Sono tanti. Troppi, i cinghiali.
E non trovando da mangiare a sufficienza nei boschi e nelle campagne scendono nei paesi e nelle città.
Anche a Catanzaro.
Ieri, in tarda serata, due esemplari di grossa taglia sono stati trovati a gironzolare per via del risorgimento nel quartiere sud di S. Maria, incutendo paura a chi si è imbattuto con loro in questo spiacevole quanto inaspettato incontro.
I due mammiferi hanno svegliato anche lo spirito di curiosità spingendo gli “impavidi avventurieri” ad avvicinarsi per scrutare i due mammiferi, scortandoli fino a via dei conti Falluc.
Gli animali evidentemente spaventati sono rimasti spesso immobili all’avanzare dell’autovettura che non poteva fare altro che spingerli fuori dal centro abitato consentendo loro di fare ritorno nelle campagne a ridosso del quartiere.
Non si segnalano, fortunatamente, danni a cose o persone.
Ma il rischio quando ci si imbatte in animali che rimangono selvatici e che possono diventare aggressivi quando si sentono minacciati o qualora avessero i piccoli al seguito resta alto.
Ma chi ha voluto tutti questi cinghiali ?
Ad inizio Novecento il cinghiale (autoctono e nazionale) era presente in pochissime zone: Maremma Tosco-laziale, Gargano, Abruzzo, Appennino Calabro-Lucano, Sardegna.
Da 50 anni a questa parte però si è cominciato a ripopolare - per rendere più ricca la caccia - con cinghiali di origine centro-europea, tra le altre cose anche di taglia maggiore.
Una operazione che ha avuto un successo enorme.
I cinghiali totalmente onnivori, adattabilissimi, sono stati in grado di moltiplicarsi in un lasso di tempo breve.
E lo hanno fatto.
Sempre più spesso se ne vedono nelle vicinanze delle città, dove non si spara e il cibo non manca mai.
Solo tre anni fa è stata vietata l’immissione di cinghiali. “