«Ritengo che il presidente Oliverio debba fornire precise spiegazioni rispetto al contenuto della delibera di giunta regionale, la n. 344 del 25 luglio scorso, con la quale viene aumentato in maniera notevole il costo del conferimento dei rifiuti per i comuni virtuosi, cioé per quelli che hanno raggiunto la soglia del 65 per cento di raccolta differenziata».
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Wanda Ferro.
Poi prosegue «La nuova tariffa, di 165 euro a tonnellata penalizza proprio quei Comuni che si sono impegnati in questi anni, con notevoli sforzi organizzativi e finanziari e la collaborazione dei cittadini, a raggiungere alte percentuali di raccolta differenziata.
Proprio su questi comuni la Regione pensa di far gravare il costo del servizio per il 2018, con un aumento della tariffa rispetto allo scorso anno del 54 per cento, che si traduce in un aumento del costo medio per abitante di oltre 20 euro.
La “premialità”, per questi Comuni, sarà affidata ad eventuali bandi futuri.
Ad essere premiati sono, invece, i comuni meno diligenti, che ancora devono raggiungere gli obiettivi ottimali di raccolta differenziata, e per i quali è previsto un minore aumento dei costi, solo il 21 per cento, ad esempio, per chi non ha ancora raggiunto il 25 per cento di differenziata.
Una vera e propria beffa, oltre alla stangata, quella che la giunta Oliverio ha riservato ai Comuni che hanno avuto le migliori performance sulla raccolta differenziata».
«Le uniche vere premialità previste dalla delibera - sostiene ancora Ferro - riguardano l'aumento delle royalty destinate ai comuni che ospitano gli impianti di trattamento in prossimità di aree di particolare valore paesaggistico, naturalistico e ambientale e per i comuni confinanti. Segno di una politica della gestione del ciclo dei rifiuti che non segna alcuna rottura con il passato, e non favorisce quelle comunità che da tempo ormai hanno fatto un salto di qualità, anche culturale, per tutelare l'ambiente anche attraverso la collaborazione per il corretto smaltimento e il riciclo dei rifiuti.
In questo scenario, la Regione, con la sua ormai consueta indolenza, sembra non voler dare soluzione alla vertenza che riguarda i lavoratori della discarica di Alli, che continuano ad avanzare diverse mensilità dalla Daneco, oltre al riconoscimento di altre spettanze come i buoni mensa, e che da tempo denunciano l'insostenibilità delle condizioni lavorative all'interno dell'impianto.
La Regione Calabria, quale ente committente, deve assumersi le proprie responsabilità - conclude il consigliere regionale - senza perdere altro tempo nelle pastoie burocratiche, per assicurare la dignità e la serenità a decine di famiglie che vivono di quello stipendio, scongiurando un fermo dell'impianto che avrebbe conseguenze gravissime per il territorio della provincia di Catanzaro».