Pizzuti da tempo lamentava difficoltà di dialogo con i consiglieri comunali
Forti anche le difficoltà nella gestione amministrativa determinate anche dalla carenza di risorse finanziarie.
Queste le ragioni delle sue dimissioni:
“Con sommo rammarico, ritengo che l’esperienza amministrativa che stiamo faticosamente portando avanti, allo stato non sia più praticabile né abbia alcun futuro ipotizzabile.
In particolare, alla luce di alcuni episodi verificatisi in questi ultimi giorni, è del tutto palpabile e vero lo strisciante scollamento tra i componenti la maggioranza fra di loro e degli stessi nei confronti della mia persona, peraltro denunciato da più parti. Si aggiunga la pesante campagna di denigrazione nei confronti del sottoscritto…
Ho inoltre e soprattutto la netta sensazione di amministrare una macchina comunale del tutto inefficiente in ogni sua componente e col chiaro proposito di creare ad ogni piè sospinto ostacoli all’attività amministrativa…
Si aggiungano le difficoltà derivanti dallo stato di dissesto economico-finanziario che impediscono ogni e qualunque possibilità di spesa e ogni possibile intervento di riqualificazione del nostro comune…
Stando così le cose non posso fare altro che rimettere nelle mani della dottoressa Amatruda le mie dimissioni da sindaco.
Cercherò nei giorni che il Testo unico degli enti locali riserva ai sindaci prima che le dimissioni divengano effettive (20 giorni, ndr), di ricercare possibili soluzioni a quanto sopra evidenziato, anche se il compito appare improbo”.
Forse si tratta di dimissioni tattiche.
Il sindaco, infatti , può di ripensarci
La legge gli assegna entro venti giorni, per ritirare le dimissioni
Potrebbe ritirarle solo se trovasse un nuovo dialogo con la sua maggioranza e soluzione ai gravi problemi finanziari
Diversamente si andrà alle elezioni.