Redazione TirrenoNews
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Un altro scrittore si affaccia sul panorama della “sapienza” amanteana
Giovedì, 12 Settembre 2013 12:09 Pubblicato in CronacaAuspice- ormai è una sana abitudine- l’editore Mannarino ,ecco un neofita che si affaccia sulla platea della cultura locale. Parliamo di Giuseppe Cicero, quarantasettenne amanteano, nato nel Quebec dove ha studiato fino ai 14 anni prima di rientrare in Italia. Divulgatore agricolo dell’Arsac. “Aforismi e poche parole” è la sua prima opera
Prima di avviarci alla sua lettura forse è utile ricordare che “un aforisma o aforismo (dal greco ἁφορισμός, definizione) è una breve frase che condensa - similmente alle antiche locuzioni latine - un principio specifico o un più generale sapere filosofico o morale”.
Poi ognuno esplica il tutto a proprio modo. O meglio legge questo significato come gli pare: ed in questo sta la forza dell’aforismo.
Per esempio , come peraltro ricorda l’autore, Karl Kraus affermava che «L'aforisma non coincide mai con la verità; o è una mezza verità o una verità e mezza».
Da qui la forte curiosità della ricerca “dell’al di qua o dell’al di là della verità” e la necessità di riflessione; il che, di questi tempi, è veramente difficile.
Dall’altra parte della barricata c’è chi sussurra che, al contrario, «Un aforisma non ha bisogno di esser vero, ma deve scavalcare la verità. Con un passo solo deve saltarla» (Detti e Contraddetti, Adelphi Editore).
Ed infine sembra utile ricordare Umberto Eco ed i suoi Aforismi "cancrizzabili" ( da granchio, cioè reversibile nel suo procedere) « L'aforisma cancrizzabile è una malattia della tendenza al wit, in altre parole una massima che, pur di apparire spiritosa, non si preoccupa del fatto che il suo opposto sia egualmente vero. »
Buona lettura, allora.
Forse quelle di Cicero sono aforismi “semplici” per quanto attenti al mondo intorno e profondi alle sue verità , ma non mancheranno di sorprendere. Provate per credere!
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Munnizzi e di più. Provate ad indovinare la città e la via.
Giovedì, 12 Settembre 2013 09:14 Pubblicato in Comunicati - Sport - Giudiziaria“Compà, a machina a tieni?”. “Sempre!”. “E va vida in via…….., davanti a ………….!”. “Perché, che c’è?”. “Va vida, va vida!”
E così vado e fotografo.
Una panchina( l’altra è a destra), i soliti ridondanti cartelloni pubblicitari con messaggi che forse nessuno legge( salvo se li presentiamo nei nostri articoli), tre buste piene di spazzatura gettate(casualmente per terra), foglie secche che nascondono sorprese ( sembrano umane, ma potrebbero essere anche canine- anzi canone, viste le dimensioni e la localizzazione esattamente nascosta tra le foglie) di chi si è trovato ( all’intrasatta) con il prepotente ed inarrestabile desiderio di “liberarsi” .
Una città come un’altra in Calabria.
Una via come un’altra in Amantea
Siamo in Via Baldacchini.
Davanti alla scuola elementare.
Ma stamattina piove e forse l’acqua riuscirà a lavare il tutto.
Salvo che qualcuno che passa o che legge questo articolo non prenda a cuore la vicenda e prima che inizi l’anno scolastico faccia un pò di pulizia.
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Liscotti, interrogato, risponde, ma , nel contempo, si interroga a sua volta!
