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Pino Furano ama talmente la sua Cleto che non manca di investigare sui fatti del paese. Eccovi un’altra prova:

 

IL GIALLO DELLA “CHIESA SS ROSARIO” DI CLETO- SECONDA PUNTATA:!

E’ notorio che nella foresta della legislazione italiana, piena di zone ombrose dove il sole della chiarezza non può, e forse non deve arrivare, anche un esperto giurista può inciampare nei mille cavilli, commi e lettere, che rinviano ad altri commi e lettere. E spesso anche l’ultimo giudice assegna torti e ragioni che altri giuristi ritengono non adeguate allo spirito delle norme.

 

Io non sono certo attrezzato per muovermi tra commi e sotto-commi e, al contrario, come formazione professionale e lavorativa, sono abituato a distinguere tra vero e falso utilizzando la logica e la evidenza dei fatti attraverso metodi oggettivi.

Per questo sono consapevole che potrei incorrere in un errore grossolano nel porre le domande che sto per porre a me stesso, a chi mi leggerà, ma soprattutto all’Amministrazione Comunale di Cleto che con più mezzi potrà verificare se le domande possono essere utili per portare un po' di chiarezza al “giallo Chiesa SS Rosario”.

Aggiungiamo, ai dati già riportati nella prima puntata, altri dati:

In data 27/02/2014 la Chiesa SS Rosario viene dichiarata di interesse culturale ai sensi dell’art.10 del D.lgs 42/2004.

 

In data 21 aprile 2015 L’Arcivescovo Metropolita di CS, presenta, al Ministero per i beni e le attività culturali-sovrintendenza beni architettonici e paesaggistici di CS, la richiesta di autorizzazione all’alienazione del bene “Chiesa SS Rosario”.

Il 19/05/2015 viene effettuata una voltura catastale d’ufficio dalla quale risulta che la stessa è intestata alla Parrocchia di Santa Maria Assunta con sede in Cleto. Non sono esistenti atti di passaggi intermedi.

Il 25 giugno 2015, il Segretario Regionale per la Calabria del Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, autorizza, ai sensi dell’Art. 55 del Dlgs 42/2004, l’alienazione dell’immobile “Chiesa SS Rosario”.

Il 03/07/2015 viene redatto il primo atto notarile di vendita, da parte della Parrocchia di Santa Maria Assunta con sede in Cleto, a soggetto privato.

L’art. 55 del D.lgs 42/2004 comma 1 recita testualmente:

 

Alienabilità di immobili appartenenti al demanio culturale:

1.         I beni culturali immobili appartenenti al demanio culturale e non rientranti tra quelli elencati nell'articolo 54, comma 1, non possono essere alienati senza l'autorizzazione del Ministero.

Al comma 2 poi elenca le modalità attraverso le quali si può chiedere l’alienabilità.

L’articolo 54 del D.lgs 42/2004 comma 1 lettera d-bis recita testualmente:

1. Sono inalienabili i beni del demanio culturale di seguito indicati:

omissis

d-bis) gli immobili dichiarati di interesse particolarmente importante ai sensi dell'articolo 10, comma 3, lettera d);

omissis

L’art.10,comma 3,lettera d recita:

omissis

3. Sono altresì beni culturali, quando sia intervenuta la dichiarazione prevista dall'articolo 13:

…omissis

d) le cose immobili e mobili, a chiunque appartenenti che rivestono un interesse particolarmente importante a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell'arte, della scienza, della tecnica, dell'industria e della cultura in genere, ovvero quali testimonianze dell'identità e della storia delle istituzioni pubbliche, collettive o religiose;

omissis

infine l’art.13 al comma 1 recita:

1.         La dichiarazione accerta la sussistenza, nella cosa che ne forma oggetto, dell'interesse richiesto dall'articolo 10, comma 3.

Le domande che mi pongo e giro a maggioranza e opposizione del Comune di Cleto:

1) considerato che la Chiesa SS Rosario è stata dichiarata di interesse culturale a norma dell’art.10 del D.lgs 42/2004, quindi, sembrerebbe essere un bene inalienabile tra quelli elencati nell’art. 54 del D.lgs 42/2004;

come mai il Segretario Regionale per la Calabria del Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo,autorizza, ai sensi dell’Art. 55 del Dlgs 42/2004, l’alienazione dell’immobile “Chiesa SS Rosario”?

 

Qualora per qualche sotto-comma e lettera che sfugge a un profano la Chiesa sia alienabile:

1)         può L’Arcivescovo Metropolita di CS, vendere la Chiesa a un privato, quando il 17/06/2014, aveva dato autorizzazione al Comune di Cleto per intervenire sulla stessa come da progetto già consegnato alla Ditta per l’esecuzione dei lavori?

2)         può il Segretario Regionale per la Calabria del Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo autorizzare l’alienazione della Chiesa quando doveva certamente essere a conoscenza del progetto Comunale?

Maggioranza e opposizione, soprattutto in riferimento alle loro posizioni espresse nel Consiglio Comunale del 20/07/2016, hanno il dovere di approfondire e dare risposte ai cittadini di Cleto che hanno il diritto di sapere, su quali dati e informazioni, certi e documentabili, hanno basato le posizioni sostenute e espresso il voto conseguente.

Pino Furano

Pubblicato in Basso Tirreno

Nella scienza in special modo,ma anche nei rapporti tra le persone, normalmente si rispetta la logica, i fatti e il buon senso.

