“È illegittima e scellerata la scelta della Commissione straordinaria di liquidazione del Comune di Pizzo Calabro (Vv), dopo analoga delibera del Consiglio comunale, di affidare ad Agenzia Entrate
Riscossioni, ex Equitalia, il servizio di riscossione coattiva dell’entrate tributarie e patrimoniali.
Tra le seconde rientrano i canoni per acqua e fognatura».
Lo affermano, in una nota, i deputati M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela, insieme alla consigliera comunale 5stelle di Pizzo Calabro, Carmen Manduca, e al giurista Giuseppe D’Ippolito, referente del Punto M5s Sos Antiequitalia Calabria.
«I canoni del servizio idrico – precisa D'Ippolito – non costituiscono tributi ma corrispettivi contrattuali che non possono essere iscritti a ruolo e quindi affidati a concessionario.
Il principio, già affermato dalla Corte costituzionale con sentenza numero 335 del 2008, è stato costantemente ribadito dalla giurisprudenza di legittimità e di merito».
«È facile prevedere – prosegue il giurista e docente universitario – che si apriranno, quindi, una marea di contenziosi».
«Segnaleremo alla Prefettura – sottolineano i 5stelle – tale illegittima scelta e forniremo assistenza gratuita ai cittadini».
«Gli amministratori di Pizzo Calabro – incalzano D'Ippolito e Manduca – approvino piuttosto modalità di rottamazione dei tributi locali, secondo le possibilità offerte dalla legge di bilancio, in dirittura d’arrivo».
«Peraltro – concludono Nesci e Parentela – le tariffe del servizio idrico sono assolutamente illegittime, poiché formate sulla scorta delle tariffe altrettanto illegittime richieste da Sorical, secondo quanto più volte affermato e ribadito dalla Corte dei conti e dalla stessa Corte costituzionale.
Bene farebbe la giunta comunale di Pizzo, guidata da Gianluca Callipo, sindaco che è anche a capo dell’Anci calabrese, a contestare in giudizio le tariffe di Sorical, così rendendo giustizia alla comunità locale».