Tanta paura ieri mattina, domenica 13 febbraio intorno alle ore 9. In un attico in Via Stromboli, adiacente alla superstrada SS18, per causa ancora da identificare è scoppiato un violento incendio che ha causato gravissimi danni e che avrebbe potuto provocare una strage se non fossero intervenuti prontamente i soccorsi. L’attico era abitato da marito e moglie e per mettersi in salvo e per non essere avvolti dalle fiamme e dal fumo che avevano invaso tutta l’abitazione, per fortuna, si sono rifugiati sul tetto delle abitazioni adiacenti. E meno male che i vicini di casa hanno prontamente avvisato i Carabinieri, i Vigili Urbani e i Vigili del Fuoco di Paola, i quali hanno messo in salvo gli occupanti infreddoliti ed impauriti e poi spento l’incendio che ha provocato notevoli danni all’abitazione. Ed è stata pure una fortuna perché il resto della palazzina non era occupata. E’ risultata completamente disabitata essendo gli appartamenti utilizzati soltanto durante i mesi estivi dai villeggianti occasionali. Panico tanto, paura molta. Tutto si è risolto nel migliore dei modi. Moglie e marito sono salvi, grazie a Dio. L’abitazione è inagibile, ha bisogno di ristrutturazione perché le fiamme hanno fatto ingenti danni. I Vigili del Fuoco stanno controllando. Gli sfortunati occupanti dell’attico lo hanno dovuto abbandonare. Per il momento sono stati alloggiati in una struttura alberghiera cittadina. Potranno tornare nella loro dimora? Ci vorrà senz’altro del tempo.
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Primo Piano
Principio di incendio sul tetto di una casa privata in via Fiumara ad Amantea, nella periferia Nord della citta tirrenica.
Stamattina ad accorgersi del fuoco alcuni vicini dell’abitazione posta a ridosso della statale 18, gli stessi hanno provato, temerari, a spegnere o comunque a contenere l’incendio prima che i Vigili del Fuoco, arrivati in venti minuti da Paola, arrivassero sul posto con autobotte e autoscala.
La recente diffusione di tetti di tipologia ventilata e struttura portante in legno comporta, sotto l’aspetto antincendio, una facile e rapida propagazione delle fiamme, una difficile individuazione del focolaio a causa dei numerosi possibili percorsi dei fumi, e poi, in fase di spegnimento, una certa difficoltà di attacco delle zone coinvolte dalla combustione perché favorendo la circolazione dell'aria rende più veloce la propagazione delle fiamme.
Difatti, in questo caso, le fiamme sono divampate scaturite da un deposito di fuliggine all'interno del camino, poi la copertura in legno ed in ondulina, causa il forte vento di oggi, ha alimentato e complicato non poco il procedimento di spegnimento delle fiamme.
Alla fine le fiamme sono state contenute e l'edificio messo in sicurezza, per fortuna nessun danno agli occupanti dell’abitazione, solo tanta paura, qualche danno alla copertura e un po' di fumo nelle abitazioni.
Massima solidarieta, da parte della nostra redazione, alla famiglia colpita da questa brutta storia, ci auguriamo che possa essere presto dimenticata.
Negli edifici ristrutturati, comunque, gli incendi dei tetti ventilati sono aumentati di numero, negli ultimi anni di intenso freddo sono apparse numerosi allarmi di intossicazioni da monossido di carbonio in conseguenza di malfunzionamenti di apparecchi a biomassa, spesso dovuti alle pessime condizioni dei condotti di evaquazione dei fumi.
Probabilmente l’elevato numero di incendi connessi a camini è dovuto anche al ritorno in auge della combustione a legna.
Tali tipologie di incendio sono legate soprattutto all’impiego di combustibile solido: infatti la fuliggine si crea principalmente in presenza di combustibile solido, ed anche l’alta temperatura dei fumi è una peculiarità dell’impiego dei combustibili solidi.
Le cause di questi tipi di incendio sono principalmente dovute a una scarsa manutenzione delle canne fumarie.
