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5stelleRende (Cs) – Manna sospenda il bando sul Centro Anziani, quello che consideriamo il primo eclatante pasticciaccio targato 2016 dell’esecutivo di centro destra rendese.

Troppe le criticità legate alla legittimità dell’avviso, scarso il tempo messo a disposizione delle società che hanno interesse a partecipare.

È ora di finirla di pubblicare importanti bandi di gara durante giorni festivi sia invernali che estivi in quanto si finisce per limitare la partecipazione e dunque si restringe la concorrenza, a tutto danno delle casse dell’Ente. Una pubblicazione che avviene durante il periodo festivo, quando le ditte che potrebbero essere interessate a partecipare sono esse stesse in vacanza. È comunque difficile per gli interessati recuperare tutta la documentazione necessaria in così poco tempo e, ribadiamo, in un periodo vacanziero.

Ecco come si sono svolti i fatti: lunedì 28 dicembre 2015 è stato pubblicato sul sito del Comune di Rende la gara per l’affidamento in concessione del servizio di gestione del Centro Incontro Anziani, per un importo base di 42mila euro l’anno per 9 anni, che fa un totale di euro 378mila euro. La scadenza per la presentazione delle proposte è fissata l’8 gennaio 2016: a conti fatti escludendo sabato, domenica e festivi, sono stati concessi solo sette giorni lavorativi per espletare tutte le operazioni che garantiscono ad un privato la gestione del Centro Anziani per ben 9 anni.

Tra queste operazioni, obbligatoriamente necessarie per poter partecipare alla gara, c’è anche il sopralluogo presso il Centro Anziani (art. 7 del bando e disciplinare di gara). Ebbene il 4 gennaio un avviso sul sito del Comune di Rende avverte che l’indirizzo Pec del Comune, che doveva essere utilizzato per prenotare l’appuntamento con il personale del Settore Servizi al Cittadino, è errato. Quindi per effettuare il sopracitato sopralluogo è rimasto un solo giorno: il 5 gennaio.

C’è poco da stupirsi che il bando prevede espressamente che “si procederà in presenza di una sola offerta”. Il che testimonia e tradisce la consapevolezza dell'amministrazione in merito al facile verificarsi una simile eventualità.

Chiediamo quindi al sindaco Manna di revocare urgentemente in autotutela questo bando di gara, riservandoci, in ogni caso, di valutare ogni ulteriore azione finalizzata alla tutela degli interessi dei cittadini ed al rispetto della legalità. Stiamo parlando di soldi dei rendesi, quante più ditte partecipano alle gare indette dall’amministrazione pubblica, tanto più si può ottenere qualità dei servizi e costi minori.

Non accetteremo la scusa dei motivi d’urgenza per l’assegnazione del servizio, in quanto con la delibera di Giunta n. 275 del 30 dicembre 2015 è stato prorogato l'affidamento del Centro Anziani alla cooperativa che già lo gestisce, fino alla data di affidamento del servizio che scaturirà dalla gara, quindi in nessun caso ci sarà una interruzione di servizio.

Ciò che risulta essere più strano è che la proposta di delibera del bando è passata dal consiglio comunale del 17 novembre del 2015 (col nostro voto contrario), già allora fuori tempo massimo per assicurare continuità al delicato servizio di assistenza agli anziani. In quella data (link al verbale della seduta: http://alborende.asmenet.it/download.php?down=1&id_file=12902&id_doc=31101249&sez=&data1=31/12/2015&data2=15/01/2016&view=si) denunciammo anche il richiamo, in quella proposta, della delibera di giunta regionale n° 310 che riguarda l’accreditamento e l’autorizzazione provvisoria delle strutture di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, oltre ad una serie di anomalie – denunciate anche dalle fila di maggioranza – riscontrabili nella proposta di delibera.

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rende

Pubblicato in Comunicati

Ecco il comunicato stampa del Consigliere Comunale  Francesca Menichino del M5s Amantea

L'anno 2015 si è appena concluso.

 

Un anno difficile, nel mondo in Italia ed anche ad Amantea.

Da un punto di vista amministrativo qualcuno dice sia stato il peggiore della storia del governo cittadino.

