L’onorevole Sebastiano Barbanti( primo firmatario) ed altri del M5S ha presentato la seguente interrogazione sul porto di Amantea.
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 19/06/2013
Interrogazione a risposta scritta 4-00939
presentato da BARBANTI Sebastiano Mercoledì 19 giugno 2013, seduta n. 36
BARBANTI, MICILLO, TACCONI, BUSTO, MANTERO, CIPRINI, BALDASSARRE, D'UVA, SPESSOTTO, PAOLO BERNINI, PISANO, ROSTELLATO, GAGNARLI, ARTINI, LIUZZI, MUCCI, PESCO, LUPO, CURRÒ, MANLIO DI STEFANO, D'AMBROSIO, ZACCAGNINI, DE LORENZIS, TERZONI, BUSINAROLO, PARENTELA, RUOCCO, L'ABBATE, TOFALO, MASSIMILIANO BERNINI e GALLINELLA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
a quanto risulta dagli interroganti da qualche mese ormai, il tratto della strada statale 18 tirrenica in località «Principessa» nel comune di Amantea (CS), unica via di comunicazione stradale fra le aree tirreniche del cosentino e del catanzarese, nonché unica strada capace di collegare una amplissima area territoriale interprovinciale con la grande area urbana del lametino e l'aeroporto internazionale di Lamezia Terme, risulta parzialmente ma fortemente erosa dalle mareggiate che hanno colpito la costa, con evidente risultato la difficile praticabilità di tale arteria se non attraverso l'ausilio delle forze dell'ordine e di interventi tampone dell'ente competente (regione Calabria) che garantiscono a fasi alterne la circolazione su gomma in entrambe le direzioni nord-sud, con grave limitazione dei diritti dell'utenza;
tra le ultime mareggiate, quelle del 14 e 15 marzo 2013 hanno richiesto, oltre l'immediato intervento dell'ANAS diretto a rimettere in sicurezza tramite scogliera il corpo stradale della strada statale 18 in Località «Principessa», un impegno delle risorse del comune di Amantea per 200.000,00 euro;
la costruzione del cosiddetto porticciolo turistico nel comune di Amantea, realizzato con fonti regionali e parzialmente ricadente nel demanio marittimo, gestito dal comune di Amantea, ha fortemente contribuito (se non come causa principale sicuramente in modo prevalente) al progressivo incremento dei danni accusati nell'ultimo periodo dalla strada statale 18; conclusione peraltro sancita in un provvedimento giudiziale emesso dal Tribunale di Paola, in sede civile, in seguito a ricorso per accertamento tecnico preventivo instaurato da un imprenditore del luogo e che non ha comunque indotto gli enti interessati all'adozione di qualsivoglia provvedimento decisivo né ad una verifica amministrativa e/o tecnica, seppur in sede di autotutela;
la questione sulla verifica dell'impatto ambientale dell'opera, sulle conseguenze prodotte negli anni e che potranno ancora prodursi in futuro, con conseguenze di natura pubblica per il pregiudizio dei diritti degli utenti e cittadini e per il corretto andamento della amministrazione (per l'eventuale esborso di denaro pubblico, anche sotto il profilo risarcitorio), non sembra aver indotto alcuno degli enti interessati – almeno sinora – ad avanzare una proposta tendente all'accertamento della potenziale pericolosità, inutilità e antieconomicità della gestione di un'opera discutibile ab origine (peraltro sottoposta a vincoli di bilancio e controllo giurisdizionale contabile), atteso che, dalla sua inaugurazione ed apertura ad oggi, il comune di Amantea ha dovuto sostenere ingenti costi di manutenzione (40.000 euro di contributi richiesti solo nel 2012) derivanti dal continuo e costante insabbiamento dell'imbocco che ne ha reso, da un lato, praticamente impossibile la fruizione per la maggior parte del tempo nel corso dell'anno, dall'altro, ha provocato il concreto annullamento della battigia a ovest dell'imbocco del cosiddetto porticciolo turistico;
ad oggi solo il prefetto di Cosenza, giustamente interessato alla situazione, ha convocato su esplicita richiesta una delegazione del Movimento 5 Stelle di Amantea che ha provveduto a sensibilizzare l'autorità che egli rappresenta ai gravi problemi del territorio interessato;
si ritiene di dover rimarcare l'inerzia degli organi competenti che nel corso degli anni hanno ampiamente sottovalutato le evidenti conseguenze manifestate dal ripetersi di certi eventi naturali, e come tali facilmente prevedibili, oltre l'omissione di indagine su cause e concause che hanno contribuito ad alimentare il fenomeno erosivo per porvi rimedio: obiettivo fondamentale dell'esercizio del potere decisionale ad osservanza del dovere pubblico di garantire i diritti fondamentali dei cittadini;
il fenomeno erosivo appare accresciuto ictu oculi dalla realizzazione dell'opera, che doveva rivelarsi fondamentale per il turismo del territorio, nell'interesse superiore della cittadinanza di affrancarsi dalla terribile recente crisi economica;
gli interventi estemporanei succedutisi nel tempo a giudizio degli interroganti sono non risolutivi ed, anzi, volti a procrastinare unicamente la soluzione della problematica esposta con l'aggravante di inutili esborsi di denaro pubblico –:
di quali elementi disponga il Governo, anche per il tramite di ANAS, in ordine agli effetti della realizzazione del porticciolo turistico nel comune di Amantea sulla praticabilità della strada statale 18 Tirrenica e quali eventuali iniziative ANAS abbia intrapreso affinché siano sanate eventuali criticità del progetto; quali siano le iniziative assunte dai vari enti coinvolti a seguito dell'incontro con il prefetto di Cosenza di cui in premessa. (4-00939)
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Cronaca
Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera-proposta del Movimento 5 Stelle Amantea all’amministrazione comunale
“Ai sigg. Sindaco Franco Tonnara e per conoscenza agli Assessori comunali, ai Consiglieri Comunali del Comune di Amantea
Caro Sindaco,
come le è certamente noto, negli ultimi anni – soprattutto in estate - diversi incendi hanno flagellato le colline e le montagne di vari paesi della costa calabrese, e tra questi anche il territorio del nostro comune. La memoria corre alle fiamme che hanno devastato la zona del Castello, della Località Fiumara, della Località Coreca, Acquicella, divorando ettari di bosco e macchia mediterranea, minacciando e danneggiando perfino le case e le persone.
E gli incendi, si sa, costituiscono causa indiretta della conseguente erosione dei rilievi, non più protetti dalla vegetazione ed esposti all’azione delle acque meteoriche e dilavanti, che possono provocare frane e smottamenti anche gravi.
Non a caso il rischio incendi e quello idrogeologico vengono tenuti in considerazione e “contrastati” nel Piano Emergenze che la Sua Giunta e il Consiglio comunale hanno approvato nello scorso aprile.
