
Ecco cosa ha dichiarato il procuratore della Repubblica Nicola Gratteri intervenendo alla cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario nel distretto di Catanzaro
“Per dimostrare chi siamo e cosa siamo capaci di fare abbiamo fatto una piccola rivoluzione a Catanzaro.
Abbiamo cercato di cambiare l’approccio e il modo di pensare.
Quando sono entrato in Procura, ho trovato magistrati intelligenti e preparati ma li ho visti tristi, quasi rassegnati.
Il mio lavoro è stato soprattutto quello di cambiare mentalità e approccio e ci siamo riusciti, almeno nel mio ufficio.
Abbiamo creato una macchina.
Faccio l’esempio di un problema che ho trovato: 100 richieste di archiviazione dalla Procura generale.
Allora ho pensato di cacciare dai corridoi della Procura di Catanzaro tutti i vagabondi e gli spioni che giravano per avere notizie, e ho aperto la porta alle parti offese che avevano bisogno di parlare, e ogni settimana dedico un pomeriggio a far parlare chi soffre.
Così ho eliminato le richieste di avocazione”.
Poi per quanto riguarda la pianta organica delle procure del Distretto di Catanzaro, Gratteri ha aggiunto: “Non bisogna più lamentarsi perché ora si può lavorare con serenità, basta organizzarsi bene.
Non piangiamo più, altrimenti non siamo credibili”.
Resta l’emergenza nei tribunali.
Infine ha ribadito “E’ urgente la creazione dei tribunali distrettuali, è necessaria la specializzazione, perchè ci vogliono almeno 4-5 anni per capire cos’e’ la ‘ndrangheta e poi iniziare a lavorare.
Ci vuole qualcosa in più, ci vuole l’esperienza, che significa anni di lavoro, per giudicare famiglie di ‘ndrangheta presenti in tre continenti contemporaneamente: questa – ha rimarcato Gratteri – è una cosa urgente da fare, per evitare pasticci e cadute di immagine”.
Secondo il procuratore di Catanzaro “il ministero della Giustizia ha mostrato coraggio con la revisione della geografia giudiziaria, ma forse ci voleva ancora più coraggio o forse ci volevano maggioranze più forti per fare altre riforme come chiudere le Corti d’appello o ridurre il numero di magistrati anche in uffici di grandi tradizioni o perché non è più accettabile che in alcune Procure ci siano sostituti con 50 fascicoli e in altre Procure sostituti con 1500-2000 fascicoli”.
E’ cominciata da poco la Direzione del PD che deve definire le liste per le prossime elezioni
«Tutti i sondaggi ci danno perdenti in Calabria» ha detto Renzi.
Una consapevolezza tardiva , forse.
Ma il potere non si lascia. MAI.
Potrebbe costare caro, in Calabria in particolare, restare senza potere .
Si potrebbe finire in mani sbagliate.
Per esempio quelle di chi pretenderà il rispetto degli impegni assunti.
E poi non dimentichiamo che in Calabria c’è ancora Gratteri.
Ed è da Roma che arriverà la sentenza
Un elenco di chi sarà destinato alla esclusione , visto che si è autoescluso coma la Lo Moro
Di vita, in un posto protetto e con una elezione garantita
Do possibile vita se almeno posto in lista
di vita o di morte arriverà nel tardo pomeriggio. I colonnelli del Pd calabrese in trasferta a Roma dovranno rimanere in attesa ancora per diverse ore. La Direzione nazionale che, su proposta di Matteo Renzi, dovrà ratificare le candidature regione per regione, è stata posticipata alle ore 16 a causa del mancato accordo con le minoranze interne. L’ex premier e la commissione per le candidature (si sono riuniti in conclave al Nazareno fino a notte fonda con Orlando ed Emiliano, senza però riuscire a trovare una soluzione che vada bene a tutti e scongiuri disimpegni da parte degli scontenti.
La proposta della segreteria (Lotti, Guerini, Martina e Fassino), è stata giudicata insufficiente dalla minoranza, prevedendo una quindicina di seggi sicuri per Orlando e di 6 per Emiliano.
Ed allora la calabria è salita a Rome in forze( si fa per dire)
Nella capitale ci sono, tra gli altri, Ernesto Magorno, Mario Oliverio, Nicola Adamo, Antonio Scalzo, Vincenzo Ciconte e Nicola Irto.
Poco il nuovo!
E tutti aspettano il responso finale, ben consapevole che Renzi, stavolta, potrebbe davvero dare una svolta nel segno dello svecchiamento della classe dirigente.