Mercoledì, 11 Settembre 2013 22:52 Pubblicato in PoliticaIn relazione alle locuzioni fattemi pervenire e apparse sul sito facebook (cui ribadisco non sono iscritto), concernenti il mio precedente articolo pubblicato sui siti Web locali, cercherò meglio di esprimermi, specificando sin d’ora che, scrivere su un sito locale, su un quotidiano non è una pubblicità ma una libertà di pensiero, qualora si parli di problematiche comuni a tutti o espressioni di pensiero, non offensive ma costruttive e propositive. Se così non fosse, verrebbe a mancare quello che dovrebbe essere il VERO utilizzo dell’intera rete mondiale internet, che a mio personale avviso, oggi in tal senso è “deteriorato” riservandosi spesso a soli c.d. “postati” (vds Facebook) la lettura del proprio pensiero o magari nascondendosi dietro “nomignoli” di facciata, ma questa è un’altra storia cui non voglio commentare, perché sicuramente molti sanno far uso di tale rete. Comunque mi si scrive:
• Andrea Scala: E chi non ha uno stipendio statale o permessi di lavoro retribuiti per motivi istituzionali ed ha famiglia a carico, rischiando tutto per candidarsi alla guida di un'Ente, dovrebbe mettersi da parte o far morire di fame la famiglia?
Prego d...i rispondere su fb e non sulla stampa o siti locali... non voglio pubblicità elettorale.
se non iscritti su fb, pubblicare firmando con un profilo in prestito. ;-)
• Tiziano Grillo: Il problema in questo paese non è andare ad amministrare a costo 0 , ma meritarsi quanto percepito ...............
• Francesca Menichino: Non mi è chiaro l' assunto di Giovanni: egli sostiene che per gli amministratori non siano previsti dei compensi!? Non mi pare sia proprio così, ma si può verificare....
• Paolo Ianni: L'indennitá di carica è prevista per gli amministratori e mi pare anche (ma nn ne sono sicuro) che i consiglieri abbiano diritto al gettone di presenza per le partecipazioni ai consigli comunali. Per quanto riguarda l'indennità di carica questa viene percepita per intero se il sindaco o l'assessore non hanno un lavoro.la stessa è pari al 45% di quanto previsro se le figure di cui sopra hanno già una attività lavorativa. In merito alle parole del sig. Liscotti mi è sembrato di capire che egli auspica una amministrazione i cui componenti rinuncino completamente alle indennità previste. La stessa cosa la propose l'avv. Osso quando nel 2004 si candidò a sindaco. Giusto per inciso, le indennità di carica per gli amministratori sono state introdotte dall'ex ministro della funzione pubblica Bassanini con la famosa Bassanini ter
Orbene: La politica che io intendo è quella di un’ideale a cui credere, senza falsi ideologismi, dove ognuno esprime la propria libera idea, cercando di portarla in qualche modo a termine, quindi non è da intendersi una via per cercare lavoro ed ottenere un corrispettivo. Ecco perché parlo i rimborsi spese (giusti e riscontrabili) e non di indennità di carica, che oggi sono veri e propri stipendi ritenuti anche dalla gran parte della popolazione dei piccoli/medi/grandi centri sproporzionati alle prestazioni che l’eletto va a svolgere. L’eventuale rimborso spese e gettone di presenza (elargito in relazione alle funzioni e alle spettanze) credo sia sufficiente a garantire quello stimolo per poter farsi avanti anche a chi non ha un lavoro, proprio in virtù di quell’ideale che oramai, aimè per un certo verso è perso.
Oltretutto, se ben ricordo, qualora l’eletto abbia già un proprio reddito, può optare per quello più favorevole, quindi in alcuni casi rinuncia a quello del proprio datore di lavoro per percepire quello c.d. “politico”, che spesso è più conveniente. Naturalmente si tratta delle funzioni di Sindaco/Assessore.
Pertanto, considerato che i tempi delle “vacche grasse” sono terminati, sono sempre più convinto che, l’eletto se rinunciasse alla retribuzione prevista ed accettasse solo i rimborsi spesa, contribuirebbe sicuramente ad un congruo risparmio e ad un gettito finanziario per le casse dell’ Ente locale, che potrebbe essere utilizzato in tante altre forme (es: servizi sociali – turismo – cultura ecc..).
Naturalmente tutto ciò è un mio personale pensiero, che può o non essere condiviso, magari migliorato.
Infine, ringrazio chi anche se su altri siti Web abbia comunque commentato il mio precedente articolo, ma mio rammarico ho notato che ad oggi, nessuno ha inteso “schierarsi” per condividere/cambiare/proporre con quanto da me precedentemente scritto, tant’è che mi sovviene porvi e pormi una domanda: Amantea vuole cambiare?
Cav. Giovanni LISCOTTI
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