Come sa, i terreni devastati dagli incendi sono una ferita aperta nel fianco di colline e montagne, che resta aperta per anni, finché la Natura non ripristina la vegetazione.
Ebbene, non le sarà certo sfuggito che, proprio in queste settimane, la Regione Calabria ha aperto i
bandi per gli interventi e i contributi in ambito agricolo e forestale. Tra le varie misure ce n’è una, la 227, che prevede incentivi ai detentori di superfici forestali per realizzare opere di pubblica utilità, come i servizi di manutenzione ambientale, che permettono una gestione migliorativa e una maggiore fruibilità pubblica del territorio. Si tratta di una ottima occasione da cogliere, a nostro avviso, per risanare quelle porzioni di territorio devastate dagli incendi nel nostro comune. I detentori pubblici di superfici forestali, come per esempio il nostro Comune, possono presentare progetti “conservativi” del territorio, ispirati ai principi dell’ingegneria naturalistica, per risistemare, ad esempio, i versanti instabili, regimare i corsi d’acqua, mantenere la vegetazione, nonché per realizzare o ripristinare sentieri, percorsi didattici, recinzioni, segnaletica, punti di informazione, aree di sosta, giardini botanici e osservatori faunistici. I progetti possono arrivare a 200 mila euro di valore, e nel caso dei detentori “pubblici”, il finanziamento regionale arriva al 100 per cento! E certo gli uffici tecnici comunali hanno le risorse e le competenze per redigere i relativi progetti entro la scadenza del bando, fissata al 25 giugno. La stessa progettazione, che esula dai compiti “ordinari” dei tecnici comunali e rientra nelle prestazioni professionali previste dalla Legge Merloni, potrebbe essere retribuita dal finanziamento regionale. Insomma, Le sarà evidente che si tratta di una importante occasione da cogliere, nell’interesse della tutela e della cura dell’ambiente naturale che costituisce un importante patrimonio della città e della sua comunità. Per questo Le suggeriamo di dare tutte le disposizioni, e di prendere le decisioni necessarie, ad elaborare i progetti e i documenti da consegnare ai competenti uffici regionali. Certi di averLe dato una valida proposta ed un utile contributo all’amministrazione di questa città, La salutiamo cordialmente Amantea, 31 maggio 2013 Movimento 5 Stelle Amantea
Nb Se il comune tra i suoi beni riesce a trovare superfici forestali si impone la partecipazione alla misura 2.2.7 che peraltro scade con quest’anno come tutto il POR 2007-2013!!!
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Comunicati - Sport - Giudiziaria
Il senatore Francesco Molinari (ed altri 14 parlamentari cofirmatari) ha portato all’attenzione del ministro delle Politiche agricole e del ministro per gli Affari regionali le criticità del sistema dei consorzi calabresi.
Dice la interrogazione: «Da qualche anno questi enti, le cui funzioni sono spesso sconosciute a buona parte dei cittadini-contribuenti che ricevono avvisi e cartelle di pagamento, impongono tasse in base a un sistema singolare, diverso dal resto d’Italia. I Consorzi dovrebbero elaborare il piano di classifica, da approvare in sede regionale, (cioè) lo strumento che individua e quantifica il beneficio che gli immobili consorziati traggono dall’attività di bonifica. L’aggiornamento annuale di tale piano garantisce un corretto calcolo dei tributi di bonifica, ma in Calabria tutto ciò non avviene, in quanto qui i consorzi sono sprovvisti dei piani di classifica ed impongono i propri tributi in base alla lettera a), articolo 23, della legge regionale numero 11 del 2003, per permettere agli stessi di funzionare, di rimanere in vita, anche se non recano un beneficio alla maggior parte dei terreni che ricadono nei comprensori di bonifica, qualunque sia la loro tipologia, se collinari, pianeggianti, utilizzati o meno. L’attuale sistema impositivo, non basato sul criterio del beneficio ma sulle spese di funzionamento, ha dato luogo a un’elevata conflittualità con i consorziati-contribuenti, attraverso la presentazione di un alto numero di ricorsi davanti alle Commissioni tributarie, e alla costituzione di un Comitato di cittadini che, in data 6 febbraio 2013, ha depositato presso il consiglio regionale una proposta di iniziativa popolare di modifica dell' articolo 23, 1° comma della legge regionale 11 del 200 sostenuta da circa 8 mila firme. I cittadini chiedono che il pagamento dei tributi avvenga solo se i propri terreni ricevono un reale beneficio da opere e attività di bonifica, come avviene nel resto d'Italia e come confermato da un consolidato orientamento della Cassazione. Il consiglio regionale non ha ancora preso in considerazione la proposta di iniziativa popolare di modifica legislativa. Il sistema impositivo non è l’unico problema dei Consorzi calabresi. Bisogna fare chiarezza sui bilanci dei singoli Consorzi, sui forti squilibri economico-finanziari, sull’esposizione finanziaria nei confronti di enti previdenziali oltre a contenziosi di varia natura, sugli stipendi dei livelli dirigenziali che non sempre sono proporzionati ai risultati di gestione. Un esempio per tutti: la Commissione speciale di Vigilanza del consiglio regionale della Calabria ha recentemente esaminato il caso dell’ex Consorzio di bonifica Sibari-Crati, posto in liquidazione con l’accertamento iniziale di un debito di 36 milioni di euro, per scoprirsi successivamente che il debito dello stesso Consorzio risultava essere di oltre 150 milioni di euro: chi pagherà questo debito? Tutti i cittadini? I consorziati dei nuovi consorzi nati dalle ceneri del vecchio Sibari-Crati? Un altro punto dolente è la carenza di trasparenza: non è semplice reperire informazioni sui Consorzi, sui loro compiti, sullo statuto, sull'impiego delle risorse, sui bilanci, sui nomi delle persone che compongono gli organi di gestione, sui criteri di calcolo dei contributi, sulle assunzioni, in quanto molti Consorzi calabresi, pur avendo siti internet, non usano tale semplice strumento per rendere maggiormente trasparente la propria azione amministrativa. Gli attivisti del M5s che si stanno occupando di tale problematica e i cittadini calabresi, si aspettano una risposta celere dai ministri interrogati, ai quali è stato chiesto quali iniziative urgenti di propria competenza intendano assumere in proposito, anche con riferimento alla opportunità di disporre in merito un'inchiesta ministeriale».
NdR. Sorprende che il M5S non abbia posto alla dovuta attenzione il fatto che le responsabilità storiche di questi fallimenti gestionali perdurano da tempo ed appaiono figlie di tutti i partiti che si sono succeduti al governo della regione, regione che continua a nominare i commissari per la gestione dei Consorzi ed a tollerare i comportamenti denunciati quali illegittimi dalla stessa interrogazione..
