E’ un PD duro a morire quello di D’Alema.
Un PD fatto non da uomini della base ricchi di valori etici, morali, ma da “potenti” che continuano a raccomandarsi l’uno con l’altro per sopravvivere.
Tra tutti D’Alema, il primo post comunista che assurse a presidente del Consiglio dei Ministri, l’uomo dei bombardamenti in Serbia, la conferma che qualunque governo abbia l’Italia essa è uno stato che subisce le decisioni dei “centri di Poteri” ad essa estranei ( vedi Cossiga su http://www.cartesio-episteme.net/ribalton.htm)
D’Alema colui che sopravvive ma che perde politicamente dappertutto.
Oggi D’Alema gira presentando i suoi libri( da poco c’era stato anche Antonio Bassolino) "Non solo euro. Democrazia, lavoro, uguaglianza. Una nuova frontiera per l'Europa."
Ed ovviamente per mantenersi in forma nelle sue predizioni ha affermato che:
" Il pd ha le carte in regola per tornare alla guida della Regione" ( voleva dire che il centro destra è spaccato che non è un pericolo per la sinistra);
e poi che
“Per le regionali bisogna che si voti al più presto. Prima finestra utile è novembre. No al vuoto democratico sarebbe un vulnus per le istituzioni. La Calabria ha bisogno di una guida” ( anche lui pensa che la Calabria ha bisogno di un governo! Incredibile)
ed infine ha affermato che
“ In Calabria si faranno le primarie se ci saranno i candidati. Io non lo so, non dipende da me”( chissà se avrebbe voluto che dipendesse da lui?)
La conclusione è stata che "In questo momento la personalità di maggiore spicco è Mario Oliverio anche per la sua esperienza di governo. Si presenta come personalità forte.”.
Una affermazione che conferma la logica del PD del potere , della sopravvivenza dei potenti che in equilibrio instabile e precario tentano di sopravvivere a se stessi.
Nessuno si sorprenda se M5S vincesse in Calabria alle prossime regionali!