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La foto mostra l’ epicentro del forte terremoto avvenuto pochi minuti fa.

 

Per fortuna è avvenuto come tanti altri ad una notevole profondità ben 474 km.

 

E sempre per fortuna l’ epicentro è nel centro del mar Tirreno lontano dal Marsili il grande vulcano sottomarino che fronteggia la Calabria.

Ma il Marsili non c’entra nulla; non si è svegliato. Per fortuna.

Si tratta invece della faglia africana che si inflette sotto la Calabria.

Lungo la faglia si verificano generalmente eventi tellurici compresi tra i 100 e i 500 chilometri che non si verificano in altre zone d’Italia.

 

Maggiore è la profondità meno si avverte la scossa tellurica.

In alcuni casi questi terremoti hanno magnitudo anche rilevante.

Negli ultimi 5 anni ce ne sono stati due di magnitudo superiore a 5, e in passato, precisamente nel 1938, ce n’è stato uno addirittura di magnitudo 7,1, uno dei più forti registrati nell’area italiana.

Come noto secondo la teoria della tettonica a placche la litosfera si muove e si deforma.

In particolare quando due placche litosferiche si avvicinano, una delle due, la placca litosferica oceanica, si flette e va a finire sotto l’altra, formando una zona di subduzione, determinando terremoti superficiali e profondi.

Ed è il nostro caso.

 

Nel caso specifico del Tirreno, la placca ionica si inflette sotto la Calabria e scende verso nord-ovest, al di sotto del bacino tirrenico.

L’antico oceano della Tetide quindi, (il Mar Ionio) si inflette sotto la Calabria e sprofonda sotto il Mar Tirreno dando luogo a un’attività sismica particolarmente profonda. La subduzione non è evidenziata solo dai terremoti profondi, ma anche da un’area che rappresenta un’anomalia di velocità.

Come sappiamo la Calabria si muove in direzione opposta all’Africa di 3,5 mm annui, quindi al di sotto della regione c’è una vera zona di subduzione che un tempo era più grande e correva lungo tutta la catena appenninica.

Oggi, a causa di rispettivi strappi nella litosfera, la subduzione è limitata a 200 chilometri sotto la Calabria, ed è proprio sotto questa ristretta zona che si verificano i terremoti profondi che osserviamo generalmente al largo del Mar Tirreno.

Nessuna paura.

larattaIn Calabria, nell'ultimo anno, l'informazione regionale ha assunto una veste nuova ed un taglio nettamente diverso con la guida di Alfonso Samengo, ora destinato ad un ruolo importante in Rai parlamento.
L'ultima sua 'creatura', la rubrica settimanale "Agricoltura 2.0", dimostra come si possa fare un'informazione positiva, valorizzando le migliori e più moderne aziende agricole della nostra terra.
Ma hanno avuto un'eco importante le inchieste sull'ambiente: dal canalone dei veleni di San Ferdinando che la Testata giornalistica regionale ha  denunciato per prima, agli scarichi abusivi nel reggino e a tutta la questione dell'emergenza ambientale in Calabria.  
Problemi reali, concreti, molto sentiti come la sanità negata, con l'assalto quotidiano alle strutture di pronto soccorso. E l'annosa questione delle strade incomplete con le inchieste e i servizi sulla statale 106, la trasversale delle Serre, la 18 tra  Campora e Falerna. E poi il mare inquinato.
Un taglio forte dell'informazione regionale pubblica, la voce della gente, la denuncia, la protesta, la proposta. 
Samengo ha spinto sui tasti più vicini e sentiti dai cittadini, dando così un taglio netto alle stanche liturgie e alla consuete accondiscendenza alle quali, negli anni, Rai regione ci aveva in qualche modo abituato.

Pubblicato in Calabria

InvenzioniinCalabriaLa meravigliosa terra di Calabria è una terra difficile, complicata.

 

Pochissime le pianure, moltissime, invece, le zone collinari, sulle quale crescono, in particolare, olivi, e frutteti.

Ed insieme, vigneti dai quali si ricavano ottimi vini, forti e profumati, figli del sole e delle brezze.
Ma l’uva è difficile da cogliere e da trasportare.