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Calabria
Riceviamo e pubblichiamo dal M5S di Amantea
“E’ chiaro da tempo a tutti che l’erosione della s.s.18 e la presenza del porto siano tra loro strettamente collegate e, per quanto qualcuno dei nostri amministratori e funzionari finga una apparente convinzione nel sostenere il contrario, questo sentimento fa ormai parte del sentire comune dei cittadini.
Eppure questa, come altre vicende tutte meridionali e Amanteane, suscita il solito senso di rassegnazione misto a critica pesante ma silenziosa, che costituisce alla fine, per la casta, un permesso sotterraneo per la continuazione di scempi ed oltraggi al territorio, oltre che di uno sperpero incontrollato di denaro pubblico.
E tuttavia il calabrese, abituato da secoli a percepire lo Stato come una entità astratta, sembra volersi disinteressare di come vengono spese queste risorse, lamentandosi però contemporaneamente dell’aumento delle imposte comunali e statali, che servono, o dovrebbero servire, per far quadrare i bilanci.
Negli ultimi tempi alcuni ci accusano di voler bloccare la spesa pubblica ed addirittura di essere contrari allo sviluppo ed al porto, ritenendoci quasi come corresponsabili della crisi che uccide il nostro territorio ed il paese.
Noi siamo favorevoli alla portualità ed allo sviluppo del turismo che consideriamo essere l’unica risorsa capace di risollevarci, ma siamo contrari ad una spesa pubblica fatta solo per usare il denaro senza alcun progetto preciso, finalizzato alla realizzazione di opere valide e che durano nel tempo e non invece a sprechi o peggio a finanziamenti illeciti ed occulti.
Siamo consapevoli che la interruzione della statale 18 comporta inevitabilmente una spesa per ripristinare la circolazione su una arteria di vitale importanza per i collegamenti su tutto il tirreno, ma ci chiediamo e chiediamo ai cittadini di interrogarsi se questa non sia la volta buona per capire ed intervenire su come vengono spesi questi soldi e soprattutto per evitare nel futuro di ritrovarsi nelle stesse identiche condizioni, pronti a giustificare nuovamente situazioni di emergenza.
Avevamo rivolto tale domanda agli Enti preposti, con richiesta di istituzione di una commissione mista di esperti ed amministratori, per affrontare la problematica, ma ad oggi solo il Prefetto di Cosenza, ha correttamente ritenuto di raccogliere la nostra richiesta, convocandoci come movimento di Amantea, per discutere delle nostre istanze, condividendole in pieno.
Comune e Regione Calabria sono rimasti come al solito in silenzio!
Questa è l’ennesima dimostrazione come la politica calabrese non tenga in alcun conto le istanze che provengono dalla società, ma questo accade anche perché siamo noi cittadini a consentirlo.
La Regione Calabria, dopo i soliti proclami si è tirata fuori, lasciando al Comune ed all’Anas, quest’ultima proprietaria della strada, di ritrovare le risorse. Il Comune lamenta i vincoli del patto di stabilità e dall’altra parte l’Anas, ben sapendo che i problemi della s.s.18 sono causati in buona parte anche dal porto e dalla sua pessima progettazione, non vuole metterci i soldi... ed allora che si fa?
Qualsiasi persona di buon senso avrebbe cercato di capire cosa causa l’erosione e di eliminare per quanto possibile il problema, i nostri amministratori, invece, il problema non se lo pongono e preferiscono insistere su un percorso fatto di proclami, promesse di intervento definitivo ma senza competenze e con la presunzione che da sempre accompagna gli incapaci.
E’ quasi dalla sua inaugurazione che il porto ha problemi di insabbiamento... occorre un genio per capire che è stato fatto male?
Dal 2011 questa amministrazione annuncia interventi definitivi, ben sapendo di non avere i fondi necessari, continuando ad illudere i diportisti e gli addetti ai lavori, pescatori compresi, incassando senza scrupoli i canoni per gli attracchi e per il ricovero delle loro barche.
Poi nella emergenza affida i lavori alla ditta NE.CO. SrL ovvero Neve e Coccimiglio senza spiegare a nessuno quanti soldi pubblici saranno spesi: non una delibera, non una determina e ciò nonostante siano sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti!
Ed infine l’Anas, che d’accordo con il Comune, senza alcun atto formale bilaterale ma con una sua semplice direttiva, e non invece quantomeno con un regolare contratto di assunzione di oneri, consente alla ditta di operare sulla strada tentando di scaricare ogni sua responsabilità per qualsiasi evento dannoso dovesse verificarsi, addossandola alla ditta in questione, ignorando completamente le leggi statali al riguardo che individuano invece solo nell’ente proprietario il responsabile per eventuali eventi dannosi.
In pratica siamo di fronte al solito meccanismo dello “scarica barile” che, in caso di ulteriori danni, lascerà il cittadino abbandonato a se stesso, mentre gli enti responsabili incaricheranno costosi legali per dirimere i problemi causati dalla loro stessa negligente attività, tutto rigorosamente a nostre spese.
Noi del MoVimento 5 Stelle, siamo nati per informare ed il nostro obiettivo è quello di promuovere la partecipazione diretta del cittadino alla cosa pubblica, la quale altrimenti rimarrebbe, come rimane tuttora, solo uno strumento in mano a chi ci governa, per gestire risorse e progetti in modo completamente sganciato dalla volontà popolare.
La casta che ci governa si rivolge al cittadino solo per il voto, dopodiché chi s'é visto s'é visto!
Ma interroghiamoci insieme anche sulle nostre responsabilità, ovvero sul nostro rapporto con gli
amministratori: scambiamo spesso diritti con piaceri e doveri con imposizioni ed è questo che ci ha
condotto alla crisi, allo sperpero di denaro, al clientelismo ed agli affari occulti tra potenti!
Se davvero vogliamo crescere, abbiamo bisogno di cambiare anche il nostro modo di vedere le cose, senza lamentarci in continuazione ma piuttosto partecipando e protestando in modo civile ed organizzato.
Se invece continuerà a starci bene così e se il futuro dei nostri figli dovrà essere lasciato al caso e lontano dalla propria terra, allora smettiamola almeno di lamentarci e godiamoci quel che resta del panorama.
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“Una occasione per ritornare ad Amantea, una per incontrare gli amici del movimento di questa bella cittadina e del tirreno cosentino, una per “sentire” da vicino i problemi del territorio e della gente e per utilizzare la nostra condizione di deputato per trovare una soluzione ad antichi e gravissimi problemi”.
È un giovane dal viso pulito, simpatico, Sebastiano Barbanti, deputato della repubblica italiana, eletto nelle liste del Movimento 5 Stelle, appena giunto nell’area della Principessa a “camminarla” cogliendo così dal vivo la drammaticità del problema del mare che per il momento è stato fermato dal rilevato della statale18.
Insieme a lui “grillini” di Amantea e del tirreno.
