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Non è uno scherzo! La frase esatta è questa . “Oggi serve cautela, se ci sono degli infedeli nella politica è giusto che ne paghino le conseguenze, è chiaro però che ci sono degli infedeli anche ad altri livelli istituzionali, che hanno fornito notizie ancora da verificare, su cui la Procura sta indagando”.

Lo riporta una nota dell’ufficio stampa della Giunta, evidenziando che Scopelliti è intervenuto in merito alle notizie, riportate dai media, su presunte irregolarità relative ai rimborsi dei consiglieri regionali.

“Ad oggi noi non abbiamo elementi certi su cui basarci per fare le nostre valutazioni se non le informazioni che sono riportate dai giornali. Certo è che se sono stati commessi degli abusi, ognuno dovrà prenderne atto e trarre le dovute conseguenze. È anche vero, però, che leggendo le dichiarazioni del Procuratore Sferlazza, un magistrato dalla professionalità e serietà indiscutibili, emerge il fatto che ancora ci vorrà del tempo per capire chi sono gli eventuali responsabili e le reali contestazioni. Oggi serve cautela, se ci sono degli infedeli nella politica è giusto che ne paghino le conseguenze, è chiaro però che ci sono degli infedeli anche ad altri livelli istituzionali, che hanno fornito notizie ancora da verificare, su cui la Procura sta indagando. Questo è un fatto grave perché si genera, volutamente, molta confusione nell’opinione pubblica che poi generalizza catalogando come ‘melma’ un’intera classe politica. E noi non possiamo consentire che questo avvenga perché le persone per bene, e ce ne sono tante nella politica, vanno tutelate.

Sono comportamenti di singoli, dei quali ognuno dovrà risponderne davanti alla magistratura, ai cittadini e ai partiti. Noi siamo garantisti ma qualora venissero contestati comportamenti illeciti, gli artefici dovranno assumersi le responsabilità agendo di conseguenza, altrimenti sarò io a prendere i provvedimenti di mia competenza- minaccia Scopelliti-.

Ad oggi, però, non sappiamo ancora di cosa stiamo parlando, tant’è che giorno dopo giorno alcune circostanze riportate dalla stampa si stanno sgonfiando. E’ grave comunque vedere enfatizzate situazioni che, forse, non corrispondono al vero o che non rappresentano illeciti, soprattutto in un momento così delicato della vita della regione, in cui c’è un clima infuocato, dettato dalla esasperazione delle persone. Io sono dell’avviso che la politica debba per prima dare un segnale importante, ma che tale dovere non appartenga solo a questa categoria. Si tratta dell’ennesimo episodio che certamente non aiuta questa regione, questa classe dirigente e le istituzioni calabresi.

Sin dal nostro insediamento – ha aggiunto Scopelliti - abbiamo approvato tantissimi provvedimenti per ridurre i costi della politica, anche anticipando quella che di fatto è stata la spending rewiev. Abbiamo voluto assumere un impegno concreto con i cittadini e dare un segnale significativo di cambiamento. Stiamo procedendo con la riforma degli enti sub-regionali, è stato ridotto il numero dei consiglieri, che siamo disposti a rivedere in ossequio alle normative vigenti, così come il numero degli assessori e delle consulenze, e ci stiamo dotando della legge sulla doppia preferenza di genere. Anche sul fronte della sanità abbiamo raggiunto risultati importanti, sia sul fronte della razionalizzazione e riorganizzazione del sistema che sulla qualità del servizio, riducendo sensibilmente il deficit del comparto, passato dai 250 milioni del 2009 ai 69,9 del 2012. Ciò comporterà un risparmio in termini di tasse per i cittadini e permetterà, se proseguiremo con altrettanta incisività azzerando il disavanzo, di disporre di risorse pari a 119 milioni di euro da investire in tanti altri settori cruciali per il futuro della regione. Tutto questo impegno ed i risultati raggiunti non possono essere spazzati via da eventuali errori di singoli. Saremo intransigenti con chi ha sbagliato, ma rivendichiamo il nostro ruolo e proseguiamo con la determinazione di sempre”.

Insomma il consiglio è fatto di “angeli”, ma se dovessero esserci “diavoli” saranno allontanati e puniti!

E noi che credevamo avessero scoperto sperperi nell’uso di fondi pubblici!

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Non tutto è da buttare in Calabria. Almeno questa è la speranza. E sembrerebbe chiamarsi Aurelio Chizzoniti, questo diverso. Settantenne, reggino, avvocato penalista,componente, insieme a Giulio Serra, del movimento di ”Insieme per la Calabria”.

Chizzoniti nella sua qualità di presidente della commissione di Vigilanza si è rivolto alla Procura della Repubblica di Catanzaro ed a quella della Corte dei conti, presentando un esposto sulle assunzioni sospette in Fincalabra, la società in house controllata al 100% della Regione.

Il magistrato ha già aperto un fascicolo di indagine anche se al momento senza persone iscritte nel registro degli indagati.

Da settimane Chizzoniti aveva chiesto e sollecitato al presidente della Fincalabra di produrre tutta la documentazione relativa alle assunzioni nell’ente sub-regionale intimando che diversamente la commissione avrebbe adito le vie legali, richiesta alla quale il presidente De Rose ha risposto evasivamente se non picche.

Ed allora a Chizzoniti non è rimasto altro da fare che rivolgersi alla Procura ordinaria e ai magistrati contabili, al fine di fare luce sulle oltre 100 assunzioni perfezionate da Fincalabra attraverso procedure alquanto sospette.

Il rischio è che in questa vicenda potrebbero rinvenirsi l’abuso in atti d’ufficio, l’omissione in atto d’ufficio, la truffa e l’associazione per delinquere.
 Toccherà alla Procura stabilire se le ipotesi avanzate da Chizzoniti siano fondate o meno.

Sembrerebbero che nella vicenda siano coinvolti anche i figli e i parenti di influenti personalità politiche regionali, che avrebbero ottenuto un lavoro nella partecipata regionale a scapito di altri candidati più preparati, come dimostrerebbero i titoli e i curricula allegati alle candidature.

Ma De Rose avrebbe eretto un muro di gomma ritenendo incompetente la commissione di Vigilanza di Chizzoniti. Insomma, a parere del presidente di Fincalabra, Chizzoniti non avrebbe il diritto di mettere il naso nelle faccende che riguardano un ente interamente controllato dalla Regione.

Ora due le possibilità , da un lato la summa giustizia e quindi il processo per i responsabili (summum ius) e dall’altro la summa ingiustizia e quindi l’oblio e le reiterazione di comportamenti similari (summa iniuria)

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La città brucia ma i pompieri non ci sono. Mille ed uno sono i problemi di Reggio Calabria, la città che fa parlare di se soltanto in negativo, per aggiungerci anche l’assenteismo. Ed invece è così. Almeno stando alla indagine portata avanti dalla Procura di Reggio che ha indotto ad iscrivere sul registro degli indagati 42 dipendenti di Palazzo San Giorgio.

L'inchiesta è partita nella primavera del 2011.

La ipotesi era divari casi di assenteismo di dipendenti del Municipio di Reggio.

Ed infatti diversi dipendenti erano fuori mentre risultavano comunque presenti in ufficio.

Semplice il sistema

Od un complice passava il badge per loro conto registrandoli tra i presenti anche se non c’erano, o loro stessi non registravano di essere usciti.

Ora le prime notifiche degli avvisi di garanzia alle quali farà seguito l’interrogati da parte del gip di Reggio, Barbara Bennati.

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