Redazione TirrenoNews
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Cronaca di un’aggressione spicciola Di Filippo Vairo
Sabato, 14 Settembre 2013 18:43 Pubblicato in CronacaRiceviamo e pubblichiamo la nota di Filippo vairo:
L’altra domenica e nella mezza mattinata, mentre mi recavo al solito Bar, dove servono un ottimo caffé e mi ritrovo in buona compagnia (l’abbrivio non è mio e l’ho preso in prestito da un amico), sono stato verbalmente aggredito dal ragioniere del Comune, che non so se devo continuare a considerare mio amico. Talvolta, basta poco a rovinare un’amicizia di circa mezzo secolo. Ma se dovesse accadere, sarebbe il caso di interrogarsi sulla sua sincerità e quel poco sarebbe davvero tanto.
L’aggressore, solitamente gentile nei modi, si riferiva ad un mio recente scritto, Avviso ai naviganti, col quale avvertivo, per l’appunto, la giunta di limitarsi all’ordinaria amministrazione e ad evitare azioni clientelari, tra cui manomissioni di bilancio, che potrebbero alterare le prossime elezioni.
Ascoltavo parole forti, ma non capivo esattamente quel che stava accadendo, perché non pensavo che il mio aggressore fosse così prepotente, o forse perché ero già preso dal mio caffé.
Al culmine dell’aggressione, il ragioniere mi ha definito un Don Chisciotte, senza sapere di farmi un grande complimento, anzi al suo cavallo, Ronzinante, senza sapere di farmene due. Segno, comunque, che la citazione se l’era preparata da almeno una settimana e non aspettava altro che rovesciarmela addosso. Citazione per citazione, solo in quel momento ho capito di avere di fronte un cane (senza aggettivi al seguito), nella versione offerta da Calvino ne Il barone rampante: Lo sguardo dei cani quando non capiscono e non sanno che possono avere ragione a non capire. (Modestamente, questa citazione mi sembra più pertinente, ancorché raffinata). Mi è venuto, altresì, di pensare che se è bastata una mezza parola per farlo andare letteralmente in bestia, figuriamoci se dovessi dirne una famiglia di parole o se, per esempio, dovessi entrare nel merito di altre questioni. Perché non è sempre Natale e neppure Natalino.
Vorrei rassicurare Sabatino che non sono mai stato tra quelli (a quanto pare quasi tutta Amantea) che lo accusano di esercitare sopra le righe il suo ruolo di impiegato comunale. Una discussione che non mi ha mai appassionato, giacché ho sempre pensato che se c’è qualcuno che va oltre, ci sono sempre altri che glielo lasciano fare. Ed anche nella ricorrente polemica sul suo ruolo di comando, ho sempre sostenuto che il guaio di Amantea non era Sabatino, ma quegli amministratori incapaci di fare il loro dovere, tra cui commercialisti, direttori e impiegati di banca che per definizione dovrebbero sapere dove mettere le mani.
Vorrei far sapere al Rag. ed a chiunque fosse interessato che non desidero essere importunato per strada. Lo trovo volgare e fastidioso. Se qualcuno ha qualcosa da dirmi lo faccia per iscritto, così come faccio io, magari usando qualche algoritmo che mi farei decifrare, giacché la mia è una capa a righe. Per iscritto è meglio, anche per evitare scene penose da intriganti comare e quella perdita di tempo dei testimoni che non ricordano mai niente e ingolfano le aule dei tribunali.
Vorrei far sapere a chiunque fosse interessato che non sono mai stato uno che inizia per primo una polemica personale, tanto meno uno che porge l’altra guancia.
Vorrei far sapere a chiunque che sono più interessato ai programmi ed alle idee su Amantea che alle polemiche spicciole.
Mi fermo qui, perchè sono curioso di sapere come andranno a finire le litigate che sarò costretto a fare fino alle prossime elezioni comunali.
Nel frattempo, sono stato costretto a rinunciare al mio caffé e ingenuamente resto in attesa che dopo le elezioni me lo offra Sabatino che, però, non ho mai visto al Bar.