Ha orecchie per tutti; ascolta con attenzione , come gli auguriamo di fare sempre, come è dovere di tutti coloro che rappresentano il “popolo”, suggerimenti, opinioni; anzi stimola in una voglia di sapere tutta la verità. Fa domande, chiede.
“Non è facile-aggiunge- essere presenti costantemente come vorremmo su tutto il territorio calabrese. Ed occorre uno sforzo rilevante proprio perché non abbiamo, ancora, consiglieri regionali, provinciali, comunali, con i quali condividere questo sforzo. Fintanto ci saremo noi”
Non ha l’auto blu della kasta e si è tolta la giacca che porta sul braccio per vincere il caldo. “Seba” è uno dei tanti giovani come quelli senza “titoli” che gli stanno intorno, uniti dalla voglia di concorrere a determinare una società diversa, migliore.
Ma il bello, “l’umano” è che si è portato la famiglia ( moglie e figlioletta piccolissima) per stare insieme a loro almeno nei giorni in cui ritorna in Calabria( mentre scrivo rifletto che è la prima volta che mi capita di vedere un fatto simile. E non mi dispiace)
Ma il problema resta e resta tutto. Che fare ? Si sono persi centinaia di metri di profondità di spiaggia. Tutta causa del porto? O ci sono anche altre ragioni? Davvero se non ci fosse stato il porto la spiaggia sarebbe rimasta? Possibile che si sia realizzato il porto pur sapendo che sarebbe successo quello che vediamo? Ma a Coreca dove pur manca quasi per intero la spiaggia non c’è il porto. Ed allora? Allora prima di decidere occorre capire: forse non è solo questione di soldi!
“Non abbandono questo paese, non dimentico questo problema” sembra dire mentre saluta il folto gruppo di “ grillini” che insieme a lui sta palpando i problemi della SS18 e del porto. E forse in questo sforzo non sono nemmeno soli!
Amantea 18 maggio 2013
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Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota del Comitato per la ricostruzione del Ponte sul Savuto
Nocera Terinese .Punto sul Ponte è il titolo del convegno/dibattito promosso dal Comitato “Ricostruiamo il ponte sul Savuto” svoltosi a Nocera Terinese venerdì 10 maggio ed al quale hanno preso parte autorevoli esponenti della politica calabrese. Il titolo, tanto eloquente, ben sintetizza l’intenzione del Comitato nel voler fare chiarezza sullo stato delle cose dopo gli innumerevoli annunci dei giorni scorsi e qualche velata polemica.
La convinzione del Comitato, promotore dell’iniziativa, è focalizzata l’attenzione sull’importanza dell’opera e l’urgenza della ricostruzione della stessa. Il ponte, già chiuso al traffico dal 2006 e crollato definitivamente nel 2008, ha carattere di strategicità per il comprensorio di appartenenza non solo in relazione al sistema viario e dei trasporti, ma soprattutto per la fragile economia della zona che già soffre per le ragioni a tutti note a cui, il ponte, potrebbe ridare una boccata di ossigeno sotto diversi profili. E’ evidente che la mancanza del ponte rende non fruibile la SP che attraversa un’ampia area a cavallo delle due province ( CZ-CS) su cui gravitano gli interessi di aziende agricole impegnate su produzioni di pregio (olio, vino, cipolla di tropea), ma anche di allevatori, artigiani e piccoli imprenditori. Non bisogna dimentica che la stessa area è pregna di storia e i continui ritrovamenti archeologici lo testimoniano l’alto valore. Restituire il ponte alla collettività vuol dire ridare identità a questo territorio oggi abbandonato, ma significa anche attuare un’azione politica volta a soddisfare l’esigenza della collettività, non solo quella più prossima ai luoghi detti, ma più in generale, a quella di un ambito territoriale più vasto che solo il ponte consentirebbe di mettere a sistema.
Il profilo politico del dibattito è stato esemplare, sia per i temi trattati che per i contenuti espressi. Non si può non osservare come l’obiettivo principale sia stato raggiunto. La presenza della Ferro, che ha accolto l’invito del Comitato, ha certamente contribuito a fare chiarezza. Si è assistito ad un dibattito dai toni armoniosi, a cui non sono mancate le critiche e i colpi di fioretto, ma sempre contenuti nel normale esercizio della buona dialettica, propria ai partecipanti. Per un giorno il protagonista è stato il PONTE, sono state evidenziate diverse questioni, tutte direttamente connesse ad esso.
Tutti gli intervenuti hanno ribadito la necessità di realizzare l’importante struttura in tempi brevi senza tuttavia sbilanciarsi in previsioni, anzi, in ciò il tono è stato molto realistico, le difficoltà non mancano e sono certamente legate al particolare momento che la regione attraversa.
Il dibattito entra subito nel vivo con l’intervento introduttivo di Saverio Rocchino (Comitato “Ricostruiamo il ponte sul Savuto”) che si focalizza su alcuni punti essenziali e in particolare il fiume di parole sul ponte spesso accompagnato da altrettanti plausi a cui non è conseguita concretezza. Con riferimento ad un recente articolo apparso sulla stampa titolato “l’iter è troppo lungo, bisogna saper attendere” osserva come la lungaggine è temuta dallo stesso comitato che non si è risparmiato nel farlo emergere al tempo degli ultimi annunciati interventi presso il CIPE. I cittadini attendono dal 2006, e sapranno attendere oltre, ma sarebbe opportuna una strategia del doppio binario cercando di reperire le risorse su piattaforme alternative al CIPE come gli enti territoriali. In questi mesi i cittadini chiedendo, educatamente e garbatamente, il ripristino della normalità, legittime istanze. L’intervento, mette a fuoco il carattere di urgenza della rimozione delle macerie del ponte, la messa in sicurezza della zona più prossima al vuoto venutosi a creare per il crollo della struttura, la bonifica dell’area al contorno della stessa, che per effetto delle condizioni di isolamento assume sempre più l’aspetto di una libera discarica ove abbandonare di tutto e di più.
In sintesi, la Presidente della Provincia di Catanzaro, ora Commissario dello stesso ente, illustrando l’attività della provincia rispetto a questo problema ha riferito che è stata inoltrata una richiesta di rimodulazione fondi FAS , fondi già assegnati alla Provincia per un importo di 100milioni €, di cui 70milioni impegnati per la strada del Medio-Savuto e 10 per lo svincolo di Catanzaro e i restanti 20 per la progettazione del completamento della strada Medio-Savuto. E’ dagli ultimi 20 che bisognerebbe fare economia per ottenere i 5 necessari alla ricostruzione del ponte del Savuto. Ed è qui che la Ferro mostra un volto nuovo e si lascia andare una considerazione “è un po’ come spogliare un santo e vestire quello vicino”. I segnali di apertura non sono mancati, soprattutto nell’affermare che sarebbero ben accetti i contributi di quanti vorranno sostenere e rendere più forte l’istanza di rimodulazione presso il CIPE. I dubbi e le perplessità restano: il CIPE autorizzerà la rimodulazione? E quanto tempo trascorrerà? Questo l’enigma al quale in questo momento nessuno può dare risposta.