 

La politica, da Milano-Roma fino a Cleto e anche più giù, non ha oramai nessun rispetto della logica,dei fatti e del buon senso e si muove e agisce solo nell’interesse di singoli o di ristretti gruppi.

Cominciamo con i fatti.

In data 05/06/2014 la Giunta Longo(sindaco)-Bossio(vicesindaco) approva il progetto esecutivo che prevede la messa in sicurezza della Chiesa S.S. Rosario (di proprietà della Curia e dichiarata di interesse culturale-dec. n. 39 del 27/02/2014) e interventi per gli spazi fruibili del Castello di Cleto per un totale di 300000,00 euro (POR CALABRIA FESR 2007-2013)..

Il 22/05/2014 il Comune di Cleto chiede alla Curia l’autorizzazione per intervenire sulla Chiesa come da progetto e in data 17/06/2014 l’Arcivescovo di CS dà l’assenso con la precisazione “rimanendo intesi che le spese derivanti dall’operazione siano a carico dell’Amministrazione Comunale”.

Il 17/02/2015 viene redatto il verbale di consegna dei lavori all’Impresa Appaltatrice.          

In data 01/04/2015 l’Amministrazione Longo-Bossio cade perché tre della maggioranza (tra i quali il vice-sindaco Bossio) si dimettono insieme alla minoranza.

Tra luglio 2015 e ottobre 2015 (a Cleto c’è già il Commissario prefettizio) tra la Curia di CS e il privato Roelof Gezienus Van HOOLwerff (olandese) viene perfezionato l’atto di vendita della chiesa del SS Rosario per euro 10000,00.

La legge prevede chiaramente che il Comune di Cleto, nel cui territorio è ubicato il complesso edilizio,in quanto dichiarato di interesse culturale,avrebbe dovuto essere informato e messo nelle condizioni di esercitare il diritto di prelazione del bene stesso.

Alle elezione del 05/06/2016 si confrontano due liste, “Insieme per Cleto”, con capolista Longo, e “A testa alta”, capolista Bossio. Longo vince le elezioni e Bossio,oggi, insieme ad altri due consiglieri formano la minoranza nel Consiglio Comunale.

In data 20/07/2016 la nuova Amministrazione Longo-Filice convoca un Consiglio Comunale straordinario con unico punto all’OdG “ attivazione procedure di esproprio Chiesa SS Rosario”.

La maggioranza Longo-Filice sostiene pubblicamente che il Comune di Cleto, nel cui territorio è ubicata la Chiesa del S.S. Rosario,non è stato messo nelle condizioni di esercitare il diritto di prelazione del bene stesso e che oggi, nell’interesse dell’Amministrazione e quindi dei cittadini di Cleto, ha come strada obbligata da percorrere quella dell’esproprio della Chiesa ai nuovi proprietari e poi procedere alla realizzazione del progetto.

Questa strada che l’Amministrazione è fermamente decisa di proseguire ha,secondo la maggioranza, due motivazioni forti,una economica l’altra ideale e culturale insieme.

Il danno economico sarebbe dato in primis dalla perdita del finanziamento perché ad oggi non è possibile nessuna variante,in quanto l’intervento sulla Chiesa prevede una somma superiore al 50% dell’intero importo e in secundis un danno diretto per le penali da pagare alla Ditta appaltatrice (calcolato tra i 50 e 60 mila euro).

L’altra motivazione di ordine ideale-culturale è quella di restituire ai Cletesi un bene che “rappresenta la memoria storica e l’identità del Comune di Cleto…”.

Se quanto affermato risponde a verità, la maggioranza si propone di seguire un percorso che è logico, è di buon senso e risponde in pieno agli interessi economici e culturali di Cleto.

La minoranza (Vairo-Santoro,il capogruppo Bossio è assente) sono contrari all’esproprio e motivano il loro NO attraverso tre affermazioni.

Il Sindaco era a conoscenza della compravendita,il Comune (evidentemente il Commissario) ha ricevuto l’invito ad esercitare il diritto di prelazione e non lo ha esercitato e oggi l’unica via utile è quella di fare una variante al progetto e lasciare la Chiesa ai privati per iniziative che potrebbero portare lavoro a Cleto.

Nella replica,in un clima molto acceso, il Sindaco parla di “regie occulte” e il vice sindaco di compravendita a dir poco “astuta”. Inoltre il Sindaco afferma che “gli olandesi hanno alzato una barriera probabilmente perché hanno seguito i suggerimenti di alcune persone del luogo” facendo chiaramente intendere che dietro la compravendita della chiesetta ci siano oltre che gli interessi degli olandesi anche di persone di Cleto. Inoltre il Sindaco invita la minoranza (accreditandola come rappresentante degli olandesi!) a portare la volontà del Consiglio agli olandesi “e cioè la necessità di acquisire questo bene nel patrimonio Comunale per poi metterlo in sicurezza e restituirlo garantendo la fruizione dello stesso,attraverso una convenzione/contratto che pone gli stessi in una posizione privilegiata…”. (secondo il mio giudizio una concessione eccessiva e poco logica!)

La Consigliera di minoranza Santoro,in un suo intervento,chiede espressamente al vice-sindaco “quale sarebbe stata la decisione dell’Amministrazione in presenza di un progetto presentato dagli olandesi”.

Il vice-sindaco risponde dicendo che non solo non c’è nessun progetto da parte degli olandesi ma che gli stessi stanno ostacolando l’unico progetto esistente.

Se si analizzano i fatti e la discussione in Consiglio, con un minimo di logica e buon senso, si può affermare senza ombra di dubbio che o la maggioranza o la minoranza,per sostenere l’orientamento di voto, dice coscientemente e vergognosamente il falso,sopratutto in riferimento al diritto di prelazione e alla possibilità della variante!