Uno od al massimo due panieri per portare l’uva fino alla stradetta più vicina e poi alla cantina.
Od al più la cesta sorretta abilmente sulla testa da una corona di stoffa.
Ed allora ecco la fantasia di un giovane calabrese che smonta un ciclomotore, ne prende il motore, lo lega ad una struttura capace di percorrere sia i piccoli tratturi collinari , sia le strade bitumate.
Il filmato successivo ne mostra le caratteristiche.
Sulle cassette poi si può portare di tutto.

 

La frutta, le olive, l’uva.
Il segno della fantasia dei giovani calabresi che amano la propria terra e non la vogliono abbandonare, che amano i prodotti che essa produce e non vogliono farne a ameno, che amano le tradizioni regionali e vogliono conservarle.

E così si ingegnano ed inventano quanto necessario per conservare i più naturali possibile il territorio, i prodotti, le tecniche di lavorazione e conservazione, ma anche per ridurre la immane fatica che la Calabria impone.

 

Una macchina vera e propria, con tanto di acceleratore e di freno, dai bassi consumi, dalla grande maneggevolezza, che trasporta prodotti e là dove possibile anche il conducente.
Al giovane abbiamo anticipato anche i vostri complimenti, certi come siamo che la sua fantasia abbia colpito anche voi.

 

IL VIDEO:

Pubblicato in Belmonte Calabro

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Una stagione ricca di emozioni per i Notte Battente quella che si è appena conclusa. Ma le emozioni per il gruppo di musica etnico-popolare di Soveria Mannelli non finiscono qui.

È in corso in questi giorni, infatti, il concorso per partecipare al prestigioso “Premio Mia Martini Etnosong 2016”, che si terrà a Bagnara calabra, voluto dall’instancabile patron Nino Romeo, per ricordare l’indimenticabile Mia Martini, grande donna e grande interprete della canzone italiana.

La canzone con cui il gruppo sta partecipando alla gara è "Pietro Bianco brigante", chiaramente dedicata al noto brigante, nato a Bianchi, un paese limitrofo, nel 1839. Fu decapitato a soli 34 anni per essersi macchiato di ben 107 reati contro la proprietà e 102 contro la persona. Prima di darsi alla macchia e diventare brigante si era arruolato nei Mille di Garibaldi, ma avvenuta l’Unità d’Italia, deluso e amareggiato, si ribellò alle leggi e al ceto dominante, spargendo sangue e morte. Fu scovato in una grotta in località Colla, una delle frazioni di Soveria Mannelli.

Intorno alla sua persona ruotano numerose leggende di tesori nascosti in luoghi misteriosi, che fanno di lui una sorta di “Robin Hood” calabrese pronto a difendere i poveri dai soprusi dei ricchi.

Notte Battente nasce nel 2013 dall’incontro di alcuni musicisti che, un pò per gioco, decidono di unirsi allo scopo di condividere una passione comune, quella per la musica etnico-popolare.

“COLORI VOCI E SUONI DELLA CALABRIA…” sono le parole con cui ai Notte Battente piace dare inizio alle loro serate, esprimendo da subito ciò che la loro musica si propone come obiettivo, ovvero quello di farci assaporare la nostra Calabria, ma più in generale il nostro Sud, trascinando il pubblico in un ballo al chiarore di luna, per riscoprire quelle che sono le origini e le tradizioni, attraverso la musica, e facendo sì che, con le loro note ed i loro balli, si possa vivere una vera e propria notte battente, come indica il nome del gruppo.

La scelta del nome vuole creare un’immagine di contrasto tra la calma della notte, che sta ad indicare il senso di pace che solo la musica può regalare, ed i suoni battenti e vivaci della sana tradizione mediterranea, quella delle origini, a cui nessuno sa resistere, perché colpisce il cuore facendo ballare l’anima.

