
La domanda si impone a fronte della lettura dell’articolo seguente che pubblicizza luoghi come Gerace , Cosenza, Stilo, Isola Capo Rizzuto, Vibo Valentia, Cassano all’Ionio, Monasterace, Capo Colonna, Locri, Roccelletta di Borgia, Mileto,Amendolara, Lamezia Terme, Bova Marina.
Ed ecco l’articolo:
“Il Polo Museale della Calabria diretto da Angela Acordon, comunica che in occasione della festività del 25 aprile 2017 rimarranno aperti al pubblico i luoghi della cultura statali di propria competenza di seguito elencati.
Chiesa di San Francesco d’Assisi – Gerace (Reggio Calabria)
Galleria Nazionale di Cosenza (Cosenza)
La Cattolica – Stilo (Reggio Calabria)
Le Castella – Isola Capo Rizzuto (Crotone)
Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” – (Vibo Valentia)
Museo Archeologico Nazionale di Crotone (Crotone)
Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide – Cassano all’Ionio (Cosenza)
Museo Archeologico e Parco Archeologico dell’antica Kaulon – Monasterace (Reggio Calabria)
Museo e Parco Archeologico Nazionale di Capo Colonna (Crotone)
Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri - Locri (Reggio Calabria)
Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium – Roccelletta di Borgia (Catanzaro)
Museo Statale di Mileto – Mileto (Vibo Valentia)
Museo Archeologico Nazionale di Amendolara – Amendolara (Cosenza)
Museo Archeologico Lametino – Lamezia Terme (Catanzaro)
Museo e Parco Archeologico “Archeoderi” – Bova Marina (Reggio Calabria)
Direttori musei afferenti al Polo Museale della Calabria sono:
Rossella Agostino
Adele Bonofiglio
Vincenzo Ammendolia
Gregorio Aversa
Si impone allora la domanda: Amantea avrà mai un proprio museo, un monumento od una area archeologica che possano rientrare negli elenchi precedenti e diventare oggetto di visite ?
E se non statali Amantea avrà mai un museo, un monumento od una area archeologica comunali che possano essere promossi in uno a quelli statali?
Ecco cosa scrive:
“E’ solo questione di ore e finalmente, la Ditta incaricata, darà il via alle operazioni di dragaggio per la pulizia del canale di accesso e dell’ imboccatura del porto di Amantea.
La normativa in materia ambientale è ricca e complessa ma permette comunque di non dover perdere ulteriore tempo per l’avvio e il proseguimento dei lavori che, una volta ultimati, faranno respirare pescatori, diportisti, turismo ed economia locale.
Le operazioni di dragaggio dei sedimenti e degli accumuli di sabbia, causati da carenza di corrente e/o da mancanza di accortezze progettuali o amministrative, volte a mantenere o garantire la corretta funzionalità operativa e la navigabilità all’interno del bacino portuale, hanno assunto - a causa della sempre più probabile contaminazione di natura organica ed inorganica dei materiali che si accumulano - la connotazione aggiuntiva di interventi di vero e proprio risanamento ambientale.
Per tali ragioni non si possono ignorare i vincoli derivanti dalla tutela sia dell’ambiente marino che della salute pubblica.
Non è infatti semplice procedere ad operazioni di pulizia e di apertura del bacino portuale in quanto i materiali prodotti dalle operazioni di scavo, una volta estratti, costituiscono generalmente, in base alla normativa vigente, un rifiuto contraddistinto da un codice identificativo europeo e come tali quindi vanno trattati.
L’entità e il grado di contaminazione degli stessi determina poi la scelta dei "percorsi di recupero" applicabili perciò, prima di procedere alle operazioni di dragaggio, è necessario analizzare il sedimento al fine di individuarne la possibile destinazione e prendere misure di contenimento per i possibili impatti che ne possono derivare.
L’iter burocratico trova, però, delle semplificazioni qualora i rifiuti siano omogenei e si possano temporaneamente depositare in attesa delle analisi di ARPA e le relative autorizzazioni per procedere agli interventi successivi di ripascimento o gestione alternativa dei sedimenti stessi.
Il D.lgs 152/06 (T.U. Ambiente) all’ art 184 lett. bb definisce, appunto, il deposito temporaneo come il raggruppamento dei rifiuti effettuato,prima della raccolta, nel luogo in cui gli stessi sono prodotti.
È in questo modo che inizieranno i lavori presso il nostro porto.
Applicare detta norma ci dà finalmente la certezza di poter iniziare e ultimare i lavori in tempi ragionevoli, senza dovere attendere più l’inizio della stagione estiva con pescatori e diportisti al limite della sopportazione e dell’esasperazione.
Diamo merito e ringraziamo i responsabili degli uffici comunali, l’Ing. Franco Lorello e il Sig. Eugenio Mannarino, con i quali siamo stati quotidianamente in contatto, per l’ottimo lavoro svolto e per essersi impegnati a sbloccare ‘l’insabbiamento burocratico e amministrativo’.
Siamo estremamente orgogliosi, dopo mesi di interessamento costante, di aver contribuito con determinazione a raggiungere un altro traguardo per il benessere collettivo; doppiamente soddisfatti perché nei tempi è stato approvato il progetto per accedere ai finanziamenti previsti dal ‘bando porti’ della Regione Calabria e perché, terminati i lavori di dragaggio, i diportisti e i pescatori potranno prendere il largo con le loro imbarcazioni.
Siamo andati avanti nonostante le difficoltà e le diffidenze di quella esigua e scettica minoranza che ci ha remato contro ma quello che conta è il risultato.
Anche questa volta, grazie al lavoro sinergico con le istituzioni e con le categorie interessate dal presente disagio, abbiamo dimostrato ai cittadini di Amantea il nostro impegno sincero e disinteressato.
Lasciamo ad altri l’impegno finalizzato al voto e manifestato solo ed esclusivamente a ridosso delle politiche comunali. Vincenzo Lazzaroli
Amantea. 8.4.17. L’A.S.D. Fishing Porto di Amantea aveva fissato per stamattina 8 aprile 2017 una manifestazione pacifica davanti al comune.
L’A.S.D. Fishing Porto di Amantea ne aveva dato comunicazione via web, via facebook e con un apposito cartello affisso sulla parete del gabbiotto dove sono allocati i soci della cooperativa che gestisce il porto.
Le ragioni erano e sono da ricercare nell’abnorme ritardo che si è configurato per avere la pulizia della imboccatura del porto stesso.
“ A che serve avere un posto se poi resta chiuso sempre più spesso?
Ed a che serve avere una barca nel porto se poi non si può usarla?”
E’ in sintesi il pensiero dei diportisti.
La foto sottostante mostra la situazione della imboccatura di ieri 7 aprile.
La sabbia si trova anche prossima al molo foraneo.
Poi appena si è sparsa la notizia che lunedì 10 aprile, massimo martedì 11 aprile, inizieranno i lavori di pulizia della imboccatura, come segno di buona volontà i diportisti hanno deciso di rinviare la manifestazione.
“Resta, comunque, chiaro-ci hanno riferito- che se al massimo entro martedì non vedremo almeno inizio dei lavori, ci vedremo costretti a riproporre la manifestazione di protesta”
Ma nella associazione non si escludono altre forme di tutela del diritto all’uso della propria imbarcazione.