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La morte, è innegabile, fa paura a tutti, anche alle persone più forti. Ed, insieme, atterrisce il dolore, la sofferenza. Quando, poi, la morte arriva come conseguenza di una malattia e non per la evoluzione ordinaria della vita e, soprattutto, quando, colpisce bambini e ragazzi, allora la paura diventa terrore e spesso è espressa anche con una rabbia repressa che esplode improvvisa, irrefrenabile; e quasi impedisce di pensare, di essere raziocinanti, logici.
Ma la rabbia non è mai la soluzione alla paura.
Tantomeno le soluzioni, al dolore, alle sofferenze, alle malattie, sono le estemporanee grida manzoniane del “dagli all’untore” .
Parliamo ( non potevamo omettere di farlo) della Scuola di Santa Maria presso la quale i genitori hanno chiesto l’accesso dell’Arpacal , come se l’Arpacal fosse in grado di fare gli approfondimenti sulle origini dei tumori che dappertutto mietono vittime e spargono dolore; Amantea non esclusa.
Ma, comunque sia, i tecnici dell’Arpacal sono giunti ad Amantea e sono entrati nella scuola alla ricerca di cosa bene ancora non si sa.
Qualche notizia, però, emerge e dice che:
- 1)Non c’è inquinamento elettromagnetico;
- 2)Non c’è inquinamento da radiazioni;
Gli altri dati “matureranno” con il tempo e saranno pubblicati appena possibile( forse)
Questo è quanto.
Ma andiamo all’origine del fatto.
Tutto nasce da due “sarcomi infantili”. Un tumore molto raro. La letteratura parla di un caso ogni 100 mila abitanti. Ma certa stampa allarmistica dimentica( non è raro) di ricordare che parliamo di nuovi casi OGNI ANNO.
E l’altra dimenticanza è che si tratta di un tumore del quale sono sconosciuti i fattori di rischio comuni ai diversi tipi di sarcoma. L'unica causa dimostrata di insorgenza di Osteosarcoma è l'esposizione massiva a radiazioni.
Per questo l’Arpacal è venuta con il contatore geiger e non ha trovato, ovviamente, nulla.
Visto che erano venuti, i tecnici hanno anche fatto accertamenti sull'aria e sull'inquinamento elettromagnetico. Ovvio il risultato negativo visto che ci si trova in una zona lontana dal traffico e dai tralicci delle ferrovie. E poi nessuna incidenza aria ed elettromagnetismo hanno scientificamente sugli osteosarcomi.
Non solo ma ad abundantiam i tecnici hanno prelevato campioni di terreno superficiale e campioni del materiale di costruzione della scuola sui quali faranno non si sa bene quali accertamenti.
Intanto nell’aria si agitano voci, speriamo incomposte, di ragioni “terze” che potrebbero essere alla base di questo fenomeno della paura. Si parla di ritiri dalla scuola di bambini e di iscrizioni in altri plessi, con generazione di un fenomeno da caratteristiche esplosive.
Purtroppo sono uno dei tanti effetti della istigazione alla paura.
Ah, un’altra cosa sembra importante sottolineare ed è la tranquillità dell’Amministrazione comunale che per bocca del vicesindaco ff ha ringraziato l’Arpacal per la pronta risposta alle richiesta della comunità, così, di fatto, indicando una strada da seguire per ogni altro problema sanitario ed ambientale della nostra città.
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Lettera aperta dell’A. C. D. Città Amantea1927
Sabato, 14 Settembre 2013 12:37 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaNell’approssimarsi dell’inizio della Stagione agonistica del campionato di promozione 2013-2014 la lettera dell’A.C.D. Città Amantea1927:
“Cari tifosi e concittadini tutti, è doveroso informarvi, su quanto discusso e pensato per assicurare un futuro lungimirante alla squadra calcio.
