Casi di Blue Tongue in Calabria. Sono tre i focolai
Uno a Cardinale ed a Zagarise in provincia di CZ
Ed uno a Filogaso in provincia di VV
Qui la struttura è stata sequestrata e la zona interdetta .
Per due capi malati è stata ordinata la distruzione.
Decisa anche un'area di sicurezza nel raggio i quattro chilometri
Il Dipartimento di prevenzione-unità operativa veterinaria dell’Asp di Vibo Valentia ha sequestrato un allevamento di ovini e caprini sito in località Fego nel comune di Filogaso (Vv) a seguito del rinvenimento di due capi affetti da Blue tongue (Lingua blu), malattia infettiva contagiosa dei ruminanti.
Il sequestro è stato convalidato dal sindaco di Filogaso che, unitamente al sindaco del limitrofo Comune di Maierato, ha dichiarato interdetta la zona intorno all’allevamento per un raggio di 4 chilometri, con divieto assoluto di movimentazione di animali in entrata ed in uscita.
Al contempo, il Comune di Filogaso ha emesso un’ordinanza per la distruzione, attraverso incenerimento o sotterramento sul posto in modo tale da non provocare danni ambientali, dei due ovini morti per Blue togue.
Carabinieri e Corpo Forestale dello Stato sono stati incaricati di dare esecuzione all’ordinanza
Il virus è trasmesso da un moscerino.
La Blue tongue o Lingua blu è una malattia infettiva dei ruminanti. Il nome deriva dalla cianosi della mucosa linguale.
Agente eziologico è un virus (Bluetongue virus, Btv) che si trasmette attraverso le punture dei moscerini ematofagi del genere Cullcoldes.
Elevate temperature serali e forti precipitazioni alla fine dell'estate tendono ad aumentare l'attività dei vettori e la trasmissione della malattia.
La pecora è la specie più sensibile, bovini e caprini vengono comunque infettati ma sono più resistenti.
Tra i sintomi più frequenti ci sono febbre, ipersalivazione, scolo nasale e zoppia.
Nel 2001 Btv sierotipo 2 fu isolato in Sardegna: mai prima d'allora la malattia si era manifestata in Italia e i danni per il patrimonio di capi ovini di Sardegna, Sicilia e Calabria furono ingenti.
Nella foto ovini distrutti