Ecco cosa scrive:
“E’ solo questione di ore e finalmente, la Ditta incaricata, darà il via alle operazioni di dragaggio per la pulizia del canale di accesso e dell’ imboccatura del porto di Amantea.
La normativa in materia ambientale è ricca e complessa ma permette comunque di non dover perdere ulteriore tempo per l’avvio e il proseguimento dei lavori che, una volta ultimati, faranno respirare pescatori, diportisti, turismo ed economia locale.
Le operazioni di dragaggio dei sedimenti e degli accumuli di sabbia, causati da carenza di corrente e/o da mancanza di accortezze progettuali o amministrative, volte a mantenere o garantire la corretta funzionalità operativa e la navigabilità all’interno del bacino portuale, hanno assunto - a causa della sempre più probabile contaminazione di natura organica ed inorganica dei materiali che si accumulano - la connotazione aggiuntiva di interventi di vero e proprio risanamento ambientale.
Per tali ragioni non si possono ignorare i vincoli derivanti dalla tutela sia dell’ambiente marino che della salute pubblica.
Non è infatti semplice procedere ad operazioni di pulizia e di apertura del bacino portuale in quanto i materiali prodotti dalle operazioni di scavo, una volta estratti, costituiscono generalmente, in base alla normativa vigente, un rifiuto contraddistinto da un codice identificativo europeo e come tali quindi vanno trattati.
L’entità e il grado di contaminazione degli stessi determina poi la scelta dei "percorsi di recupero" applicabili perciò, prima di procedere alle operazioni di dragaggio, è necessario analizzare il sedimento al fine di individuarne la possibile destinazione e prendere misure di contenimento per i possibili impatti che ne possono derivare.
L’iter burocratico trova, però, delle semplificazioni qualora i rifiuti siano omogenei e si possano temporaneamente depositare in attesa delle analisi di ARPA e le relative autorizzazioni per procedere agli interventi successivi di ripascimento o gestione alternativa dei sedimenti stessi.
Il D.lgs 152/06 (T.U. Ambiente) all’ art 184 lett. bb definisce, appunto, il deposito temporaneo come il raggruppamento dei rifiuti effettuato,prima della raccolta, nel luogo in cui gli stessi sono prodotti.
È in questo modo che inizieranno i lavori presso il nostro porto.
Applicare detta norma ci dà finalmente la certezza di poter iniziare e ultimare i lavori in tempi ragionevoli, senza dovere attendere più l’inizio della stagione estiva con pescatori e diportisti al limite della sopportazione e dell’esasperazione.
Diamo merito e ringraziamo i responsabili degli uffici comunali, l’Ing. Franco Lorello e il Sig. Eugenio Mannarino, con i quali siamo stati quotidianamente in contatto, per l’ottimo lavoro svolto e per essersi impegnati a sbloccare ‘l’insabbiamento burocratico e amministrativo’.
Siamo estremamente orgogliosi, dopo mesi di interessamento costante, di aver contribuito con determinazione a raggiungere un altro traguardo per il benessere collettivo; doppiamente soddisfatti perché nei tempi è stato approvato il progetto per accedere ai finanziamenti previsti dal ‘bando porti’ della Regione Calabria e perché, terminati i lavori di dragaggio, i diportisti e i pescatori potranno prendere il largo con le loro imbarcazioni.
Siamo andati avanti nonostante le difficoltà e le diffidenze di quella esigua e scettica minoranza che ci ha remato contro ma quello che conta è il risultato.
Anche questa volta, grazie al lavoro sinergico con le istituzioni e con le categorie interessate dal presente disagio, abbiamo dimostrato ai cittadini di Amantea il nostro impegno sincero e disinteressato.
Lasciamo ad altri l’impegno finalizzato al voto e manifestato solo ed esclusivamente a ridosso delle politiche comunali. Vincenzo Lazzaroli