Per questo motivo è importante eseguire il controllo dei fumi da personale competente, almeno in occasione degli interventi di pulizia che sono obbligatori in base alla legge e ai regolamenti vigenti nel nostro Comune.
La fuliggine è infatti un ottimo combustibile e, grazie al notevole flusso di aria, potrebbe causare una violenta combustione che produce rapidamente molto calore.
All’esterno le faville che escono dal comignolo possono ricadere su materiali combustibili ed innescare incendi all’esterno dell’abitazione o in edifici o costruzioni adiacenti ed inoltre possono cadere nel canale di gronda e innescare una combustione nell’intercapedine del tetto.
Braci e faville possono anche essere portare dal vento in condizioni pericolose.
Questo fenomeno interessa maggiormente le case appena costruite o ristrutturate.
Il problema non è il tubo d’acciaio o quanto previsto dalle nuove norme. È il sistema di isolamento di certi passaggi della canna fumaria che non funziona. Non è un caso, ad esempio, che l’incendio non si limita più alla sola canna fumaria, come accadeva una volta: l’incendio alla canna fumaria diventa puntualmente incendio del tetto.
Se la canna fumaria non è ben isolata, ad esempio, e il fuoco riesce ad entrare nell’intercapedine tra le tegole del tetto e il soffitto, l’incendio diventa ben difficile da controllare.
Come ci hanno spiegato i Vigili del Fuoco, oggi intervenuti sul posto, nel caso in cui la canna fumaria prenda fuoco ci sono alcune precauzioni da osservare:
Non gettare acqua nel camino dall’alto; toccando le pareti arroventate le farebbe crepare all’istante; inoltre la pressione del vapore acqueo prodotto le può indebolire o distruggere.
Bagnare con poca acqua la legna o il combustibile presente nel caminetto, o nella stufa in maniera tale da terminare la combustione in atto nell’apparecchio.
Chiudete l’eventuale valvola dell’aria di tiraggio del camino.
Allontanate mobili e altri oggetti dai muri attigui la canna fumaria.
Non tentare di spegnere il fuoco, ma chiamare il pronto intervento dei VVdFF.
E soprattutto attenzione al monossido di carbonio, che è un gas inodore ed incolore, poiché se respirato è un veleno che si accumula nel sangue al posto dell’ossigeno, così il cervello funziona male, la mente perde lucidità, i riflessi diventano lenti, i muscoli sono deboli e fiacchi.
Con dosi maggiori di gas diventa difficile respirare e camminare, bastano 10 minuti.
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Cronaca
Il nostro territorio si sa è un territorio molto fragile ed in continua emergenza, ne è un chiaro esempio quanto occorso stasera.
Alle prime piogge serie, ma non abbondanti, ecco l’ennesimo problema lungo la statale tirrenica inferiore nei pressi dell’incrocio semaforico di Campora San Giovanni, per le foto ringraziamo Luca Guzzo, sempre presente sul territorio.
A causa della pioggia abbondante e del vento sostenuto alcuni alberi hanno minacciato seriamente di abbattersi lungo la statale, pertanto l’intervento urgente dei Vigili del Fuoco di Paola assistiti dalla nostra Polizia Municipale di Amantea ha consentito la messa in sicurezza della carreggiata evitando chiusure al traffico.
L’Italia e la Calabria in particolare sono terre geologicamente molto fragili, e le cronache proprio di questi anni ne sottolineano il dramma di un territorio troppo spesso abbandonato a se stesso, senza manutenzione e che in caso di forti piogge e temporali, sempre più frequenti, esplode in tutta la sua terribile e devastante forza.
Le calamità naturali sono fenomeni ciclici ad esso spesso dobbiamo associare disastri ambientali e morti che derivano da una sconsiderata gestione di un territorio.
Non bisogna andare lontano da Amantea per trovare un abuso di suolo, o una occupazione edilizia di golene o alvei fluviali, litorali o versanti instabili.
Ancora potremmo discutere di infrastrutture inadeguate e impattanti oppure di abbandono dell’ambiente montano o di disboscamenti.
