Si complica sempre più la corsa per le candidature a presidente della Regione Calabria in vista delle elezioni che potrebbero svolgersi a dicembre.
Mentre il centrosinistra si è diviso sul nome di Mario Oliverio con la decisione del Pd di non sostenere una sua ricandidatura, provocando la reazione dello stesso governatore, il centrodestra rischia la stessa fine.
In campo, infatti, restano le candidature di Mario Occhiuto per Forza Italia e quella di un governatore indicato dal gruppo Lega-Fratelli d'Italia.
In quest'ultimo caso, il nome più papabile resta quello di Wanda Ferro.
Mentre i partiti tradizionali fanno i conti con le lacerazioni interne, anche nel Movimento 5 Stelle si apre la corsa.
Il senatore Nicola Morra ha respinto completamente la proposta di guidare i penta stellati soprattutto se in alleanza con il Pd, mentre la deputata Dalila Nesci ha offerto la propria disponibilità.
Negli ultimi giorni, l'ipotesi di un accordo tra i 5 Stelle e i democratici aveva anche alimentato l'ipotesi della candidatura di Pippo Callipo.
Nesci, invece, si dice pronta a mettersi in campo: «Io mi ero resa disponibile ancora prima della caduta del governo: lo dissi a Di Maio, gli dissi che sono disposta a dimettermi da parlamentare e candidarmi».
«Quello dell’Umbria - ha affermato la parlamentare vibonese - secondo me non è un modello replicabile in Calabria.
Anche alle europee ci siamo confermati primo partito, abbiamo mantenuto alta la bandiera del M5s per la serietà con cui abbiamo condotto le battaglie: l'idea di lasciare la responsabilità di aggregare forze ad un esponente del civismo sarebbe sbagliata.
E’ il M5s che si deve fare garante di un’aggregazione civica», tanto più ora che pare «possibile che Oliverio indica le elezioni per dicembre».
Nesci è già alla seconda legislatura ma ricorda che la questione di come far continuare a crescere il Movimento è un nodo da risolvere che esiste da tempo: «E' arrivato il momento di scegliere cosa vogliamo fare da grandi, non possiamo più tergiversare», dice.
«Quello che so è che siamo un Movimento 2.0 che ha deciso di prendersi la responsabilità di governo: credevo nella svolta governista e ci credo ancora, tant'e che ho sostenuto e sostengo la nascita di questo nuovo esecutivo», afferma la deputata che sul governo della Calabria insiste: «Se siamo il primo partito, vuol dire che la popolazione ha la nostra fiducia.
Dobbiamo avere il coraggio di proporci per governare anche una regione così disastrata come la Calabria».
Nesci ricorda inoltre che «su Rousseau abbiamo votato di valutare l’apertura alle liste civiche: ma dobbiamo farlo facendoci noi garanti, non delegando ad altri».
Tanto più che «siamo i primi a sapere che esistono liste civetta che nascondo interessi di partiti e che la criminalità organizzata è capace di infiltrarsi ovunque»