Se fosse vero quanto sostenuto dalla minoranza (sia in merito al fatto che il Sindaco Longo sapesse fin dall’ottobre 2014 della compravendita,sia che il Comune non ha esercitato il diritto di prelazione,sia che i privati potrebbero fare investimenti) saremmo difronte a un comportamento superficiale e irresponsabile dell’allora Amministrazione Longo-Bossio,un comportamento discutibile del Commissario e un comportamento per lo meno strano da parte di privati che hanno interesse serio di investire e che nel contempo,per quanto riferisce il Sindaco, non hanno mai presentato un progetto e ”hanno alzato barriere”.

Se il Sindaco e la vecchia Amministrazione Longo-Bossio sapeva della ipotesi compravendita e oggi c’è stato il ripensamento,ben venga il ravvedimento. Se il Commissario non ha esercitato il diritto di prelazione ha commesso un grave errore a danno dei cletesi. Se gli olandesi sono effettivamente intenzionati a investire perché “alzare barriere” con la maggioranza e avere più affinità-vicinanza con la minoranza?

In ogni caso, qualora fossero veri tutti i fatti che la minoranza ha portato come giustificazione del loro orientamento, non sarebbero delle buone ragioni,secondo il mio giudizio,per lasciare un bene pubblico a privati che, come dice il vice-sindaco, è stato acquisito per lo meno in modo “astuto” e che gli stessi oggi stanno ostacolando l’unico progetto esistente per la Chiesa.

Anzi sono buone ragioni perché una Amministrazione democraticamente eletta,rimediando agli errori e alle omissioni, si riappropri della Chiesa per almeno tre motivi,uno economico,l’altro culturale e infine per tutelare la dignità del popolo di Cleto che non può permettere di essere raggirato come se a Cleto abitassero solo dei gonzi!

In ogni caso sorgono spontanee domande inquietanti alle quali maggioranza e minoranza hanno il dovere di rispondere!

Perché si realizza una compravendita della Chiesetta quando sulla stessa c’è un finanziamento pubblico in corso di esecuzione? Perché il Commissario,se fosse vero quello che dice la minoranza,non ha esercitato il diritto di prelazione?

Perché il Sindaco assegna alla minoranza quasi il ruolo di portavoce degli olandesi?

Perché la minoranza si fa scudo di motivazioni,che, anche se vere, risulterebbero, per logica e buon senso,poco convincenti per giustificare il voto contrario e sollecitare l’Amministrazione a lasciare la Chiesa ai privati?

Quali sono i reali interessi in gioco?

I cittadini di Cleto hanno il diritto di sapere senza ombre di dubbio chi mente e chi dice il vero, chi difende gli interessi (economici e culturali) di Cleto e chi difende gli interessi di privati, siano essi solo olandesi o olandesi insieme a cletesi o altro ancora.                         Giuseppe Furano

Pubblicato in Basso Tirreno

Il 25 giugno con la convalida degli eletti,con il giuramento del Sindaco e la nomina della giunta e del Presidente del Consiglio,è iniziata ufficialmente la Consiliatura 2016-2021 del Comune di Cleto. Facendo in primis,a tutti noi Cletesi,l’augurio che la Consiliatura duri per tutti i prossimi 5 anni e sia proficua per il nostro paese, ritengo che sia utile fare alcune riflessioni.

Alle ultime elezioni comunali Cleto si è diviso praticamente in due, 46,33% dei votanti per la lista “A Testa Alta”, 51,58% per la lista “insieme per Cleto”, il 2,08% di elettori hanno votato scheda nulla o bianca e 48 elettori (rispetto ai dati delle amministrative 2009 e 2011) non si sono recati a votare.

La cosa un po' particolare è che queste due liste civiche sono,nei capilista e non solo, espressione di un unico partito,il PD, o se si vuole del partito della nazione. Il PD a Cleto ha vinto le elezioni ed è maggioranza,il PD a Cleto ha perso le elezioni ed è minoranza. E ancora, tutte le personalità istituzionali invitate e intervenute nella seduta del primo Consiglio erano del PD-partito della nazione.

La prima domanda che viene spontanea è: come è possibile che a Cleto si è verificato quello che nella norma non avviene e soprattutto è bene che non avvenga in una sana democrazia?

La seconda ancora più stringente è : ma se sono tutti,maggioranza e opposizione, dello stesso partito perché sono divisi?

Per comprendere quello che è successo a Cleto non bisogna fare riferimento ai partiti ma alle famiglie e al loro allearsi o contrapporsi nel corso degli anni e delle competizioni elettorali.

E che questa sia la direzione giusta per comprendere la “politica” amministrativa di Cleto è sufficiente dare uno sguardo agli ultimi 30 anni (1985-2015) con obiettività storica e non propagandistica.

Prendendo in considerazione i Sindaci e le Giunte di questi ultimi 30 anni (dati oggettivi!),che oggettivamente hanno caratterizzano la politica amministrativa, si può costatare che per 26 anni è stata costante e significativa la presenza di rappresentanti di pochissime famiglie (come si suol dire si contano sulle dita di una sola mano!), le stesse che oggi siedono nella maggioranza e nell’opposizione. I rimanenti 4 anni a Cleto c’è stato il Commissario, sempre in conseguenza di scontri che vede come protagonisti i rappresentanti delle stesse poche famiglie.

