trenta sul libretto.

Il colloquio telefonico tra Agrippo e il mai identificato Gaetano è illuminante: «Alle tre e mezza deve andare nella stanza del professore Rubino – dice Gaetano –. Lei va dal professore, lui non ci sarà, ma non ci sarà volutamente ».

La ragazza troverà gli assistenti – almeno secondo l’ipotizzato piano – «Loro sanno che devono fare e chiudono la partita». È Rocco Aquino a spiegare poi telefonicamente – ignaro d’essere intercettato – alla figlia quello che deve fare: «Vai a bussare che c’è l’assistente e gli spieghi chi sei e chi non sei». La vicenda si svolgerà secondo il progetto previsto. Alle 15,31 del 15 maggio 2007, Valentina Aquino chiama il padre e gli dà la lieta notizia: «Ho preso 30». E Rocco Aquino, di rimando, le risponde: «Ah...brava ».

Il fascicolo d’inchiesta, considerato che non è stata individuata metodologia mafiosa, è stato nei mesi scorsi trasferito, per competenza, alla procura di Cosenza, diretta da Dario Granieri. Ed è finito sul tavolo del pm Antonio Tridico, il togato che già s’è occupato dell’indagine sui falsi esami registrati nella facoltà di Lettere dell’Unical.

Tridico, lette le carte, ha iscritto sul registro degli indagati il professore Rubino, che sarà interrogato nelle prossime settimane, il suo assistente, Maurizio Riya e Valentina Aquino. Riya, già interrogato, ha respinto tutte le accuse, mentre la Aquino s’è avvalsa della facoltà di non rispondere.

L’ipotesi d’accusa contestata ai tre indagati è il concorso in falso. Tutti e tre dovranno naturalmente essere considerati innocenti sino alla definizione della vicenda giudiziaria. Arcangelo Badolati”

Leggi tutto... 0

Un uomo è stato arrestato dai carabinieri a Reggio Calabria con l'accusa di avere picchiato fino a far morire la moglie. Dalle indagini è emersa una realtà di 30 anni di pestaggi da parte del marito, Domenico Laface, di 54 anni, venditore ambulante, su Immacolata Rumi, 53enne, dipendente di una casa di cura privata. Il decesso, avvenuta negli Ospedali riuniti, risale a sabato dove lui stesso aveva portato la moglie. Il pm ha disposto l'autopsia.

30 anni di pestaggi - Per 30 anni la donna ha subito violenze, pestaggi e prepotenze di ogni genere, ma senza che nessuno, neppure i sei figli della coppia, sia stato capace di ribellarsi e porre fine a questa terribile situazione, maturata peraltro in un contesto sociale e familiare tutt'altro che degradato.

"Mia moglie sta male, non so cos'ha" - La situazione è precipitata sabato quando l'uomo ha condotto la donna all'ospedale. "Mia moglie sta male, dice di avere forti dolori ad un fianco, non so cos'ha", ha detto Laface ai medici senza tradire la minima emozione. I dottori si sono invece subito resi conto della gravità del caso, ma non hanno potuto fare nulla per salvare la donna, che è morta qualche ora dopo per una grave emorragia interna provocata, secondo quanto è stato accertato successivamente, da una lesione alla milza. Immacolata aveva anche alcune costole fratturate ed ecchimosi al volto.

La denuncia e il carcere - Il personale del pronto soccorso ha subito avvertito i carabinieri che ora ipotizzano che Immacolata Rumi sia morta per le conseguenze di un violento pestaggio ad opera del marito dopo l'ennesima lite provocata, secondo gli investigatori, dalla gelosia che l'uomo aveva sempre manifestato ma che col passare degli anni era diventata una vera e propria ossessione. Così è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, il pm di turno, Antonella Crisafulli, ha emesso in via d'urgenza un provvedimento di fermo con l'accusa di maltrattamenti seguiti da morte. Fermo che si è poi trasformato in arresto per Laface che ora si trova nel carcere di Reggio Calabria.

Femminicidio emergenza nazionale - "Si tratta dell'ennesimo episodio - ha commentato il Procuratore della Repubblica aggiunto di Reggio Calabria, Ottavio Sferlazza - di violenza familiare sfociato, stavolta, nelle conseguenze più estreme. Una tragedia terribile conseguenza di una spirale incontenibile di aggressioni e pestaggi". Intanto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha annunciato che l'emergenza femminicidio sarà all'ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri.TGCOM

Leggi tutto... 0
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy