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Ricordare il sacrificio di Achille Mazza è un dovere.

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Sono passati 26 anni da quando Achille Mazza sacrificò la propria vita per garantire il diritto alla libertà, il diritto alla giustizia sociale, il diritto ad una vita in sicurezza.

Voleva forse morire il maresciallo dei carabinieri, lasciare i propri cari?

Assolutamente no!

Ma come ha detto il maggiore dei carabinieri che lo ha ricordato “ Quando la paura bussò alla porta, il coraggio si alzò e la aprì ed aperta la porta la paura non c’era più”.

E con coraggio il maresciallo Achille Mazza adempì a tutto il suo dovere, come ricorda la motivazione della medaglia d’oro al valore civile , letta, nell’occasione, da un giovane carabinieri e che vi ricordiamo :

“Alle ore 08.30 del 23.03.1992, ad Amantea (CS), un cittadino del luogo, inaspettatamente e per futili motivi, esplodeva alcuni colpi d’arma da fuoco contro l’autovettura di un suo coinquilino, con cui si erano generati dei contrasti.

Nell’immediatezza interveniva una pattuglia della locale Stazione Carabinieri raggiunta poco dopo anche dall’allora Comandante di Stazione, Mar. Magg. Mazza Achille, il quale iniziava una paziente opera di persuasione nei confronti del reo, che nel frattempo si era barricato all’interno della propria abitazione.

Tuttavia, nel corso di tale opera di convincimento, quest’ultimo esplodeva contro il Sottufficiale quattro colpi di fucile, i quali lo attingevano mortalmente.

Nell’occorso rimaneva ferito anche il capo Equipaggio.

Alle ore 12.10 successive, il malfattore veniva tratto in arresto.

A seguito dell’episodio sopra riportato, il Mar. Magg. Achille MAZZA veniva insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria con la seguente motivazione:

“Comandante di Stazione, appreso che un individuo aveva inopinatamente esploso dalla propria abitazione alcuni colpi di fucile contro un’autovettura in sosta, accorreva per dirigere militari dipendenti già intervenuti e con spiccato senso del dovere e cosciente sprezzo del pericolo, avviava paziente opera di persuasione a desistere dall’inconsulto comportamento, rimanendo mortalmente ferito da proditoria azione di fuoco”.

Presenti alla cerimonia la vedova Mazza e la figlia.

Presente anche un sindaco visibilmente commosso ed alcuni amministratori local. Tra cui Emma Pati ed Enzo Giacco.

A fare da corona tanti carabinieri e rappresentanti di tutte le forze dell’ordine : Polizia , Finanza, Esercito, Guardia Costiera , Polizia Municipale .

Ed insieme a loro anche le associazioni in congedo

Ma, e lo diciamo con sincerità evidente, la cosa più bella erano le decine e decine di ragazzi e ragazze della scuola primaria accompagnati dai loro docenti.

Ragazzi consapevoli di essere lì per sapere la storia di questo eroe, di essere lì per poter ricordare, negli anni, un uomo speciale , un uomo coraggioso.

Di essere lì per trasferire agli altri compagni rimasto in classe questa storia ed aiutarli a ricordare questo uomo.

Ragazzi e ragazze che hanno assistito alla apposizione di una corona d’alloro al monumento che ricorda il compianto maresciallo Mazza, ascoltato compunti le note del silenzio intonate dal giovane maestro Spina , ascoltato la motivazione della concessione della medaglia d’oro.

E’ questa, ci sembra, sia la strada giusta per ricordare il nostro eroe, i carabinieri e le Forze dell’ordine che ieri, oggi e domani saranno i nostri eroi quotidiani sempre pronti a garantire la nostra libertà e la nostra sicurezza.

Redazione TirrenoNews

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