E ancora più significante,per questa analisi storico-politica,è il fatto che se si guarda oggi il Consiglio Comunale,maggioranza e opposizione,ci ritroviamo,ancora in primissimo piano, i rappresentanti delle stesse poche famiglie che negli anni ottanta e novanta erano il corpo storico della DC, confluito massicciamente nel PD.

Quindi a Cleto nelle elezioni amministrative del 2016 qualunque fosse stato il risultato uscito dalle urne “tutto sarebbe cambiato ma tutto si sarebbe ripetuto” o per dirla con Tomasi di Lampedusa “se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.

La cosa diventa ancora più strana se si sottolinea che Cleto non è questo monolite politico! Le ultime elezioni politiche (2013) a Cleto hanno fatto fotografare una divisione politica che niente ha a che vedere con quella di questa tornata amministrativa.

A Cleto c’è una ricchezza politica (politiche 2013) che è più o meno simile a quella che si fotografa oggi in Italia:destra,PD,M5S, sinistra.

Ma poi a livello amministrativo, cultura e appartenenza politica, soccombono difronte all’appartenenza familiare, oltre che alla clientela, e cosi da 30 anni “tutto cambia e tutto si ripete”!

Il dato che mi interessa mettere in evidenza e che nelle elezioni politiche del 2013, il M5S e l’universo dei partiti di sinistra hanno avuto insieme circa 200 voti.

Premetto che ritengo con forte convinzione culturale e politica che non è assolutamente né un peccato né tantomeno un reato essere del PD o di qualsiasi altro partito e che tutte le opinioni politiche e le persone che le manifestano siano da rispettare se sono dentro il rispetto delle regole della nostra Costituzione.

Ma sono convinto,altresì, che per rendere concreta e attuata la democrazia, anche a livello amministrativo di un piccolo comune, devono avere una loro importanza i riferimenti politici,culturali e le grandi idee (riequilibrio tra salari e profitti,diminuzioni delle diseguaglianze,redistribuzione della ricchezza,assistenza sociale,reddito garantito,pensioni min e max,rispetto delle regole democratiche,ambiente,clientelismi ecc.).

Ed è per questo che sono convinto che anche un piccolo paese come Cleto sarebbe amministrato in modalità differenti e con risultati differenti da persone (giovani o meno giovani che siano!) che abbiano differenti visioni del mondo e dei rapporti sociali, che discendono dall’avere posizioni differenti rispetto ai grandi temi sopra richiamati.

E per rendere ancora più chiaro e comprensibile quello che voglio dire faccio riferimento a Roma e Torino che sono state al centro dell’attenzione nazionale. Penso che nessuna persona culturalmente onesta possa dire,senza voler dare qui giudizi di merito, che sarebbe stato indifferente, per l’Amministrazione di Roma e Torino, se invece della Raggi e dell’Appendino, avessero vinto le elezioni Giachetti e Fassino.

Per questo ritengo che, per una attuazione concreta della democrazia a Cleto, in primis i circa 200 elettori, che, alle ultime politiche, a Cleto, hanno votato M5S e sinistra, abbiamo (io sono tra questi circa 200!) il dovere culturale oltre che civico e politico, nei prossimi 5 anni, di organizzarci, far sentire la nostra voce e avere l’ambizione di essere presenti in qualche forma nel prossimo Consiglio Comunale.

Se così non sarà tutto cambierà ma tutto si ripeterà!

                                                                                                                                Giuseppe Furano

Pubblicato in Basso Tirreno

In democrazia le elezioni, sia a livello nazionale che locale, sono momenti importanti dove tutti i cittadini sono chiamati ad eleggere i propri rappresentanti avendo la possibilità di scegliere tra proposte politiche diverse e alternative.

 

Il semplice andare a votare, non avendo la possibilità di scegliere tra proposte politiche alternative, non rende concreta e attuata la democrazia.

 

Io credo che anche a livello amministrativo abbiano una loro importanza i riferimenti culturali, le grandi idee come riequilibrio tra salari e profitti, diminuzioni delle diseguaglianze, redistribuzione della ricchezza, assistenza sociale, reddito garantito, pensioni, rispetto delle regole democratiche, ecc..

Anche un piccolo paese viene amministrato, e non secondo il mio giudizio ma per i tanti esempi, in modalità diverse da persone (giovani o meno giovani che siano!) che hanno posizioni differenti rispetto a questi grandi temi e che hanno differenti visioni del mondo e dei rapporti sociali e insieme competenze appropriate!

Pur nel tempo del tramonto delle ideologie penso che nessuna persona culturalmente onesta possa dire che sia indifferente, per esempio a Roma, votare Meloni-Salvini, Fassina, Marchini, Raggi,Giachetti!

 

Gli elettori di Cleto il prossimo 5 giugno (dopo il tormentone della rottamazione!) si troveranno a dover sceglier tra due liste guidate rispettivamente da Giuseppe Longo e Armando Bossio.

Considerato che nel 2011 sono stato capolista della lista “CLETO FUTURO” e dal 2011 al 2015 sono stato Consigliere di minoranza, non essendo presenti, come “CLETO FUTURO”, nella competizione elettorale del 5 giugno, ritengo mio dovere nonché obbligo civile e politico, in primis nei confronti degli elettori di “CLETO FUTURO” e poi di tutti i cittadini di Cleto, di dare alcune informazioni.

I due capilista Longo-Bossio sono i rappresentanti odierni di famiglie che per circa 50 anni sono state alleate nella DC, poi confluite insieme nel PD e nel 2009 e 2011 insieme a sostegno della la lista “Stella del Sud” con capolista Giuseppe Longo.