La passione, la voglia di far da ponte tra passato e futuro, in un presente che non rinnega le tradizioni ma le fa sue e ne è promotore per le future generazioni, è ciò che distingue i componenti del gruppo e dell’Associazione, tutti calabresi, originari di Soveria Mannelli: Angela Bianco (alla voce, castagnette e danze), Salvatore Velino (alla voce, chitarra acustica ed armonica a bocca), Massimo Chiodo (alla voce, fisarmonica, lira e chitarra battente), Vincenzo Perri (al Basso), Benito Totino (al basso), Franco Spezzano (alla batteria), Gianfranco Bianco (al tamburello, tamburi e percussioni), Danilo Perrone (alla chitarra solista), Romina Campolongo (alle danze), Antonio Abbruzzese (responsabile di segreteria).

Grande entusiasmo per questa nuova avventura per il gruppo Notte Battente, che di recente costituitosi in Associazione Culturale, in collaborazione con la Pro Loco di Soveria Mannelli si è sempre posto l'obiettivo di valorizzare il territorio attraverso iniziative di carattere musicale, culturale e sociale, al fine di promuovere la diffusione e l'approfondimento della tradizione e della musica popolare calabrese e del Sud Italia in generale, ma in particolare della città di Soveria Mannelli.

Sosteniamo quindi la nostra cultura e tradizione!

Pubblicato in Alto Tirreno

Ecco cosa è successo oggi 22 settembre ad Amantea.

Un anziano di Cetraro ha bisogno di una radiografia urgente ed il CUP lo invia al poliambulatorio di Amantea che ha ripreso le prestazioni già rese in passato sia per la popolazione dell’ex distretto, sia per gli ammalati della provincia e della regione e che erano state ridotte ad un quarto per carenza di medici.

 

L’anziano ammalato arriva ad Amantea con un’auto ma ad Amantea trova una brutta sorpresa.

Il laboratorio di radiologia è funzionante, ha recuperato i ritmi intensi ma non può nemmeno volendo effettuare la radiografia urgente richieste e prenotata.

 

Il fatto è che manca il radiologo che è stato prestato a Paola.

L’anziano ammalato resta perplesso , non comprende.

Ma come mi prenotano per Amantea, il laboratorio è aperto, le apparecchiature funzionano, il personale è disponibile , ma la prestazione pur prenotata non può essere eseguita perché manca il radiologo.

 

Ma in che razza di mondo vivo sembra chiedersi il medico, che razza di sanità è questa.

Perché non assumono altri radiologi?

Deluso riparte per Cetraro per tentare di effettuare presso il locale ospedale la radiografia.

Invece l’anziano ritorna a casa ma non si reca in ospedale.

 

Tornato a casa però si accorge di non avere più il portafoglio.

E così il figlio telefona e per fortuna il portafoglio era stato dimenticato nel bar dove poi lo ha trovato .

Insomma un poliambulatorio con gente onesta, ma con una gestione effimera.

Da ora in poi è vietato ammalarsi agli anziani calabresi.

Pubblicato in Primo Piano

E’ ben noto che la sanità calabrese è come l’esercito di Franceschiello.

 

Cioè una istituzione priva di organizzazione con tantissimi generali di corpo di armata, di generali di divisione, e tantissimi ufficiali, tutti pieni di mostrine ma con pochi soldati e pure male armati.

 

Una sanità che la pone ultima in Italia per la qualità del servizio, a cominciare dai LEA, cioè dei Livelli essenziali di assistenza.

Ora le Regioni all'unanimità hanno approvato l'intesa sui nuovi (Lea).

 

Lo ha reso noto il presidente Stefano Bonaccini al termine di una riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni.

Bonaccini ha sottolineato "Con il varo dei nuovi Lea in sanità abbiamo alzato l'asticella della tutela della salute in Italia".

La proposta approvata dalle Regioni sarà più tardi vagliata dalla Conferenza Stato-Regioni.

"Sono norme attese da molto tempo e innovative che miglioreranno la qualità dell'assistenza sanitaria ai cittadini.

C'è stato un lavoro di preparazione approfondito, condotto dallo Stato e dalle Regioni, a dimostrazione che è possibile condividere grandi obiettivi comuni.

Una impostazione che forse dovremmo considerare anche oggi, nel momento in cui con il piano 'Casa Italia' stiamo riconoscendo la necessità per il Paese di un progetto decennale di prevenzione".

Nessun problema.