Non sappiamo dire se sia così ed evitiamo pericolose classifiche in una storia amministrativa della città negativa per Amantea da diversi decenni.

In una continuità di incapacità, clientelismo e concezione privatistica della casa comunale, gestita nel tempo (e non solo ora) come se fosse proprietà privata.

Certo, adesso può apparire più evidente visto che a guardare l'organigramma dell'ente a volte si rischia di scambiarlo con un albero genealogico...

E visto che un ragioniere non si riesce a trovarlo neanche col lanternino.

E che al concorso espletato dopo un anno di lunga  ed inutile attesa nessuno dei partecipanti ha superato le prove scritte.

Abbiamo assistito noi come tutti i cittadini a scelte scellerate della politica.

Tante sono le cose successe, ne ricordiamo qui solo alcune.

Innanzitutto la situazione finanziaria dell'ente:

- ai 20 milioni di euro di debiti del 2014 se ne aggiungono altri 3 per nuove opere nel 2015 e altrettanti si programmano per il 2016;

- si fanno poi debiti trentennali per pagare altri debiti;

- si rinegoziano protraendoli fino al 2044 ben 136 mutui.

Poi la visione della città : la rinuncia alla ristrutturazione del lungomare, al quale si preferiscono ponti e passerelle che non possono rappresentare investimenti produttivi per la città. E tutto questo ignorando la città stessa che chiedeva, come forse non era mai accaduto prima, che si scegliesse il lungomare e con esso la programmazione di uno sviluppo turistico per il futuro della città. Che non è compatibile con il nuovo misero progetto di un semplice "restyling" previsto quasi come un contentino per cittadini che non portano più l'anello al naso.

 

E poi le falle della macchina amministrativa:

- il "travaglio" dell'Ufficio Tributi,

- l'odissea della Tari sospesa il 16 aprile e inviata nuovamente con "gli auguri di Natale" notevolmente "rettificata verso l'alto";

- le continue bollette pazze che risalgono addirittura al 2006.

E tutto questo a fronte di servizi carenti o inesistenti:

strade dissestate, servizi scolastici  inadeguati e che iniziano a novembre e dicembre, acqua carente in estate, rifiuti per strada, disservizi di ogni genere.

E poi lavoratori nei vari settori che devono pietire il pagamento degli stipendi sempre arretrati.

E poi le notevoli difficoltà abitative, che riguardano la dignità stessa della persona umana.

Ed infine lavoratori mandati a casa a conclusione dell' "epopea dei vigili precari" e della "querelle" degli ausiliari del traffico.

E' per raccontarvi questo anno e per cercare di programmare il prossimo che abbiamo pensato di incontrarci nella pubblica piazza.

Ne sentiamo la necessità ed anche il dovere, non solo per informarvi, ma anche per guardarci negli occhi e ascoltarci in un dialogo e in uno scambio di pareri, visioni e contributi, di cui voi cittadini possiate essere protagonisti.

Quando c'è un governo nella città o nella nazione che non curi gli interessi dei cittadini i cittadini sono chiamati a "resistere".

E se il 2015 non sia il peggiore anno amministrativo della città di Amantea ci auguriamo comunque che non ve ne siano di peggiori!

Ma occorre la partecipazione e la consapevolezza dei cittadini.

 

Vi aspettiamo domani in piazza Commercio alle ore 17.

Buon 2016 a tutti.                                         Movimento 5 Stelle Amantea

 Logo MoVimento 5 stelleL’annunciata svolta per Rende non c’è stata. Al massimo si è trattato di un vivacchiare assonnato in quel di via Rossini per la maggioranza di centro destra che continua, a fasi alterne, a tenere in vita l’esecutivo Manna.

Tracciare un consuntivo di questo anno che si avvia alla conclusione è finalmente possibile, ed è un consuntivo in negativo che segue performance impalpabili per la città e per i suoi abitanti.

