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Le voci dell’Arpacal sono diverse, illogiche, irrazionali ed incomprensibili.

La prima è che le acque del mare calabrese sono eccellenti.

 

 

 

 

 

 

 

La seconda è che un terzo dei depuratori calabresi non sono a norma e 40 sono state le denunce alla autorità giudiziaria.

E’ evidente che viene da chiedersi come sia possibile che le acque antistanti gli scarichi dei depuratori possano essere eccellenti.

Dobbiamo, a tal punto, supporre che i depuratori non servano a niente visto che anche le acque ad essi antistanti sono eccellenti?

Od al contrario dobbiamo ritenere che i giudizi di acque eccellenti anche davanti ai depuratori siano illogici?

Non solo. Ma il contrasto è evidente anche in relazione ai dati di Goletta Verde, e divulgati da Legambiente, che nel 2015 pubblicava il seguente elenco delle 19 spiagge più inquinate della Regione.

Provincia di Reggio:

  • San Ferdinando (Rc) – Foce del fiume Mesima
  • Gioia Tauro (Rc) – Foce del Fiume Petrace
  • Villa San Giovannni (Rc) – Lungomare Cenide
  • Reggio Calabria – Sbocco del Canale al Lido Comunale
  • Reggio Calabria- Foce del torrente Menga

Provincia di Cosenza:

  • Torricella (Cs) – Sbocco scarico spiaggia via Poseidone
  • Parise  (Cs) – Foce torrente Bambagia
  • Guardia Piemontese Marina (Cs) – Sbocco Fiumara fronte via Palermo
  • Lungomare San Francesco Paola (Cs)
  • Villapiana Lido (Cs) – Sbocco di un canale all’altezza Via Graziano

Provincia di Vibo Valentia:

  • Calamaio (VV) – Foce del fiume Angitola
  • Bivona (VV)- Foce del fosso S.Anna
  • Torre Ruffa (VV)- Foce fiumara Ruffa
  • Porticello (VV) – Foce Torrente Mandricelle
  • Nicotera Marina (VV) – Foce torrente Britto

Provincia di Catanzaro:

  • Catanzaro Lido (CZ)- Foce del fiume Fiumarella
  • Sena (CZ) – Foce Fiumara altezza Viale Carrao incrocio Viale Tirreno

Provincia di Crotone:

  • Le Castelle (Kr)- Sbocco canale sulla spiaggia di Le Castella
  • Crotone (Kr)- Foce del Fiume Esaro

Ed infatti proprio davanti alla foce dell'Angitola ( oasi del WWF), a Pizzo, è presente om questi giorni una fioritura di Pyramimonas sp, una Clorofita (classe Pyraminonadophyceae) che ha colorato le acque del mare di verde.

Nessun problema, però, perché immediatamente l’Arpacal aggiunge che “ La specie non è mai stata associata a fenomeni di tossicità. La stessa microalga è stata coinvolta in proliferazioni algali registrate in Liguria da Arpal nei giorni successivi ai nostri rilevamenti”

Quasi a voler dire che “così fan tutte”.

E non basta.

Il direttore del Dipartimento di Vibo Valentia, Angela Diano, dichiara che “Nel campione prelevato a Nicotera la specie identificata appartiene all’ordine Gymnodiniales. Si tratta di una dinoficea nuda mai riscontrata in Adriatico( che cosa avrà voluto dire?).

A questo ordine sono ascrivibili sia la famiglia delle gymnodiniacaee, sia la famiglia delle kareniacaee. A quest'ultima famiglia appartiene il genere Takayama, Karenia, Karlodinium che hanno capacità di produrre tossine e causare morie di pesci.

E' importante perciò che ogni informazione, utile ad individuare con certezza la specie algale coinvolta nella proliferazione, pervenga ai nostri dipartimenti che si attiveranno per il prelievo dei campioni”.

Lo stesso fenomeno di acque verdi veniva denunciato esattamente 5 anni fa ancora una volta a Pizzo ma la Federazione Italiana Imprese Balneari ( FIBA) si affannava a dichiarare che si il mare era verde ma l’Arpacal aveva dichiarato le acque balneabili!

Mah!

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Oreste Kessel Pace, è un prolifico autore con quasi 30 romanzi, 60 racconti e poi centinaia di poesie a sfondo storico-mitologico, saggi e opere letterarie varie.

Alcuni giorni fa a Siderno Kessel ha presentato il suo ultimo lavoro “POPOLI DEL MARE”.

