Ecco la dura nota postata da Rino Rocca:
“Caro Sindaco, vista l'insistenza con la quale, insieme al gruppo che ti sostiene, "Il paese che vogliamo", continui a chiedere un confronto pubblico per chiarire le divergenze e riscrivere un nuovo patto politico (davvero non capiamo come un faccia a faccia pubblico possa servire a dirimere questioni così profonde e irreparabili), riteniamo opportuno rispondere, con estrema chiarezza, all'invito.
Premesso che nella vostra replica alla nostra uscita pubblica (e prima al nostro manifesto) non è stato affrontato un solo punto da noi contestato; premesso, ancora, che nel redigere il manifesto i tuoi appassionati supporter del "Paese che vogliamo" si sono limitati all'insulto a tratti surreale ma soprattutto senza costrutto e senza minimamente entrare nel merito dei fatti;
premesso, ancora, che di confronti ne abbiamo avuti tanti, troppi, e sono solo serviti, purtroppo, ad allungare un'inutile agonia (e di questo ne porti la responsabilità Tu e i tuoi principali supporter), riteniamo doveroso informare i cittadini che mentre chiedevate un confronto per chiarire e rilanciare, tentando di apparire responsabili, accadeva questo:
1, al Vicesindaco, su Tuo ordine, veniva vietato di accedere all'ufficio Protocollo (per la seconda volta) con un abuso di potere mai visto prima (abuso al quale il Vicesindaco non è sottostato);
2, venivamo a scoprire, carte alla mano, che la Sorical, già molti giorni fa, aveva risposto alle controproposte del Vicesindaco ma la risposta, pur a tua conoscenza, non ci era stata volutamente comunicata (forse perché, dopo la bocciatura della convenzione da parte del nostro gruppo, la stessa Sorical aveva accettato alcune nostre proposte a vantaggio dei cittadini?);
3, venivamo a scoprire, soprattutto, che la lettera con la quale il responsabile dell'Area tecnica, su Tuo ordine, ha revocato la pubblicazione delle determine relative agli incarichi (a zero spesa per il Comune) dei progetti inseriti nella graduatoria Rendis della Regione Calabria, era stata protocollata per l'invio alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti (e non capiamo sulla base di cosa se non quella, inutile, di intimidirci).
Tutto ciò accadeva mentre pubblicamente Tu e "Il Paese che vogliamo", tentando di ingannare la buona fede dei noceresi, ci invitavate ad un confronto pubblico per chiarire e rilanciare l'azione politica e amministrativa (confronto che sarebbe finito, inevitabilmente, per creare ancora più tensione e divisione nella popolazione).
Ecco, caro Sindaco, queste, insieme, naturalmente, a tutto ciò che abbiamo pubblicamente affermato pochi giorni fa di fronte ai cittadini e messo nero su bianco sul nostro manifesto (senza che nulla cambiasse), sono le ragioni per la quali noi del gruppo "Ripartiamo", diciamo "no" al tuo ingannevole invito a voler rilanciare il nostro progetto.
Riteniamo che le condizioni per continuare questa esperienza amministrativa, che si è allontanata dal rispetto delle regole non solo di quelle, non ci siano più; riteniamo che, per il bene della comunità, e nell'interesse esclusivo dei noceresi, occorra mettere la parola "fine" agli inganni, ai colpi bassi e alle pugnalate alla schiena; riteniamo, infine, che la fiducia dei consiglieri comunali del gruppo "Ripartiamo" nei Tuoi confronti sia completamente evaporata.
Ragion per cui annunciamo a Te, al tuo gruppo ma, soprattutto, alla nostra comunità, che, per quanto ci riguarda, non disponi più di una maggioranza e non hai più il nostro appoggio in seno al Consiglio comunale.
Siamo caduti una volta, a testa alta, per non sottostare a nessuno; poniamo fine a questa esperienza politica, ancora a testa alta, per lo stesso motivo.
I Consiglieri comunali del gruppo "Ripartiamo"