Tutti, ma proprio tutti i problemi sono ancora irrisolti, mentre le soluzioni rintracciate dalla maggioranza gravano ancor più sulle tasche dei contribuenti. L’aumento della Tari (per non parlare del servizio scadente e della puzza di spazzatura che ormai ammorba la città) per i cittadini è solo un aspetto di manovre finanziare di cui ci ricorderemo negli anni a venire. È il caso della rinegoziazione di oltre 270 mutui con la Cassa depositi e prestiti, il cui lascito appesantirà le future gestioni comunali per altri 29 anni (e cioè fino al 31 dicembre del 2044). O ancora la falsa uscita dal predissesto finanziario, coperto con 10 milioni di euro del fondo di rotazione che altro non sono che un nuovo mutuo che il Comune dovrà estinguere entro il 2025. E poi l’innalzamento degli affidamenti diretti fino a 40mila euro per non dover giustificare con nessuno il perché di alcune scelte e di alcune ditte.

Ma non c’è solo l’aspetto finanziario a rendere poco credibile l’azione politica di questo esecutivo. Complessivamente non abbiamo mai riscontrato manovre a favore dei cittadini ma piuttosto abbiamo potuto osservare la messa in pratica di un metodo di lavoro (da noi denominato il “metodo discoteca”) attraverso il quale Manna e i partiti che lo tengono in vita hanno imposto alla città decisioni impopolari, neanche prese da loro, anzi con la politica cittadina sempre prona a scelte compiute altrove, valutazioni di capitale importanza per il futuro di Rende su cui né il Consiglio Comunale né i cittadini sono stati in alcun modo consultati o tenuti in considerazione. Scelte che da novelli “principe” di questa realtà hanno imposto, senza affrontare preventivamente i temi di discussione, il più delle volte di capitale importanza per la tenuta della democrazia nel nostro Comune, in Aula. La storia si è ripetuta uguale a sé stessa nel caso dei trasporti (che tornerà di moda anche nei primi mesi del 2016 con il fantasma della metro leggera che si aggira per l’area urbana), così come nel caso della Sanità (che temiamo possa ripresentarsi bruscamente senza preventivo e necessario dibattito in Aula).

Per non parlare poi dell’ambiente e della sua tutela. Anche qua, come nel caso Legnochimica, l’esecutivo ha preso e perso solo tempo, e solamente le nostre azioni di forza, come la messa in mora inoltrata nel giugno 2015 che ha portato il sindaco – finalmente – a denunciare la società in liquidazione per omessa bonifica pur di non incorrere egli stesso in una denuncia, hanno messo in moto alcuni meccanismi di una macchina politica amministrativa completamente intorpidita.

Ma cosa si sta facendo per le periferie abbandonate a sé stesse? E per l’isolamento sociale e culturale del centro storico? Nel migliore dei casi qualche inaugurazione, qualche convegno, qualche passerella istituzionale, qualche spennachiato albero di Natale. Tutte cose che lasciano il tempo che trovano, che sono già state spazzate via dal presente di questa città.

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rende

Pubblicato in Comunicati

Questo il comunicato stampa del Gruppo Consi liare Movimen to 5 Stelle di Rende di Sa bato 12 dicem bre 2015.

Un comunica to stampa che contesta un aggravio dei tributi dai 30 ai 50 euro a famiglia per un servizio che non decolla.

 

Rende (Cs) – La nota del responsabile del Servizio Fiscalità Locale – Tributi del Comune, informa sul fatto che “la bolletta per la Tari 2015, sarà recapitata a domicilio”.

Quello che non dice è che ogni famiglia pagherà, nei migliori dei casi, dai 30 ai 50 euro in più rispetto all’anno scorso.

Questo il regalo di Natale dell’amministrazione Manna ai cittadini rendesi.

Frutto di una decisione presa in un caldo consiglio comunale estivo, il 6 agosto del 2015, quando si è votato il Bilancio di Previsione.

Naturalmente il voto del Movimento 5 Stelle è stato contrario alla rimodulazione della tariffa, ché ancora una volta premia chi non fa la raccolta differenziata e sanziona i cittadini virtuosi.

 

Da tempo stiamo criticando la gestione dei rifiuti sul territorio comunale che paghiamo ogni anno 8 milioni e mezzo di euro per un servizio veramente insoddisfacente.