Occorre un forte impulso, con cospicui finanziamenti, per mitigare i rischi naturali, se non si interviene decisamente ora, le nostre lacrime per le continue “catastrofi naturali” assomiglieranno a quelle dei coccodrilli.
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Campora San Giovanni
Dalla California all'Australia passando per l'Alaska e la Groenlandia.
Gli allarmi incendi si susseguono coinvolgendo tutto il mondo.
Nelle ultime settimane, si sta parlando molto dei numerosi incendi che stanno coinvolgendo diverse regioni nel mondo.
L’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite (Omm) ha mostrato con un grafico interattivo che il fumo dei roghi nel mondo è arrivato a ricoprire una superficie di circa 5 milioni di chilometri quadrati.
Un’area grande più dell’Europa e più della metà degli Stati Uniti.
Come ha registrato il Servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus (Cams) dell’Ue, inoltre, in quest’anno ci sono stati oltre cento incendi lungo le coste artiche, coinvolgendo non solo la Russia, ma anche l’Alaska, il Canada e la Groenlandia.
Anche Amantea non si esime a queste statistiche, solo negli ultimi giorni diversi incendi importanti, Camoli, Fiumara, Coreca e San Procopio.
Tutti questi incendi solo sicuramente di natura dolosa, anche se è ottobre e l'estate dovrebbe essere finita, le temperature poi non si sono del tutto abbassate e lievi sono state le piogge negli scorsi giorni.
Ma tutto ciò non ha determinato la fine della stagione degli incendi.
Assolutamente quindi da escludere l'autocombustione o che le fiamme siano scappate accidentalmente.
Rimane dunque la certezza dell'incendio doloso, appiccato da più di un piromane deliberatamente.
L'unico dubbio che resta è se il gesto sia stato dettato da qualche interesse o semplicemente dal gusto di farlo.
Ovviamente non è stato possibile dappertutto l'intervento dei mezzi aerei, grazie al vento sostenuto che si era levato già da un paio d'ore, le fiamme sono avanzate velocemente divorando rovi e sterpaglie fino a raggiungere gli alberi.
L'intervento, come detto, è stato quasi esclusivamente da terra, ma visto il buio che rendeva difficile salire le colline verso le fiamme, l'attenzione dei soccorritori si è concentrata soprattutto alla sorveglianza e protezione delle abitazioni che avrebbero potuto rischiare qualora il vento, ad un cero punto decisamente sostenuto, avesse cambiato direzione.
Sui social, unanime si è levata la condanna nei confronti della mano, ignota, di chi ha appiccato il rogo.
Purtroppo nessun fermo e nessuna denuncia.
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Economia - Ambiente - Eventi
Auto si incendia lungo la statale tirrenica inferiore nei pressi della Stazione Ferroviaria di Campora San Giovanni, minuti di terrore per il conducente.
Si è per fortuna salvato, riuscendo a lasciare l'abitacolo in tempo, il Ragazzo di Falerna che era diretto ad Amantea e che ha dovuto fare i conti con un furioso incendio.
Il conducente stava percorrendo la Statale Tirrenica Inferiore ed aveva appena superato l’incrocio semaforico di Campora San Giovanni quando qualcosa è andato storto.
Il ragazzo ha notato fumo e fiamme uscire dal cofano del veicolo ed ha quindi arrestato la marcia in prossimità del ristorante Radici dei Fratelli Bazzarelli.
Poi la fuga e la richiesta di aiuto ai vigili del fuoco.
Sul posto sono arrivati per primi i nostri Vigili Urbani, subito dopo venti muniti l’autobotte dei vigili del Fuoco di Paola.
Ma per fortuna il ragazzo stava bene e non è seguito nessun ricovero.
La sua auto però è letteralmente diventata un rogo, con la colonna di fumo visibile a chilometri di distanza e danni importanti.
I vigili del fuoco della locale stazione di Paola hanno quindi spento l'incendio per poi affidare il mezzo al carro attrezzi.
Intanto i Vigili Urbani di Amantea hanno gestito la viabilità senza la necessità di chiudere il traffico.
