Carlo Guccione, punto fermo nella lista Pd per il rinnovo del consiglio regionale, traccia la rotta principale per quella che si preannuncia come tra le più insidiose campagne elettorali calabresi
COSENZA, 29 DICEMBRE 2019 - «La Lega non è il male assoluto e non è una forza antidemocratica, io non cado in questa che è una trappola controproducente per l'intero centrosinistra del Paese. Però è indubbiamente un “male” in questa fase politica, probabilmente il male principale e la Calabria tutto può permettersi tranne che una deriva del genere...».
Carlo Guccione, punto fermo nella lista Pd per il rinnovo del consiglio regionale, è il consigliere uscente che nella scorsa legislatura ha totalizzato più consensi in assoluto tra quanti hanno occupato gli scranni di Palazzo Campanella. Esperienza e conoscenza del territorio, e dei suoi mali, oggi sono al “servizio” di questa nuova avventura elettorale che più di un segnale descrive come insidiosa e non priva di rischi per il futuro della Calabria.
«Veniamo da una esperienza di governo regionale – continua Guccione in una nota – che per primo e più di tutti ho contrastato con ogni mezzo, tentando più volte di indirizzare verso la soluzione vera dei problemi dei calabresi. Non è stato possibile e non era neanche facile, per ragioni che ormai non ha più molto senso analizzare. Ma il progetto di un centrosinistra a trazione fortemente civica, illuminato, democratico, competente ma umile, ambizioso ma concreto, è l'unico che può offrire un futuro a questa disgraziata ma straordinaria terra». «Dico questo – continua Guccione – perché la tentazione populista e qualunquista della facile alternanza questa volta nasconde delle insidie “alla calabrese” che rischiano di essere letali per i cittadini. Qui, dal Pollino allo Stretto, in questa campagna elettorale si mescola di tutto e di più sotto le principali bandiere del centrodestra. Agli impulsi di egoismo puro, incompetenza e visione muscolare e isterica della società che contraddistinguono come brand la Lega di Salvini si aggiunge il trasformismo, la sciatteria politica e una certa “cialtroneria” tipica di Calabria. Dove sul “carro” del “Carroccio” e del centrodestra ora prova a salire di tutto. Un mix micidiale che consegnerebbe al baratro assoluto il futuro dei nostri figli che abbiamo scelto di far crescere in Calabria».
«Questa che si apre ora è una campagna elettorale per certi aspetti drammatica – continua ancora Guccione -. Non si può sbagliare, i calabresi non possono sbagliare. È in gioco il futuro di una regione che viene fuori da cinque anni molto difficili e che non per questo ora deve essere consegnata alle forze più oscure e pericolose che si aggirano sotto mentite spoglie di riciclaggio di candidati. In taluni casi anche candidati in pista dagli anni Settanta. Non a caso la differenza non la farà e non la deve fare il numero delle liste in campo, gran parte delle quali abbiamo visto poi che fine fanno, quando ci si affanna a far salire di tutto sul “carro”. La differenza la deve fare il progetto, la visione, la competenza, il quoziente democratico. Con Pippo Callipo – conclude Guccione - espressione tra le più autorevoli del civismo testardo e coraggioso e ispirato da principi di legalità e meritocrazia, il centrosinistra ha l'obbligo e l'onere di non fallire in Calabria. Non c'è solo da convincere i calabresi così da vincere le elezioni ma c'è soprattutto da scongiurare il pericolo più inquietante: consegnare la Calabria al più micidiale dei mix, l'assalto della Lega e del centrodestra “alla calabrese...”».