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Tutto è partito dalla Calabria ( sic) la cui regione ( ma non solo essa) ha bandito concorsi in base ai quali sarebbe avvenuta la progressione di carriera di 985 dipendenti di cui 799 dipendenti per la categoria D1 e 186 per la categoria D3.

 

I concorsi sono stati banditi sulla base delle delibere della Giunta regionale n. 198 del 6 marzo 2001, n. 651 del 24 luglio 2001 e n 737 del 6 agosto 2002, concernenti la dotazione organica degli uffici regionali e sulla base dei decreti dirigenziali del 26 giugno e dell’8 luglio 2003, di indizione delle selezioni verticali alle categorie D1 e D3 per il personale dipendente della Regione .

Tra questi ci sarebbero anche nomi di grande rilievo e attualità.

Ma un laureato in Ingegneria civile ha presentato ricorso sui concorsi riservati solo ai dipendenti interni dell’amministrazione.

Il Tar Calabria, nel 2006, ha inizialmente rigettato il ricorso.

La parte, però, ha promosso appello al Consiglio di Stato che ha condannato la Regione Calabria sostenendo che essa si sarebbe sottratta “al principio del pubblico concorso, senza alcuna motivazione delle ragioni di tale deroga in violazione del principio di imparzialità e buon andamento (ex art. 97 della Costituzione), creando altresì una ingiustificata posizione di privilegio per il personale già dipendente (in violazione dell’articolo 97) ed impedendo così altrettanto ingiustificatamente di concorrere per l’accesso nella pubblica amministrazione”.

Richiamata anche la giurisprudenza della Corte Costituzionale (sentenze n. 227 del 2013, n. 90 e n. 62 del 2012, n. 310 e n. 299 del 2011) che ha più volte ribadito che il concorso pubblico è la modalità ordinaria di accesso ai ruoli nella pubblica amministrazione poiché questo risponde ai principi costituzionali di uguaglianza e imparzialità.

Ed ora ?

Due le possibilità .

La prima è quella del silenzio: nessuno ne parla e nel silenzio si consuma il solito drammatico bilancio della emigrazione dei cervelli che la regione non vuole .

La seconda è quella della rimozione dei dipendenti e la loro ricollocazione nei ruoli e posti precedenti. Questa porterebbe alla indizione di un mega concorso per la copertura dei 985 posti ora vuoti.

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sla“Un contributo versato con gusto”. E’ questo lo slogan coniato per la campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi organizzata in occasione della VIII° edizione della Giornata Nazionale sulla Sla (Sclerosi Laterale Amiotrofica) e che si svolgerà in tutta Italia Domenica 20 settembre prossimo.

 

Nella città di Catanzaro il punto Aisla sarà predisposto nel Centro Clinico San Vitaliano in Via Tommaso Campanella che rappresenta l’unico centro calabrese che si occupa della presa in carico di pazienti con tale patologia. Nella giornata di domenica infatti, nei viali esterni della clinica sarà allestito lo stand Aisla dalle 9,30 alle 13,00 e dalle 14,30 alle 18,30 e, con un’offerta di 10€ sarà possibile ricevere una bottiglia di vino Barbera d’Asti DOCG oppure una confezione di taralli napoletani prodotti artigianalmente.

 

Graditi ospiti della giornata saranno i volontari del Gruppo Storico Città di Catanzaro, un'associazione storico culturale senza scopo di lucro, di cui è presidente Mario Mauro e che ha come obiettivo quello di divulgare, principalmente, la cultura sulla storia della città di Catanzaro, attraverso vari eventi.

 

Compagnia d’armi, sbandieratori e musici animeranno una giornata molto particolare che, oltre alla raccolta fondi realizzata per garantire l’assistenza dei malati che in Italia sono oltre 6.000, servirà anche a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla Sclerosi Laterale amiotrofica (Sla) una malattia su cui la ricerca farmacologica non sta producendo alcuna soluzione e la cui cura è quindi affidata a centri specializzati come lo è il Centro Clinico San Vitaliano che diretto dal dott. Giuseppe Mancuso e collegato con il Centro Clinico Nemo dell'Ospedale Niguarda di Milano, dal 2011 rappresenta un'eccellenza per la cura di malattie neuromuscolari e neurodegenerative;  un centro che si è saputo distinguere nel panorama delle strutture sanitarie presenti sul territorio divenendo un privato accreditato di  supporto  alla sanità pubblica regionale.

 

“Per noi del Centro Clinico San Vitaliano – afferma il direttore sanitario Giuseppe Mancuso– la giornata nazionale della Sla è diventata un appuntamento fisso che organizziamo nel migliore dei modi per dare all’Aisla un segno visibile e tangibile della nostra presenza sul territorio e della vicinanza a chi soffre e vive di questa malattia. Attraverso queste iniziative vogliamo anche lanciare il forte messaggio che, anche dentro la malattia si può vivere con grande dignità e che ogni attenzione da parte di chi come noi sta ogni giorno a contatto con gli ammalati, è indispensabile per continuare a dare un senso alla loro vita e combattere con serenità”. “Il Centro clinico San Vitaliano ancora una volta apre le porte della città invitando tutti i cittadini e le istituzioni a condividere insieme a noi la VIII° giornata nazionale della Sla – afferma Alfredo Citrigno Presidente del Centro Clinico -. Vista l’importanza che una giornata come questa ha sia sotto il profilo umano che per quanto riguarda la ricerca, mi auguro che domenica i viali della nostra clinica siano pieni di persone che contribuiranno, attraverso una donazione, a dare una speranza concreta di cura alle persone che sono affette da questa malattia. Per cui vi aspettiamo numerosi”.

foto sla

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Non finisce di sorprendere il Presidente della repubblica Sergio Mattarella!

Oggi espri me "convin to soste gno" alla Coldiretti, riunita a Expo Milano 2015 per la sua assemblea nazionale.

 

Poi parla del fenomeno del caporalato che dichiara essere un fenomeno"doloroso e inaccettabile", una "piaga sociale che deve essere eradicata".

Infine aggiunge che   "Le iniziative legislative messe in campo" contro il Caporalato, "sono una risposta dovuta a questa odiosa pratica di sfruttamento".

Bene, Presidente.

Ma se è lecito fare una domanda.

Solo oggi ha scoperto il caporalato?

Finora non lo conosceva?

E sorprendono ancora di più i deputati Pd della commissione Agricoltura, ( il capogruppo Nicodemo Oliverio, Colomba Mongiello,  vicepresidente commissione contro il fenomeno della contraffazione, e Giovanni Falcone) i quali hanno dichiarato che gli impegni assunti da Renzi sono senza precedenti per il sostegno al reddito degli agricoltori italiani e per nuovi e più qualificati interventi come il riconoscimento del Made in Italy sulle etichette ed una lotta durissima al caporalato.

Anche essi hanno scoperto finalmente il caporalato, nascosto nelle campagne sotto il sole abbagliante o sotto l’acqua gelida, al caldo torrido od al vento freddo .

Come mai nessuno ha mai visto le migliaia di pulmini pieni di lavoranti che viaggiano sulle nostre strade?

Come mai lo Stato non ha mai lottato contro il caporalato anche se è stato in campagna per trovare, come ha fatto, i finti lavoratori agricoli e predatori dell’Inps?

Una maggiore sincerità non guasterebbe!

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