Chiediamo una tariffa puntuale, una diversa e più organica raccolta dei rifiuti, magari in orari decenti e non nel bel mezzo del giorno, una più razionale ordinanza per quel che riguarda il conferimento della spazzatura ma soprattutto l’avvio del porta a porta spinto su tutto il territorio comunale, insieme alle buone pratiche del compostaggio domestico e alla raccolta di diversi materiali attraverso i compattatori stradali.

Non crediamo sia impossibile raggiungere l’obiettivo dei rifiuti zero. Certo, le indicazioni che arrivano dalla Regione Calabria, che di fatto proroga per un altro anno lo stato emergenziale, non fanno ben sperare.

Ma non ci arrendiamo: il futuro della nostra terra e della salute dei cittadini passa soprattutto da un diverso rapporto con l’ambiente circostante, da una diversa presa di posizione di chi governa che deve volere e attuare il cambiamento, non solo attraverso slogan elettorali che lasciano il tempo che trovano.

Fra un anno scadrà anche la convenzione che regola la gestione dei rifiuti.

Noi siamo pronti a suggerire le idee più innovative e funzionali all’amministrazione Manna, sperando che vengano accolte senza riserva alcuna per poter lasciare un mondo sempre più civile e pulito ai nostri figli.

Pubblicato in Cosenza

Il 30 settembre del 2014 apprendiamo in Consiglio che l’amministra zione Sabatino rinunciava al Progetto di ristruttura zione del Lungomare, devolvendo i due milioni e mezzo per opere di respiro marginale e non prioritarie per la città.

 

Reagiamo e ci attrezziamo per dar vita ad una raccolta firme, facendo banchetti per informare i cittadini e incentivarne il pensiero critico e la partecipazione.

Qualche “cittadino illuminato” ci fa osservare che il dibattito sul lungomare doveva essere ampio, corale e trasversale perché i cittadini potessero ottenere ascolto. Comprendiamo che è così, e accettiamo di costituire senza bandiere il “Comitato Lungomare”. Quella per il lungomare diventa una battaglia per la città, per il suo futuro e una battaglia di democrazia, che rimarrà nella storia di Amantea: il 18 giugno infatti la petizione Lungomare firmata da 1609 cittadini diventa una proposta di delibera e arriva in Consiglio Comunale. In consiglio chiediamo che si dia la parola a quel “cittadino illuminato” per presentare la proposta, ma anche dopo il suo intervento appassionato e assolutamente disinteressato l’amministrazione dei “ponticelli” (tra i ponti e gli “orticelli”) dice NO, senza appello. Ovviamente era già tutto deciso e “calcolato”.

 

 

Dopo circa sei mesi l’amministrazione riporta in Consiglio il Lungomare, decidendo di contrarre un altro mutuo (ce ne sono in corso almeno 136 fino al 2044) di 1.400.000 euro per destinarli ad una semplice “rinfrescata”, lasciando intatta la struttura. Ma chi l’ha deciso? Con chi se n’è parlato? Certo non con le minoranze consiliari, non con il Comitato Lungomare, né ovviamente con i cittadini. Inevitabile per noi criticare duramente questa decisione autoritaria, solitaria, e terribilmente antidemocratica, evidenziando la mancanza di partecipazione tanto sbandierata in campagna elettorale.

Dopo il voto il sindaco chiede la parola e per difendersi dall’accusa relativa alla mancanza di partecipazione dice di avere avuto modo di discuterne col partito democratico, cui quasi tutta l’amministrazione appartiene, aggiungendo di dover approfondire il confronto sul progetto definitivo e di essere disponibile ad altri confronti. Le parole che riportiamo testualmente sono state: “Noi siamo un’amministrazione quasi tutta partito democratico ed abbiamo avuto modo di discuterne con il gruppo del partito democratico”, a dimostrazione dell'ennesimo atto di umiliazione del concetto di confronto plurale, trasparente ed aperto con i cittadini, considerando il sindaco sufficiente, con la sua maccheronica affermazione, il "cosiddetto" dialogo con un partito. Noi del MoVimento 5 Stelle riteniamo doverosa la chiarezza e obbligatoria la trasparenza nei riguardi di tutti, condannando la pratica dei processi decisionali oscuri operati in sciagurate camere di compensazione partitiche, espressione di una Politica che continua a puzzare di quel marcio autoreferenziale che non incrocia mai i desideri, le aspirazioni e la voglia di partecipazione plurale della cittadinanza intera.