In riferimento alla messa in sicurezza e alla bonifica dell’area prossima al ponte, fortemente richiesta dal Comitato nell’introduzione ai lavori, ma già espressa a mezzo stampa, sempre il Commissario riferisce, e assicura, che sono in fase di appalto i relativi lavori per una somma di circa 4.5milioni di euro e che nella prossima settimana saranno avviati i primi passi dell’iter burocratico. Infine, con determinazione, ha sostenuto la necessità di una politica di prevenzione nella manutenzione della cosa comune per evitare che ci si trovi, troppo spesso, a ricostruire situazioni che con un minimo di attenzione e attivismo si potrebbero evitare, per questo invita, anche i cittadini, a rendersi parte attiva in un ruolo di vigilanti sul territorio, segnalando manchevolezze e azioni volte a deturpare il patrimonio comune.
L’on. Luigi Incarnato dopo avere illustrato come la Calabria si stia sempre più distaccando dall’Europa e sia sempre più incompresa dal Governo centrale a causa di una mancata capacità di programmazione e di progettazione di un proprio autonomo futuro che perpetra da anni e fa acuire le diffidenze verso la nostra regione. Ha poi, sgomberato, con il tatto che gli si confà, e con un lessico di chi pratica l’arte del fare per il bene della comunità, ogni possibile dubbio si ciò che fu il suo operato alla guida dell’assessorato regionale circostanziando le scelte e il contesto di azione che lo portarono ad individuare il ponte come elemento cerniera in un sistema integrato della viabilità tra i diversi livelli: autostrada, strada statale litoranea, strada provinciale. I diversi livelli erano stati immaginati tra loro integrati in unico sistema mediante la realizzazione della strada Galasso che si inserisce tra il bivio autostradale di San Mango e il Ponte stesso.
L’intervento era stato immaginato ed effettivamente inserito all’interno di un finanziamento disponibile su base europea (Fondi FAS). Cosa avvenne nel 2010, però, è storia e le responsabilità non certamente regionali.
Incarnato ha evidenziato di avere accettato l’invito proprio perché l’incontro è all’interno di una attività lontana dai partiti, che nasce dal popolo, e che come tale va valorizzata e sostenuta in quanto testimonianza di una battaglio dettata del buon senso civico.
Il consigliere regionale Carlo Guccione dopo aver riconosciuto il ruolo fondamentale del comitato in questa legittima battaglia, osserva come la politica in questo territorio abbia fallito e la presenza del comitato ne è la testimonianza diretta ed esplicita. Sgomberato il campo da ogni possibile legame politico-partitico col Comitato di cui ha accettato l’invito condividendone la battaglia. Per Guccione il ponte è elemento essenziale di un sistema viario che comprende la SS18 e che proprio la crisi della SS18 ne ha esaltato l’importanza. L’assenza del ponte ha messo in luce come non esiste una viabilità alternativa alla SS18 e che quindi in caso blocco della stessa sarebbe inevitabile il totale collasso delle fascia tirrenica e non solo. Si avrebbe, infatti, un colpo mortale non solo sul sistema trasporti ma evidente negativa ricaduta sull’economia di un’area ben più vasta cha Amantea-Nocera. Guccione non le manda a dire e non usa il politichese, anticipa le proprie mosse affermando che su questa vicende occorre fare chiarezza e pertanto intende avviare un’azione forte nelle sedi istituzionali non solo in ambito regionale.
Il Prof. Daniele Minniti Pur complimentandosi con il Commissario Ferro per la sua capacità di oculata amministratrice dimostrata sul campo, non può non osservare come nel caso specifico del ponte sul Savuto la Provincia non abbia saputo, dal 2008 ad oggi, attuare politiche risolutive volte alla ricostruzione dell’importante struttura. Dal canto suo individua, le responsabilità nelle scarse competenze amministrative e nella complessità della burocrazia che troppe volte rallentano la realizzazione di opere anche importanti. Ma fa osservare, citando esperienze amministrative personali, come per il ponte si poteva e si potrebbe osare di più. Riconosce, inoltre, alle Provincie un ruolo fondamentale e ritiene che è sbagliato pensare alla loro abolizione, forse meglio abolire la regione.
L’on. Leopoldo Chieffallo profondo conoscitore del territorio di cui il ponte è parte integrante e forte della sua ampia esperienza di amministratore ai diversi libelli, nonché ex ass. regionale ai LLPP, ha subito dato slancio alla sua esposizione entrando nel vivo della questione: le risorse economiche. Ha chiesto di osare di più e di attivarsi presso gli enti sovraordinati ove probabilmente esistono risorse facilmente fruibili ed ha indicato quella che ritiene la strada più celere per la realizzazione dell’opera. Opera che deve inquadrarsi, così come sostenuto da Incarnato, in un’ottica di più ampio respiro e senza trascurare l’utilità di una viabilità a servizio della A3, soprattutto in caso di situazioni di estrema emergenza, cui l’A3 non è attrezzata. Tutto ciò potrebbe concretizzarsi con la realizzazione della Galasso che collegherebbe il bivio San Mango, e non solo, al ponte e di conseguenza alla SS18.
Il M5S - Catanzaro, assente per la coincidenza con altri impegni, ha fatto pervenire una lettera di cui si è data lettura. Nella missiva si evidenzia l’indispensabile necessità dell’opera e una maggiore attenzione alla stessa che ad oggi sembra quasi trascurata soprattutto se si pensa al lungo tempo trascorso dal primo crollo ad oggi. Non sono trascurabili i danni, indirettamente, ricadenti sulla collettività e sull’economia dell’area. Inoltre, si mettono in luce alcuni aspetti salienti come la necessità e l’urgenza della rimozione delle macerie, la bonifica dai rifiuti e la messa in sicurezza dell’area, e soprattutto il ripristino dell’officiosità idraulica del corso d’acqua. Il M5S plaudendo alle iniziativa del comitato, con cui già da tempo ha avviato un confronto sul tema, dichiara di voler continuare a seguire le vicende dicendosi disponibile nel rendersi parte co-attiva per il futuro per la risoluzione del problema.
L’ass. Muraca, che interviene per conto del prof Speranza (sindaco di Lamezia Terme), sposa i temi trattati dal M5S e fa notare come importante sia il tema ambientale connesso con la salvaguardia del territorio e la realizzazione del ponte.