La società, che mi onoro di rappresentare è formata da persone che, sicuramente, per come già dimostrato altre volte, hanno a cuore le sorti del calcio amanteano e, quindi, il bene della città, che ritengo dovere ringraziare, individualmente, a cominciare dal sig. Demetrio Metallo, già dirigente ad honorem, agli attuali dirigenti Rocco Alfano, Mario Pellegrino, ai nuovi arrivati, Giovanbattista Morelli, Albino Gagliardi, Nicola Provenzano, Alessandro Pati, Giovanni Berardone, nonché al direttore sportivo Pino Trotta, al segretario Salvino Amato ed, ancora, allo storico sostenitore e sempre presente Vittorio Suriano. In questi giorni, in modo assiduo, la società si è riunita per affrontare tutte quelle problematiche, le cui soluzioni studiate, anche per quest’anno, consentiranno alla città di Amantea di partecipare al campionato di promozione.
Punto di partenza, imprescindibile e fondamentale, ampiamente discusso è stato la totale condivisione del progetto sociale, “Una piccola AZIONE per un sicuro e grande FUTURO della tua Squadra”, già pubblicato, sui siti internet, sin dal mese di Agosto c.a.
Detto progetto dimostra, grazie alla presenza di annoverate ed importanti attività commerciali ed imprenditoriali, di numerosi professionisti e, quindi, di titolari di partite I.V.A,le potenzialità della nostra città a sostenere un progetto lungimirante e duraturo, mediante l’erogazione di un minimo contributo, fiscalmente, totalmente detraibile, che assicurerà, quella base economica-finanziaria-continuativa nel tempo.
Un progetto importante che consente di superare tutte quelle criticità, le quali, ogni anno, puntualmente, si presentano, sin dal momento dell’iscrizione della squadra al campionato di categoria, rischiando di far scomparire il calcio cittadino e, che, come sempre, vengono affrontate dalle solite poche persone.
Tuttavia, perché questo progetto possa decollare, è necessario la formazione dei cosiddetti “Gruppi di lavoro”, dallo stesso previsti, i quali debbono essere costituiti da figure professionali che abbiano, possibilmente, conoscenze in comunicazioni e marketing, comunque, la predisposizione a “Lavori di gruppo”, riconoscendo, loro, un giusto ricompenso, in percentuale, sul ricavato ottenuto.
Il lavoro di tali gruppi consisterà nel recarsi presso i titolari di partita I.V.A. per incassare, almeno, il “contributo minimo richiesto” rilasciando loro il relativo documento fiscale.
Mi si consenta di ritenere doveroso l’impegno di tutti per l’attuazione di tale progetto, la cui finalità è basata su principi di socialità e sulla crescita agonistica dei giovani, diversamente, nessuno potrà, mai, lamentarsi, qualora il calcio cittadino dovesse scomparire, perché non vi saranno più persone disponibili, come quelle solite poche, a sobbarcarsi gli oneri per il mantenimento, solo temporale, della squadra calcio, per come avvenuto sino ad oggi ed alle quali và il più incondizionato ringraziamento e riconoscimento per averla, comunque, salvaguardata, con tanti sacrifici, negli anni passati.
Questo progetto, ritengo, dovrà stimolare gli animi di tutti coloro che vogliono una società civile rispettosa dei diritti e dei doveri.
Siamo tutti, indubbiamente consapevoli delle attuali evidenti difficoltà economiche e sociali, ma credo che, almeno una parte della società civile, comprendendo il significato di tale progetto, rispettando il principio che: “Lo sport è un bene comune e, come tale, deve essere sostenuto da tutti, in tutte le varie forme”, possa senz’altro contribuire al sostegno di quei valori sociali, necessari a mantenere alto il nome della città di Amantea.
L’augurio più sentito che voglio rivolgere a tutti ed a me stesso è quello di poterci preparare, uniti, ad intraprendere questa nuova strada, attuando il richiamato progetto, dove saremo corresponsabili delle proprie azioni e dimostrando, per come già detto in altre occasioni, di essere capaci di programmare insieme il futuro, formando e valorizzando i giovani, perché possano diventare veri rappresentanti della società civile, insegnando loro che si può essere campioni sul campo di gioco e nella vita.
Noi della Società Calcio Amantea siamo convinti delle nostre idee e pronti ad intraprendere questo nuovo percorso, ma ci serve il vostro sostegno e, solo, allora, potremo farcela. FORZA AMANTEA
AMANTEA 11/09/2013 Il Presidente Gianfranco NESI
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