La redazione ringrazia Luca Guzzo per il folto reportage fotografico disponibile sulla nostra pagina facebook.
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Campora San Giovanni
“Sia la chiesa, sia la giustizia criminale proibiscono e puniscono il suicidio, ma quale punizione può mai scoraggiare un uomo che vede nella morte il suo unico rifugio alle sofferenze.”
Arthur Schopenhauer
E stato rinvenuto, nella tarda giornata di oggi, il corpo di Francesco De Marco, il 41enne scomparso da lunedì mattina nelle montagne attorno al Comune di Lago.
L’uomo è stato ritrovato, così come raccontato dal nostro inviato sul posto Luca Guzzo, in fondo al viadotto lungo la strada statale 278, che collega Amantea a Lago e poi a Cosenza, dove dal giorno della scomparsa era stata abbandonata la sua auto, un SUV.
Diverse le forze in azione che per molte ore hanno cercato il corpo dell’uomo, il tutto comunque coordinato dalle squadre dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Cosenza.
Le operazioni di ricerca erano scattate quasi immediatamente, dopo che i Carabinieri della Stazione di Lago, di ronda notturna, avevano ritrovato nella tarda serata di martedì l'auto dell'uomo, in moto, in prossimità del cavalcavia Pigliano.
La zona di ricerca si è presentata subito molto impervia, a causa della folta vegetazione presente e per le lunghe feritoie, anche di diversi metri, lasciate dal fiume Catocastro nel periodo invernale.
I Vigili del Fuoco hanno lavorato senza sosta, ben sette squadre impegnate anche di notte, nella ricerca dell'uomo in azione anche i tecnici del Soccorso Alpino e speleologico Calabria, delle Stazioni di Lorica Camigliatello e Pollino, così come l'unità cinofila dei vigili del fuoco e con un drone oltre che diversi mezzi meccanici.
Gli stessi mezzi meccanici dei Vigili del fuoco hanno ripulito del tutto l'aria sotto al viadotto, con una altezza di oltre 70 metri, una ricerca terminata purtroppo nel peggiore dei modi, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l'uomo, residente a Lorica e dipendente Anas in servizio presso il cantiere di Paola, avrebbe fatto perdere le sue tracce da lunedì mattina, quando non si è presentato sul posto di lavoro.
Saranno ora gli accertamenti sul posto e l’autopsia, disposta dalla Procura di Paola, guidata dal Procuratore Capo Pierpaolo Bruni, a ricostruire l'esatta dinamica della vicenda.
Alla famiglia le nostre più sincere condoglianze.
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Basso Tirreno
La vegetazione cresce a dismisura, una foresta, come da foto, in zona Catalimiti ad Amantea, per chi non è pratico del posto, in collina alle spalle del Grand Hotel La Tonnara, un “bosco” ha invaso la strada, ed i residenti per uscire di casa si vedranno costretti a chiamare i Vigili del fuoco.
Erba alta più di 2 metri, in alcuni punti, e cmq non meno di un metro e mezzo, lungo le strade, della frazione Catalimiti di Amantea, invasa dalle erbacce, vie ingombre da vegetazione fitta come una giungla.
Il refrain di questa anomala primavera calda e al tempo stesso piovosa è quello della manutenzione del verde.
Verde che lussureggia un po’ troppo, di sicuro più velocemente degli sfalci programmati dal Comune.
A postare sui social foto che mostrano l’altezza dell’erba lungo i cigli stradali sono i residenti della frazione, che sottolineano che, le erbacce crescono velocemente e la strada diventa pericolosa perché diminuisce in modo evidente la visibilità.
Una via transitata da decine di autovetture al giorno, anche se in questo periodo, a causa del lockdown il traffico si è ridotto in modo sensibile. Erbacce e cespugli creano dunque difficoltà a chi transita per quella strada che già di per se è molto pericolosa essendo essa tutta in ripida discesa.