Prof. Filippo Motta (Comitato “Ricostruiamo il ponte sul Savuto”) dopo aver ringraziato i convenuti ed in particolare la Ferro, entra nella questione spesso esposta e sempre senza risposta. Perché non intervenire In considerazione di quanto apparso sulla stampa tempo. A noi sembra di aver capito che il CIPE abbia concesso 13,3 milioni per interventi strategici in riprogrammazione diretta, cioè senza ulteriore delibera del comitato, e 40 milioni per interventi ambientali, anche questi, in riprogrammazione diretta. Di quest’ultimi 7 milioni sono destinati nel crotonese per il dissesto idrogeologico e 3,7milioni di euro per le bonifiche.
Quindi se da 40 togli 10,7milioni di euro ne restano 29,300 di euro disponibili in programmazione diretta per finanziare fin da subito la parte necessaria alla realizzazione di un progetto integrato nel territorio contemplando la struttura del Ponte sul Savuto. A tale esposizione la Ferro non mostra stupore, ma pur commentando non nasconde un certo stato d’animo.
Il Comitato “Ricostruiamo il ponte sul fiume Savuto”
A margine del convegno, per voce dei suoi rappresentanti, che manifestano la piena soddisfazione per i contenuti del dibattito che finalmente assume il tono che la questione ponte merita. Ma non si nasconde la soddisfazione per la presenza della Ferro che ha inteso accogliere il nostro invito trasformando il convegno in una tavola rotonda estesa. Ciò ha consentito un dialogo diretto che, se pur assaporato nelle prime fasi di questa battaglia, si era purtroppo perso per cause che non vogliamo investigare. Il nostro ringraziamento agli autorevoli intervenuti è d’obbligo e sincero, alla Ferro va poi riconosciuto un certo tono di apertura. Abbiamo colto, da parte sua, un certa determinazione a voler perseguire verso la realizzazione dell’opera e pertanto, le auguriamo di riuscirci, il suo successo sarà il successo della cittadinanza. Ma ciò che abbiamo apprezzato di più è stato il suo messaggio proteso a ricevere il sostegno di chi può essere utile alla causa comune ponendosi alla pari, testimonianza di un clima di serenità raggiunto nelle fasi di dibattito.
In definitiva sembra che con la celebrazione di codesto convegno si sia chiusa almeno dal punto di vista delle discussioni una questione che ha tenuto banco per un lungo lasso di tempo su un tema che forse è stato sottovalutato dagli addetti ai lavori.
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Catanzaro
Riceviamo e pubblichiamo la nota del M5S di Amantea sulla vicenda del Porto e della SS18 e con la quale si chiede a Sindaco, Prefetto e Giunta regionale di fare luce sulle responsabilità connesse alle vicende ambientali relative. Si tratta della prima presa di posizione politica di una forte valenza che potrebbe dare corso a sviluppi imprevedibili di responsabilità ed irresponsabilità. Staremo a vedere. Ecco la nota integrale:
Spett.le Presidente e Giunta Regione Calabria
Spett.le Sindaco e Giunta Comune Amantea
Spett.le Prefetto di Cosenza
La nuova, ennesima e recente vicenda che ha fortemente interessato il tratto della statale 18 nei pressi della località “ La Principessa “ nel Comune di Amantea, ovvero l’aggravarsi del fenomeno erosivo costiero in prossimità del cd. Porticciolo turistico realizzato nella medesima area, ci induce, quali attivisti del movimento 5 stelle Amantea, a sottoporre alle autorità competenti e vigilanti sia alcune considerazioni di ordine e natura amministrativa relative alla situazione dei luoghi e facenti ormai parte del comune sentire dell’opinione pubblica e dei cittadini del comprensorio, sia delle urgenti ed improcrastinabili proposte di intervento per la valutazione e risoluzione del fenomeno.
Com’è noto, da circa un mese ormai, il tratto della statale 18 risulta parzialmente ma fortemente eroso dalle mareggiate che hanno colpito la costa, con l’evidente risultato della effettiva impraticabilità di tale arteria, se non attraverso l’ausilio delle forze dell’ordine e dei soliti interventi tampone dell’Ente proprietario che ne garantiscono a fasi alterne la circolazione su gomma in entrambe le direzioni nord – sud, con conseguente limitazione dei diritti dell’utenza.
Inutile ribadire in tale sede l’importanza di tale via di comunicazione, essendo pacifico che la stessa, in assenza di altre strade periferiche ed alternative (anch’esse interdette alla circolazione per impraticabilità dovute a crolli e mancata manutenzione e quindi ormai in disuso, v. ponte del Savuto), costituisce l’unica via di comunicazione stradale fra le aree tirreniche del cosentino e del catanzarese, nonché l’unica strada capace di collegare una amplissima area territoriale interprovinciale con la grande area urbana del lametino e l’aeroporto internazionale di Lamezia Terme.
Ciò premesso, riteniamo di dover denunciare la totale inerzia degli organi competenti che nel corso degli anni non solo hanno ampiamente sottovalutato il pericolo derivante dal possibile ripetersi di eventi naturali, già verificatesi in precedenza e come tali facilmente prevedibili, ma ancor più gravemente omesso di indagare sulle cause/concause che hanno contribuito ad alimentare il fenomeno erosivo e conseguentemente porvi rimedio, nell’esercizio del loro potere decisionale ed in osservanza del dovere pubblico di garantire diritti fondamentali dei cittadini, garantiti costituzionalmente.
Nella specie riteniamo che la costruzione del cd. Porticciolo turistico nel Comune di Amantea, realizzato con fondi regionali e di proprietà dello stesso Ente, ma gestito dal Comune di Amantea, abbia fortemente contribuito, se non quale causa principale ed unica sicuramente in modo prevalente, alla escalation di danni registrata nell’ultimo periodo sulla statale 18.
Tale conclusione, peraltro sancita in un provvedimento giudiziale emesso dal Tribunale di Paola in sede civile su ricorso per accertamento tecnico preventivo instaurato da un imprenditore del luogo, non ha tuttavia indotto gli Enti summenzionati alla adozione di qualsivoglia provvedimento riparativo, né alla verifica amministrativa e tecnica in sede di autotutela.
Sorvolando sulle modalità amministrative e tecniche che hanno portato al collaudo dell’opera (non risulta infatti che la stessa sia stata effettivamente e formalmente collaudata) sulle quali pende una ulteriore valutazione e verifica di natura giudiziaria, atteso l’interessamento della Procura della Repubblica di Paola, preme per i cittadini e per noi attivisti del movimento 5 stelle Amantea giungere ad un accertamento immediato sia sulla corretta realizzazione dell’opera (la cui esecuzione risulta ampiamente difforme dal progetto originario), sia sulla incidenza della stessa sull’ambiente circostante e quindi sulla verifica definitiva su possibili interazioni sul fenomeno erosivo descritto.
