Guai a chi li tocca sembra dire la massaia incazzata nella foto, armata di mattarello!
Vi raccontiamo una vicenda che altrove sarebbe già finita nelle aule dei tribunali, penali e civili, oltre che, ovviamente, alla Corte dei Conti trattandosi di pubblica amministrazione.
I protagonisti sono 138 calabresi che hanno lavorato un anno presso l’ASP.
138 persone che nessuno sa da chi siano state assunte.
138 persone che hanno lavorato su posti insistenti, evidentemente, visto che non esiste alcun impegno di spesa.
138 fantasmi e che avrebbero continuato a lavorare tranquillamente fino alla pensione se non avessero preteso gli stipendi.
Già! 129 di loro si sono rivolti al medesimo avvocato , Vincenzo Belvedere, addirittura, mettendo in mora l’ente tenuto al pagamento. Vincenzo Belvedere, del foro di Cosenza, è noto per difendere clienti che hanno problemi con il servizio sanitario calabrese.
A tal punto l'Asp ha chiesto alla Regione i soldi per pagare i "dipendenti" per il periodo che va dal dicembre 2014 al novembre 2015.
Ma il dipartimento Lavoro non ha alcuna intenzione di pagare.
Perché?
Semplice.
“Manca tutto: una logica che giustifichi la scelta di quelle persone, un progetto coerente sul loro utilizzo, addirittura la copertura finanziaria”.
E non basta.
“Come sono stati scelti i precari? Sulla base di istanze pervenute entro la data del 22 dicembre 2010. Istanze che «appaiono irritualmente acquisite agli atti della Regione, la cui documentazione, peraltro, è oggetto di sequestro penale da parte dell'autorità giudiziaria». Ne avrà di lavoro, la Procura di Cosenza, perché «l'istruttoria di selezione delle istanze dei lavoratori non risulta agli atti di questo dipartimento»”.
“È mistero, insomma, su come siano stati scelti i precari, alcuni dei quali sarebbero molto vicini ad ambienti politici del Cosentino (sia del centrodestra che del centrosinistra)”.
Chi ha suggerito ai 138 dipendenti di fare domanda, probabilmente prendendoli a proprio carico politico?
Chi ha mosso vicenda delle domande pendenti dal 2010, guarda caso proprio nella immediata precedenza delle elezioni regionali del 2014?
Non sarà per caso un fatto di voto di scambio .
Chi ha redatto l’elenco dei nominativi dei beneficiari che “ risultano già individuati da parte dell'Asp di Cosenza con nota del 7 luglio 2014, in virtù di non meglio precisate autocandidature di lavoratori?». All’epoca l’ASP era retta dal direttore generale Gianfranco Scarpelli.
Non solo, ma sembra che il numero «dei beneficiari sia stato modificato più volte senza motivazione».
Ora i precari saliti sul carro della sanità calabrese vengono scaricati sia dalla politica che dalla burocrazia.
Troppo pericoloso, perlomeno in Calabria. C‘è il rischio che parlino!
Ed in Calabria la politica è intoccabile!
Ps. Comunque confessiamo la nostra curiosità di sapere chi ci sia dietro questa ennesima porcheria tutta calabrese e se Renzi continui a voler licenziare solo chi si allontana dall’ufficio od anche chi crea debiti alle finanze pubbliche.