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Amantea: Saranno ancora possibili le fiere, le sagre, le feste e concerti?

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Se ne è parlato ieri 19 luglio nella sala consiliare nel corso di un interessante incontro sulla circolare Gabrielli con le associazioni e gli organizzatori di eventi su aree pubbliche.

 

Erano presenti per l’amministrazione comunale il sindaco Mario Pizzino, il vicesindaco Andrea Ianni Palarchio, l’assessore Concetta Veltri, l’assessore Emma Pati, e, nel corso dell’incontro anche la consigliera Francesca Policicchio.

 

Presenti anche il comandante della locale stazione CC maresciallo Tommaso Cerza ed il comandante della Polizia Municipale capitano Emilio Caruso.

 

I due tecnici hanno evidenziato i principali aspetti della circolare Gabrielli emessa dopo i fatti di Torino.

Una circolare di quattro pagine con la quale il Capo della Polizia Gabrielli ha puntualizzato le responsabilità e i compiti che spettano alle forze di polizia e quelli che competono ad altre amministrazioni ed agli organizzatori.

Misure che sono in vigore per tutti i tipi di manifestazioni.

Il capo della polizia , nella circolare, prevede una distinzione tra “safety” e security”.

La prima è di competenza delle amministrazioni locali, la seconda della Questura.

Nella circolare vengono indicate una decina di imprescindibili condizioni di safety.

Alcune a carico dei comuni che devono valutare e fissare la “capienza delle aree” delle manifestazioni, individuare gli spazi di soccorso, emettere i provvedimenti di divieto di vendita di alcolici e di bevande in vetro e lattine, "che possano costituire un pericolo per la pubblica incolumità" 

Gli organizzatori (i privati) dovranno “regolare e monitorare gli accessi” con “sistemi di rilevazione numerica progressiva ai varchi di ingresso fino all'esaurimento della capacità ricettiva”, prevedere percorsi separati di accesso e di deflusso del pubblico con indicazione dei varchi.

 

Andranno inoltre previsti piani di emergenza ed evacuazione, la suddivisione di settori di piazze e stadi, predisponendo corridoi che consentano l’intervento in caso di emergenza o di soccorso, punti di prima assistenza sanitaria, la presenza di altoparlanti o maxischermi dai quali diffondere messaggi da parte delle autorità o degli stessi organizzatori.

A questi ultimi si chiede inoltre di prevedere la presenza di operatori adeguatamente formati: l’equivalente degli steward già presenti negli stadi, ai quali spetterà il compito di accoglienza, regolamentazione dei flussi, instradamento, osservazione ed assistenza del pubblico.

Aspetti ben diversi, dunque, da quelli propri delle forze di polizia, che dovranno invece concentrarsi su una serie di misure per garantire la sicurezza pubblica: sopralluoghi e verifiche precedenti allo svolgimento dell’evento, bonifiche delle aree in questione, raccolta delle informazioni per la valutazione della minaccia, massima attenzione anche nella fase di deflusso, protezione delle aree con controlli e zone di prefiltraggio.

Il luogo dove safety e security dovranno necessariamente integrarsi, sono i Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica, che avranno un ruolo fondamentale nella predisposizione delle misure. ma non era proprio necessaria una circolare in proposito, bastava solo un po’ di buon senso e di esperienza.

Ai vigili del fuoco spetterà il compito dei piani di emergenza e antincendio. Sempre i privati dovranno schierare sul campo "steward preparati" per l'assistenza al pubblico. I responsabili della Sanità avranno la responsabilità dell'emergenza e dell'urgenza sanitaria. 

La prefettura dovrà controllare esercitare il suo ruolo di controllo e supervisione mediante "sopralluoghi per una scrupolosa verifica della sussistenza dei previsti dispositivi di safety e l'individuazione delle cosiddette vulnerabilità".

Quindi dovrà presiedere il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica (coinvolgendo anche la polizia municipale) "per la vigilanza attiva nelle aree urbane".

Questa la teoria.

La pratica è ben meno semplice

Ne ha parlato anche l’Anci il quale ha scritto che : “Per come è scritta la circolare, infatti, ogni assembramento di persone richiede norme di sicurezza, sopralluoghi, commissioni e iniziative speciali come conteggio delle persone e dell’affluenza, accessi separati per il pubblico, individuazione di diverse vie d’uscite e di fuga, check-point, metal detector, divisione in settori delle aree di affollamento, spazi di soccorso raggiungibili, personale debitamente formato per la gestione e l’informazione al cittadino

Secondo l’Anci queste misure speciali e trattate genericamente nella circolare rendono consigliabile ai comuni di notificare alle prefetture ogni manifestazione in programma in modo che possano venir valutati i fattori di rischio in relazione alla tipologia di ogni evento e quindi indicate le misure conseguenti strettamente necessarie.

Il rischio?

«Che comuni, comitati, pro loco non organizzino più gli eventi (sagre, concerti, fiere, ecc.) con un duplice effetto negativo: da un lato l’impoverimento della vita sociale e dell’attrattività dei territori e dall’altro l’assecondare la strategia del terrore che ha come obiettivo proprio la paura delle persone.

Di particolare rilievo l’ intervento dell’architetto Socievole che ha invitato a tenere conto del Piano di Protezione civile, una necessità imprescindibile.

Sempre di particolare rilievo la affermazione resa dai tecnici che la circolare si applica esclusivamente per le manifestazioni che si volgono sulle aree pubbliche , con esclusione, quindi, dei luoghi privati.

Cominciamo, allora, dai tre elementi che interessano il comune:

Il primo è che il comune dovrà valutare la “capienza delle aree” delle manifestazioni;

Il secondo è che il comune deve individuare gli spazi di soccorso:

Il terzo è che il comune deve emettere i provvedimenti di divieto di vendita di alcolici e di bevande in vetro e lattine, "che possano costituire un pericolo per la pubblica incolumità"

L’ordinanza è stata emessa ma è stata probabilmente poco colta per cui sarebbe forse opportuno qualche manifesto da affiggere sulle vetrine dei bar ed altri locali di somministrazione e vendita di bevande, anche non alcoliche.

In sostanza sarà il comune a dover stabilire dove si potranno tenere le manifestazioni ed il numero dei fruitori per ogni area

Solo così le associazioni e gli organizzatori di eventi su aree pubbliche potranno proporre spettacoli

…..continua….

Ultima modifica il Giovedì, 20 Luglio 2017 18:44
Redazione TirrenoNews

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