Riceviamo e con vivo piacere pubblichiamo la relazione del prof Gagliardi letta in occasione del primo premio di Poesia intestato ad Ines Nervi in Carratelli orgaizzato dalla pro LoCo di San Pietro in Amantea.
Nata il 1904 e deceduta il 1987 in San Pietro in Amantea
San Pietro in Amantea elesse un Sindaco donna nel lontano marzo del 1946. La Sig.ra Ines fu una delle prime donne in Italia a ricoprire una carica istituzionale E così, due anni fa, la Presidenza del Consiglio ha deciso di onorare il ricordo delle prime donne italiane elette nelle elezioni amministrative del 1946 con una targa celebrativa. I rappresentanti dei Comuni sono stati invitati alla cerimonia e si sono ritrovati l’11 novembre del 2016 nella Sala Polifunzionale in Via Santa Maria a Roma. L’incontro è stato introdotto dall’allora Sottosegretario di Stato Luca Lotti. Era presente il Sen. Franco Marini, Presidente del comitato storico scientifico. Per ricordare il lungo e faticoso cammino delle donne nella conquista dei loro diritti sono intervenute la storica Patrizia Gabrieli e la direttrice di RAI cultura Silvia Calandrelli. Era stata dimenticata l’insegnante Ines Nervi in Carratelli di San Pietro in Amantea, la quale venne eletta Sindaco anche lei nel lontano 31 marzo 1946 appena dopo la fine della seconda guerra mondiale., quando votarono per la prima volta anche le donne. Ricoprì la carica di Sindaco fino alle elezioni amministrative del 1952. Non si ripresentò. Aveva capeggiato una lista della Democrazia Cristiana. Il 31 marzo rappresenta, dunque, negli annali della vita amministrativa del Comune di San Pietro in Amantea, una data storica, non solo perché a quella competizione elettorale, le prime dopo la caduta del regime fascista, parteciparono al voto per la prima volta nella storia anche le donne, ma anche perché venne eletta Sindaco una donna, sposata col Cav. Prof. Vincenzo Carratelli, madre di due figli in tenera età, maestra di ruolo nelle scuole elementari di San Pietro - Centro. Da quel giorno fatale le donne non furono più considerate solo casalinghe o lavoratrici senza voce, ma come ricorda la targa “ fautrici a pieno titolo della nuova politica italiana”. – Onorare e ricordare – ha detto l’On. Lotti –affinchè nel nostro Paese non si dimentichi cosa è stato. E cioè che quello del 1946 non fu solo il primo voto amministrativo ma che 10 donne furono subito elette. Oggi è normale che ci siano molto donne Sindaco, ma allora non era così. Per questo ricordiamo sperando che questo atto abbracci metaforicamente tutte le donne d’Italia.
Il 3 maggio 2017, però, dietro miei segnalazioni, finalmente a Montecitorio nella Sala delle donne è stato affisso un nuovo ritratto che si aggiunge a quelli delle Madri della Repubblica. Si è trattato dell’undicesima Sindaca Italiana eletta nel 1946, Ines Nervi in Carratelli, prima cittadina di un piccolo Comune della Provincia di Cosenza, San Pietro in Amantea. Il nostro amato Sindaco è stato ricordato nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati On. Laura Boldrini. Presente alla cerimonia anche il Sindaco del nostro Comune Gioacchino Lorelli con una delegazione municipale. La Signora Nervi è morta da diversi anni ed è seppellita nella tomba di famiglia nel cimitero di San Pietro in Amantea. Il 30 aprile dello scorso anno così scrissi in un articolo pubblicato su “Tirreno News”:- A tutt’oggi non le è stata intitolata nessuna strada. Io consiglierei, o meglio suggerirei in punta di piedi, al Sindaco e all’intero Consiglio Comunale, l’intitolazione in suo onore della Sala del Consiglio Comunale, per ricordare alle nuove generazioni il suo nome e l’azione politico amministrativa svolta-. Suggerimento accolto. Ora la Sala Consiliare è stata intitolata alla Signora Ines Nervi in Carratelli, uno dei primi Sindaci donna in Italia, maestra elementare. Così disse il Sindaco Lorelli nella seduta consiliare del 21 dicembre 2017 quando il Consiglio per alzata di mano ha deliberato di intitolare la Sala consiliare del Comune di San Pietro in Amantea a Nervi Ines caratelli:- L’Amministrazione non poteva ignorare la storia di questa donna esemplare, Sindaca di San Pietro in Amantea dal 1946 al 1952. Anni difficili davvero. Dove la volontà senza coraggio e polso fermo non sarebbe bastata. IntitolarLe l’aula consiliare, a seguito dei lavori di adeguamento sismico e ristrutturazione del palazzo municipale, costituisce, per l’Amministrazione tutta, un onore e un dovere-.
