Il presidente del Tar Calabria, Vincenzo Salamone, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario della giustizia amministrativa catanzareseha detto che la Calabria ha il record di ricorsi contro le interdittive antimafia .
Ha osservato ancora il presidente del Tar Calabria «Si tratta di un consistente aumento dei ricorsi, e inoltre - ha aggiunto - essendo ricorsi molto complessi li definiamo con celerità perché riguardano la vita economica della Calabria.
Le interdittive antimafia certamente hanno un impatto negativo sulla vita economica della regione, ma se non si fa pulizia - l'economia legale cede il passo a quella illegale».
Poi ha aggiunto «Nella sanità calabrese c'è una peculiarità: si tratta dell'unica regione con un commissario che non è il presidente della Regione».
Ed ha proseguito «È una scelta politica nella quale ovviamente non voglio entrare, ma è evidente che questo produce molti contenziosi e crea conflittualità, perché un presidente di Regione che si vede sottratto un settore che vale il 60% del bilancio regionale non può vedere di buon occhio questa dualità di ruoli».
In tema di sanità, il Tar Calabria nel 2017 ha emesso circa 70 sentenze, con particolare riferimento alle prestazioni ospedaliere e ai tetti di spesa delle strutture accreditate.
Infine il presidente Salamone ha detto: «Certamente c'è un impatto negativo, ma se non si fa pulizia l'economia legale cede il passo a quella illegale»
Alla cerimonia ha partecipato anche il procuratore Nicola Gratteri. «Mi fa piacere veder trasparire l’efficienza di questo Tribunale amministrativo: fa il paio con quello che stiamo cerando di costruire negli uffici giudiziari di Catanzaro e del distretto.
Non è stato facile far cambiare mentalità, sono stato facilitato perché i vertici delle forze dell’ordine hanno creduto in un progetto, nella volontà di fare una rivoluzione».
Secondo Gratteri le interdittive antimafia «aumenteranno ancora».
«Siamo fortunati ad avere quattro prefetti di primissimo piano in Calabria: dispiace per il prefetto Longo, grandissimo investigatore, che ha indagato contro le tre grandi mafie in Italia, ma a breve lascerà per raggiunti limiti di età.
I vertici delle forze dell’ordine mi hanno mandato il meglio della polizia giudiziaria italiana.
I migliori sono oggi qui nel distretto di Catanzaro: è stato faticoso convincerli, ma stiamo vedendo i risultati che sono migliorati nettamente».
«Purtroppo - ha poi detto Gratteri - non abbiamo visto una rivoluzione da parte di chi amministra, non abbiamo visto una presa di coscienza da parte di chi amministra a vari livelli: ancora non ci si è resi conto che la ricreazione è finita.
Con dispiacere ho saputo che questo non è un palazzo di proprietà dello Stato: le suggerisco - ha concluso Gratteri rivolgendosi al presidente del Tar - di chiedere all’agenzia per i beni confiscati. Incominci a fare come ho fatto io, facendo il maleducato, quando mi sono insediato. Faccia come me, esca fuori dal suo compito istituzionale e vedrà che si muoverà qualcosa».