Prima Calabria.
La notizia. Ieri in C.da Vennarella di Rizziconi (RC), i Carabinieri hanno tratto in arresto Teodoro Sette, di anni 76 da Rizziconi, già noto alle FF.OO., per il reato di furto aggravato di acqua, poichè, mediante allaccio abusivo alla rete pubblica, realizzato con violenza sulle cose, forniva acqua alla propria abitazione ed alla propria azienda di allevamento.
Seconda Calabria.
Nell’altra Calabria non si arresta nessuno per furto aggravato di acqua mediante allaccio abusivo.
Che non sia perché non ci sono allacci abusivi?
Eh, eh!
Stabilisce l’art 27 della Costituzione che “La responsabilità penale è personale”.
In armonia con il citato principio della colpevolezza di cui all'art. 27 Costituzione, perché si configuri una responsabilità penale è indispensabile la sussistenza del suitas cioè dell'indispensabile nesso psichico (reale o potenziale) che deve intercorrere tra l'agente e la condotta illecita.
Mutuando tale concetto la difesa di Oliverio da parte degli avvocati Alfredo Gualtieri ed Oreste Morcavallo nel ricorso al TAR Calabria sostiene che Oliverio non fosse, né sia, condannabile, proprio “una sanzione deve essere comminata solo in ipotesi di concreta ‘colpa'”.
E nel caso di Oliverio tale colpa secondo i due legali non sussisterebbe visto che “ha agito previo approfondito accertamento della situazione e dopo la formale conferma da parte del proprio apparato burocratico in ordine alla piena legittimità dell’incarico.
Risulta assente, pertanto, l’indefettibile presupposto della ‘colpa’, senza il quale non risulta applicabile alcuna sanzione”.
Contestato ancora il ritardo dell’intervento compiuto a istanza di oltre 5 mesi
E viepiù la mancanza di qualsivoglia preventiva ‘contestazione’ o ‘segnalazione’.
In sostanza, quindi, il provvedimento di Cantone rappresenta un “palese strappo istituzionale contra legem” poiché il provvedimento di sanzione è stato deciso prima del contraddittorio.
Secondo i legali di Oliverio si è in presenza di un “pregiudizio grave ed irreparabile, da eliminare subito” con una pronuncia in via d’urgenza da parte del presidente del Tar da confermare, poi, in sede collegiale nella prossima camera di consiglio.
I due legali, infatti, hanno chiesto che l’interdittiva nell’attesa della decisione.
Il Tar invece ha deciso per una udienza molto vicina nel tempo, il 15 ottobre, nella quale si deciderà su tutto.
Un saluto al nostro amico p.nuvoletta che ci invia il suo pensiero sul ponte di Messina.
“E' di questi giorni , scrive il nostro amico, la notizia che vogliono costruire il ponte sullo stretto di Messina solo per i treni (cioè mezzo ponte).
Le auto invece continueranno a viaggiare sui barconi come gli immigrati dopo le lunghe attese a Villa S. Giovanni.
Mi sembra la più grande cavolata del secolo.
A dire il vero ho sempre sospettato che ci sia una strategia per non far crescere il Sud.
Il ponte è una struttura che porterebbe sullo stretto ( e quindi in Calabria) 10 milioni di turisti all'anno e quindi migliaia di posti di lavoro nelle strutture ricettive, hotel, bar, pizzerie, ristoranti, campeggi, adesso tra l'altro che la Sa-Rc è quasi finita.
Ma per qualcuno non è una struttura indispensabile come non lo è l’alta velocità e la lotta alla ‘ndrangheta ed alla corruzione ed alla evasione fiscale…..
Dicono che non ci sono i soldi….però i soldi per l’Expo li hanno trovati e non si sa a cosa serviranno da novembre in poi le strutture realizzate!
Dicono che da noi al sud ci sono i terremoti omettendo di ricordare che anche in Emilia, veneto e Lombardia nel 2012 c’è stato un terremoto 5,9 Richter….
p.nuvoletta