COSENZA, 23 FEBBRAIO 2020 - Nella precedente legislatura ho più volte posto all’attenzione del precedente governo regionale, anche attraverso reiterate interrogazioni, le criticità di Ferrovie della Calabria. Criticità emerse sia sul piano della tenuta finanziaria, che nel merito quadro giuridico previsto dalla legge regionale n. 35/2015, che tra l'altro prevede la costituzione, mediante scissione parziale delle Ferrovie della Calabria, dell’Agenzia regionale Rete e Mobilità. L’allora assessore alle Infrastrutture, Roberto Musmanno, ci aveva assicurato, a novembre del 2018, che l’istruttoria di tale procedura sarebbe avvenuta entro pochi giorni. Infatti, in risposta a una mia interrogazione sul Trasporto Pubblico locale, veniva data come imminente l’assunzione degli atti deliberativi per avviare la procedura di scissione in capo a Ferrovie della Calabria. Il tutto al fine di recuperare risorse finanziarie, “circa 20 milione euro annui”, da destinare alla copertura delle risorse per tutto il Trasporto pubblico locale, secondo le previsioni di spesa dei contratti di servizio sottoscritti con le Aziende di TPL Calabresi. Fino ad oggi si sono persi circa 80 milioni di euro per questi ritardi.
Tutte le criticità denunciate a tutt'oggi rimangono irrisolte. In particolare, resta ancora in piedi la delibera di giunta regionale con la quale si chiede l'alienazione delle azioni, nella forma della cessione a titolo oneroso, della quota di partecipazione detenuta nel Consorzio CO.ME.TRA. da parte di Ferrovie della Calabria, che se applicata svuoterebbe FDC dalle funzioni finora svolte.
La questione della dismissione della partecipazione dal Consorzio CO.ME.TRA. significherebbe per Ferrovie della Calabria Srl non una vera dismissione di quota ma un fatto straordinario di gestione aziendale. Considerati i vincoli normativi regionali, la società recedendo dal Consorzio perderebbe tutti i suoi servizi che di fatto sono affidati a CO.ME.TRA., con la naturale conseguenza che si troverebbe costretta a cedere 400 unità di personale, nonché oltre 350 autobus, beni e servizi correlati.
Ritengo pertanto necessario che il nuovo Presidente della Regione affronti con urgenza questa delicata vertenza sia per le ricadute che avrà sul versante sociale che nell'ambito della mobilità dei calabresi.
In Calabria continua lo stato di degrado delle linee ferroviarie. Aumentano le criticità del materiale rotabile sia su ferro che su gomma, non si è investito in questo settore e i treni sono vecchi e potrebbero non rispondere ai criteri dell’Ansf, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie.
Il servizio rischia di essere paralizzato: si affronti la questione e si predisponga un tavolo istituzionale in cui siano presenti anche i rappresentanti sindacali e i soggetti che a vario titolo si occupano di Trasporto pubblico locale, per trovare giuste soluzioni ai ritardi che rischiano di avere ricadute per la mobilità dei calabresi e per lo sviluppo turistico ed economico della regione.
Carlo Guccione
Consigliere regionale PD