Per quanto possa sembrare ovvio e logico ad un lettore o analista estraneo e disinteressato alle
problematiche locali, la questione sulla verifica dell’impatto ambientale dell’opera, sulle eventuali
conseguenze dannose prodotte negli anni e che possono prodursi ancora in futuro, con disastrose
conseguenze di natura pubblica in danno dei diritti degli utenti e cittadini, di corretto andamento della amministrazione e di grave esborso di denaro pubblico, non sembra aver indotto nessuno sinora ad avanzare una analoga proposta tendente all’accertamento della sua potenziale pericolosità, inutilità e antieconomicità della sua gestione, peraltro sottoposta a vincoli di bilancio e controllo giurisdizionale contabile, atteso che, dalla sua inaugurazione ed apertura ai diportisti ad oggi, il Comune di Amantea ha dovuto sostenere ingentissimi costi di manutenzione (dei quali siamo in attesa di ricevere contezza dalla amministrazione comunale a cui abbiamo richiesto accesso agli atti di spesa specifici) derivanti dal continuo e costante insabbiamento dell’imbocco che ne ha reso impossibile la fruizione per la maggior parte del tempo nel corso di ciascun anno.
Poiché statisticamente il fenomeno erosivo appare accresciuto ictu oculi, dalla realizzazione dell’opera, riteniamo a questo punto, nell’interesse superiore della cittadinanza, peraltro colpita da una evidente crisi economica, di dover chiedere con forza un immediato intervento che non si limiti ai consueti atti tampone non risolutivi, volti a procrastinare unicamente la soluzione della problematica esposta con inutili ed ulteriori esborsi di denaro pubblico, ma a pretendere, in nome dei superiori interessi coinvolti, una completa verifica amministrativa e tecnica volta ad accertare, mediante la istituzione di una doppia commissione tecnica ad hoc a livello comunale e regionale, con interessamento del Prefetto in ragione delle sue competenze in materia di viabilità ed ordine pubblico, ed a stabilire definitivamente se la realizzazione del porto turistico di Amantea, così come realizzato, abbia o meno determinato a causare o contribuito a causare, ed in quale misura, i danni verificatesi a più riprese sul tratto della statale 18 in località “La Principessa" di Amantea e in caso di accertamento positivo ad individuare finalmente le singole e specifiche responsabilità amministrative e tecniche anche al fine di tutela dei diritti degli Enti coinvolti e dei diritti dei cittadini calabresi.
Risulta del pari evidente, sul piano politico-istituzionale, come tale accertamento sia utile e propedeutico non solo per evitare un pericoloso ed emergente scollamento tra cittadini ed autorità, ma principalmente per appurare se sia stato o meno corretto il comportamento della P.A. nell’esercizio dei suoi poteri di gestione ed utilizzo della cosa pubblica, ma finanche utilmente collaterale e coadiuvante a qualsiasi ulteriore e parallela inchiesta giudiziaria tendente al medesimo fine per l’accertamento di eventuali condotte e profili penalmente rilevanti, con conseguente diritto ad eventuali risarcimenti del danno.
Tanto premesso, il Movimento 5 Stelle Amantea,
CHIEDE
1)· al Comune di Amantea, in persona del Sindaco p.t. ed alla giunta ed ai gruppi consiliari, la istituzione immediata di una commissione di indagine ed inchiesta, ai sensi dell’art. 12 dello Statuto Comunale vigente, volta ad accertare, con rigorosi criteri di economicità e fattibilità, mediante l’ausilio di giovani tecnici titolari di borsa di studio nella specifica materia, auspicabilmente formata da calabresi o formati negli atenei calabresi, l’incidenza dell’opera pubblica porto turistico di Amantea sull’evento erosivo interessante la statale 18, nonché l’accertamento sulla funzionalità dell’opera così come realizzata e gli eventuali interventi necessari alla sua fruibilità effettiva da parte della utenza interessata ed i relativi costi;
2)· alla Regione Calabria, in persona del Presidente p.t. ed alla giunta ed ai gruppi consiliari, la istituzione di analoga commissione con gli stessi fini, modalità ed obiettivi ai sensi dello statuto regionale;
3)· al Prefetto della Provincia di Cosenza, di vigilare ed intervenire, per quanto di sua competenza, nella osservanza delle sue specifiche attribuzioni in materia sulla vicenda de qua e nella verifica, nell’ambito di opportune conferenze di servizi, la valutazione dei costi sinora sostenuti per il mantenimento del porto e per la manutenzione della viabilità nel tratto interessato, nonché una stretta vigilanza sugli interventi adottanti, privilegiando con facoltà di indirizzo, solo le opere risolutive ed al contempo manifestare ogni diniego ed assenso ad opere, da chiunque sostenute, che possano potenzialmente essere successivamente sostenute in termini economici dai cittadini calabresi per quanto anticipate dagli Enti coinvolti.
Amantea, lì 08.04.2013
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Comunicati - Sport - Giudiziaria
A richiesta pubblichiamo il seguente avviso:
“Salve, sono uno dei coordinatori del Movimento 5 Stelle di Amantea. Chiedo, gentilmente, se potete postare il nostro evento: CAMPORA CHE VORREI....., che si terrà domani 7 Aprile alle ore 19:00, presso P.zza San Francesco (Campora S. Giovanni).
Il MoVimento 5 Stelle è ormai una realtà anche qui, a casa tua.
Abbiamo organizzato questo appuntamento per incontrarti ed ascoltare la tua voce.
Sarà un'occasione per farti capire che anche tu potrai partecipare, dall'interno del MoVimento 5 Stelle, a realizzare in prima persona le cose che ritieni importanti per rendere la tua cittadina migliore.
Se tu potessi decidere cosa fare per Campora,
• da dove inizieresti?
• come procederesti per realizzare la tua idea?
Ci vediamo in Piazza S. Francesco, domenica 7 aprile 2013 dalle ore 19.00, per conoscerci meglio e scambiarci reciprocamente qualche buon proposito per realizzare la "Campora che vorrei"
Sarà un piacere raccontarti come nel nostro gruppo ognuno vale uno e come insieme faremo la differenza.
Temi dell'incontro:
• Presentazione e Promozione del MOVIMENTO 5 STELLE AMANTEA
• Condivisione/Raccolta IDEE E PROPOSTE per Campora ed il Comune di Amantea in generale
• PETIZIONE AL PARLAMENTO EUROPEO: Sollecitazione di azioni urgenti per rimuovere le criticità del sistema di gestione dei rifiuti in Calabria
• PETIZIONE AL PARLAMENTO EUROPEO: Acqua potabile e servizi igienico-sanitari: un diritto umano universale! L’acqua è un bene comune, non una merce!
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Campora San Giovanni
Che confusione ! Ai voglia che Napolitano fa finta di pensare. Il Governo è già fatto e proprio per questo Bersani non è salito sul colle. Seguiteci.
Napolitano vista la confusione ha imposto una pausa di riflessione.