 

Questo dato storico, brevemente richiamato, è assolutamente meno importante del fatto politico attualissimo che dal 2011 al 2015 Giuseppe Longo e Armando Bossio hanno amministrato Cleto, come Sindaco e Vicesindaco.

In questi 4 anni noi di“CLETO FUTURO”, abbiamo potuto verificare (e lo abbiamo anche documentato puntigliosamente!), giorno dopo giorno, che la cultura politica, il modo di praticare la politica,del Sindaco e del Vicesindaco sono stati assolutamente all’unisono e indistinguibili.

Mai un contrasto, mai neanche un cenno di discussione su scelte amministrative importanti ((concorsi mancati—concorsi fatti-acqua(a Cleto sono arrivate bollette da 6000,00 euro)-spazzatura (famiglie con 4 figli e con meno di cento metri quadrati costretti a pagare oltre 600,00 euro!)-Pisl-Piano Regolatore- lavori pubblici realizzati-incarichi -pianta organica- tasse-manovra tributaria ecc.)).

Nessuna differenza sul rispetto delle regole democratiche (vedi interrogazioni delle minoranze e modalità di discussione e approvazione dei Bilanci).

Mai nessuna differenza nel prestare attenzione alle sollecitazioni delle minoranze! Mai nessuna differenza nel favorire la trasparenza e la partecipazione dei cittadini attraverso gli strumenti informatici.

 

Unico scontro, in quattro anni, tra Longo e Bossio (c’è anche stato un Consiglio Comunale ad hoc) la questione della parcella dell’avvocato Barba.

E su questa questione, per la prima volta, come “CLETO FUTURO” e insieme all’altra minoranza rappresentata da Giuseppe Filice, abbiamo ritenuto condivisibile la decisione assunta dal Sindaco Giuseppe Longo.

Di fatto Longo e Bossio non hanno messo mai in atto pratiche politiche e scelte amministrative differenti.

Di fatto oggi non rappresentano proposte amministrative alternative! Politicamente, per come hanno amministrato, pur se molto diversi per età,sono gemelli omozigoti!

Non c’è una ragione politica evidente e desumibile dagli atti comunali che possa giustificare che oggi Longo e Bossio si presentano concorrenti!

Questo è un dato oltre che democraticamente inquietante anche molto raro se non certo unico.

E’ in questi casi che possiamo affermare che la democrazia si restringe!

E’ la prima volta nella storia politica di Cleto!

Fino al 1990 le liste sono state da una parte DC e dall’altra PCI-PSI. E con tutti i limiti,le difficoltà e gli errori comunque si confrontavano due mondi culturalmente e politicamente assolutamente differenti.

Ma per venire alle ultime elezioni del 2009 e del 2011, la presenza delle tre liste, Furano-Longo-Filice, a confronto dell’oggi,hanno rappresentato una ricchezza democratica da rimpiangere,in quanto, almeno nelle storie politiche dei capilista, si poteva riconosce (con le vecchie ma non del tutto desuete classificazioni!) una destra, un centro e una sinistra, cioè culture politiche e prassi politiche (senza volere dare qui giudizi di valore!) semplicemente differenti e alternative.

Gli elettori di Longo, di Filice e quelli che hanno dato il voto di preferenza a Bossio alle elezioni amministrative del 2011, non per rapporto amicale-parentale-clientelare, ma per condivisione culturale e politica, il 5 giugno non dovrebbero avere problemi nell’esprimere il loro voto.

La difficoltà l’avranno di sicuro tanti elettori di “CLETO FUTURO” che vorrebbero esprimere un voto libero dai rapporti amicale-parentale-clientelare.

Per questo sento il dovere di dire pubblicamente quale è il mio orientamento odierno.

Non volendomi rassegnare al fatto che il destino politico di Cleto sia quello di votare per rapporti amicale-parentale-clientelare,il 5 giugno a Cleto, mi troverò costretto ad esercitare il mio diritto di voto, ma di annullare la scheda.

Questo non vuol dire che non seguirò attentamente la campagna elettorale e che non valuterò ,le iniziative, le idee e le competenze che metteranno in campo tutti i candidati e in particolare modo i candidati che si presentano per la prima volta!

Alle tante persone che mi dicono che non vogliono andare a votare,anche se comprendo,in questa situazione, questo atteggiamento,voglio dire che l’astensione ha un significato politico diverso dal recarsi a votare e votare scheda bianca o di annullare la scheda. Non permettete a nessuno di privarvi del vostro diritto-dovere di voto!

Questa mia posizione pubblica,considerata la mia storia politica a Cleto, la dovevo, per onestà intellettuale, a tutti quegli elettori che per più volte mi hanno dato la loro fiducia e a tutti i cittadini.

In chiusura rilievo e un suggerimento alle due liste.

Pur nel rispetto delle persone, la presenza nelle liste di non residenti a Cleto (due nella lista Bossio e uno nella lista Longo) è un fatto avvilente che sembra sottoscrivere il declino del nostro paese che non ha neanche più la possibilità di fare liste con candidati che abbiano scelto di vivere a Cleto!

Consapevole che potrebbe cadere nel dimenticatoio e/o suscitare ilarità, vorrei invitare i capilista e tutti i componenti delle due liste che hanno a cuore la democrazia e il bene di Cleto ad organizzare confronti diretti tra rappresentanti delle due liste per confrontarsi su problematiche quali Tasse-Manovra Tributaria- Pianta Organica- Bilancio Comunale- Acqua- Raccolta Differenziata- Viabilità-Trasparenza e Partecipazione ecc..

