Questa è la nota letta in consiglio comunale dalla consigliera di maggioranza Elena Arone.
Una nota istintiva ma nella quale se si nota una lettura approssimativa e parziale di Amantea, degli Amanteani e dei loro problemi, si avverte anche una sostanziale contestazione del fallimento della attuale amministrazione comunale ed una sollecitazione al cambiamento reale da determinarsi “con una rotazione dei ruoli e con un cambiamento sostanziale”, diversamente (la Arone) si vedrà costretta a “determinarsi di volta in volta”.
Signor sindaco, signori consiglieri vorrei innanzitutto dirvi che sono entusiasta di appartenere al comune di Amantea ( parlando di comune intendo Amantea e Campora san Giovanni).
Per me questo comune ha tante risorse e doti, ve ne voglio sottolineare alcune:
1)ha tutte le bellezze per essere ammirata in tutto il mondo.
2)la Nostra ospitalità calda ed accogliente grazie alla generosità e semplicità.
3) il centro storico è magico, incanta anche attraverso le foto.
4) i nostri artigiani, commercianti, marinai sono sempre stati molto importanti per il nostro comune perché grazie al loro lavoro e costante impegno hanno contribuito allo sviluppo socio-culturale ed economico del nostro paese.
Però in questi ultimi tempi questa amministrazione si è dovuta fare carico di innumerevoli problemi che si stanno ripercuotendo sulla cittadinanza, con effetti a volte insostenibili, ma devo anche dare atto della straordinaria capacità e dell’enorme impegno del nostro sindaco che non si arrende di fronte a qualsiasi problema.
Sono consapevole che da un anno non ho potuto contribuire come desideravo.
Il motivo lo sapete, ho ricevuti il più bel dono che una donna possa ricevere, anzi io ne ho ricevuto due di doni perché sono diventata mamma di due meravigliosi bambini.
Detto ciò sono anche consapevole che il momento difficoltoso che sta attraversando questa amministrazione richiede un maggiore impegno, o per meglio dire, uno sforzo più mirato, mettendo da parte gli interessi personali e stando più vicino ai cittadini che non riescono ad arrivare alla fine del mese per soddisfare le primarie necessità.
In questo momento così difficile non si possono dare risposte concrete ed immediate.
La gente che versa in questi gravi disagi economici possiede una grande dignità perché non chiede niente.
Qui occorre, per tutto quello che sinora non si è riuscito a raggiungere, una squadra forte che sappia creare sinergia al proprio interno, ma che al momento non c’è.
Non mi spingo a dire altro perché non voglio criticare o giudicare nessuno ma ribadisco che non esiste alternativa che non assicurare il proprio impegno e tempo a quelli che sono i veri problemi, altrimenti tutto diventa insostenibile.
Caro sindaco continuo a manifestare la mia più sincera stima nei tuoi confronti e ti invito a riconoscere lo stato di disagio che questo comune sta vivendo. In ultimo non posso non evidenziare le difficoltà che ci sono a Campora.
Mi dispiace dire che dopo due anni e mezzo ancora una volta non è rappresentata per come merita, mi dispiace dirlo specialmente dopo le tante promesse fatte, i tanti progetti mai realizzati e dopo tanti incontri avuti con i cittadini.
Chiedo scusa a tutti voi amici e conoscenti per la mia assenza perché non ho avuto la possibilità di agire lì dove c’era bisogno e di fare lì dove veniva richiesto.
Non possiamo uscire e camminare a testa alta per i successi che ogni tanto si raggiungono ma bensì per gli ostacoli che si riescono a superare con forza e tenacia.
C’è un pensiero di santa Teresa di Calcutta che mi ha sempre accompagnata in tutte le mie esperienze lavorative e non.
SE NON AVETE ESPERIENZA CHIEDETE
NON C’E’ NESSUNA VERGOGNA NEL CHIEDERE
MA NON PRETENDETE DI CONOSCERE CIO’ CHE NON CONOSCETE
Bisogna essere più umili in quello che facciamo, non possiamo dire di conoscere i nostri cittadini se non riusciamo a conoscere e vedere le vere difficoltà che stanno affrontando.
Concludo dicendo che non possiamo parlare di slancio con una sostituzione ed un aumento di deleghe, ma con una rotazione dei ruoli e con un cambiamento sostanziale.
Ti invito sindaco a tenere fede alla promessa fatta due anni e mezzo fa altrimenti sarò costretta mio malgrado a determinarmi di volta in volta
Grazie per avermi ascoltata Elena Arone