 

 

 

 

 

“Con le sue oltre cento pagine, 97 immagini, in carta patinata palatina elegante, il libro “POPOLI DEL MARE” (due edizioni in 4 mesi) presentato a SIDERNO contiene le preziose traduzioni di steli, papiri e altri reperti di faraoni come Ramses, traduzioni di tavolette sumere, ittite e altri reperti archeologici che hanno scritto la storia dell’Uomo.

Imperi perduti. Battaglie impressionanti. Eventi epocali. Antiche religioni. Guerrieri e migrazioni di popoli. Distruzioni di interi regni. Eroi. Miti scomparsi e dimenticati.

A partire dal IV millennio a.C. una coalizione di popoli provenienti dalla attuale sud Italia (di origine forse anatolica e indoeuropea stanziatasi nei millenni precedenti) per una serie motivi di ordine naturale e sociale, invadono praticamente tutti i territori (isole comprese) del mondo conosciuto e, soprattutto, il bacino centrale del Mediterraneo. Entrano, ovviamente, in collisione con i grandi imperi (ad esempio gli Egizi) e provocano sia la scomparsa di alcuni di essi, sia il decadimento e la rinascita di nuove civiltà con nuove caratteristiche antropologiche (ad esempio i Fenici)”.

Ecco cosa ha detto Kessel:

“Siamo fatti di mare, amici miei. Di mare!

Il nostro sangue ha la salsedine. Proprio così.

Siamo Civiltà del Mare, POPOLI DEL MARE.

Lo sono stati i nostri antenati e lo siamo noi, oggi.

Il mare riflette il nostro essere uomini fin nel profondo della nostra intimità sociale.

Ci specchiamo in esso! La nostra immagine è quella dell’Umanità moderna.

Non ci sono segreti. Non ci sono misteri. Solo e soltanto NOI: con i nostri errori e le nostre vittorie. Il mare riflette la vita e la morte.

Non perché fanno parte dell’esistenza ma per il semplice fatto che, a volte, siamo noi a scegliere. Se provochiamo dolore nel nostro territorio e chiediamo aiuto al mare per spostarci in un altro, porteremo con noi il riflesso del dolore e faremo del male anche negli altri territori.

Perché il mare non divide, non separa, non allontana, non lava le coscienze: le riflette e le conserva. Se uccidiamo le donne nel nostro mondo, lo faremo anche negli altri.

Se siamo degli ignoranti che praticano la guerra nel nostro stato, faremo la guerra anche negli altri stati. Se massacriamo i bambini qui, lo faremo anche al di là del mare.

Il mio libro dimostra che già 6 millenni or sono si commettevano molti errori ed il mare li amplificava.

Ma attenzione: oggi esiste il male e la morte provocata dall’Uomo perché non abbiamo capito niente dai libri di storia. Tutto qui.

Con un punto in più a nostro sfavore: oggi non lo facciamo per sopravvivere (come quasi sempre accadeva tra le civiltà più antiche) ma per motivi politici, economici, di fanatismo religioso ed altre ignoranze varie.

Lo scopo più importante di fare ricerca e scrivere la storia, risiede nel capire gli errori del passato per correggere il presente e generare un futuro migliore.”

Mi immagino su un terrazzo del centro storico in faccia al mare a leggere questo libro di cui nessuno dovrebbe privarsi! Magari prestato dalla nostra biblioteca civica appena sarà riaperta, se sarà riaperta.

Giuseppe Marchese

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Coinvolto nella maxi-inchiesta della Dda di Reggio Calabria anche Francesco D’Agostino, il noto imprenditore originario della piana di Gioia Tauro, titolare dell’azienda “Stocco & Stocco” di Cittanova.

 

Francesco D’Agostino è stato eletto nella lista “Oliverio presidente” nelle regionali del novembre 2014 con 7.900 voti.

Oggi è vicepresidente del Consiglio regionale.

Secondo, infatti, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Gaetano Paci, D’Agostino sarebbe sospettato di essere una delle pedine di cui si servivano i clan per portare a termine i loro affari. L’operazione “Alchemia” condotta questa mattina dagli agenti della Dia e che ha messo in luce le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Liguria e al Nord, ha portato anche al coinvolgimento non solo dell’onorevole Pino Galati.

 

A carico di Francesco D’Agostino è stata disposta la perquisizione.

Francesco D’Agostino risulta “in passato essere stato oggetto di attenzione da parte della Stazione dei carabinieri di Cittanova in quanto indicato quale uomo di fiducia del clan mafioso Raso-Albanese”.

Inoltre, secondo gli inquirenti, il politico calabrese è “solito accompagnarsi con pregiudicati inseriti nel clan e della Piana di Gioia Tauro”.

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