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Cani randagi avvistati sul lungomare di Campora San Giovanni

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cani randagi campora
Abbiamo ricevuto negli scorsi giorni un accorato appello da parte di una cittadina di Amantea, che facciamo nostro, su un attacco subito dal suo cane da un branco di randagi la scorsa settimana.

 

La stessa ha denunciato l’accaduto alla Procura della Repubblica di Paola, atteso che le responsabilità oltre a quelle da ascrivere alla pubblica amministrazione sono comunque da ricercare nella mancanza di senso di responsabilità e senso civico di ognuno di noi.

Quotidianamente ormai si rileva sul territorio urbano una presenza davvero rilevante di branchi di cani randagi, che rappresentano un costante pericolo per l’incolumità e la salute pubblica dei cittadini;

 

Le segnalazioni di pericolo e paura da parte di alcuni residenti ad uscire delle proprie abitazioni soprattutto nelle prime ore del mattino e nelle ore notturne continuano ad aumentare, basti pensare che la signora, che ci ha segnalato l’accaduto, ha proibito addirittura al figlio di portare a spasso il cane di sera per paura che potesse accadere qualcosa;

In una società civile come la nostra sono ingiustificabili episodi di questo tipo, se si pensa al numero sempre maggiore di famiglie con un animale domestico ed alle politiche di tutela e benessere degli animali condotte dal Ministero dell’Ambiente.

 

In Italia ogni anno vengono abbandonati migliaia di cani sulle strade, sulle autostrade, sulle tangenziali e, non fa eccezione la nostra città con gli abbandoni, soprattutto estivi.

Tale è il fenomeno di una illegalità che, dopo alcuni anni che avevano lasciato ben sperare, è tornato a dilagare.

Nell’arco degli ultimi anni sono pervenute segnalazioni di randagi da aiutare, poiché vaganti su strade a scorrimento veloce, come sulla nostra strada statale 18, e per le quali i cittadini avevano cercato invano di allertare istituzioni e vigili urbani.

Randagismo è un fenomeno che non conosce “crisi”, l’osservatorio nazionale ha documentato, da fonti regionali che sono circa 4 mila i cani randagi in Calabria, di cui oltre 2 mila nella sola provincia di Cosenza.

 

 

Dall’ultima rendicontazione annuale (riferita all’anno 2016) inviata dalle regioni e dalle province autonome al Ministero della Salute, risultano 6.000.000 cani di proprietà e 590.000 cani randagi di cui solo un terzo ospitati nei canili rifugio.

Una popolazione di cani che, se non sottoposta a controllo demografico attraverso la sterilizzazione, rappresenterà ogni giorno di più un pericolo per la collettività.


Infatti, quando, soprattutto nelle zone ad alta densità di randagismo, i cani si radunano in branchi, questi possono diventare ferali.

Ed è quanto avviene spesso nelle nostre campagne nel sud Italia.

E’ un abominio, non un fenomeno naturale, creato dall’abbandono e dall’ignoranza.

E a farne le spese sono tutti: uomini ed animali.


E’ inutile dire che il controllo dei branchi, rispetto alla presenza del cane solitario e randagio che vive abitualmente in un quartiere, è più problematico.

La loro presenza nelle aree verdi e cittadine, con le frequenti incursioni su strade anche a veloce scorrimento, può rappresentare un grosso pericolo, in particolar modo per gli incidenti stradali causati proprio dall’attraversamento stradale dei randagi.

Infatti ogni anno perdono la vita sulle strade italiane 22.00 cani, di cui più di 4.500 solo nei mesi di Luglio e Agosto e questi dati ci fanno comprendere la grandezza del fenomeno e l’incidenza del fattore di rischio anche per gli utenti della strada.

A seguito della segnalazione pervenuta nella nostra redazione alcuni giorni fa da parte di una cittadina Amanteana, proprietaria di un cane, e delle continue e crescenti lamentele sulla diffusione del fenomeno del randagismo nella nostra città, vorremmo porre al Comune di Amantea una serie di domande che lunedi provvederemo a protocollare, indirizzandole alla nostra Commissione Straordinaria:

  1. Quante denunce per morsi di cani randagi sul territorio sono state segnalate presso gli Uffici Comunali e presso il Comando dei Vigili Urbani, e quante denunce sono state presentate alla Magistratura?
  2. Ci sono state, e se si, quante si riferiscono a morsi su persone adulte e quante a morsi su bambini?
  3. Quali sono gli organi competenti che dovrebbero gestire e far fronte alle denunce dei cittadini in merito?
  4. Su chi ricade la responsabilità o meglio l’irresponsabilità in caso di non intervento a seguito di segnalazioni?
  5. Esiste o quando verrà redatto ed approvato il “REGOLAMENTO COMUNALE SUI DIRITTI DEGLI ANIMALI”, proposto dall’Assessorato all’Ambiente Regionale?
  6. Quali interventi farà il Comune per fronteggiare l’emergenza randagismo?
  7. È propenso ad avviare, in collaborazione con l’Asp, un’intensa campagna di sterilizzazione e a collocare nei vari quartieri cittadini dei referenti comunali che sorveglino la presenza o meno di randagi?

Vigileremo e vi terremo aggiornati in caso ci fossero novità.

Ultima modifica il Domenica, 28 Febbraio 2021 09:15
Redazione TirrenoNews

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