Ultimi siamo ed ultimi saremo.

 

Sempre sanità alla Franceschiello, senza apparecchiature, con lunghissime liste di attesa, con generalissimi pieni di medaglie, coccarde e nastrini, precari assunti illegittimamente dalla politica nell’assordante silenzio delle magistrature e qualcuno che responsabilmente lavora per coloro che non possono scappare e curarsi fuori regione.

Una sanità da grandi parate.

E dove in occasione di visite a bordo delle Alte Autorità si darà l’ordine “Facite Ammuina” così che « tutti chilli che stanno a prora vann' a poppa

e chilli che stann' a poppa vann' a prora;

chilli che stann' a dritta vann' a sinistra

e chilli che stanno a sinistra vann' a dritta;

tutti chilli che stanno abbascio vann' ncoppa

e chilli che stanno ncoppa vann' bascio passann' tutti p'o stesso pertuso:

chi nun tene nient' a ffà, s' aremeni a 'cca e a 'll à".

Ed Amantea è l’ultima in Calabria.

Grazie alla politica ( di ogni tempo), grazie alla burocrazia ( di ogni tempo), grazie ai ladri ed agli approfittatori, nessuno escluso.

Pubblicato in Cronaca

locandina mariaRiceviamo e pubblichiamo.

Si terrà ad Altomonte (CS) il 25 settembre alle ore 17.00, presso l’Ostello della gioventù in via San Giacomo, 8, l’inaugurazione dell’Accademia delle arti e dello Spettacolo Aurora Sanseverino con la rassegna storica: "I salotti della storia, 1^ edizione”.

 

 

Il primo appuntamento organizzato e voluto dai soci fondatori, vedrà protagonista Maria Lombardo da Nicotera (VV), autrice del testo: Sotto il segno dei Borbone.
Saranno presenti tra i relatori: Il sindaco Giuseppe Lateano, il presidente dell’Associazione Francesco Capano, l' architetto Domenico Pirrottina, Susanna Camoli, dott.ssa in filosofia e segretario dell' associazione, a moderare l' evento Esperia Piluso, sociologa e direttore artistico dell' associazione.

Come ha affermato il direttore artistico <<Salotti della storia, nasce con l'intento di rievocare gli incontri culturali del passato raggruppando però gli appuntamenti per categoria di studio. Partire con la storia ci è sembrato doveroso avendo preso in prestito per l'Accademia, il nome di un personaggio illustre del passato. Questo primo ciclo di appuntamenti percorre periodi storici che hanno interessato la nostra penisola, ma con particolare riferimento alla nostra regione e alla nostra Altomonte. Le presenze Templari in Calabria e ad Altomonte, Marco Berardi e la Santa inquisizione, Il regno di Napoli e i retroscena dell'Unità d'Italia, i delitti di fine ‘800 nella nostra provincia, sono solo l'inizio di tante notizie storiche che non abbiamo appreso tra i banchi di scuola e che scopriremo o approfondiremo insieme>>.

La cittadinanza è invitata a partecipare per iniziare questo viaggio attraverso nuovi punti di vista storici.

Pubblicato in Alto Tirreno

scovoltoTorni da paesi altrettanto lontani e tutto quello che sai dirmi sono i pensieri che vengono nel guardare dei vecchietti che seduti osservano la vita passar loro accanto. Cosa racconterai all’uomo che, dopo aver viaggiato lungamente per terreni selvatici viene il desiderio di rivedere il luogo dove tutto ebbe inizio. Una cittadina in cui è stato adottato uno strano sistema di convivenza... dove chi lavora non conta nulla e i padroni possono fare quello che vogliono... uno strano paese che si chiama Terza dove tutto è piegato al triste e al peggio.. Ci si rifà a citazioni di libri per costruire una situazione perfettamente blindata, per il gusto di mandarla all’aria con qualche evento o arrivo inatteso. Da una parte la spinta, la voglia d’essere altro. Una passione, questa, non ben radicata. Dall’altra la tara di ciò che si è e l’humus culturale di cui si è l’espressione. Una situazione che si rifonda di continuo, è costituita di ragnatele di rapporti intricati che cercano una forma. La malinconica figura del vecchio viaggiatore smarrito, alla pari dello stesso narratore, è una forma di cecità non fisica, ma consistente nell’incapacità di distinguere. La poesia è ciò che si perde nella traduzione; ma è anche ciò che si perde con la superbia dell’interpretazione.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

torre orologio

 