 

Purtroppo questi valori non sono prioritari per un’amministrazione che non consente le riprese del Consiglio e ritarda la modifica regolamentare che doveva essere calendarizzata il 30 novembre scorso. E che gestisce la casa dei cittadini come fosse proprietà privata.

Se sia vero o meno quanto affermato dal sindaco, se ci siano altre “versioni” della realtà poco ci importa.

Ciò che più conta in questo momento è chiedere all’amministrazione di aprire il confronto con la cittadinanza, come detto in consiglio, su un’opera come il lungomare le cui sorti, che sono le sorti della città, non possono essere decise nelle segrete stanze né del Palazzo né eventualmente di un partito.

A quando dunque il confronto? Attendiamo risposta.

Ecco il comunicato delM5s sul Lungomare:

“La “questione lungomare” si è riaperta ufficialmente da ieri ad Amantea, quando nella sala consiliare abbiamo ripreso a parlarne di fronte ad un pubblico nutrito come non accade spesso.

 

E’ il segnale che il dibattito ci potrebbe essere e noi ce lo auguriamo invitando tutti a parteciparvi, cittadini, associazioni, operatori del turismo e del commercio, il comitato Lungomare che per la prima volta ad Amantea ha portato una proposta popolare di deliberazione nel Consiglio Comunale.

 

La decisione della maggioranza di riqualificare “in tono minore” la struttura urbanistica più importante per il turismo balneare, l’unico che ancora sopravvive nella nostra città, non può lasciare indifferenti: ognuno è chiamato a dire la sua, a partecipare al dibattito, in un’ottica di necessaria condivisione delle scelte.

Una partecipazione che l’amministrazione in carica non conosce affatto: lo ha dimostrato il 18 giugno quando ha detto No alla città che chiedeva di conservare il mutuo di 2.500.000 euro senza devolverlo per la costruzione di improbabili ponti e passerelle, lo dimostra oggi che decide d’amblè di riaprire la “ questione lungomare” ma senza consultare le minoranze, senza consultare il Comitato Lungomare e i cittadini, né gli operatori del settore.

 

Una decisione così importante non può e non deve essere frutto di una scelta autoritativa, lo vuole anche la legge che impone la pubblicazione del piano delle opere per almeno sessanta giorni consecutivi nella sede dell'amministrazione procedente, che può adottare ulteriori forme di informazione nei confronti dei soggetti comunque interessati al programma; sono previste poi ulteriori pubblicazioni presso siti internet indicati dalla normativa legislativa e regolamentare in materia, come evidenziamo nella nota allegata in Consiglio (la trovate in calce).

Il problema è quello del rispetto delle norme, ma di fondo è lo spirito della norma che ci interessa, che ha l’obiettivo di garantire ai cittadini la possibilità di partecipare attraverso osservazioni alle scelte fondamentali della vita e dello sviluppo della città. E se anche, per pura ipotesi, non vi fossero norme, vi sarebbero le 1.609 firme di cittadini amanteani a richiederlo.

 

La nostra proposta, come Movimento 5 Stelle,   è quella di ripensare la scelta nell’ottica di un lavoro che abbia un respiro maggiore, una progettazione importante e destinata a restare nel tempo (in alcune città abbiamo assistito anche a concorsi progettuali come a Reggio Calabria) e un finanziamento adeguato per il quale proponiamo specifici studi dei bandi della Programmazione Europea. Quest’ultima proposta è stata approvata dal Consiglio quasi all’unanimità, fatta eccezione per l’incomprensibile astensione del vicesindaco Giovanni Battista Morelli.

E comunque è necessario che se ne parli e che i cittadini di Amantea possano esprimersi per un’opera che potrebbe dare un nuovo volto alla città”.

