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Redazione TirrenoNews

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Grasso invoca il pentitismo in parlamento? Perché no?

Lunedì, 20 Maggio 2013 10:32 Pubblicato in Italia

Sembrerebbe questo il senso della sua frase riportata dai principali mass media “"Chi sa qualcosa sui parlamentari pagati da multinazionali, farebbe bene a denunciare questi comportamenti gravissimi".

Onestamente non abbiamo capito che cosa significa quel “farebbe bene” in luogo di “deve” fare denuncia.

Non abbiamo capito perché il cittadino “qualsiasi” ha l’obbligo di denunciare gli illeciti e lo stesso obbligo non debba averlo un parlamentare che è espressione del popolo?

Ovviamente la storia viene fuori da uno di quei pochi servizi giornalistici che oggi tentano di cambiare in meglio la società denunciando quanto scoprono grazie a bocche che finalmente trovano la forza morale di aprirsi per dire le cose che sanno.

Nel caso Le iene, ma senza dimenticare Report ed i pochi altri VERI giornalisti, degni di questo nome e che non hanno paura di liberarsi dal giogo dei padroni!

Ringraziamo comunque il presidente del Senato Pietro Grasso quando assicura che: "Io mi adopererò per fornire agli inquirenti nel più breve tempo tutte le informazioni che riterranno utili alle indagini".

Grave, invece, quando fa notare che: "Purtroppo la natura di denuncia, anonima nella fonte e nei destinatari, rende difficile procedere all'accertamento della verità. Spero quindi che gli autori del servizio e il cittadino informato di fatti così gravi provvedano senza indugio a fare una regolare denuncia alla Procura, in modo da poter accertare natura e gravità dei fatti contestati".

E se invece avesse voluto dire che:

  1. a)Potrebbe parlare( e denunciare) chi appartiene al sistema di corruttela?;
  2. b)Potrebbe parlare( e denunciare) chi finora si è fatto corrompere od a visto corrompere ?

Ed infatti è difficile non credere al papà delle Iene, Davide Parenti, quando dice : "Noi abbiamo fatto il nostro mestiere, siamo riusciti a trovare qualcuno che parla. Ma va detto che la questione sollevata dal nostro programma non può essere certo un fatto di cui nessuno è a conoscenza. Ovvero, come ci siamo arrivati noi, immagino, saranno stati informati da tempo quelli che lavorano nel palazzo. Mi risulta difficile immaginare che lì nessuno sapesse".

Forse proprio per questo la chiamano “kasta”.

Giovanni e lo stetofonendoscopio

Domenica, 19 Maggio 2013 20:41 Pubblicato in Comunicati - Sport - Giudiziaria

Giovanni è un persona simpaticissima e molto intelligente. Di estrema cultura, non obbedisce però a niente che non sia espressione della totale libertà. Libertà,culturale, di pensiero, di azione. Giovanni è fuori da ogni schema. Di lui nessuno può dire che faccia parte di una qualsivoglia organizzazione od associazione che gli imponga alcunché, che lo limiti, che lo riconduca all’interno di regole, di schemi. In fondo uno spirito libero rispettato da tutti.

Da qualche tempo però suscita perplessità tra i suoi concittadini (ognuno può immaginarlo come appartenente alla propria comunità)

Gira, infatti, per più ore al giorno con un lungo camice bianco ed uno stetofonendoscopio.

E lo poggia dappertutto. Sui portoni delle case, sulle porte dei negozi, sulle saracinesche dei garage, sui muri, sulle auto parcheggiate, per terra.

L’unica cosa sulla quale non poggia il suo prezioso strumento sono gli “uomini”del suo paese. Parlo di tutti gli uomini, da quelli noti e conosciuti a quelli totalmente sconosciuti.

Che sia prezioso ce l’ha detto lui. Si tratta non già di un semplice stetoscopio o di un fonendoscopio , capaci cioè di sentire cuore, spalle o visceri , ma di uno stetofonendoscopio di sua invenzione ed in grado di avvertire ogni anche piccolo colpo di tosse.

Già ma quali tossi, siamo costretti a chiedergli.

E lui ci sorride.

Poi risponde “Ormai la tosse è una malattia dilagante, che prende tutti”

E quando ci risponde ha lo sguardo del folle , di quello che indossa il pirandelliano “berretto a sonagli”, quello strano cappello che autorizza e costringe chi lo porta ad esprimere il suo pensiero in totale libertà e senza remora alcuna, descrivendo ciò che vede attraverso la lente deformante della follia.

Ma esistono medicine per queste tossi?

Non ne ho ancora trovate- è la risposta- né credo che se ne troveranno mai.

Giovanni- scusaci- ma di quali tossi stai parlando?.

E che, non lo sai che, come dicono a Napoli, “Pure ‘e pullece tenen ‘a tosse!!!!”

Parli di quella metafora popolare, che sta ad indicare come anche persone senza titolo, né merito, né parte, anelino affannosamente a farsi notare?

Parli di chi è rimasto in silenzio per anni e poi all’improvviso si sveglia, magari solo per paura o per provare ad essere vivo almeno una volta nella vita?

Parli di chi strumentalmente si inventa la tosse solo per spostare l’attenzione della gente verso fatti meno pericolosi( per lui si intende)?

 Cioè la pulce è il povero sciocco che si dà arie di grand’uomo?

Ma la tua è una vera e propria rivoluzione contro l’ovvietà , contro l’accettazione passiva, contro la tolleranza spesa all’estremo? Intendi dileggiare gli imbecilli, gli ipocriti, i falsi?

Parli delle escort che discutono di decenza?

Sgranò gli occhi e fece diverse volte cenno di si con la testa.

Scusa . Ma ne hai trovate di pulci con la tosse ?

Molto più di quelle che puoi mai credere-fu l’amara risposta- e si tolse il cappello.

Amantea . Lo SPI e la prima festa del tesseramento

Domenica, 19 Maggio 2013 20:39 Pubblicato in Primo Piano

Il famoso Lido Azzurro Perna che negli anni 60 fece conoscere Amantea alla intera Calabria ed a gran parte dell’Italia sembra riprendere vita. La musica della fisarmonica intona le arie più celebri di tanghi, valzer e ballabili.

Nel grande spazio aperto, tanti pensionati( ma anche giovani con i genitori) che parlano, brindano e ballano.

Turuccio si da un gran daffare. In fondo è la “sua” festa, quella fortemente voluta. Un omaggio ai pensionati.

Le locandine-invito hanno riempito la città ed il pubblico-ospite è arrivato.

Come promesso si sta insieme, si socializza, si balla e si brinda.

E Turuccio si spende con i suoi amici stappando tante bottiglie di fresco spumante con le quali riempie i calici sui tavoli.

Vicini come sempre gli amici della CGIL, tra cui il segretario Massimiliano IANNI, e tutti gli amici del CAF di Amantea

Numerosi come sempre gli amici dell’Auser di Roberto Aloe

Non manca nessuno. Turuccio Amendola ha intorno tutti i suoi amici. E come promesso si ride, si sorride, si brinda, si cena.

Il che in tempi di grama e di difficoltà forse è la cosa migliore che può succedere.

In fondo essere anziani è proprio questo ; un pomeriggio sereno tra un valzer ed uno spumantino fresco, vicino al mare, a ricordare la gioventù degli anni sessanta quando gli anni erano molto meno e la serenità era totalizzante.

Oggi Turuccio deve reinventarla e di questo gliene siamo grati.

 

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