Principio di incendio sul tetto di una casa privata in via Fiumara ad Amantea, nella periferia Nord della citta tirrenica.
Stamattina ad accorgersi del fuoco alcuni vicini dell’abitazione posta a ridosso della statale 18, gli stessi hanno provato, temerari, a spegnere o comunque a contenere l’incendio prima che i Vigili del Fuoco, arrivati in venti minuti da Paola, arrivassero sul posto con autobotte e autoscala.
La recente diffusione di tetti di tipologia ventilata e struttura portante in legno comporta, sotto l’aspetto antincendio, una facile e rapida propagazione delle fiamme, una difficile individuazione del focolaio a causa dei numerosi possibili percorsi dei fumi, e poi, in fase di spegnimento, una certa difficoltà di attacco delle zone coinvolte dalla combustione perché favorendo la circolazione dell'aria rende più veloce la propagazione delle fiamme.
Difatti, in questo caso, le fiamme sono divampate scaturite da un deposito di fuliggine all'interno del camino, poi la copertura in legno ed in ondulina, causa il forte vento di oggi, ha alimentato e complicato non poco il procedimento di spegnimento delle fiamme.
Alla fine le fiamme sono state contenute e l'edificio messo in sicurezza, per fortuna nessun danno agli occupanti dell’abitazione, solo tanta paura, qualche danno alla copertura e un po' di fumo nelle abitazioni.
Massima solidarieta, da parte della nostra redazione, alla famiglia colpita da questa brutta storia, ci auguriamo che possa essere presto dimenticata.
Negli edifici ristrutturati, comunque, gli incendi dei tetti ventilati sono aumentati di numero, negli ultimi anni di intenso freddo sono apparse numerosi allarmi di intossicazioni da monossido di carbonio in conseguenza di malfunzionamenti di apparecchi a biomassa, spesso dovuti alle pessime condizioni dei condotti di evaquazione dei fumi.
Probabilmente l’elevato numero di incendi connessi a camini è dovuto anche al ritorno in auge della combustione a legna.
Tali tipologie di incendio sono legate soprattutto all’impiego di combustibile solido: infatti la fuliggine si crea principalmente in presenza di combustibile solido, ed anche l’alta temperatura dei fumi è una peculiarità dell’impiego dei combustibili solidi.
Le cause di questi tipi di incendio sono principalmente dovute a una scarsa manutenzione delle canne fumarie.
Per questo motivo è importante eseguire il controllo dei fumi da personale competente, almeno in occasione degli interventi di pulizia che sono obbligatori in base alla legge e ai regolamenti vigenti nel nostro Comune.
La fuliggine è infatti un ottimo combustibile e, grazie al notevole flusso di aria, potrebbe causare una violenta combustione che produce rapidamente molto calore.
All’esterno le faville che escono dal comignolo possono ricadere su materiali combustibili ed innescare incendi all’esterno dell’abitazione o in edifici o costruzioni adiacenti ed inoltre possono cadere nel canale di gronda e innescare una combustione nell’intercapedine del tetto.
Braci e faville possono anche essere portare dal vento in condizioni pericolose.
Questo fenomeno interessa maggiormente le case appena costruite o ristrutturate.
Il problema non è il tubo d’acciaio o quanto previsto dalle nuove norme. È il sistema di isolamento di certi passaggi della canna fumaria che non funziona. Non è un caso, ad esempio, che l’incendio non si limita più alla sola canna fumaria, come accadeva una volta: l’incendio alla canna fumaria diventa puntualmente incendio del tetto.
Se la canna fumaria non è ben isolata, ad esempio, e il fuoco riesce ad entrare nell’intercapedine tra le tegole del tetto e il soffitto, l’incendio diventa ben difficile da controllare.
Come ci hanno spiegato i Vigili del Fuoco, oggi intervenuti sul posto, nel caso in cui la canna fumaria prenda fuoco ci sono alcune precauzioni da osservare:
Non gettare acqua nel camino dall’alto; toccando le pareti arroventate le farebbe crepare all’istante; inoltre la pressione del vapore acqueo prodotto le può indebolire o distruggere.
Bagnare con poca acqua la legna o il combustibile presente nel caminetto, o nella stufa in maniera tale da terminare la combustione in atto nell’apparecchio.
Chiudete l’eventuale valvola dell’aria di tiraggio del camino.
Allontanate mobili e altri oggetti dai muri attigui la canna fumaria.
Non tentare di spegnere il fuoco, ma chiamare il pronto intervento dei VVdFF.
E soprattutto attenzione al monossido di carbonio, che è un gas inodore ed incolore, poiché se respirato è un veleno che si accumula nel sangue al posto dell’ossigeno, così il cervello funziona male, la mente perde lucidità, i riflessi diventano lenti, i muscoli sono deboli e fiacchi.
Con dosi maggiori di gas diventa difficile respirare e camminare, bastano 10 minuti.