Come noto il giudice del Lavoro di Catanzaro, Laura Orlando, ha stabilito l'illegittimità della procedura con cui un dirigente regionale fu sostituito prima della scadenza del contratto.
A volerlo i politici regionali.
Ora la regione deve pagare i danni al dirigente licenziato.
Perché mai si chiedono i deputati M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela se l’errore è degli assessori regionali e del presidente Mario Oliverio.
Troppo comodo.
Per questo i due deputati del M5s annunciano “ un nostro esposto alla Corte dei conti perché gli oltre 600 mila euro che la Regione Calabria deve sborsare per i licenziamenti illegittimi di alcuni dirigenti siano pagati dagli assessori responsabili e dal presidente Mario Oliverio».
Va ricordato che la vicenda è analoga a quella, sempre recente, di un altro ex dirigente della Regione Calabria, già condannata a pagare.
Concludono Dalila Nesci e Paolo Parentela: «Si tratta dell'ennesima dimostrazione dell'incapacità di gestione del governatore Mario Oliverio, che, malgrado le tante poltrone occupate nella sua trentennale carriera politica, ora giunta al termine, ha commesso a riguardo un errore marchiano». Poi proseguono «La Corte dei conti dovrà procedere contro i responsabili dell'ennesima beffa a danno dei cittadini.
Nel frattempo Oliverio dovrà spiegare perché non ci sono più soldi nelle casse regionali: dalla “bollitura” di Calabria Verde ai misteri della Fondazione Terina, sempre a discapito dei lavoratori, sino al mancato recupero di quei milioni che alcuni imprenditori incassarono, negli anni d'oro, pur senza le assunzioni pattuite».
Infine i deputati concludono «La Calabria deve andare al voto al più presto. Oliverio paghi di tasca propria le nomine degli amici e non con i soldi dei calabresi.
Poi potrà dedicarsi a una lunga e religiosa meditazione, tra le montagne della Sila, sulle importanti occasioni che ha bruciato» .