Nove inviti a comparire con contestuale avviso di garanzia sono stati notificati dai carabinieri del Noe all'ex sindaco, ex consiglieri ed ex tecnici del Comune di San Floro per le autorizzazioni per la realizzazione di una discarica in località "Battaglina" di San Floro. Il sostituto procuratore di Catanzaro Carlo Villani ipotizza, a vario titolo, l'abuso ed il falso ideologico. Per l'accusa, l'autorizzazione è stata concessa nonostante i vincoli di uso civico e paesaggistici. L'invito a comparire è stato notificato dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico all'ex sindaco di San Floro Nunziata Bressi, 57 anni; al consigliere comunale Florino Vivino (58), agli ex consiglieri Barbara Basile (36), Salvatore Brutto (49), Flora Battaglia (36) e Gianluca Trapasso (41), al tecnico del Comune Vincenzo Conte (60), e agli ex responsabili dell'ufficio tecnico del Comune Giovanni Cocerio (55) e Vittorio Procopio (46). Secondo quanto emerso in una prima fase di indagine condotta dai carabinieri del Noe e coordinata dalla Procura di Catanzaro, gli indagati avrebbero agito per procurare un ingiusto vantaggio alla società Sirim, con sede a Settingiano, autorizzando la realizzazione della discarica con una delibera del Consiglio comunale del 17 dicembre 2007. Cocerio e Procopio, inoltre, avrebbero attestato, falsamente, la mancanza di vincoli inibitori circa la realizzazione dell'opera. (ANSA)
Secondo il Fatto Quotidiano la discarica di Battaglina è la seconda discarica più grande d’Europa, un ecomostro.
Anzi si legge che:
-si tratta di “Un fazzoletto di terra, tra Catanzaro e Lamezia Terme, già stuprato dalle pale eoliche e da mega-impianti fotovoltaici piazzati in mezzo ai boschi.”
-“A queste latitudini, come dimostrano le numerose inchieste antimafia, l’energia pulita è un business, un affare dove sguazzano ‘ndrangheta, politica e imprenditoria. I rifiuti lo sono ancora di più”.
-“Se la discarica di Battaglina sarà realizzata, la Calabria rischia di diventare la pattumiera d’Italia autorizzata dalla Regione Calabria nonostante gli inquietanti pareri “Via” (Valutazione di impatto ambientale) del dipartimento Politiche dell’ambiente che, nell’agosto 2009, scriveva: “L’area ricade in zona boscata… derivante da rimboschimento…”, “risulta distante dall’alveo del torrente a valle a circa 150 metri”.
-“Dal punto di vista l’intervento modificherebbe sostanzialmente il sistema di deflusso delle acque meteoriche”;
-ed ancora che “l’area è compresa in zona sismica di categoria 1”;
- poi che “la discarica per rifiuti inerti prevede anche lo smaltimento di rifiuti contenenti amianto (ci potrebbero essere pericoli per gli abitanti a causa della possibile dispersione di fibre di amianto provenienti dalla discarica, perché è sottovento rispetto alla direzione prevalente dei venti)”;
-ed inoltre che, “il sito occupato dalla discarica comprende un’intera area interessata da un sistema idrico superficiale, costituito da fossi e incisioni con orli e scarpate a volte instabili”;
- e si seguito che “la discarica non è prevista dal Piano Gestione Rifiuti 2007 della Regione Calabria”;
-infine che “il suddetto piano prevede che nella Provincia di Catanzaro le discariche di rifiuti urbani attualmente presenti e in via di ampliamento (Catanzaro e Lamezia) soddisfano ampiamente il fabbisogno impiantistico della stessa provincia”.
Insomma mille ragioni per non fare questa discarica che determinerebbe “ Una montagna di rifiuti solidi urbani e rifiuti speciali sotto i piedi degli abitanti di Borgia, San Floro e Girifalco”.
Insistiamo con la nostra proposta che è quella della autodeterminazione , cioè ogni comune deve avere la propria discarica scegliendo autonomamente e responsabilmente i siti da utilizzare.
Nessuno vuole i rifiuti prodotti da altri.
E la realizzazione di questa autonomia porterebbe inevitabilmente ad una raccolta differenziata molto spinta.