A dieci giorni dal terremoto che ha interessato il Centro Italia, in particolar modo le popolazioni di Amatrice, Pescara del Tronto e Arquata del Tronto, continuano le iniziative in varie località calabresi per la raccolta di fondi da destinare alle popolazioni colpite dal disastroso sisma che ha causato 296 vittime, oltre a ingenti danni.

L’ultima, in ordine di tempo, ci porta ad Orsomarso, un paesino di poco più di 1.000 anime, immerso nel Parco nazionale del Pollino e noto per le sue bellezze naturalistiche, con panorami mozzafiato, rocce che formano monumenti, la suggestiva Torre dell’Orologio, e anche per la purezza dell’acqua dei torrenti e delle cascate, come quelle del fiume Argentino.

 

In piazza Municipio, nella serata di sabato 3 settembre, è stata organizzata l’iniziativa solidale «Una Amatriciana per Amatrice», con la vendita del piatto tipico che ha reso la città di Amatrice famosa in tutto il mondo, il cui ricavato è stato devoluto per affrontare l’emergenza post terremoto.

La manifestazione, nata grazie alla sensibilità del sindaco Antonio De Caprio, dell’amministrazione comunale e dell'associazione «La Peonia Peregrina»,è una goccia in mezzo al mare di necessità che occorre navigare per risolvere la difficile situazione, ma comunque rappresenta un apprezzabile segnale di solidarietà da parte della popolazione orsomarsese. È «un piccolo contributo per una grande causa», come è stato scritto nella pagina Facebook dedicata all'evento, che ha, inoltre, attirato tanti turisti e abitanti delle località limitrofe, che per l’occasione si sono recati sul posto per trascorrere una piacevole serata in un accogliente territorio tra buon cibo, musica e aria salubre. La serata solidale è l'ultimo degli eventi enogastronomici che hanno caratterizzato l'estate dell'incantevole borgo con un record di presenze che non si riscontrava da tempo

Pubblicato in Calabria

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La classica cronoscalata calabrese, organizzata dalla Cosenza corse, si svolgerà dal 28 al 30 ottobre sul tracciato di 6,150 km che dall’abitato conduce all’abazia di Sambucina. Il 7 novembre invece riprenderà dopo 20 anni lo Slalom di Sartano

 

La ventunesima edizione della cronoscalata Luzzi-Sambucina si disputerà dal 28 al 30 ottobre. La classica gara automobilistica montana, organizzata dalla Cosenza corse, farà parte del Trofeo Italiano Velocità Montagna, serie cadetta Aci Sport.

Una manifestazione sportiva, quella luzzese, che ogni anno trasforma il meraviglioso borgo luzzese in un vero e proprio paese-paddock, e che porta in Calabria i migliori esponenti della specialità. Il tracciato di 6,150 km dall’abitato di Luzzi conduce all’abazia della frazione Sambucina.

 

Sul percorso sono attivi gli adeguamenti di sicurezza, mentre gli organizzatori stanno lavorando alacremente per far sì che ogni dettaglio sia curato al meglio. Oltre al presidente della scuderia bruzia, Sergio Perri, al lavoro di organizzazione collaborano Gaetano Tropea, Franz Caruso, l’Aci di Catanzaro, da sempre vicino all’automobilismo in salita, e naturalmente l’amministrazione comunale del paesino luzzese.

La settimana successiva alla Luzzi-Sambucina (7 novembre) – sempre con l’organizzazione della Cosenza Corse – riprenderà dopo 20 anni di inattività il suggestivo Slalom di Sartano. Si tratterà della settima edizione di questa manifestazione sportiva, che si svolge su 2,8 km di tracciato. Un evento per il quale la popolazione del posto beneficerà doppiamente, in quanto sono stati predisposti i lavori di adeguamento delle strade interessate.

Pubblicato in Calabria
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