Domenica 30 aprile ancora così scrissi su “Tirreno News”.- 1946 – 2017, settantuno anni di donne che votano e che vengono elette-. Ines Nervi in Carratelli fu votata nella seconda tornata elettorale amministrativa del 24 marzo 1946. Capeggiava una lista della D.C. in contrapposizione ad una lista civica “Stella”, capeggiata dall’Avv. Ottavio Policicchio. Era la prima volta che votavano anche le donne e che avevano la possibilità di essere elette. Il Decreto N.74, Articolo 7 del 10 marzo 1946, sotto il Governo di Alcide de Gasperi, aveva sancito l’eleggibilità delle donne. Ecco cosa scrive “Il Corriere d’Informazione” del 19 marzo 1946: Per la prima volta una scheda tra le mani. Ai seggi non manca una certa emozione, tra le donne, certo, consapevoli di vivere in prima persona un traguardo storico e di avere per la prima volta la responsabilità di cittadine, sentita in modo trasversale, senza differenza di età, ceto e istruzione, come racconta Egisto Corradi, testimone del voto di un gruppo di donne ai seggi di Lodi. “Stanno in fila, nel mattino grigio e piovigginoso tutto ben in fila e composte al portone della loro sezione elettorale, in mano il certificato, il rosario e il libro delle devozioni. Sono a malapena le sette e loro, che vengono dritte dritte dalla prima messa, sono lì pigiate ad attendere. Finalmente, a voto scodellato, comunicano le loro impressioni.- Ho fatto una croce grande, grande quanto tutto il foglio-.
Al voto del 1946 c’ero anch’io. Non ho votato perché ancora non avevo compiuto 21 anni di età, ero ancora un ragazzo, però quel giorno delle votazioni me lo ricordo ancora benissimo. E ricordo anche i giorni precedenti al voto, le adunate, i comizi elettorali del Cav. Gaetano Nesi, i volantini, i manifesti e poi lo spoglio delle schede, le ansie e le preoccupazioni dei candidati, i balli e le feste in casa del Sindaco eletto e il Cav. Carratelli, coniuge del Sindaco, al pianoforte. L’elezione di un Sindaco donna nel lontano 1946 ha rappresentato per la Calabria la punta più avanzata della rinascita dell’impegno femminile nella politica comunale. Il nuovo Sindaco eletto era una donna energica, religiosa, maestra elementare di ruolo, coniugata e madre di due figli ancora in tenera età: Carolina e Saverio. Nella lunga parentesi del fascismo le sue aspirazioni sociali e politiche sono assorbite tutte dall’impegno dell’insegnamento. Figura a volte nascosta, a volte oscurata, ma sempre presente e decisiva. Il cammino di donna Ines è stato irto di ostacoli e ricchissimo di pregiudizi, ma proprio per questo la sua lotta è stata ancora più ricca di grandi traguardi e importanti vittorie. Chi scrive è stato suo alunno in quinta elementare. Non c’era ancora nel nostro paesello un edificio scolastico, perciò le aule scolastiche di allora erano ubicate in magazzini a piano terra. La nostra aula si trovava nell’allora Via Michele Bianchi ora Via del Popolo nell’abitazione della famiglia De Grazia presso il Ponte del Vallone. La signora Ines sbaragliò gli uomini, suoi avversari politici e vinse le elezioni a grandissima maggioranza. Venne eletta alla carica di Sindaco nella prima seduta consiliare del 31 marzo 1946 con 14 voti, due in più della sua stessa maggioranza consiliare. C’è da precisare che allora il Sindaco veniva eletto dai consiglieri comunali. In quella prima tornata elettorale venne eletta anche un’altra donna, molto battagliera: Fu Lucarelli Vincenzina, la nonna paterna di Periglio, Ciccio e Sergio Grassullo. Il Sindaco Nervi restò in carica fino al 1952. Realizzò alcune opere importanti: la fognatura comunale e la pavimentazione della strada principale del paese da Piazza IV Novembre a Piazzetta Margherita, dando lavoro a decine e decine di operai di San Pietro. Da allora in poi San Pietro in Amantea ha avuto soltanto Sindaci maschi. Anche il mio paese natale ha scaricato le donne come del resto hanno fatto altri comuni calabresi. Queste donne coraggiose, intelligenti, esperte, sono rimaste “corpi estranei” in un mondo politico dominato dai maschi. Amantea ha dovuto aspettare oltre 68 anni per avere per la prima volta un Sindaco donna. Non le fecero neppure terminare la consiliatura. Venne disarcionata dalla carica di Sindaco dalla sua stessa maggioranza.
San Pietro in Amantea, 29 luglio 2018 Francesco Gagliardi