Segregato in casa, maltrattato, minacciato dalla donna che avrebbe dovuto prendersi cura di lui.
Un 82enne cosentino è stato salvato dai carabinieri grazie alla segnalazione di una donna che, presentatasi in caserma, ha raccontato dei soprusi subiti dall’anziano nel suo appartamento in via della Repubblica, a Cosenza.
Quando i militari hanno fatto irruzione nella casa, l’uomo, affetto da gravi problemi di salute, era disteso su un lettino di fortuna in un angolo della cucina.
«Che dio vi aiuti, siete venuti a salvarmi» ha detto vedendoli.
Ai carabinieri ha raccontato le angherie e i soprusi subiti nell’ultimo mese, quando, a seguito di una caduta e privo di assistenza, era stato accompagnato a casa di quella che sarebbe dovuta essere la sua badante.
La donna, però, con continue minacce e vessazioni, lo insultava, gli sputava in viso, picchiandolo con pugni in testa e schiaffi violenti sul viso.
In particolare, il 20 novembre scorso lo aveva picchiato in faccia con gli anelli, minacciato di morte con un coltello, dicendogli di stare zitto altrimenti lo avrebbe rinchiuso in un manicomio.
Ma non solo.
Dopo essersi impossessata del suo bancomat e relativo codice pin, gli aveva prelevato 3.500 euro pretendendone per la restituzione 5mila in contanti.
Per tutto il periodo in cui è stato segregato, all’uomo veniva dato pochissimo da mangiare, l’indispensabile per la sua sopravvivenza.
La badante, una 52enne romena, è stata arrestata esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta dalla locale Procura, con le accuse di lesioni personali aggravate, sequestro di persona, minaccia continuata, furto aggravato, tentata estorsione e maltrattamenti.
L’anziano è stato invece affidato alle cure di una famiglia cosentina.