Pur stante,e soprattutto, quanto riportato sopra,queste iniziative (coinvolgendo,oltre ai capilista, anche i candidati che si presentano per la prima volta!) potrebbe servire,forse,per dare almeno qualche minimo elemento di valutazione-differenziazione a quei cittadini (io compreso) che vorrebbero avere elementi per scegliere di affidare l’Amministrazione del proprio paese alle persone che meglio li rassicurano per competenza e per orientamenti culturali e politici.

Sarebbe questo almeno un gesto di responsabilità politica!

                                                                                                                  Giuseppe Furano

Pubblicato in Calabria

Cleto ha avuto 2 liste

La prima è quella di Giuseppe Longo denominata Insieme per Cleto

La lista ha avuto 473 voti

 

 

Ecco i voti dei consiglieri comunali

Giuseppe Filice 86

Francesco Giannuzzi 72

Fedele Montuoro 56

Mario Iuliano 48

Michele Pontieri 41

Rosario Lepore 41

Marcello Milito27

Giuseppe Candido 26

Nicola Chiarello 26

Ornella De Franco 20

La seconda lista è di Armando Bossio denominata A testa Alta

La lista ha avuto 424 voti

Ecco i voti dei consiglieri comunali

Veronica Santoro 53

Michael Omar Aloe 48

Maria Briglio Nigro 44

Settimio Isabella44

Mario Russo 42

Matteo Marrello 33

Giovanna Mendicino 30

Giuseppe Mendicino27

Giovanni Spina 14

Questo è il consiglio comunale di Cletoo

Per la maggioranza Giuseppe Longo, Giuseppe Filice ,Francesco Giannuzzi ,Fedele Montuoro Mario Iuliano ,Michele Pontieri ,Rosario Lepore 41

Per la minoranza Armando Bossio, Veronica Santoro ,Michael Omar Aloe .

Pubblicato in Basso Tirreno

A San Pietro in Amantea, Gioacchino Lorelli (San Pietro nel cuore) sbaraglia la concorrenza con il 71,2% delle preferenze.

Gioacchino Lorelli 277 voti

Francesco Bruni 75 voti

Stella Argia Socievole 35 voti

Benedetto Perri voti 2

A Belmonte il nuovo primo cittadino è Francesco detto Ciccio Bruno (Impegno continuo).

Elettori: 3.787 - Votanti: 1.386

BRUNO FRANCESCO DETTO CICCIO voti 673 percentuale 49,44 LISTA CIVICA - IMPEGNO CONTINUO seggi 7

PELLEGRINO GIANCARLO voti 609 percentuale 44,74LISTA CIVICA - INSIEME......SI PUÒ seggi 3

SURIANO GIUSEPPE voti 79 percentuale 5,80 LISTA CIVICA – CONCRETEZZA seggi 0

A Cleto il nuovo sindaco è Giuseppe Longo (Insieme per Cleto).

Longo Giuseppe voti 473 Lista Civica Insieme per Cleto seggi 7

Bossio Armando voti 424 LISTA CIVICA - A TESTA ALTA! Seggi3

A Falconara Albanese vince Ercole Conti (Unione democratica).

- Elettori: 1.601 - Votanti: 816 (50,96 %)

CONTI ERCOLE voti 719 Percentuale 5,48LISTA CIVICA - UNIONE DEMOCRATICA seggi 7

CONTI VALENTINA voti 34 percentuale 4,51 LISTA CIVICA - UNIONE LIBERA seggi 3

A Lago vince Enzo Scanga (Cambiamo Lago)

Scanga Fiorenzo voti 912 LISTA CIVICA - CAMBIAMO LAGO seggi 7

Cupelli Vittorio voti 903LISTA CIVICA - SOLIDARIETA' E SVILUPPO seggi 3

A San Pietro in Amantea, Gioacchino Lorelli (San Pietro nel cuore) sbaraglia la concorrenza con il 71,2% delle preferenze.

Gioacchino Lorelli 277 voti

Francesco Bruni 75 voti

Stella Argia 35 voti

Benedetto Perri voti 2

A Belmonte il nuovo primo cittadino è Francesco detto Ciccio Bruno (Impegno continuo).

A Cleto il nuovo sindaco è Giuseppe Longo (Insieme per Cleto).

A Falconara Albanese vince Ercole Conti (Unione democratica).

A Lago vince Enzo Scanga (Cambiamo Lago)

Pubblicato in Cronaca

Il brano è stato conce pito e scrit to parzial mente a Cle to, poi in gran parte completato nell’Ospeda le di Germa neto di Ca tanzaro, do ve mi sono recato nello stesso gior no per far visita a mia moglie, ivi ricoverata.

 

 

 

A te, che l’alma sei procreatrice

di tutti i beni e i frutti che in paese

dei figli tuoi la casa fan felice,

mi volgo e chiedo a te, madre cortese.

 

Fa’ che chiarezza, amor, giustizia e pace

nei giorni che decidono il governo

del territorio regnin, cosí tace

ogni tempesta che scatena il verno.

 

Fa’ che i governanti siano saggi,

a cominciar dai giorni del confronto!

Fai lume a lor qual sole coi suoi raggi,

sí che d’oprar sian pronti a render conto

 

e il cuore nel voler sia giusto e mite!

Fatti per loro saggia consigliera!

Dai luoghi tuoi bandisci rabbia e lite!

D’atti e progetti sii gran dispensiera!