 

Pubblicato in Primo Piano

Francesca Menichino contesta al Sindaco, alla Presidente del Consiglio, al Responsabile dell’Ufficio Tecnico ed alla Segretaria Generale il mancato adempimento obblighi di pubblicità della Modifica al Programma Triennale delle Opere pubbliche.

 

Questo il testo della lettera datata 30 novembre ed allegata al verbale del consiglio comunale

“Come ogni amministratore dovrebbe sapere, la normativa prevede, in ossequio ai principi di trasparenza e partecipazione, precisi obblighi di pubblicità ed in particolare che gli schemi adottati dei programmi triennali ed i relativi elenchi siano affissi, prima dell’approvazione, per almeno sessanta giorni consecutivi nella sede dell'amministrazione procedente, che può adottare ulteriori forme di informazione nei confronti dei soggetti comunque interessati al programma; sono previste poi ulteriori pubblicazioni presso siti internet indicati dalla normativa legislativa e regolamentare che disciplina la materia.

 

La normativa, ovviamente, non può non riguardare anche le modifiche sostanziali del Piano, qualsiasi modifica che ovviamente andrà ad incidere sulla vita dei cittadini interessati all’opera programmata e in modo più ampio a tutti i cittadini amministrati.

Infatti la fase della pubblicità del piano triennale e dell’elenco annuale costituisce un momento importante in quanto consente di portare a conoscenza degli amministrati le scelte operate dall’Amministrazione e dà la possibilità a qualunque cittadino ed ai gruppi rappresentati in Consiglio di formulare osservazioni e proporre modifiche a tali documenti che costituiscono un fondamentale strumento di programmazione dell’attività dell’Ente e della vita della città.

 

Se questo è vero sempre ed attiene al rispetto delle regole e dei principi di democrazia, è tanto più vero in un caso come quello di un intervento previsto per il lungomare che tanto ha fatto discutere nella primavera scorsa e che è arrivato in Consiglio con una proposta di iniziativa popolare puntualmente bocciata dall’amministrazione.

Il 18 giugno l’amministrazione ha detto no alla proposta dei cittadini di mantenere il finanziamento di 2.500.000 euro perché si è preferito fare ponti e passerelle, e non perché ci fosse un effettivo problema relativo alla concessione demaniale come risulta oggi evidente, ed oggi si fa un nuovo mutuo di 1.400.000 euro per un intervento di cui non conosciamo le caratteristiche, non le conoscono i cittadini, non le conoscono le minoranze consiliari, non le conosce il Comitato Lungomare, non le conoscono gli stakheolders cioè gli operatori del settore turistico e di quello commerciale. Un intervento di cui apprendiamo in modo causale in una commissione consiliare che aveva altri punti all’o.d.g., un intervento di cui non si è per niente discusso. Ma che modo di operare è questo? Ma quando parlate di condivisione, di partecipazione e di democrazia ci prendete in giro? Ma sapete che stiamo parlando di lavori pubblici e non di lavori privati?

 

La proposta che oggi abbiamo il dovere di fare è quella di rinviare la trattazione di questo punto in quanto è necessario, nel rispetto della legge, procedere ad idonea pubblicazione secondo le modalità e per il tempo previsto dalle norme che disciplinano la materia, ed avviare un dialogo democratico con i cittadini, ed in particolare con il Comitato Lungomare appositamente costituitosi nell’aprile scorso, oltre che con gli operatori del settore turistico e commerciale della città.

Una decisione così importante non può essere presa in modo autoritario così come si sta facendo.

Si richiede particolare attenzione in tal senso al Responsabile del Programma triennale delle opere pubbliche e alla Segretaria generale, responsabile nell’ Ente della conformità degli atti amministrativi a leggi e regolamenti”.

IL GRUPPO CONSILIARE M5s               Il Consigliere Francesca Menichino

Pubblicato in Cronaca

E’ il titolo trionfale del comunicato ema nato da France sca Menichino del M5s. Ed ecco il testo:

 

Finalmente ci prestano ascolto. E la consideriamo una vittoria non nostra ma dei cittadini di Amantea. Purché ovviamente seguano scelte concrete.

