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Redazione TirrenoNews

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Prosegue la protesta degli immigrati

Giovedì, 12 Marzo 2015 17:30 Pubblicato in Crotone

Parliamo della struttura di accoglienza di secondo livello per minori non accompagnati “San Dionigi” di Crotone.

Gi ospiti hanno inscenato una violenta manifestazione di protesta.

La struttura, si trova in località Poggio Pudano di Crotone , è gestita dalla Croce Rossa Italiana, ed ospita gli extracomunitari minori affidati dai servizi sociali dei Comuni di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Porto Empedocle (Agrigento), Crotone, Isola Capo Rizzuto.

Alla base della protesta il mancato percepimento del "pocket money" e delle schede telefoniche

I ragazzi non avevano ricevuto il pocket money e le schede telefoniche.

Mercoledì 11 febbraio, una quarantina di ospiti del centro ha iniziato a protestare bloccando i cancelli ed iniziando a lanciare contro il personale che opera nella struttura tavoli, sedie, casse d'acqua e generi alimentari.

Qualcuno chiedeva vestiti, qualcuno voleva conoscere la data di esatta convocazione da parte della commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato e conseguente rilascio del permesso di soggiorno.

Si tratta della seconda rivolta accaduta in una settimana nel centro che era stato teatro di una analoga protesta lo scorso 4 marzo

Sul posto sono intervenute numerose le Forze dell'ordine della polizia di Stato della questura di Crotone, supportate dal reparto mobile di Taranto e dal reparto prevenzione crimine “Calabria Settentrionale” di Cosenza,che hanno riportato la calma

Ma perché nemmeno la Croce Rossa eroga il pocket-money quotidiano; ed al più perchè lo eroga in beni e non in contanti come chiedono i profughi?

Longobardi. <<Se la civiltà di un popolo si misura anche attraverso il rispetto per i defunti, il nostro cimitero dovrebbe farci riflettere>>.

E’ quanto affermano i consiglieri di opposizione del comune di Longobardi Francesco Cicerelli e Nicola Bruno.

Prosegue.poi, il capogruppo di minoranza Nicola Bruno <<Il nostro cimitero versa in precarie condizioni statiche ed i provvedimenti adottati dall’amministrazione comunale, a seguito delle nostre interrogazioni, sono, comunque, insufficienti ad eliminare il pericolo per la pubblica e privata incolumità.

Abbiamo iniziato una battaglia che ha portato alla messa in sicurezza delle fabbriche pericolanti, ma, ad oggi, non si è dato seguito ai lavori necessari ad eliminare il predetto pericolo, con gravi disagi per i cittadini e per gli operatori economici del settore>>.

Ma –continua l’avvocato Bruno- non sono solo questi i problemi del cimitero di Longobardi: <<Con delibera n° 153 del 27/10/2014 la giunta guidata dal sindaco Giacinto Mannarino ha dettato, al responsabile dell’area tecnica, gli indirizzi per l’affidamento di aree cimiteriali libere che, non solo incidono sulle aree a verde e, quindi, sul decoro e la riservatezza del luogo, ma soprattutto riducono l’area destinata a campo di inumazione, in palese contrasto con lo standard minimo fissato dall’art. 58 D.P.R. n° 285/1990, come richiamato dal Regolamento comunale di Polizia Mortuaria. Bene farebbero i nostri amministratori ad ampliare il cimitero, visto che non risponde più alle necessità di sepoltura>>.

Infine, il gruppo consiliare “Progetto Longobardi” punta il dito sull’“incapacità” della giunta Mannarino il capogruppo Bruno conclude: <<Alla luce di ciò, è paradossale che la maggioranza non abbia previsto, nel piano triennale delle opere pubbliche 2014/2016, alcun intervento sul cimitero né vi abbia rimediato con una variazione di bilancio entro lo scorso 30 novembre>>.

Lettera al sindaco di Belmonte Calabro (cs)

Giovedì, 12 Marzo 2015 12:06 Pubblicato in Belmonte Calabro

Rosario Cupelli, cittadino attivista M5S, ha presentato un esposto al Corpo Forestale dello Stato in merito al taglio degli alberi della scuola di Belmonte Cal e, nel suggerire al sindaco la norma che prevede la destinazione dell’8 per mille all’edilizia scolastica, ci ha inviato una lettera di una insegnante diretta allo stesso sindaco di Belmonte Calabro. Eccola:.

“Lettera al sindaco di Belmonte Calabro (cs)

Come cittadina di una società che “ vive e sente” il problema dell’ambiente e della sua salvaguardia per le future generazioni, e come insegnante   che lavora da anni nella sua città ed ha sempre educato i suoi alunni al rispetto dell’ambiente e all’amore per la natura; desidero esprimere tutto il mio sdegno e la mia rabbia per il selvaggio abbattimento, da lei evidentemente autorizzato, dei sei bellissimi alberi ubicati nel cortile dell’Istituto scolastico di Belmonte Calabro.

In una società così votata all’individualismo, al denaro, ai favoritismi, i nostri bambini e ragazzi ci affidano le loro domande di senso,di conoscenza, di lettura della vita per saper affrontare e trasformare al meglio la realtà, costruire la propria identità. A noi adulti, spetta il compito di offrire modelli ed esperienze che sappiano veicolare valori come la solidarietà e il rispetto, ciascuno nell’ambito del proprio ruolo.

Lo sa, signor sindaco, che anche le sue decisioni e azioni istituzionali dovrebbero “educare” i cittadini e indirettamente trasmettere loro valori positivi?

Quali risposte dovrò dare , adesso, ai miei piccoli alunni quando mi chiederanno di tornare a visitare (come ogni anno) quei bellissimi pini domestici , unico spazio verde della scuola e fonte naturale di scoperte e di conoscenza?

Ma noi adulti/educatori abbiamo il dovere di dare loro delle risposte!

Io come insegnante, da oggi, mi sento in difficoltà con i miei alunni e provo vergogna perché sento di averli traditi perché questa azione sfrontata da lei permessa, ha reso fallaci e falsi i miei insegnamenti.

Ma lei, come primo cittadino di Belmonte Calabro, ha il dovere istituzionale di spiegare pubblicamente ai nostri alunni il perché ha fatto demolire gli alberi della nostra scuola! Dove sono le aree verdi e di gioco previste per lo svago e l’esercizio fisico di questi ragazzi?! Perché la palestra , da molti anni, continua a non essere agibile? E che dire della richiesta di sostituzione (rimasta inascoltata da mesi) di una lampada neon fulminata che ci impedisce di utilizzare un’ aula della Scuola dell’Infanzia? O del cornicione pericolante del terrazzo sovrastante l’ingresso della scuola non ancora riparato dallo scorso anno ? Questa è la considerazione che lei sta dimostrando per la nostra scuola dove si lavora con serietà e impegno alla formazione dei futuri “cittadini europei”. Ma questi nostri alunni potranno diventare davvero cittadini europei se la realtà locale in cui vivono offre loro questi esempi?

Ci dica, signor Sindaco: Cosa prevedono le ordinanze o il regolamento del verde del suo Comune o della Regione in merito ? Quali requisiti devono avere gli alberi sottoposti a tutela ? E’ una casualità che l’abbattimento dei pini sia avvenuto in concomitanza della costruzione di una piscina privata nel terreno adiacente la scuola?

Il grado di civiltà di una società si misura soprattutto dal rispetto che essa dimostra per l’ambiente e Belmonte Calabro, grazie a lei, non ne ha dimostrato affatto.

               Ins. Serenella Bruni

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