 

La tua parola pure agli abitanti

volgi, che voglian bene ai due paeselli!

Movan da retro e il piè spingendo avanti

apran la vita intorno ai due castelli!

 

Se ciò sarà, ei degni di tal mamma

saran, t’onoreranno come figli.

Per tutti tu sarai regina mamma

e loro udran perfino i tuoi bisbigli.

               Auguri!

Cleto, 8 maggio 2016       Franco Pedatella Blog: francopedatella.com

Pubblicato in Basso Tirreno

In democrazia le elezioni,sia a livello nazio nale che locale ,sono momenti importanti dove tutti i cittadini sono chiamati ad eleggere i propri rappre sentanti aven do la possibi lità di scegliere tra proposte politiche diverse e alternative.

Il semplice andare a votare, non avendo la possibilità di scegliere tra proposte politiche alternative, non rende concreta e attuata la democrazia.

Io credo che anche a livello amministrativo abbiano una loro importanza i riferimenti culturali,le grandi idee come riequilibrio tra salari e profitti,diminuzioni delle diseguaglianze, redistribuzione della ricchezza, assistenza sociale, reddito garantito, pensioni, rispetto delle regole democratiche, ecc..

Anche un piccolo paese viene amministrato,e non secondo il mio giudizio ma per i tanti esempi, in modalità diverse da persone (giovani o meno giovani che siano!) che hanno posizioni differenti rispetto a questi grandi temi e che hanno differenti visioni del mondo e dei rapporti sociali e insieme competenze appropriate!

Pur nel tempo del tramonto delle ideologie penso che nessuna persona culturalmente onesta possa dire che sia indifferente, per esempio a Roma, votare Meloni-Salvini, Fassina, Marchini, Raggi, Giachetti!

Gli elettori di Cleto il prossimo 5 giugno (dopo il tormentone della rottamazione!) si troveranno a dover sceglier tra due liste guidate rispettivamente da Giuseppe Longo e Armando Bossio.

Considerato che nel 2011 sono stato capolista della lista “CLETO FUTURO” e dal 2011 al 2015 sono stato Consigliere di minoranza,non essendo presenti, come “CLETO FUTURO”, nella competizione elettorale del 5 giugno,ritengo mio dovere nonché obbligo civile e politico, in primis nei confronti degli elettori di “CLETO FUTURO” e poi di tutti i cittadini di Cleto, di dare alcune informazione.

I due capilista Longo-Bossio sono i rappresentanti odierni di famiglie che per circa 50 anni sono state alleate nella DC,poi confluite insieme nel PD e nel 2009 e 2011 insieme a sostegno della la lista “Stella del Sud” con capolista Giuseppe Longo.

Questo dato storico,brevemente richiamato, è assolutamente meno importante del fatto politico attualissimo che dal 2011 al 2015 Giuseppe Longo e Armando Bossio hanno amministrato Cleto, come Sindaco e Vicesindaco.

In questi 4 anni noi di“CLETO FUTURO”, abbiamo potuto verificare (e lo abbiamo anche documentato puntigliosamente!), giorno dopo giorno, che la cultura politica,il modo di praticare la politica,del Sindaco e del Vicesindaco sono stati assolutamente all’unisono e indistinguibili.

Mai un contrasto,mai neanche un cenno di discussione su scelte amministrative importanti ((concorsi mancati—concorsi fatti-acqua(a Cleto sono arrivate bollette da 6000,00 euro)-spazzatura (famiglie con 4 figli e con meno di cento metri quadrati costretti a pagare oltre 600,00 euro!)-Pisl-Piano Regolatore-lavori pubblici realizzati-incarichi -pianta organica-tasse-manovra tributaria ecc.)).

Nessuna differenza sul rispetto delle regole democratiche (vedi interrogazioni delle minoranze e modalità di discussione e approvazione dei Bilanci).

Mai nessuna differenza nel prestare attenzione alle sollecitazioni delle minoranze! Mai nessuna differenza nel favorire la trasparenza e la partecipazione dei cittadini attraverso gli strumenti informatici.

Unico scontro, in quattro anni, tra Longo e Bossio (c’è anche stato un Consiglio Comunale ad hoc) la questione della parcella dell’avvocato Barba.

E su questa questione,per la prima volta, come “CLETO FUTURO” e insieme all’altra minoranza rappresentata da Giuseppe Filice, abbiamo ritenuto condivisibile la decisione assunta dal Sindaco Giuseppe Longo.

Di fatto Longo e Bossio non hanno messo mai in atto pratiche politiche e scelte amministrative differenti.

Di fatto oggi non rappresentano proposte amministrative alternative! Politicamente, per come hanno amministrato, pur se molto diversi per età,sono gemelli omozigoti!

Non c’è una ragione politica evidente e desumibile dagli atti comunali che possa giustificare che oggi Longo e Bossio si presentano concorrenti!

Questo è un dato oltre che democraticamente inquietante anche molto raro se non certo unico.

E’ in questi casi che possiamo affermare che la democrazia si restringe!

E’ la prima volta nella storia politica di Cleto!

Fino al 1990 le liste sono state da una parte DC e dall’altra PCI-PSI. E con tutti i limiti,le difficoltà e gli errori comunque si confrontavano due mondi culturalmente e politicamente assolutamente differenti.

Ma per venire alle ultime elezioni del 2009 e del 2011,la presenza delle tre liste, Furano-Longo-Filice, a confronto dell’oggi,hanno rappresentato una ricchezza democratica da rimpiangere,in quanto, almeno nelle storie politiche dei capilista, si poteva riconosce (con le vecchie ma non del tutto desuete classificazioni!) una destra,un centro e una sinistra,cioè culture politiche e prassi politiche (senza volere dare qui giudizi di valore!) semplicemente differenti e alternative.