E’ da inizio consiliatura che facciamo proposte di revisione della spesa, ben consapevoli che ci sono enormi sprechi, e che l’unica politica seria è quella della riduzione dei costi, prima e in alternativa all’indebitamento. Dopo l’ennesima proposta in tal senso fatta nell’ultimo consiglio comunale del 18 novembre scorso ecco che viene convocata una commissione bilancio con la revisione della spesa come primo punto all’ordine del giorno. Siamo soddisfatti e lavoreremo chiedendo innanzitutto la trasparenza della gestione: un’amministrazione trasparente si caratterizza soprattutto nella possibilità data ai cittadini di sapere come vengono spesi i soldi, cosa che al comune di Amantea non risulta in modo chiaro, non essendo il bilancio facilmente leggibile per i cittadini.

 

Con tempestività l’assessore Tempo ha convocato per domani 27 novembre alle ore 18:30 la Commissione che si occuperà di revisione della spesa e dello sgravio degli oneri per l’installazione dei ponteggi per chi intenda rimuovere coperture in amianto (punto proposto dal consigliere Ruggiero).

Come sempre invitiamo i cittadini alla partecipazione e non solo, li invitiamo a farci proposte e darci suggerimenti di cui ci faremo portavoce in Consiglio. Riteniamo che si possa risparmiare in tutti i settori della gestione dell’ente, purché ce ne sia la concreta volontà e si lavori in modo serio e determinato, tagliando insieme ai costi anche i diffusi “privilegi”. Puntando ad una politica che faccia davvero gli interessi della collettività dei cittadini e si ispiri al buon andamento dell’amministrazione, che non sia solo un’affermazione di principio.

 

Già da domani protocolleremo una prima proposta concreta che riguarda l’acquisto per la riparazione dell’autoscala ferma da più di un mese e per cui l’ingegnere Pileggi ha firmato un impegno di spesa di 9.883, 59 a favore di un fornitore di fiducia, somma che ci appare elevata anche in mancanza di preventivi alternativi che chiediamo vengano effettuati secondo il principio della economicità della spesa.

Dopo l'interdittiva prefettizia antimafia a Tecnis, che in Calabria dovrà costruire gli ospedali nuovi della Piana di Gioia Tauro e della Sibaritide, i parlamentari M5s Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela, Federica Dieni, Francesco D'Uva e Riccardo Nuti hanno chiesto un incontro urgente al governatore della Calabria, Mario Oliverio, interessando anche il vicepresidente della Regione, Antonio Viscomi.

 

Hanno scritto i parlamentari M5s a Oliverio «In via ufficiale Le chiedemmo, purtroppo senza riscontro, una più attenta disamina in merito alla realizzazione dell'ospedale della Piana di Gioia Tauro.

Ella non ha dato alcun seguito, rifiutando tacitamente la nostra collaborazione, formalizzata nello scorso marzo, circa la vigilanza sulla costruzione di tutti i nuovi ospedali calabresi ».

«Ella – hanno aggiunto i parlamentari M5s a Oliverio – non rispose anche a precise domande, rivoltele in commissione parlamentare Antimafia nell'audizione del 22 giugno scorso.

 

Disse di non sapere che la moglie dell'allora direttore generale del dipartimento regionale per i lavori pubblici stava in Tecnis.

In quella sede tacque, poi, sulla nomina illegittima di Santo Gioffrè a commissario dell'Asp di Reggio Calabria, deliberata proprio dalla sua (prima) giunta regionale.

Inoltre, ristette alla domanda su chi, tra i suoi pochi assessori del tempo, le avesse proposto il nome dello stesso Gioffrè.

Riferì, quindi, di sapere che il Gioffrè fu assessore della Provincia di Reggio Calabria, ma non che in tale veste votò la delibera di anomala intestazione dei terreni su cui costruire l'ospedale della Piana» «Allaluce della prefata interdittiva nei confronti di Tecnis – hanno concluso nella loro lettera a Oliverio i parlamentari M5s – Le chiediamo con urgenza un incontro presso la Presidenza della Regione Calabria, per affrontare la questione, di massima delicatezza, sulle necessarie garanzie di legalità e pulizia in merito agli appalti »calabresi in mano all'azienda catanese .

