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Redazione TirrenoNews

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Nella mattinata di ieri è finito agli arresti domiciliari il luogotenente Mario Lucia, comandante della stazione carabinieri di Diamante, sull'alto Tirreno cosentino. La misura è stata disposta dal Gip del Tribunale di Paola, Nicoletta Campanaro, in seguito all'attività portata avanti dalla Guardia di finanza. Le accuse, da quanto si è appreso riguarderebbero i reati di concussione e violenza privata. L'avvocato di fiducia Francesco Liserre al momento non ha voluto fare alcuna dichiarazione. È meglio attendere la lettura della documentazione, ha fatto sapere.

Nella mattinata di ieri, all'indirizzo dell'abitazione e nella caserma di Diamante sono giunti direttamente il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Ferace, ed i militari della Guardia di finanza che hanno condotto l'attività di indagine.

Avrebbe favorito un familiare abusando dei propri poteri istituzionali. Secondo gli inquirenti, il luogotenente avrebbe adottato una serie di condotte illegittime per far licenziare il custode di un noto complesso residenziale dell’Alto Tirreno cosentino e facilitare l’assunzione di un parente nel campo della vigilanza privata. Il provvedimento arriva al termine di una serie di indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola, partite nel giugno 2012, in seguito alla denuncia della vittima del licenziamento pilotato.

Il custode del residence avrebbe perso il posto di lavoro, come lui stesso ha dichiarato ai magistrati, dopo le pressioni di Lucia. Il luogotenente avrebbe anche raccontato agli inquilini del complesso turistico di alcuni precedenti penali dell’ex vigilante rovinando il rapporto di fiducia che nel frattempo s’era creato. L’uomo avrebbe cosi deciso di registrare tutte le conversazioni con il carabiniere per consegnarle poi alla Guardia di finanza di Paola. La svolta decisiva nelle indagini una telefonata tra Lucia e il custode ascoltata in vivavoce proprio dagli uomini delle fiamme gialle.

Il tutto è confluito nel fascicolo aperto dalla Procura paolana che ha disposto il provvedimento. Ma altri fatti potrebbero essere collegati a questa vicenda. Lo scorso ottobre l’auto del custode è stata bruciata e la casa del suo datore di lavoro danneggiata. Episodi che potrebbero avere a che fare con la condotta illegittima del militare, ma su questo sia la Procura che i Carabinieri mantengono il più stretto riserbo. Proseguono dunque le indagini, mentre il comandante Lucia resterà ai domiciliari nella sua abitazione fino a nuove disposizioni dell’autorità giudiziaria.

Cetraro, incendio al porto: dai filmati le prime risposte

Mercoledì, 09 Gennaio 2013 22:25 Pubblicato in Cetraro

Dai filmati le prime risposte alle indagini sull’incendio di due barche nel porto di Cetraro, accaduto mercoledì scorso, intorno alle 21,30 al molo “M”, incendio che aveva comportato anche lievi danneggiamenti ad una terza barca, ormeggiata poco distante.

Le imbarcazioni da diporto che avevano preso fuoco, rispettivamente di 14 e 12,66 metri, appartenevano a due professionisti della zona, l'avvocato Nicola Gaetano di Paola e il farmacista di Fuscaldo Carlo Licursi.

Entrambe avevano un valore stimato tra i 250 e i 300 mila euro.

La Polizia ha potuto visionare le immagini del circuito di videosorveglianza e sembra che da tale visione escano forti indizi.

L'uomo che avrebbe potuto appiccare l’incendio non sarebbe riconoscibile, ma di certo era sceso dall'imbarcazione dove si trovava in compagnia di altre quattro persone, contrariamente, cioè, a quanto si è pensato inizialmente sulla fuga da una delle barche sulle quali era divampato il rogo.

Dal video,infatti, è ben visibile il soggetto che scende dalla barca dove aveva appena mangiato con i quattro amici e si reca con una sigaretta verso i natanti.

A questo punto le immagini non sono più chiare. Una perizia potrebbe però fugare ogni dubbio

 

Indiscutibilmente pronta ed attenta l’amministrazione di Paola alle possibilità offerte dallo Stato.

Questa volta, a fronte delle gravi difficoltà economiche tipiche dei comuni del Sud, Paola ed Amantea comprese, la ricerca dei finanziamenti statali appare indispensabile.

E Paola approva il “Progetto di modernizzazione per il servizio di trasporti urbano della città”, il cui terminal sorgerà sull'aera dell'attuale Piazza Nassyria, lungo Via Del Cannone, un servizio che sarà espletato con bus ecologici, ovvero con bus elettrici.

Il progetto è inserito nell'ambito dei lavori di rigenerazione urbana finanziati con il Piano delle città, previsto con apposito decreto del ministero delle Infrastrutture del 3 agosto 2012 e convertito in legge quattro giorni dopo.

Il progetto allo stato prevede lavori per 500 mila euro.

A monte del progetto la motivazione: “La città di Paola ha la necessità di avviare un programma organico di interventi tesi a ridurre il consistente disagio abitativo, riqualificare le aree degradate e marginalizzate, ricucire il tessuto urbano, incrementare la dotazione di attrezzature speciali, capaci di migliorare la qualità urbana e favorire politiche di sviluppo in continuità con i programmi di riqualificazione, recupero e sviluppo urbano”.

Una motivazione che si appalesa fruibile tanto più per il comune di Amantea che ha diverse frazioni distanti anche 10 km dal centro cittadino nel quale sono localizzati la gran parte dei servizi con emergente disagio per la cittadinanza.

A Paola, in sostanza, si prevede un positivo stravolgimento del servizio pubblico di trasporto.

E ad Amantea ?

 

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