
Le malattie cardiovascolari ed il cancro restano i big killer in Europa.
Le malattie respiratorie sono la terza causa di morte e per lo più colpiscono gli anziani.
In calo i morti dovuti ad incidenti stradali.
In crescita invece i decessi per le malattie del sistema nervoso: nelle donne +25% in 10 anni.
In ogni caso i tassi di mortalità da cancro e infarto nella Ue dal 2004 sono andati calando.
In Europa tra il 2004 e il 2013, “c’è stata riduzione del 11% del tasso di mortalità per cancro tra gli uomini e una riduzione del 5,9% per le donne .
Inoltre cali più vistosi si sono registrati in relazione alle morti per cardiopatia ischemica, dove i tassi di mortalità sono diminuiti del 30,6% per gli uomini e del 33,4% per le donne.
Le maggiori riduzioni comunque sono state registrate per le morti da incidenti stradali, i cui i tassi sono scesi del 45,3% per gli uomini e 47% per le donne.
Anche per quanto riguarda il tasso di mortalità per il cancro al seno, “esso è diminuito del 10,1% per le donne”.
Al contrario, Eurostat ci fa notare invece come il tasso di mortalità per malattie del sistema nervoso “è aumentato per gli uomini del 18,9% e per le donne del 25,1%.
Il cancro al polmone (tra cui anche il cancro della trachea e dei bronchi) mostra invece andamenti divergenti: per gli uomini il tasso di mortalità standardizzato è diminuito del 20,8%, mentre per le donne è aumentata del 71,9%”.
Il cancro , quindi, è una delle principali cause di morte, con una media 265 morti ogni 100.000 abitanti in tutta l'UE.
Le forme più comuni di cancro - tutti con tassi di mortalità standardizzati al di sopra di 10 per 100.000 abitanti – sono : trachea, bronchi e del polmone; colon, retto-sigma giunzione, retto, ano e canale anale; Seno; pancreas; stomaco e del fegato e dei dotti biliari.
Ungheria, Croazia, Slovacchia, Slovenia, Danimarca e Lettonia sono i paesi più colpiti dal cancro - con 300 o più morti ogni 100.000 abitanti nel 2013.
Per l’Italia i decessi sono di circa 250 ogni 100mila abitanti.
Resi noti i dati relativi al 2012. La Calabria è stata una delle regioni col tasso più basso, pari a 230 morti ogni 100mila abitanti.
In Liguria invece si è registrato il tasso di mortalità per cancro più alto di tutte le altre regioni Ue, pari a 364 decessi ogni 100mila abitanti.
In Italia con otto regioni hanno registrato un tasso di mortalità grezzo per cancro di almeno 290 ogni 100mila abitanti.
Tra queste Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Marche, Umbria.
Reggio Calabria - Una donna di sesstant'anni è stata denunciata per maltrattamento di animali, ma anche per violazione di domicilio e danneggiamento.
La donna ha occupato abusivamente una villa del quartiere Archi, per poi trasformarla in un vero e proprio canile, chiaramente non a norma.
All'interno dell'abitazione sono stati trovati 13 cani, di ogni taglia ed età, e decine di gatti: impossibile stabilire il numero preciso dal momento che l'assenza di recinzioni adeguate ha reso possibile la fuga di molti felini.
Nessuno dei cani ritrovati era regolarmente munito di microchip (obbligatorio per legge, come si può leggere qui).
Gli Agenti del NIRDA (Nucleo Investigativo Reati a Danno degli Animali) di Reggio Calabria sono stati chiamati ad intervenire dai legittimi proprietari dell'antica villa, che a loro volta erano stati contattati dal vicinato per il trambusto e soprattutto per i cattivi odori.
All'interno della villa anche alcune carcasse di animali morti ed escrementi ovunque: condizioni igienico-sanitarie terrificanti. La casa è stata prontamente sgomberata ed alla donna di 60 anni, C.M.C., è stata notificata la denuncia a piede libero.
Attualmente tutti gli animali presenti che sono stati catturati, sono stati trasferiti in centri e canili autorizzati, per ricevere le cure ed i vaccini dei quali necessitano, in attesa che vengano adottati da padroni che se ne possano prendere cura.
Ennesimo caso di maltrattamento in Calabria, dove questi episodi sono purtroppo ancora frequenti.
Cambiano i criteri bibliometrici e la Unical rientra tra i primi 400 atenei al mondo.
Lo scorso anno la Unical non rientrava nei primi 400 posti della classifica emanata dalla Times Higher Education World University Rankings.
A sorpresa invece quest’anno lo è.
Ma tante altre sono le sorprese.
Come quella che l’ ITT,ilCalifornia Institute of Technology, che perde la prima posizione, mantenuta negli ultimi 5 anni, a favore della Oxford University.
O come la Normale di Pisa, la prima italiana, che quest’anno scende in 137^ posizione, perdendo 26 posizioni rispetto a 12 mesi fa.
I primi 10 posti, ovviamente, restano appannaggio delle università americane ed inglesi con la unica eccezione del Swiss Federal Institute of Technology di Zurigo che è al nono posto.
Al terzo posto della graduatoria si è confermato un altro ateneo statunitense, la Stanford University.
Al quarto posto si mantiene stabile Cambridge, al quinto il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, al sesto Harvard, al settimo Princeton, all’ottavo l’Imperial College di Londra, mentre in decima posizione a far compagnia alla University of Chicago quest’anno arriva l’University of California-Berkeley.
In Italia in seconda posizione troviamo al 190 posto la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Seguono tra le prime 200 del Times Higher Education World University Rankings 2016: l’Alma Mater di Bologna, il Politecnico di Milano e Trento;
Poi nel segmento 201-250 troviamo la Sapienza;
Nel segmento successivo 251-300 la Università di Bolzano;
In quello da 301-350 la Statale di Milano, Padova e Pavia;
Seguono nella zona 351-400 l’Università della Calabria, la Bicocca di Milano, il Politecnico di Torino, le università di Salerno, Trieste e Torino;
Gli atenei di Bari, Bergamo, Brescia, Ferrara, Firenze, Genova, Modena e Reggio Emilia, Pisa, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Verona, l’Università del Salento, la Federico II di Napoli e l’Università Politecnica delle Marche sono nelle posizioni tra la 401esima e la 450esima;
Infine Ca’ Foscari, Cagliari, Catania, Palermo, Parma, Siena, Urbino e la Cattolica di Milano si sono classificate nel segmento 501-600.