Napolitano sa che :
- a)Enrico letta ( che ha sostituito Bersani: ma perchè?) ha dichiarato che il PD sosterrà le scelte del Presidente; che il PD non vuole un governissimo con il PDL( lo condizionerebbe troppo ed alla fine resterebbe sputtanato); ma sa anche che se si andasse a votare con la stessa legge sarebbe un dramma. Peraltro il rischio di perdere le elezioni significherebbe la perdita di tantissimi posti di onorevole!! Cosa certamente non di interesse dei deputati del PD!!!
- b)Anche Alfano dichiara che il PDL si rimette al Presidente. Come mai, visto che i sondaggi lo vedono vincente rispetto al PD ed al M5S?. La risposta potrebbe essere doppia: La prima è che teme un governo ancora più a sinistra ( con persone nuove, con programmi simili al proprio) che potrebbe attrarre i voti del M5S. La seconda è che ci sia un accordo sulla presidenza della repubblica ed altro di interesse del cavaliere.
- c)Il M5S sa che è molto difficile se non impossibile che si possa fare un inciucio tra PD e PDL. Gli italiani non perdonerebbero al PD questa scelta. Ed allora osano, forse l’ inosabile. Se andassimo alle elezioni visto il pessimo risultato di un PD, che comunque aveva raggiunto la maggioranza alla camera, visto che con Renzi leader si andrebbe ad un governo PD e PDL, sceglierebbe molto probabilmente il partito di Grillo. E Grillo questo o sa!
Il Presidente pensa davvero che nominando qualcun altro si riuscirebbe a fare un governo? E’ questo che teme Bersani che quindi non è andato al Colle sapendo di avere perso tutto?
Ma davvero il presidente Napolitano dopo aver osato l’inosabile nel novembre 2011 , scegliendo ahimè Monti, oggi può lasciare l’Italia senza un Governo? Come in effetti siamo adesso!
E davvero perderà la faccia di fronte all’Italia , all’Europa ed al Mondo, LUI che ha tenuto ferma la barra del timone di una nave che adesso rischia di andare alla deriva e di affondare?
Davvero scontenterà la UE, la Merkel, Confindustria, le OOSS? Stentiamo a crederci. Per questo riteniamo che chieda a tutti responsabilità, ad iniziare dal PD, e facendo continuare Bersani.
Tanto LUI sa che nello stesso PD circola la data delle prossime elezioni : il 14 luglio 2013.
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Cominciamo dai dati
Il Senato ha 315 senatori eletti.
Inoltre ci sono i quattro attuali senatori a vita :Ciampi quale ex Capo dello Stato, Giulio Andreotti, (nominato da Francesco Cossiga il 1 giugno 1991), di Emilio Colombo, (nominato sempre da Ciampi il 14 gennaio 2003), Mario Monti,(nominato da Giorgio Napolitano il 9 novembre del 2011).
I votanti sono stati 313 ( ne mancavano quindi 6)
I voti sono stati 313.
7 sono stati i voti nulli
52 le schede bianche
117 voti sono andati a Schifani
137 voti sono andati a Grasso
Vediamo di capire chi ha votato chi!
Sembra certo che il centro destra abbia compattamente votato se stesso. Il PDL ha infatti 99 senatori, la Lega ne ha 17 e siamo a 116. Resta da stabilire chi è stato il 117mo voto( probabile il grande sud) od il Movimento associativo Italiani
Il PD ha 109 senatori ed il Sel ne ha 7 per un totale di 116. Tra i voti del centro sinistra sembra facile includere il PD SVP ( 1 seggio), il seggio della lista Il Megafono di Crocetta, i 3 seggi della SVP-PATT-PD-UPT, 1 seggio della lista Vallèe d’Aoste, 1 seggio del SVP Per un totale di 123 voti.
Ma ne ha ottenuto 137. Quindi occorre cercare 13 voti non del centro sinistra
Dove cercarli?
Sicuramente tra i 54 seggi di Grillo ed i 19 di Monti. Il totale fa 73 seggi .
A questi 73 voti occorre togliere sicuramente le 52 schede bianche e probabilmente le 7 schede nulle.
Senza dimenticare che non si sa chi fossero i 6 mancanti. I presenti erano infatti313 contro319 in totale
La Stampa dice che 12 grillini avrebbero votato Grasso
Il fatto Quotidiano ne fa perfino i nomi (i 6 siciliani -Giarrusso, Campanella, Santangelo, Catalfo, Bocchino e Bertorotta-, il napoletano Bartolomeo Pepe, il calabrese Maurizio Molinari, il pugliese Maurizio Buccarella, forse anche Luis Alberto Orellana) anche se Vincenzo Maurizio Santangelo e l’on.le Bertorotta smentiscono e diffidano.
Il senatore Giuseppe Vacciano dice: "Ho votato Grasso, e sono pronto a dimettermi". E’ l’unico a parlare. Ora rischia di passare per eroe!
Ed ecco dai due capigruppo alla camera ed al senato:
Senato: Crimi riconosce che votare per Grasso a presidente del Senato "e' sicuramente una violazione del regolamento del nostro gruppo parlamentare". Conferma "in ogni parola quanto scritto da Beppe Grillo nel suo minipost", e dunque "chi viola il regolamento del gruppo automaticamente si puo' ritenerne escluso". Ma Vito Crimi, che il gruppo dei grillini al Senato lo guida, anche se la formalizzazione arrivera' a meta' settimana, come per tutti gli altri gruppi parlamentari, confessa che "non me la sento, in questo caso specifico, di crocifiggere o mettere alla gogna chi ha fatto questa scelta, sia perche' e' stato il primo vero appuntamento con questa realta', sia perche' ho vissuto in prima persona come e' maturata in alcune persone questa scelta". Riconosce, Crimi che "siamo caduti in una trappola, e' inutile nasconderlo, dei vecchi volponi della politica. Avremmo dovuto capirlo subito, ma noi siamo cosi', ingenui, entusiasti". E allora, "spero che tutti quelli che hanno chiesto la testa di queste persone si rendano conto della pressione che stiamo subendo, della situazione fuori dall'ordinario in cui ci si trova, catapultati in un mondo in cui siamo come degli alieni, le famiglie lontane, mille pensieri per la testa".
Camera: Mentre il loro capogruppo, Vito Crimi, chiede comprensione e invita ad evitare crocifissioni mediatiche e politiche, interviene, sempre da Facebook, anche la capogruppo designata M5S alla Camera. E la posizione di Roberta Lombardi sul caso del voto al Senato e' molto piu' asciutta: "Come cittadina e come portavoce del Movimento 5 Stelle - scrive infatti - mi piacerebbe che i miei colleghi senatori che hanno votato Grasso dichiarassero in trasparenza il loro voto e le loro motivazioni per permettere a tutti - sottolinea - di giudicare il loro operato con serenita'".
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