Gli elettori di Longo,di Filice e quelli che hanno dato il voto di preferenza a Bossio alle elezioni amministrative del 2011,non per rapporto amicale-parentale-clientelare, ma per condivisione culturale e politica, il 5 giugno non dovrebbero avere problemi nell’esprimere il loro voto.

La difficoltà l’avranno di sicuro tanti elettori di “CLETO FUTURO” che vorrebbero esprimere un voto libero dai rapporti amicale-parentale-clientelare.

Per questo sento il dovere di dire pubblicamente quale è il mio orientamento odierno.

Non volendomi rassegnare al fatto che il destino politico di Cleto sia quello di votare per rapporti amicale-parentale-clientelare,il 5 giugno a Cleto, mi troverò costretto ad esercitare il mio diritto di voto, ma di annullare la scheda.

Questo non vuol dire che non seguirò attentamente la campagna elettorale e che non valuterò ,le iniziative, le idee e le competenze che metteranno in campo tutti i candidati e in particolare modo i candidati che si presentano per la prima volta!

Alle tante persone che mi dicono che non vogliono andare a votare,anche se comprendo,in questa situazione, questo atteggiamento,voglio dire che l’astensione ha un significato politico diverso dal recarsi a votare e votare scheda bianca o di annullare la scheda. Non permettete a nessuno di privarvi del vostro diritto-dovere di voto!

Questa mia posizione pubblica,considerata la mia storia politica a Cleto, la dovevo, per onestà intellettuale, a tutti quegli elettori che per più volte mi hanno dato la loro fiducia e a tutti i cittadini.

In chiusura rilievo e un suggerimento alle due liste.

Pur nel rispetto delle persone, la presenza nelle liste di non residenti a Cleto (due nella lista Bossio e uno nella lista Longo) è un fatto avvilente che sembra sottoscrivere il declino del nostro paese che non ha neanche più la possibilità di fare liste con candidati che abbiano scelto di vivere a Cleto!

Consapevole che potrebbe cadere nel dimenticatoio e/o suscitare ilarità, vorrei invitare i capilista e tutti i componenti delle due liste che hanno a cuore la democrazia e il bene di Cleto ad organizzare confronti diretti tra rappresentanti delle due liste per confrontarsi su problematiche quali Tasse-Manovra Tributaria-Pianta Organica-Bilancio Comunale-Acqua-Raccolta Differenziata-Viabilità-Trasparenza e Partecipazione ecc..

Pur stante,e soprattutto, quanto riportato sopra,queste iniziative (coinvolgendo,oltre ai capilista, anche i candidati che si presentano per la prima volta!) potrebbe servire,forse,per dare almeno qualche minimo elemento di valutazione-differenziazione a quei cittadini (io compreso) che vorrebbero avere elementi per scegliere di affidare l’Amministrazione del proprio paese alle persone che meglio li rassicurano per competenza e per orientamenti culturali e politici.

Sarebbe questo almeno un gesto di responsabilità politica!

                                                                                                                  Giuseppe Furano

Pubblicato in Basso Tirreno

Ne avevamo già scritto ricordando che proprio Fabio Fazio lo aveva definito una CP, ovvero un campione potenziale

E così è stato.

 

Il quarantaduenne cletese insegnante di storia e filosofia Stefano Orofino è il primo Campione del nuovo Rischiatutto e porta a casa 132.000 euro.

Stefano Orofino,ha portato come argomento la storia della Juventus

 

Orofino è riuscito a rispondere a tutte le domande addirittura anticipando le risposte già durante i quesiti posti da Fazio:

-il nome del liceo frequentato dagli studenti che nel 1897 fondarono la Juve;

-il nome del calciatore che ha indossato la maglia numero 10 dopo l’addio di Del Piero;

-i gol di Trezeguet;

-le presenze di Zoff

-chi segnò il rigore nel 1982 per ottenere lo scudetto.

 

Si è passati poi al “Tabellone”, con Fiorello “incastonato” in una casella del tabellone stesso animando domande e risposte.

Ed Orofino ha avuto la meglio sugli altri due concorrenti mettendo da parte 66.000 euro, contro Molinari 38.000 euro e Grandi 31.000 euro.

 

Infine si è arrivati alla fase finale con la “domanda a raddoppio” sulle materie scelte dai concorrenti.

Non ce l’hanno fatta né Roberta Grandi , nè Guido Ennio Molinari che hanno perso tutto.

Poi è arrivato il momento del giovane calabrese.

Una domanda sulla finale di Champions league che la Juventus giocò a Roma la sera del 22 maggio 1996 e che terminò 1-1 e dopo i tempi supplementari si decise ai rigori.

Orofino risponde sul filo del rasoio a tutti i quesiti, ma occorre dire che Fazio gli aveva “rubato” alcuni secondi contestando una risposta che invece era corretta.

Ed è allora che il campione mostra la sua semplicità e la sua umanità coprendosi il volto con le mani e poi sfoderando un bel sorriso.

 

Poi a fine puntata i suoi ricordi giovanili: “E’ un sogno che si realizza. Io non andavo a scuola per guardare i programmi di Mike e mio padre a Cleto faceva “Lascia o raddoppia” all’azione cattolica e mi ha trasmesso questa cosa da bambino».

Bravo Orofino auguri dallo Staff di TirrenoNews.

 

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