Reggio Calabria - Le ragioni del perché la Giunta ieri ha approvato il disegno di legge relativo all’esercizio provvisorio del Bilancio regionale per l’anno finanziario 2020 sono tante ed evidentemente abbiamo fatto poco per evitare di impedire che la Corte dei conti arrivasse a questo giudizio.
Già nel corso di un’audizione in Commissione il dirigente generale del Bilancio, De Cello, aveva preannunciato un bilancio restrittivo.
La legislatura era iniziata con l'annuncio di una rivoluzione, quella di fare i bilanci in tempo, oggi quell'annuncio si scontra con la dura realtà.
Chiudere la legislatura con questa richiesta di esercizio provvisorio è un altro segnale di fallimento.
Dobbiamo dircelo francamente, ed è evidente che si è agito in modo tale da chiudere questa legislatura senza l’approvazione del Bilancio.
Mi sarei aspettato una riunione di maggioranza, invece su una scelta così grave e importante si è deciso di andare in Consiglio a cose già fatte senza alcun confronto.
Mi sembra una grave mancanza di rispetto e si persevera con la logica dell'uomo solo al comando.
Ritengo sia stato un errore non provare ad approvare il Bilancio e politicamente ciò suona come una ritirata dalle responsabilità.
Non sono abituato a sparare sulla Croce Rossa.
So solo che l’attuale governatore dell'Emilia Romagna ha deciso di votare il 26 gennaio permettendo così di approvare il Bilancio ed evitare l’esercizio provvisorio; in Calabria, invece, dopo cinque anni si rinvia l’approvazione del Bilancio alla prossima legislatura con tutte le conseguenze economiche che comporta questa decisione.