Così nei tratti caratterizzati da curve insidiose la visibilità si riduce al minimo e capita sovente che qualche automobilista che sta scendendo verso la città sia costretto a frenare bruscamente perché all’ultimo momento si trova davanti ad un’altra macchina o, peggio ancora, ad una moto. Insomma sarebbe necessario tagliare la folta vegetazione cresciuta a dismisura negli ultimi tempi, soprattutto a causa delle piogge abbondanti.
Il Comune non interviene periodicamente su tutte le strade del territorio ed il taglio delle erbacce, lungo tutta la strada di catalimiti, è da fare dello scorso anno.
Qualche dipendente comunale ci confida che con la tanta pioggia caduta non si fa in tempo a tagliare che subito l’erba ricresce in modo rigoglioso.
Una delegazione della frazione, nei prossimi giorni, si presenterà in comune per incontrare i commissari straordinari, ad accompagnarli un noto avvocato della città, che si concede alla frazione, ci fa sapere, a titolo gratuito, e una petizione popolare, sicuri che così facendo potranno presto risolvere il loro problema.
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Primo Piano
Fiamme da sabato sera in una collina di Amantea a ridosso del cimitero Cittadino.
A lanciare l'allarme un motociclista di passaggio della zona.
I vigili del fuoco subito intervenuti con due squadre dal distaccamento di Paola e Cosenza hanno cercato di circoscrivere il rogo invano, fino alla mattina di domenica hanno ben tamponato il rogo evitando che le fiamme si propagassero, ma sono dovuto intervenire nella tarda mattinata prima l'elicottero e successivamente nel pomeriggio di Domenica persino un Canadair per domare le fiamme.
Ancora questa mattina si sente nella città l'odore acre del rogo a ridosso della città.
Al vaglio degli inquirenti le cause che hanno determinato l'incendio: per i vigili del fuoco resta aperta anche l'ipotesi dolosa.
L'incendio in breve tempo ha attirato diverse persone incuriosite, subito allontante dai vigili del fuoco, obbligati a intervenire per far rispettare le norme di sicurezza imposte dall'emergenza coronavirus.
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Primo Piano
Registriamo quest'oggi, nella tarda mattinata, un intervento dei Vigili del Fuoco ad Amantea, il località Colongi, località in questo momento abbastanza rinomata, contattati da una persona del luogo.
Sul posto, sono intervenuti, oltre alla pattuglia dei Vigili del Fuoco di Paola, anche il Comando di Polizia Municipale di Amantea e la locale Caserma della Guardia di Finanza, con la tua pattuglia esterna.
Le piogge torrenziali degli scorsi giorni hanno, non solo ingrossato i nostri piccoli torrenti, ma le abbondanti precipitazioni, hanno creato dei nuovi solchi lì dove prima c'era una strata di passaggio verso una abitazione.
Difatti è il proprietario dell'abitazione, in località Colongi, sulla riva a sud del fiume, in prossimità del vecchio capannone Colla, ad aver richiesto l'intervento dei Vigili del Fuoco, dopo le abbondanti precipitazioni che hanno creato un vero e proprio torrente, che impediva, difatti, allo stesso, di uscire dalla propria abitazione.
Pare che i Vigili del Fuoco intervenuti abbiano, in maniera approssimativa, tamponato il problema, spetta ora l'ufficio Tecnico del Comune di Amantea, nella persona dell'ingegnere Stellato, col proprio servizio di manutenzione esterno, la risoluzione in maniera definitiva del problema, crediamo incanalando il nuovo torrente e livellando la strada, così da permettere al nostro concittadino di uscire finalmente di casa.
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Campora San Giovanni
I vigili del fuoco del comando provinciale di Cosenza sono intervenuti nella notte in via del Cannone a Paola a seguito di un incendio scoppiato in una autorimessa interrata.
Le fiamme hanno interessato alcune autovetture parcheggiate all'interno.
I vigili del fuoco intervenuti da Cosenza e da Paola con due squadre ed una autobotte hanno spento il rogo mettendo in sicurezza anche i luoghi interessati.
Sono in corso indagini per capire le ragioni dell’incendio
24 Settembre 2019
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Paola