L’operazione della Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro ha smantellato due clan della ‘ndrangheta della città
COSENZA – Il blitz ribattezzato “Testa del Serpente” è scattato all’alba oggi, e la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza stanno dando esecuzione ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti dei 18 soggetti appartenenti ai due principali clan di ‘ndrangheta operanti a Cosenza
I due clan sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di omicidio, estorsione (tentata e consumata, vari episodi), porto e detenzione abusivi di arma (diversi episodi), ricettazione, spaccio di sostanze stupefacenti, usura (diversi episodi), lesioni, tutti aggravati dalle modalità mafiose. Sono state eseguite perquisizioni in tutta la città.
Sembrerebbe dai primi riscontri che tra i soggetti raggiunti dal provvedimenti ci sia Roberto Porcaro, ritenuto reggente del clan tra l’altro assolto nei giorni scorsi in Appello dall’accusa di essere stato il mandante nell’omicidio Bruni.
Per quanto riguarda l’altro clan, quello degli Zingari, sarebbero coinvolto Luigi, Nicola, Marco e Francesco Abbruzzese.
Inoltre sarebbero state accertate anche estorsioni ai danni di imprenditori di Cosenza.
I due clan inoltre pare avessero a disposizione diverse armi alcune già sequestrate in diversi blitz compiuti a Cosenza.
Per quanto concerne lo spaccio di droga, i proventi, anche del pizzo, sarebbero confluiti nella cosiddetta ‘bacinella’.
Sarebbe coinvolto inoltre un poliziotto.