Una nomenclatura di partito che non è riuscita a dare risposte elettorali soddisfacenti nel corso degli ultimi anni (si pensi, ad esempio, al referendum costituzionale).
«Tutti i sondaggi ci danno perdenti in Calabria, a questo punto mi gioco la carta del rinnovamento», avrebbe confidato l’ex premier ai suoi.
Per i notabili dem, per tutti gli aspiranti parlamentari, sono quindi ore di passione, perché il rischio che ci siano esclusioni eccellenti è più forte che mai.
D’altronde, dal Nazareno trapelano i profili di possibili candidati in Calabria: sindacalisti, esponenti del mondo cattolico e della sanità, imprenditori in prima linea contro la mafia, rappresentanti del volontariato.
Nella serata di ieri Magorno ha presentato l’elenco delle proposte della segreteria regionale.
Renzi ne terrà certamente conto, ma alla fine sarà lui e solamente lui a decidere la composizione di tutte le liste.
Non resta che aspettare.
L’ASSOCIAZIONE RIVOLGE UN APPELLO AI COMUNI, ALL’ANAS SPA ED AL GOVERNO: BISOGNA INTERVENIRE PER EVITARE ALTRE VITTIME E FERITI GRAVI SULLA S.S.106
L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” intende evidenziare, con estrema rabbia ed immenso dolore, che negli ultimi 3 mesi sulla strada Statale 106 in Calabria, sono otto le persone che hanno perso la vita ed il bilancio diventa ancora più grave se consideriamo che sono tutte molto giovani.
Il 22 ottobre 2017 a Cirò (KR), abbiamo perso Grazia Cittadino di 6 anni, il 17 novembre a Villapiana (CS), Lucrezia Brunacci di 30 anni, il 26 novembre ad Ardore (RC), Emanuele Todarello di 16 anni, il 26 dicembre ad Isola di Capo Rizzuto (KR), Sapron Y. di 18 anni, il 31 dicembre a Portigliola (RC), abbiamo perso Balde Aly di 17 anni, il 6 gennaio Vincenzo Gatto di 46 anni deceduto a Villapiana (CS), l’8 gennaio a Condofuri (RC), Antonella Tripodi di 34 ed, infine, il 20 gennaio a Locri (RC), abbiamo perso Pasquale Sgotto.
L’Associazione sottolinea che questa drammatica e tragica evidenza non è assolutamente da considerare una novità. Tutt’altro. Basti pensare che nel 2016 furono otto le vittime nel solo mese di agosto: Herde Yanosch di 30 anni, Fabio Capalbo di 27 anni, Lorena Lopilato di 24 anni, Pasquale Papaleo di 25 anni, Vittoria Lopilato di 23 anni, Roberto Santini di 51 anni, Rossana Sardiell di 46 anni e Marco Santini di 19 anni.
Rispetto all’enormità di quanto accade ormai da sempre sulla strada Statale 106 vogliamo altresì rimarcare che l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” svolge ormai da anni una grande funzione di educazione stradale e di rispetto delle regole del codice della strada, sia nelle scuole che sui social network. Tuttavia, riteniamo che sia necessario ben altro.
I Comuni non possono continuare a considerare la strada Statale 106 nelle tratte di loro competenza come delle aree estranee e quindi soggette a non essere pulite, illuminate e adeguatamente tenute in sicurezza. Basta alle logiche di immobilismo sempre legittimate dall’idea che su queste aree di S.S.106 debba necessariamente intervenire l’Anas Spa. Ai Sindaci che peraltro gravano in condizioni economiche non indifferenti rivolgiamo un appello: o provvedete oppure se non siete in condizione unitevi, recatevi dai rispettivi Prefetti e rassegnate in blocco le dimissioni!
All’Anas Spa chiediamo un maggiore impegno: sono necessari interventi di messa in sicurezza precisi e puntuali dove serve. A tal proposito ricordiamo che solo nel 2017 l’Associazione ha inviato oltre 30 segnalazioni e tra queste più della metà si riferiscono a criticità evidenti e pericolose.
L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, infine, rivolge un accorato appello al Governo: non è più il tempo delle inutili e sterili discussioni nei tavoli tecnici. È venuto il tempo di agire: è necessario avviare l’ammodernamento della S.S.106. L’Associazione è certa che questo appello, ormai riproposto da anni, possa essere soddisfatto al più presto altrimenti sarà evidente una responsabilità politica e morale da parte di quanti hanno male operato al fine di legittimare quanto avviene sulla S.S.106 in Calabria da sempre ed è da sempre immutato.
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – 23 Gennaio 2018
Associazione "Basta Vittime Sulla Strada Statale 106"
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