Accetterà la proposta il governatore Oliverio o farà ancora una volta orecchie da mercante?

Pubblicato in Calabria

Ecco il comunicato stampa di Francesca Menichino del M5s.

Nel pomeriggio del 13 novembre 2015 si è tenuta la Commissione consiliare Bilancio con i seguenti punti all’ordine del giorno:

-          Variazione di bilancio per 1.100.000 euro in aumento;

-          Rinegoziazione dei mutui concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, cioè circa 10 milioni di euro spalmati fino al 2040;

-          Richiesta alla Cassa Depositi e Prestiti di un’altra anticipazione di 5 milioni di euro da restituire in 30 anni.

 

Gli stessi punti che saranno oggetto del Consiglio comunale il prossimo 18 novembre.

La notizia in sostanza è: altri debiti, lasciati pure in eredità alle prossime generazioni ed alle future amministrazioni.

 

Mai come adesso ho la netta la percezione che per i conti del nostro bilancio non ci sia più speranza: il dissesto è dietro la porta.

Ma come è possibile che il nostro comune già fortemente indebitato per un importo di circa 21 milioni di euro continui ad indebitarsi? Questo chiediamo all’Assessore competente e a tutta la giunta i cui atti sono collegiali. E quali saranno le rate di tutti questi mutui? Come vi si farà fronte?

 

Com’è possibile che non ci sia nessuno degli amministratori che capisca che l’unica necessità impellente è ridurre la spesa?

Ho chiesto quali siano stati, dall’inizio della consiliatura, i tagli alla spesa. Mi ha risposto il sindaco: “Abbiamo risparmiato con le assicurazioni” ma non mi ha saputo dire quanto (forse 1000 o 2000 euro di premi?) e mi ha parlato della nuova aggiudicazione del servizio delle “Strisce blu” la cui percentuale per il Comune è salita dal 12% al 50 %, senza rendersi conto che questa non è riduzione di costi ma aumento delle entrate. Quindi i tagli sono prossimi allo zero.

 

Per il resto si continua soltanto a spendere. Pensate solo ai 130 mila euro del programma estivo (circa il doppio dell’anno scorso) che gridano vendetta davanti a tutti i lavoratori che non vengono pagati regolarmente: operai delle cooperative, dipendenti della Multiservizi spremuti fino all’osso e diversi lavoratori che gravitano attorno al Comune.

Ma non c’è niente da fare. Chi non vuole ascoltare non ascolta e chi deve continuare a curare gli “orticelli” continua a fare solo questo. Di recente il nostro Comune è stato anche “visitato” da un ispettore del Ministero delle Finanze, e l’illegittimità della presenza del sindaco padre continua a non essere sanzionata da nessuno nonostante le nostre segnalazioni.

 

Il Consiglio comunale è paralizzato e tutto viene deciso nella Giunta e nella Ragioneria del Comune. Tutto ciò con la compiacenza di chi, il segretario comunale, dovrebbe garantire il rispetto della legge.

Siamo al collasso totale, abbiamo debiti e contenziosi con tutti i fornitori dei servizi fondamentali: acqua, luce, gestione dei rifiuti, depurazione.

Ricopro il mio incarico di consigliere comunale con profondo rispetto del ruolo e dei 1367 cittadini che hanno voluto il M5s nel Consiglio Comunale e di tutti i cittadini di Amantea.

 

Ieri ancora una volta ho provato vergogna al pensiero di poter essere anche solo minimamente associata a tali amministratori.
Continueremo a lottare giorno dopo giorno con il gruppo M5s di Amantea, certi che esiste un modo diverso ed onesto di gestire la cosa pubblica.
E ci auguriamo con tutto il cuore per il futuro di questa città, che tutto questo finisca al più presto!”.

 

NdR. Ora aspettiamo che il resto della opposizione contesti la Menichino di pressapochismo, se non di mancanza di lucidità, oppure che tutti loro si dimettano immediatamente lasciando ad altri il compito di fare una giusta e necessaria opposizione.

Pubblicato in Cronaca

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