I quotidiani calabresi riportato la notizia della iscrizione di un procedimento penale a carico di Alessandro Ventura, legale di Paola, e Andrea Gentile, anch'egli avvocato, figlio di Tonino, senatore e coordinatore regionale del Nuovo centrodestra.
La Procura ipotizza i reati di abuso d'ufficio, falso ideologico, truffa ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Compare anche l'ipotesi relativa all'articolo 416 del codice penale: associazione per delinquere.
La conferma dell'iscrizione dei due è contenuta in un atto che porta la data del 24 gennaio scorso ed è stato firmato da Domenico Assumma, il sostituto procuratore incaricato dal capo della Procura di Cosenza, Dario Granieri, di seguire l'affaire degli incarichi nella sanità cosentina.
Ma l’Ora della Calabria non è arrivata alle edicole.
Ed il Direttore del quotidiano "l'Ora della Calabria", Luciano Regolo a conferma di quanto anticipato dal cdr del giornale dichiara "Ieri notte si è consumato un fatto gravissimo per la libertà di stampa, la violazione delle più elementari regole della democrazia e del vivere civile. Ultimata la lavorazione del giornale, a tarda ora, l'Editore mi ha chiesto se non fosse possibile ritirare dalla pubblicazione l’articolo relativo all’indagine in corso sul figlio del senatore Tonino Gentile, Andrea, al quale sono contestati i reati di abuso d’ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere nell’ambito del caso Asp".
“Di fronte alla mia insistenza, nella difesa del diritto di cronaca, ho minacciato all’Editore stesso le mie dimissioni qualora fossi stato costretto a modificare il giornale, vanificando il mio lavoro e quello dei miei colleghi”
"Mentre discutevamo di questo, - aggiunge Regolo - in mia presenza e in viva voce, l’editore ha ricevuto la telefonata del nostro stampatore Umberto De Rose, il quale, ponendosi come "mediatore" della famiglia Gentile, faceva ulteriori pressioni per convincerlo a non pubblicare la notizia, ricordandogli che "il cinghiale, quando viene ferito, ammazza tutti".
“ Avendo io ribadito all’Editore che non intendevo in alcun modo censurare ciò che era stato scritto, ci siamo salutati. Così De Rose, dopo avere chiamato insistentemente la redazione, soltanto alle due di notte ha fatto sapere che il giornale non poteva andare in stampa per un guasto alle rotative. E’ evidente - conclude - che si è trattato di un’azione intollerabile e ingiusta, e aspetto serenamente che la Procura di Cosenza mi convochi per produrre la documentazione in mio possesso riguardo alle pressioni che Gentile, per interposta persona, ha effettuato per evitare che fosse divulgata l’indagine sul conto di suo figlio".
Da parte sua, l'editore Alfredo Citrigno precisa di aver «chiesto la verifica al direttore della veridicità e della fondatezza della notizia riguardante l’indagine a carico del figlio del senatore Gentile». L'editore afferma che il direttore gli ha risposto dicendo che era in possesso dei relativi atti «e pertanto ha deciso di pubblicare ugualmente l'articolo». «Che poi il giornale non sia stato stampato e non sia dunque arrivato in edicola - conclude Citrigno - non è dipeso sicuramente da me. Anzi, la mancata pubblicazione ha rappresentato per me un danno economico»